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Il fiume in gennaio - Xos.it

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www.xos.<strong>it</strong> : 2002 ©© Osvaldo Duilio Rossi : IL FIUME IN GENNAIO : 115<br />

o card<strong>in</strong>ale che fosse) f<strong>in</strong>o a lei <strong>in</strong> un giorno di <strong>gennaio</strong> del suo quarto mese<br />

di gravidanza bussando alla sua <strong>in</strong>terfaccia sotto forma di una comunicazione<br />

propagandistica e lei, senza badare né all’oggetto né al nome di chi le stava<br />

<strong>in</strong>oltrando una comunicazione, senza avere nient’altro da fare che tenere<br />

le mani <strong>in</strong> grembo, senza smettere di rammaricarsi per l’uomo che l’aveva<br />

messa <strong>in</strong>c<strong>in</strong>ta e che aveva detto di volerla sposare, aprì la connessione e<br />

ascoltò quello che il vecchio aveva da dire, poi ascoltò quello che il vecchio<br />

avrebbe potuto offrire e, senza smettere di pensare neanche un momento all’uomo<br />

che avrebbe preso come sua metà del letto <strong>in</strong> cui avrebbero passato<br />

il resto della v<strong>it</strong>a, trasferì un’offerta sul conto della Chiesa del Libero Arb<strong>it</strong>rio<br />

e prese <strong>in</strong> cambio quello che il prete le mandò <strong>in</strong> testa, senza sapere<br />

bene di cosa si trattasse ma avendo sent<strong>it</strong>o dire – dal prete e da tutto il vic<strong>in</strong>ato<br />

– che il mondo e tutto ed ogni altro male dell’animo e pure del corpo<br />

non li avrebbe più notati.<br />

E neanche sentì il secondo embrione crescerle e svilupparlesi dentro e<br />

se ne accorse solo dopo che era una femm<strong>in</strong>a e che le era stato dato un nome<br />

che dimenticò e poi lo ricordò dimenticandolo nuovamente ogni giorno per<br />

tutta la v<strong>it</strong>a; e f<strong>in</strong> quando esplose e, forse anche lì, non sapeva chi fossero i<br />

figli né chi fosse lei. Ma una cosa la seppe fare, pilotata dalla guida automatica<br />

della dis<strong>in</strong>ibizione e della patologia psicotica – una fobia o mania o<br />

quant’altro si fosse annidato nel suo spir<strong>it</strong>o e che la faceva sentire felice e<br />

che non aveva lasciato tracce che potessero aiutare i medici a stabilire quale<br />

male fosse e come curarlo perché i registri di download si erano cancellati al<br />

momento dell’<strong>in</strong>stallazione del programma del vecchio – che aveva scelto di<br />

assumere: seppe <strong>in</strong>segnare a quella bamb<strong>in</strong>a che crebbe f<strong>in</strong>o a sembrare quasi<br />

una donna, quella ragazzetta che per qualche ragione si aggirava sempre<br />

tra le stanze di casa sua, le seppe <strong>in</strong>segnare come fare a sopravvivere, come<br />

farlo nella maniera più facile, meno stancante e più conveniente, spiegandole<br />

che il mondo era fatto di uom<strong>in</strong>i e donne e che gli uom<strong>in</strong>i erano lì per<br />

mantenere vive le donne e loro donne c’erano aff<strong>in</strong>ché gli uom<strong>in</strong>i potessero<br />

avere un motivo per restare vivi.<br />

Ci aveva pensato lei, la madre, ad istruire la piccola <strong>in</strong> quel modo…<br />

era stata lei a sp<strong>in</strong>gerla a voler ronzare attorno al ragazzo, attorno a Rodrigo,<br />

e a lavarle il cervello di modo che lei non dicesse niente al fratello che<br />

avrebbe – questo madre e figlia lo sapevano bene – disapprovato pienamente<br />

(lo aveva anche detto chiaro e tondo). Era stata lei, la madre, a farle comprendere<br />

il significato vero del denaro e del commercio, sempre parlando di

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