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Il fiume in gennaio - Xos.it

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www.xos.<strong>it</strong> : 2002 ©© Osvaldo Duilio Rossi : IL FIUME IN GENNAIO : 127<br />

che servono un po’ di soldi per fare una vacanza, con quella Luiza, quella<br />

che frequento da qualche tempo.<br />

A quello, al capo, quasi non gli pare vero. Bene! Bene, Eumir! Vatti<br />

a ricaricare! Ti mando a spaccare un po’ di teste (un lavoretto da<br />

niente per te) poi prendi i soldi (un adeguato compenso extra) e ve li<br />

andate a godere <strong>in</strong> riva al mare, lontano da qui. Bravo, Eumir! Bene,<br />

bene… bene così… stai lontano dai guai, ragazzo, che ti cascano tra capo e<br />

collo come niente, con tutta la violenza che c’è. Domani ti presenti al centro<br />

addestramento. Farai parte di una squadra speciale. Domani.<br />

Puntuale. Mi raccomando, Eumir.<br />

* * *<br />

La madre di lui era un tipo tutto particolare, questo Luiza lo aveva cap<strong>it</strong>o<br />

grazie a certe allusioni fatte dal suo ragazzo. Stava barricata <strong>in</strong> un letto<br />

assieme alla sua età non troppo avanzata ed al suo cuore che andava a stento;<br />

e <strong>in</strong>sieme anche alla sua malattia tutta particolare – così l’aveva archiviata<br />

Luiza, come una forma personale di psicosi o mania di persecuzione, o<br />

forse Alzheimer, paranoia… comunque una malattia della mente… psicosi<br />

di Korsakoff aveva detto lui… e non mentale, ma elettrica, s<strong>in</strong>tetizzata <strong>in</strong><br />

qualche buco di degenerati. Una donna costretta dalle proprie idee distorte,<br />

falsate dalla troppa immag<strong>in</strong>azione; messa alle corde da cattivi pensieri articolati<br />

verso i propri figli e da sospetti ancestrali tessuti dietro l’ombra del<br />

mar<strong>it</strong>o. Una donna che avrebbe nascosto i soldi <strong>in</strong> buche scavate nella terra,<br />

se avesse potuto disporre di cartamoneta e di terreno… e <strong>in</strong>vece doveva accontentarsi<br />

di vigilare a doppia mandata sul conto dig<strong>it</strong>ale della banca, mentre<br />

i familiari le assicuravano che non era spar<strong>it</strong>o niente, che non c’erano<br />

mai stati quei soldi di cui lei stava parlando… e questo non faceva che dare<br />

sempre più fondo ai suoi sospetti, naturalmente. Luiza conosceva alcune<br />

delle sue espressioni di disgusto e sapeva che una mente ragionevole non le<br />

avrebbe adoperate nei confronti di Eumir. E sapeva che Eumir non avrebbe<br />

mai chiamato la madre “un peso morto che non si decide a morire”, al contrario<br />

di quanto diceva quella. Sapeva anche – e questo le era stato raccontato<br />

<strong>in</strong> maniera chiara ed esplic<strong>it</strong>a – dei pianti e della grande quant<strong>it</strong>à di lacrime<br />

versati <strong>in</strong> propria difesa, per dare maggior ad<strong>it</strong>o alla sua strampalata versione<br />

dei fatti… e <strong>in</strong> campo di affetto e di denaro, senza dist<strong>in</strong>zione alcuna.<br />

Luiza aveva raffigurato la madre di Eumir nel suo immag<strong>in</strong>ario personale,<br />

nella sua galleria di volti e caratteri, come una crudele e vizza piagnona isti-

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