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www.xos.<strong>it</strong> : 2002 ©© Osvaldo Duilio Rossi : IL FIUME IN GENNAIO : 131<br />
dalla fatica ma dalla sgrad<strong>it</strong>a presenza di altre facce altrettanto lugubri. Ecco<br />
perché si odiavano e qualcuno impazziva, qualcun altro miserava, certi figli<br />
stavano z<strong>it</strong>ti e alcuni padri morivano di pena, le madri sbra<strong>it</strong>avano e andavano<br />
a caccia dei ladri, i preti correvano a destra e s<strong>in</strong>istra per un’estrema unzione<br />
o per una messa contro il malandro che aveva speso tutto. Collegati<br />
alla l<strong>in</strong>ea di Rete o ubriachi nel bar di piazza, <strong>in</strong> un modo o nell’altro a spendere<br />
soldi, che è l’unica cosa che gli restava dopo non aver avuto nulla da<br />
fare… un po’ per ammazzare il tempo e quella strana voglia… per placare i<br />
bollori… pagando, acquistando… servizi on-l<strong>in</strong>e oppure cachaça o p<strong>in</strong>-software,<br />
roba che possa distrarre il cervello dalle catene della piattezza della<br />
piccola c<strong>it</strong>tà, materiale che aiuti a lenire un po’ di questo e quello… vedere<br />
altri mondi per qualche m<strong>in</strong>uto, collegati col cervello su demodulatori di<br />
dati compressi <strong>in</strong> server lontani, schiaffati a caso <strong>in</strong> sottoscala di periferia,<br />
programmati da adolescenti senza fica ma con abbastanza soldi per un bel<br />
sabato sera net… connessi e pronti a scalare l’Everest o a farsi torturare da<br />
spietate righe di codice… nei sogni di qualcun altro, s<strong>in</strong>tetizzati <strong>in</strong> p<strong>in</strong>soft<br />
pirata e non, spille messe nel cranio per vivere le onde alfa di estranei particolarmente<br />
fantasiosi. Avevano imparato a fare questo <strong>in</strong>torno al tropico,<br />
nelle c<strong>it</strong>tad<strong>in</strong>e del caldo e della preghiera… a rubare le telefonate, a piratare<br />
i servizi <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea, adorare gli idoli dig<strong>it</strong>ali, avatar, a pagare con i soldi di<br />
qualcun altro… nient’altro da fare, niente che valesse la pena fare, come un<br />
lavoro da spaccarsi la schiena quando ci sono macch<strong>in</strong>e costru<strong>it</strong>e apposta<br />
per non far stancare e sudare gli uom<strong>in</strong>i sotto il caldo. Quando ci sono macch<strong>in</strong>e<br />
paer farlo stare bene.<br />
E allora, tutti pressati <strong>in</strong> casa, madri e figli, mar<strong>it</strong>i e fratelli, tutti spremuti<br />
uno contro l’altro f<strong>in</strong>ché non si impazzisce ognuno con le proprie manie…<br />
ognuno, sol<strong>it</strong>ario, con le sue <strong>in</strong>sofferenze e gli sbalzi d’umore e le voglie<br />
<strong>in</strong>appagabili, la rabbia e il rancore, la cec<strong>it</strong>à di sforzi dell’animo… poi<br />
con il conto <strong>in</strong> banca che fluttua <strong>in</strong>spiegabilmente… la fatica che solo io la<br />
capisco cos’è… l’amore non l’avete mica mai conosciuto voialtri… e certi<br />
personaggi cattivi che mi odiano tutto il giorno… e poi tu che non fai niente<br />
e tieni occupata la connessione solo per te… ci sarebbe da portare a lavare<br />
quei panni, ma prima f<strong>in</strong>isco la birra e poi forse devo comb<strong>in</strong>are una cosa<br />
con un tizio di… che ne sai tu?… che ne vuoi sapere di quello che c’ho dentro<br />
il corpo?… ti sbagli, ti sbagli di grosso, te lo stai <strong>in</strong>ventando… dentro<br />
l’anima mia… sei pazzo… pazza… quando non trovi amore da nessuno, ti<br />
resta altro che trattare male tutti… è normale, si fa capire da sé…