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www.xos.<strong>it</strong> : 2002 ©© Osvaldo Duilio Rossi : IL FIUME IN GENNAIO : 186<br />
neta che fa il porco con chiunque, <strong>in</strong> forme differenti, ma cerca di schiacciare<br />
tutti, con metodi adeguati alle s<strong>in</strong>gole s<strong>it</strong>uazioni, anche alle migliori…<br />
ma ci prova, lo fa, ti vuole ammazzare col vento, la fame e le tasse, le autostrade…<br />
l’olovisione… A chi manca l’acqua e chi ce l’ha ma gli manca<br />
qualcos’altro… tutti <strong>in</strong>vidiano il prossimo… Poi chiudeva la registrazione,<br />
archiviava il file <strong>in</strong> qualche anfratto di un disco rigido tascabile, nascosto <strong>in</strong><br />
fondo ad un cassetto, lo guardava stare lì per un po’, sapeva che <strong>in</strong> dieci secondi<br />
era riusc<strong>it</strong>o ad imprimere per sempre il suo pensiero dentro un codice<br />
e che avrebbe potuto farlo connettere da tutto il mondo, farne una grande<br />
opera, farlo sapere a tutti e magari anche a qualcuno che avrebbe potuto<br />
comprendere, un giorno o l’altro, sperando che uno di loro alzasse la mano<br />
per dire: sì, è vero, ti amo. Venderlo al mondo quel pensiero, metterlo nelle<br />
zucche di tutti, <strong>in</strong> modo che ogni tanto potessero aprire il file e assimilarlo<br />
completamente e sub<strong>it</strong>o, senza perdere tempo, e ricordare come stanno le<br />
cose. Metterlo nelle zucche di tutti, ficcarlo bene <strong>in</strong> fondo nella coscienza<br />
degli esclusori di v<strong>it</strong>e, nell’anima marcia dei pezzenti da ufficio, nelle v<strong>it</strong>e<br />
spezzate dei broker f<strong>in</strong>anziari, <strong>in</strong> quelle degli arrampicatori, nella sporcizia<br />
dei “dall’alto <strong>in</strong> basso”… costr<strong>in</strong>gerli a pensare, a far muovere il cervello<br />
nella direzione giusta <strong>in</strong>vece che come la loro natura di esseri vili ed autocoscienti<br />
gli imponeva di fare… con l’aiuto di Cavalera, dei suoi metodi d<strong>it</strong>tatoriali,<br />
da d<strong>it</strong>tatore del software genetico, il suo regime di reti neurali tutte<br />
uguali e ben s<strong>in</strong>cronizzate e rispettose l’una delle altre, prive del libero arb<strong>it</strong>rio<br />
e dell’orgoglio che porta ad escludere il prossimo… ed anche con lo<br />
zamp<strong>in</strong>o di Fletcher e della sua capac<strong>it</strong>à di annullamento, l’annichilimento<br />
dell’essere, i suoi mondi artificiali: vivi <strong>in</strong> una realtà che non esiste. Farli vivere<br />
tutti <strong>in</strong> realtà programmate, utopiche e ben regolate… ficcare per sempre<br />
nella testa di ogni <strong>in</strong>dividuo, mettere <strong>in</strong> ciclo perenne il pensiero esatto,<br />
quel pensiero preciso, quella rivendicazione di dign<strong>it</strong>à, l’illum<strong>in</strong>azione…<br />
per tutti, per chiunque sia disposto a scansare il prossimo o a voltarsi mentre<br />
gli parlano solo perché non gli piace qualcuno… per chi getta fango sulle<br />
v<strong>it</strong>e altrui senza sporcarsi mani e scarpe. Farlo, fare una grande manipolazione<br />
dei cervelli e degli animi con alta tecnologia e precisione laser, taglio<br />
a filo di lama atomico, abil<strong>it</strong>à di s<strong>in</strong>tesi, veloc<strong>it</strong>à, chiarezza, professional<strong>it</strong>à,<br />
<strong>in</strong>tento alla conversione… col futuro, nel futuro, per loro – <strong>in</strong>dividui deboli<br />
di una società dall’anima animale, v<strong>it</strong>time del pensiero – che avrebbero vissuto<br />
il futuro e non un futuro fatto di molestie o scorrettezze nate dalla naturalezza<br />
del pensiero… questo voleva Rodrigo: mettere <strong>in</strong> un attimo di co-