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Report della segreteria - Unione Inquilini

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<strong>Unione</strong> <strong>Inquilini</strong><br />

Segreteria Nazionale<br />

Via Cavour 101 – 00185 Roma<br />

Tel 06/4745711 – fax 06 4882374<br />

e mail unioneinquilini@virgilio.it<br />

Internet www.unioneinquilini.it<br />

REPORT DELLA SEGRETERIA NAZIONALE<br />

23 OTTOBRE 2010<br />

Sommario delle questioni e delle iniziative derivate.<br />

1. Dalle misure inique del governo la necessità <strong>della</strong> mobilitazione<br />

1. Contro il taglio del contributo affitto<br />

2. Il no alla cedolare secca<br />

3. Sulla proroga degli sfratti e la morosità incolpevole<br />

4. Lanciare una mobilitazione nazionale<br />

2. Contrasto ai poteri criminali – non solo Napoli.<br />

3. Assemblea Mondiale degli Abitanti (FSM Dakar, 6-11 febbraio 2011 – un percorso<br />

impegnativo<br />

4. Gli scioperi generali – la nostra adesione<br />

Si è svolta una importante riunione <strong>della</strong> <strong>segreteria</strong> nazionale che ha affrontato<br />

con un lungo approfondimento sia la questione <strong>della</strong> risposta necessaria agli<br />

attacchi del governo al diritto alla casa; sia, all’indomani <strong>della</strong> straordinaria<br />

manifestazione di Secondigliano e alla luce di ulteriori episodi avvenuti in altre<br />

città contro i nostri compagni, il tema <strong>della</strong> penetrazione <strong>della</strong> criminalità<br />

organizzata nelle case popolari e le connivenze tra poteri economici, politici e<br />

criminalità.<br />

1. Dalle misure inique del governo la necessità <strong>della</strong> mobilitazione<br />

1. Contro il taglio del contributo affitto<br />

L’ultima novità è il massacro del fondo sociale per l’affitto. L’<strong>Unione</strong><br />

<strong>Inquilini</strong> è stata la prima (finora l’unica) a scoprire e denunciare che<br />

nella legge finanziaria, attualmente in discussione alla Camera, il<br />

governo taglia il contributo per l’affitto in maniera indecente, portando<br />

lo stanziamento da 109 milioni di euro del 2010 a 33,55 nel 2011 con<br />

una previsione nel 2014 di 14,3 milioni. La sequenza storica è<br />

impressionante: il fondo sociale era di 211 milioni nel 2008, 143 nel<br />

2009, nel 1998, anno di creazione di questa postazione di bilancio, era di<br />

un importo (c’erano ancora le lire) corrispondente a 300 milioni di euro.


Abbiamo chiaro che lo strumento del fondo sociale presenta forti<br />

contraddizioni interne: non interviene a monte per moderare i canoni ma<br />

a valle per aiutare le famiglie a pagare gli affitti di rapina del libero<br />

mercato.<br />

Ci sono, però, due considerazioni da fare: la prima è che, concretamente,<br />

il contributo all’affitto è stato uno strumento per migliaia di famiglie in<br />

difficoltà per non subire lo sfratto per morosità; la seconda riguarda<br />

direttamente il governo e la sua politica generale a senso unico, che<br />

potremmo definire Robin Hood alla rovescia: tagliare le spese sociali per<br />

i ceti bassi e regalare privilegi e prebende alla rendita.<br />

C’è un punto squisitamente politico da approfondire. Con l’abolizione<br />

del fondo sociale e l’introduzione <strong>della</strong> cedolare secca che distrugge il<br />

canale concordato, di fatto si segna la fine <strong>della</strong> stagione <strong>della</strong> legge 431.<br />

