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www.xos.<strong>it</strong> : 2002 ©© Osvaldo Duilio Rossi : IL FIUME IN GENNAIO : 17<br />
Del mercato Ericko ne faceva parte s<strong>in</strong> dalla nasc<strong>it</strong>a, anzi, s<strong>in</strong> dal momento<br />
<strong>in</strong> cui c’era stata la chiara <strong>in</strong>tenzione da parte dei gen<strong>it</strong>ori di Rodrigo<br />
di firmare il nulla osta e, mentre si dedicava allo scambio e alla mediazione<br />
delle merci, quando non riusciva a sopportare il peso del baratto e della<br />
compravend<strong>it</strong>a, sapeva che non avrebbe mai parlato con l’accento di Rio.<br />
Qualcosa volava alto nel cielo buio e carico di elettric<strong>it</strong>à. Si potevano<br />
dist<strong>in</strong>guere le sagome degli avvoltoi quando i fulm<strong>in</strong>i cadevano <strong>in</strong> mare; le<br />
loro ali di plastica e le gambe tese m<strong>in</strong>acciavano di morte N<strong>it</strong>eròi.<br />
Dal ponte, Ericko decise di non tornare a casa.<br />
La Favela Amarela era <strong>in</strong> ag<strong>it</strong>azione. Fatti sparire i bamb<strong>in</strong>i nei ripostigli,<br />
rimanevano solo le donne ad occuparsi dei mar<strong>it</strong>i ubriachi; cercavano<br />
di conv<strong>in</strong>cere un gruppo di scheletrici fantocci armati con pistole e coltelli a<br />
rientrare nelle rispettive case e a chiudersi dentro a doppia girata, ma loro<br />
avevano bevuto e volevano combattere. Una delle mogli ricevette un paio di<br />
schiaffi e corse via <strong>in</strong>sieme ad un’altra che aveva mandato al diavolo il mar<strong>it</strong>o,<br />
ormai per sempre. Gli uom<strong>in</strong>i scoppiarono a ridere ag<strong>it</strong>ando le loro<br />
armi, sparando <strong>in</strong> aria qualche colpo di <strong>in</strong>coraggiamento e qualcuno mirato<br />
agli uccellacci. Quando, ecco, successe.<br />
Si trovarono circondati all’improvviso. Erano un manipolo di zombi<br />
della Falange Cannibale, piombati giù dal cielo, part<strong>it</strong>i da Gàvea e arrivati<br />
con i loro moduli asa-delta. Avevano i visi p<strong>it</strong>turati di bianco con le pupille<br />
dilatate, i muscoli sottili e i denti aguzzi; ne arrivarono altri ancora che si dispersero<br />
tra le vie della favela facendosi seguire da una lunga scia di urla e<br />
pianti. <strong>Il</strong> sangue com<strong>in</strong>ciava a scorrere e, prima che potessero sparare, gli<br />
zombi avevano già divorato metà degli ubriachi armati.<br />
Ericko arrivò di notte, quando tutto era f<strong>in</strong><strong>it</strong>o. <strong>Il</strong> sangue e i resti dei<br />
morti si mischiavano alla pioggia e il succo rosso defluiva lungo le discese<br />
f<strong>in</strong>o alla c<strong>it</strong>tà. Inciampò <strong>in</strong> un avambraccio spolpato, riuscì a <strong>in</strong>dividuare<br />
l’osso e i tend<strong>in</strong>i spezzati. Poco lontano giaceva una piccola catasta di piedi<br />
e mani; la donna che lo accompagnava si mise improvvisamente a vom<strong>it</strong>are<br />
nel sangue dei morti. Rimanevano soltanto il rumore della pioggia e il pianto<br />
che proveniva dai vicoli. I sopravvissuti com<strong>in</strong>ciavano a sbucare dalle loro<br />
case sigillate e si misero le mani nei capelli.<br />
Controllò cosa fosse accaduto al suo cubo di plastica: stava ancora lì,<br />
<strong>in</strong>tatto e ben nascosto. Entrò, si accucciò da una parte e fece segno alla donna<br />
dell’onibus di entrare. Lei commentò <strong>in</strong> malo modo l’ab<strong>it</strong>azione, ci gua-