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Il fiume in gennaio - Xos.it

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www.xos.<strong>it</strong> : 2002 ©© Osvaldo Duilio Rossi : IL FIUME IN GENNAIO : 152<br />

* * *<br />

Eumir, figlio mio, sta delirando. Aveva detto così il padre durante la<br />

conversazione, pregandolo ancora una volta di andare a str<strong>in</strong>gere la madre<br />

prima che morisse. È una povera pazza, non puoi portarle rancore,<br />

aveva aggiunto e aveva ancora ripetuto che sapeva della sua sofferenza<br />

(quella di lui, di Eumir), degli <strong>in</strong>sulti e tutto lo strano modo che aveva avuto<br />

di trattarlo, come madre, ma la colpa era della malattia (malattia, come si<br />

ost<strong>in</strong>ava a chiamarla il padre), del cervello che funziona ben poco, lo sai,<br />

come fai a darle colpa? Non era giusto, non era una bella cosa, fatta per<br />

niente bene, punirla più del necessario: vorrebbe vederti, vederci tutti <strong>in</strong>sieme<br />

per l’ultima volta, lo dice, ha fatto venire gente per vederci tutti<br />

assieme, cerca, sforzati di passare anche tu, che è l’ultima volta che<br />

ti chiedo tanto, Eumir, figlio mio, passa e la chiudiamo per sempre,<br />

povera donna, questa storia. F<strong>in</strong>irà presto di soffrire… e far soffrire<br />

anche noi, è vero, ma non voglio metterla su questo tono, che non è<br />

colpa sua <strong>in</strong> f<strong>in</strong> dei conti… capisci, Eumir, figlio mio. In punto di morte…<br />

potrebbe veramente… e se morisse e tu non c’eri?<br />

Capisci?… cosa c’era da capire? Fango e calci nel sedere, questo aveva<br />

raccolto dentro casa… rotture di culo e coglioni, questo aveva <strong>in</strong>tascato<br />

standosene al suo fianco, accanto ai vecchi… mai bene niente, neanche<br />

un’acca… e ricom<strong>in</strong>ciare di nuovo? anche solo per poche ore? No.<br />

Lo aveva chiesto anche a Luiza. Luiza che non c’entrava niente e che<br />

non avrebbe mai e poi mai dovuto fare da ago della bilancia. Lui <strong>in</strong>deciso <strong>in</strong><br />

quel brutto momento di morte: una madre <strong>in</strong> f<strong>in</strong> di v<strong>it</strong>a, un ragazz<strong>in</strong>o appena<br />

andato nell’esplosione ed un altro, poi, che era cresciuto sano e bello, adesso<br />

era come defunto… e tutti avevano girato <strong>in</strong>torno a lui, ad Eumir. Ma lui che<br />

colpa ne aveva? era solo cap<strong>it</strong>ato nel momento sbagliato… forse?… Una bilancia<br />

sfasata, tarata male, lo sapeva, se n’era accorto… una telaragna di v<strong>it</strong>e<br />

sfortunate e deboli, un aracnide impazz<strong>it</strong>o, scoraggiato, un <strong>in</strong>setto alterato e<br />

scatenato, <strong>in</strong>sofferente, sbrigativo, che se ne voleva andare… quasi preferiva<br />

(e certamente lo aveva prefer<strong>it</strong>o <strong>in</strong> passato) riscattare la v<strong>it</strong>a di perfetti sconosciuti<br />

che lo pagavano per prendere il suo deretano e usarlo come scudo,<br />

<strong>in</strong>vece che badare alla povera v<strong>it</strong>a sfortunata della madre psicotica, bisognosa<br />

molto più di certe attenzioni… ma quegli atteggiamenti volgari, irrazionali,<br />

non li capiva, non li sopportava, non poteva, non ci riusciva. Inutile dare<br />

ascolto alle voci di quartiere, alle parole bisbigliate dai conoscenti e dai vic<strong>in</strong>i<br />

di casa… che lei era veramente fuori di senno, senza sale <strong>in</strong> zucca, ma

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