Non abbiamo rimpianti, perché, nella sostanza, quella legge ha fallito i<br />

suoi scopi. Il punto è che, però, il superamento <strong>della</strong> 431, che anche noi<br />

vogliamo, avviene in direzione contraria a quella necessaria: nella<br />

direzione del libero mercato e dell’abbattimento degli interventi a favore<br />

degli inquilini.<br />

Da qui, però, dovremo ripartire, appena il nuovo quadro legislativo sarà<br />

consolidato.<br />

Il no alla cedolare secca<br />

Assistiamo a un fatto scandaloso e che grida vendetta: mentre, in nome<br />

<strong>della</strong> crisi, il governo toglie gli ultimi 100 milioni rimasti e azzera<br />

praticamente il fondo sociale per le famiglie più povere e per le quali<br />

l’affitto pesa in maniera incompatibile con il reddito posseduto, con l’altra<br />

mano trova almeno 1000 milioni (1 miliardo) di euro per introdurre la<br />

cedolare secca a favore dei proprietari, a prescindere se stanno a canale<br />

libero o concordato, da quanto sono ricchi, da quante case possiedono. Con<br />

la cedolare secca, più un proprietario è ricco, più case possiede, più pratica<br />

affitti da rapina e più ci guadagna; mentre se ha redditi bassi e ha<br />

comportamenti più equi ci rimette. Siamo all’assurdo che con la cedolare<br />

secca lo stato incentiva il mercato selvaggio e penalizza i comportamenti<br />

più equi: il contrario di quello che sarebbe giusto e necessario, anche sulla<br />

base <strong>della</strong> legislazione vigente e delle norme costituzionali. Per questo,<br />

abbiamo sollevato anche la questione del profilo di incostituzionalità di<br />

questa norma assurda e iniqua.<br />

Sulla cedolare secca dobbiamo mantenere un profilo molto netto e chiaro,<br />

senza cadere in mediazioni velleitarie e perdenti. Tale riteniamo che sia la<br />

posizione che Sunia, Sicet e Uniat hanno annunciato e che noi non<br />

condividiamo per nulla. Secondo questa impostazione, che naturalmente è<br />

condivisa anche dalle associazioni <strong>della</strong> proprietà, la cedolare secca<br />

andrebbe accettata così com’è in quanto non esistono le condizioni


parlamentari per chiederne la modifica. Per ripristinare la convenienza al<br />

canale concordato, occorrerebbe intervenire per determinare ancora un<br />

ulteriore sgravio: il proprietario che sta a canale concordato denuncerebbe<br />

solo il 59,5% del canone ricevuto (su cui pagare il 20% <strong>della</strong> cedolare<br />

secca), oppure sul canale concordato si mette una imposta fissa del 12,5%.<br />

Avremmo così la cedolare secca del 20% per tutti i proprietari e la<br />

“cedolare secchissima” del 12,5% per chi sta a canone concordato.<br />

La riteniamo una proposta irricevibile, sbagliata nel merito e subalterna<br />

nella sostanza. Non c’è una ragione, neanche meramente economica oltre<br />

che di principio, affinché lo Stato impegni soldi pubblici per agevolare chi<br />

ricerca dal mercato il massimo profitto possibile e anche la storia che così si<br />

incentiva il mercato e, alla lunga, questo porta alla calmierazione dei prezzi<br />

si dimostra una favola, adatta per la propaganda demagogica ma falsificata<br />

dalla realtà dei fatti. Inoltre, questa proposta costerebbe all’erario pubblico,<br />

anche in termini di Irpef regionale e comunale, ancora di più.<br />

Queste argomentazioni sono state da noi ripetute con grande determinazione<br />

nell’audizione che abbiamo avuto con l’ANCI.<br />

Dobbiamo rilanciare sulle prese di posizione di consigli regionali e<br />

comunali con l’ordine del giorno che abbiamo inviato a tutte le sedi.<br />

Sulla proroga degli sfratti e la morosità incolpevole<br />

C’è una connessione diretta tra taglio del contributo affitto e questione<br />

sfratti. Dal prossimo anno, meno del 15% delle famiglie che hanno avuto il<br />

beneficio potranno continuare ad averlo, anche perché, visti i tagli<br />

drammatici di trasferimenti, è arduo pensare che il taglio del governo possa<br />

venire compensato dalle Regioni e dai comuni.<br />

Questo comporterà inevitabilmente un ulteriore aggravamento <strong>della</strong> piaga<br />

degli sfratti per morosità. Già oggi, infatti, oltre l’85% delle nuove sentenze<br />

