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Il fiume in gennaio - Xos.it

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www.xos.<strong>it</strong> : 2002 ©© Osvaldo Duilio Rossi : IL FIUME IN GENNAIO : 184<br />

sia stato tenuto a porte chiuse <strong>in</strong>vece che <strong>in</strong> videoconferenza sulla Rete<br />

come accade di sol<strong>it</strong>o. Preparò il file e attivò il suo collegamento per trasferire<br />

giù a Rio il pezzo alla redazione del Semana Verdadeira. Un blip nel suo<br />

orecchio lo <strong>in</strong>formò che i dati erano giunti a dest<strong>in</strong>azione e fece partire una<br />

nova bossa nova allo stereo.<br />

Trascorse il suo ultimo giorno ad Atlanta tra un c<strong>in</strong>ema ed un bar per<br />

gente sola dove venne avvic<strong>in</strong>ato da una bionda sovraccarica di <strong>in</strong>nesti fashionware<br />

che chiedeva troppi soldi per poco tempo e così, sgattaiolando<br />

abilmente fuori dal discorso e dal posto, tornò a chiudersi forte nella sua<br />

stanza d’albergo <strong>in</strong>sieme a qualche birra americana che picchiava molto più<br />

della chope che facevano giù a casa <strong>in</strong> Brasile. Sdraiato dalla confezione da<br />

sei, al r<strong>it</strong>mo della nova bossa nova, aspettò <strong>in</strong> un sonno travagliato di potersi<br />

svegliare l’<strong>in</strong>domani per tornare a casa.<br />

Rio era calda e umida, ci si stava bene, era il clima prefer<strong>it</strong>o dai parass<strong>it</strong>i,<br />

grassocci e viscidi, pieni di sangue e sete, famelici e stanchi, <strong>in</strong> attesa di<br />

qualcosa… si poteva dormire per strada la notte tanto ci faceva caldo e non<br />

serviva un lavoro per pagare l’aff<strong>it</strong>to se dormivano lungo i marciapiedi… <strong>in</strong><br />

attesa… che accadesse qualcosa <strong>in</strong> grado di farli svegliare, che arrivasse<br />

qualcuno… è un gran guaio quando le persone scoprono l’orgoglio e la capac<strong>it</strong>à<br />

di dire no… f<strong>in</strong>isce che forzano la mano, che si negano solo per il gusto<br />

di eserc<strong>it</strong>are il proprio dir<strong>it</strong>to d’<strong>in</strong>dipendenza e non per un reale <strong>in</strong>teresse.<br />

Così una bella fetta di c<strong>it</strong>tà giace sop<strong>it</strong>a nei letti e nella Rete, senza avere<br />

niente da fare e senza la voglia… che qualcuno gli ha detto di no e gli ha<br />

chiuso la porta <strong>in</strong> faccia e nessuno vuole vedere gli altri belli pimpanti che<br />

camm<strong>in</strong>ano schiena dr<strong>it</strong>ta e testa alta… piacerebbe loro che tutti si stesse<br />

con una scarpa e una ciabatta… ed <strong>in</strong>fatti ci sono gli zombi, zombi vivi, caldi,<br />

che si svegliano al matt<strong>in</strong>o e rotolano da un lato all’altro del materasso,<br />

vanno <strong>in</strong> cuc<strong>in</strong>a a bere succo di frutta e accendono il proiettore olografico…<br />

col corpo <strong>in</strong> v<strong>it</strong>a e l’anima no, <strong>in</strong> bilico, né vivi né morti. Non accampati <strong>in</strong><br />

cima al morro, non su a Gàvea, non <strong>in</strong> tribù; ma ognuno chiuso nella propria<br />

prigione bene o male arredata, con la spesa nel frigorifero ed il conto <strong>in</strong> banca,<br />

magari magro ma col conto <strong>in</strong> una banca, l’anima morta <strong>in</strong> un corpo che<br />

funziona abbastanza bene, un passo qui ed uno di là, tra le due facciate della<br />

l<strong>in</strong>ea di un encefalogramma piatto (che sul mon<strong>it</strong>or salta e zompa ma dentro<br />

è piatto), camm<strong>in</strong>ando per la strada, guidando la macch<strong>in</strong>a, firmando il nulla<br />

osta per la costruzione di un nuovo grattacielo <strong>in</strong> periferia al posto del

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