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Il fiume in gennaio - Xos.it

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www.xos.<strong>it</strong> : 2002 ©© Osvaldo Duilio Rossi : IL FIUME IN GENNAIO : 137<br />

torbidi, asettici, perfettamente sani, s<strong>in</strong>tetici e simmetrici e cond<strong>it</strong>i con buon<br />

olio per freni. Buone <strong>in</strong>tenzioni manipolate mano a mano dal tempo e da fili<br />

trasparenti, trame bisbigliate <strong>in</strong> segreto, nei confessionali e <strong>in</strong> letto di morte.<br />

Con lucid<strong>it</strong>à sorprendente.<br />

Catapecchie ered<strong>it</strong>ate da una forma del dir<strong>it</strong>to familiare e da norme del<br />

costume perfettamente illegali (la casa <strong>in</strong> riva al mare – o quasi, tenendo<br />

conto dei pochi chilometri che bastava percorrere per godere della spiaggia<br />

perfettamente gialla e uniforme che era stata dip<strong>in</strong>ta accanto alle onde – era<br />

stata sempre la fissa dimora della famiglia s<strong>in</strong> dal tempo <strong>in</strong> cui il bisnonno<br />

da parte di madre l’aveva occupata con la forza e aveva rifiutato di pagare<br />

alcunché e poi qualcuno che neanche sapeva della loro esistenza trascorsa lì<br />

vic<strong>in</strong>o all’oceano si era impuntato ed era riusc<strong>it</strong>o a trasformare ogni forma di<br />

pagamento <strong>in</strong> transizioni elettroniche ed allora il nonno – da parte di madre,<br />

sempre – aveva <strong>in</strong>iziato a capire il senso vero della parola “deb<strong>it</strong>o”, <strong>in</strong>tuendo<br />

che la scomoda s<strong>it</strong>uazione di “dovere” dei soldi a qualcuno – ed <strong>in</strong> particolare<br />

allo stato che reclamava imposte sulla proprietà e si impadroniva delle<br />

somme richieste att<strong>in</strong>gendo direttamente dal conto senza remore e segnando<br />

a deb<strong>it</strong>o le somme non corrisposte per un’ovvia mancanza di cred<strong>it</strong>o – era la<br />

nuova catena che legava l’uomo al lavoro e lo rendeva libero di non giustificare<br />

la fonte dei redd<strong>it</strong>i purché saldasse i conti con la banca per non costr<strong>in</strong>gerla<br />

ad espropriare le costruzioni di famiglia) erano caveau di sentimenti<br />

muti, coltivati nell’<strong>in</strong>comunicabil<strong>it</strong>à di nuclei di parentela tanto stretti da<br />

strozzare la voce all’atto stesso del pensiero. Ma case perfettamente cablate,<br />

piene di connessioni ed espansioni di rete, gabbie con le sbarre fatte di cavi<br />

e term<strong>in</strong>azioni mioelettriche collegate col resto del mondo e che assicuravano<br />

una capac<strong>it</strong>à di scambio dati tanto perfetta e rapida da non istigare neanche<br />

l’uso della parola, ma solo il puro bietto pensiero; <strong>in</strong> case così potevano<br />

trovare salvezza. Comunicazioni più che telepatiche, figli molto piccoli disab<strong>it</strong>uati<br />

alla forma di pensiero tipica del contatto animale, articolata e coord<strong>in</strong>ata<br />

con gli organi dei sensi, ma abilissimi nella composizione ed elaborazione<br />

dei concetti nella maniera cerebrale adatta alle macch<strong>in</strong>e modem; figli<br />

veloci, sp<strong>in</strong>ti <strong>in</strong> overclock dall’ab<strong>it</strong>ud<strong>in</strong>e dell’estrema chiarezza dei concetti<br />

garant<strong>it</strong>a dalla forma di dialogo più rapida e limpida: la connessione. La<br />

semplic<strong>it</strong>à del banale sforzo di dover unicamente essere s<strong>in</strong>ceri nell’<strong>in</strong>tuizione<br />

di un’idea poi rapidamente svolta e trasmessa lungo canali di cavi <strong>in</strong> tubo<br />

o ripetuta <strong>in</strong> frequenze fatte saltare <strong>in</strong> orb<strong>it</strong>a e dover solo ricevere dall’altra<br />

parte del collegamento. Gen<strong>it</strong>ori assuefatti al silenzio e alle forme più banali

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