sono per morosità.<br />

Il 31 dicembre scade la proroga delle esecuzioni per gli sfratti per finita<br />

locazione per le famiglie con determinati redditi e determinate condizioni<br />

(anziani, ecc.).<br />

Dobbiamo cogliere questa occasione per rilanciare il tema <strong>della</strong> morosità<br />

incolpevole: i nuclei il cui affitto pesa sul reddito in maniera tale da potersi<br />

definire incompatibile sulla base <strong>della</strong> legislazione vigente (avrebbero<br />

diritto al contributo affitto) o sono in graduatoria per le case popolari o<br />

hanno subito un evento come la cassa integrazione o il licenziamento, ecc.)<br />

Abbiamo una forza che viene anche dai numeri: tutti capiscono, anche le<br />

associazioni <strong>della</strong> proprietà dovrebbero, che con l’attuale andamento degli<br />

sfratti per morosità, il gap tra numero di sfratti emessi, richieste di<br />

esecuzione ed esecuzioni vere e proprie non può che crescere ulteriormente<br />

(a meno di non voler utilizzare i carri armati nelle strade). La proroga per la<br />

morosità incolpevole, l’introduzione di un fondo nazionale (da alimentare a


livello regionale e locale) per trasformare sfratti per morosità in nuovi<br />

contratti sono proposte non solo giuste ma realistiche.<br />

Lanciare una mobilitazione nazionale<br />

E’ necessario e urgente lanciare una mobilitazione generale. Noi ne<br />

possiamo essere i protagonisti. Le cose suddette (ripristinare il fondo<br />

sociale, limitare la cedolare secca solo al canale concordato, proroga degli<br />

sfratti anche per la morosità incolpevole) stanno assieme non solo<br />

politicamente ma temporalmente, nel senso che il Parlamento sarà<br />

chiamato a discutere di queste norme nello stesso periodo, tra novembre e<br />

dicembre).<br />

C’è una urgenza: il taglio al contributo affitto è già nelle commissioni e sarà<br />

discusso in aula nelle prossime settimane.<br />

La <strong>segreteria</strong> nazionale, quindi, decide di lanciare un appello a tutte le sedi<br />

dell’<strong>Unione</strong> <strong>Inquilini</strong> per svolgere iniziative e mobilitazioni, con la ricerca<br />

<strong>della</strong> massima visibilità mediatica e del più largo coinvolgimento di forze<br />

politiche, sindacali, di associazioni, movimenti e comitati.<br />

Si decide di lanciare una lettera aperta ai sindaci che sono fortemente<br />

penalizzati da questi tagli e un appello ai cittadini dei bandi per coinvolgerli<br />

nella mobilitazione.<br />

Occorre agire subito: le sedi possono promuovere presidi e iniziative<br />

pubbliche, far votare ordini del giorno, far esprimere sindaci e giunte.<br />

Naturalmente, le sedi hanno piena autonomia sulle forme di mobilitazione.<br />

La nostra piattaforma generale sulla richiesta di ampliamento dell’offerta<br />

pubblica, del blocco delle vendite, ecc. va sempre tenuta presente.<br />

Tutte le notizie vanno comunicate a unioneinquilini@virgilio.it per essere<br />

messe con evidenza sul sito e rilanciate.<br />

Valuteremo la necessità di convocare una giornata nazionale di presidio a<br />

Roma nel mese di novembre, secondo anche l’evoluzione dei calendari<br />

parlamentari e dell’attenzione e coinvolgimento che saremo riusciti a<br />

suscitare.<br />

2. Contrasto ai poteri criminali<br />

Si è svolta una lunga relazione da parte del compagno Lopresto sulla<br />

manifestazione di Secondigliano, i motivi del suo successo, le forze che sono<br />

scese in campo.<br />

La relazione è stata molto dettagliata sul contesto politico, le collusioni, il<br />

rapporto tra l’attività concreta e il radicamento dell’<strong>Unione</strong> <strong>Inquilini</strong> nei<br />

quartieri popolari nella cintura periferica di Napoli.<br />

E’ stata, quindi, annunciata la possibilità di un convegno pubblico di grande<br />

respiro sul tema del contrasto alla penetrazione <strong>della</strong> criminalità organizzata<br />

nelle case popolari. Il taglio di questa iniziativa deve essere sociale e non


astrattamente “legalista”, sul filone di quello che si chiama “antimafia sociale”.<br />

Deve cioè penetrare nei meccanismi <strong>della</strong> cosiddetta “borghesia criminale”, il<br />

rapporto tra potere economico, potere politico e criminalità, il flusso di denaro<br />

che veicola, la presa che tale processo può determinate dentro le fasce popolari<br />

e più emarginate, senza lavoro e senza prospettiva di futuro.<br />

E’ stata avanzata una considerazione acuta sulla relazione tra stato di<br />

abbandono dell’edilizia residenziale pubblica e la penetrazione <strong>della</strong> grande<br />

criminalità: quando il patrimonio si restringe e si impoverisce mentre la<br />

richiesta sale, è evidente come quello delle case popolari possa rappresentare<br />

un mercato appetibile per poteri criminali.<br />

E’ stato evidenziato come questo fenomeno non sia solo del Meridione anche<br />

se in altre realtà assume caratteri differenti. In Lombardia, per esempio, il tema<br />

<strong>della</strong> sicurezza e <strong>della</strong> legalità viene utilizzato dalle destre al potere per una<br />

guerra tra poveri e per cacciare la povera gente mentre rimangono intoccabili i<br />

santuari che garantiscono il voto di scambio.<br />

Nella discussione, sono stati segnalati ulteriori e gravissimi episodi, anche<br />

recenti, in cui nostri compagni sono stati colpiti a causa delle denunce<br />

effettuate sulla collusione tra ambienti dei poteri politici e boss <strong>della</strong><br />

criminalità. Su di essi torneremo, appena si determineranno le condizioni per<br />

una denuncia pubblica.<br />

E’ stato approfondita, infine, la relazione tra questi avvenimenti e il sistema<br />

complesso corrotto e corruttivo dell’immobiliarismo italiano, nel rapporto con<br />

il potere politico delle destre oggi. Molte delle analisi e dei commenti che<br />

stanno sul sito e che riguardano le relazioni e i movimenti tra le varie cordate<br />

economiche e politiche (intrecciate tra di loro da rapporti di varia natura, anche<br />

familiare) alla luce di questa discussione, dimostrano una forza di analisi che<br />

getta una luce su aspetti fondamentali del berlusconismo e del suo sistema di<br />

potere.<br />

3. Assemblea Mondiale degli Abitanti (FSM Dakar, 6-11 febbraio 2011)<br />

E’ stata ascoltata una relazione di Cesare Ottolini sulle Giornate Internazionali<br />

per il diritto alla casa (Bobigny, Francia, 13-16 ottobre 2010) e la prossima<br />

scadenza dell'Assemblea Mondiale degli Abitanti a Dakar agli inizi del<br />

prossimo anno.<br />

Si è deciso di estendere, anche territorialmente, l’invito a costituire il comitato<br />

promotore italiano per Dakar ad associazioni, movimenti, comitati locali.<br />

Sulla base delle adesioni ricevute, si proporrà un incontro nazionale.<br />

Nella prossima riunione <strong>della</strong> <strong>segreteria</strong> si dedicherà uno spazio a una relazione<br />

sullo stato dell’edilizia pubblica in Europa oggi.<br />

4. Gli scioperi generali. La <strong>segreteria</strong> ha deciso l’adesione dell’<strong>Unione</strong> <strong>Inquilini</strong><br />

allo sciopero generale indetto dalla Cub e la partecipazione alle manifestazioni<br />

che si terranno a Milano e Roma.


Viene altresì approvata con alcuni suggerimenti di modifica il bozzetto di<br />

tessera per il 2011.<br />

Il punto su radicamento dell’<strong>Unione</strong> <strong>Inquilini</strong>, campagna di tesseramento e di<br />

autofinanziamento viene rimandato alla prossima riunione per mancanza di<br />

tempo. Diverrà il primo punto dell’ordine del giorno <strong>della</strong> prossima riunione<br />

<strong>della</strong> <strong>segreteria</strong> nazionale.

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