Alessandra Martinelli (Leonardo-IRTA, Pisa): La ... - Enrico Avanzi
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LA MUCCA PISANA<br />
RAZZA DI IERI PER IL DOMANI<br />
<strong>Alessandra</strong> <strong>Martinelli</strong><br />
“<strong>Leonardo</strong>”-Irta <strong>Pisa</strong>
INIZIO XX SECOLO- DIFFUSIONE<br />
DELLA RAZZA<br />
area geografica delimitata da una linea che<br />
partendo da Massa Carrara toccava<br />
Monsummano, Fucecchio, S. Miniato,<br />
Pontedera, e andava fino a Livorno,<br />
comprendendo la Versilia, la Pianura<br />
Lucchese, la Val di Nievole e l’Agro <strong>Pisa</strong>no.
<strong>La</strong> culla della razza «Mucca»<br />
regione compresa fra l’Arno e<br />
il Serchio (valle del Serchio)<br />
estendendosi fino ai<br />
contrafforti del Lucchese
<strong>La</strong> Mucca <strong>Pisa</strong>na:<br />
una razza venuta dal Nord<br />
Le origini: discussione animata<br />
Istituto Agrario dell’Università<br />
pisana ruolo importante
TESI<br />
Cesare Boschi, Studio sulla Mucca <strong>Pisa</strong>na o razza nera, rel.<br />
prof. Arcangeli, a.acc. 1884-85<br />
<strong>Enrico</strong> <strong>La</strong>zzari, Considerazioni sulle condizioni<br />
dell’allevamento dei bovini nella media Valle del Serchio e del<br />
loro miglioramento in relazione alle condizioni attuali delle<br />
nostre economie agricole, rel. prof. Arcangeli, a.acc. 1884-85.<br />
Torello Del Chicca, Dell’Allevamento del bestiame nel Comune<br />
dei Bagni di San Giuliano, rel. prof. Arcangeli, a.acc.1891-92<br />
Inigo Nuti, <strong>La</strong> mucca pisana nella sua triplice attitudine lavoro,<br />
carne, latte, tesi di laurea in agraria, rel. prof. Reggiani, a. acc.<br />
1934
Boschi: la razza Schwyz<br />
introdotta per la prima volta<br />
nella pianura pisana tra il 1730 e<br />
il 1740 nella Tenuta Reale di S.<br />
Rossore, si voleva impiantare una<br />
cascina, fu pensato di rifornirla<br />
di vaccine svizzere molto<br />
rinomate per la produzione di<br />
latte
Boschi: anche la mucca pisana è<br />
di vera e propria origine<br />
svizzera, “una modificazione di<br />
razza, sarei per dire, una<br />
varietà della razza Schwitz in<br />
Italia”
Nella pianura pisana non era<br />
possibile mantenere nelle stalle<br />
animali con attitudini specializzate<br />
Occorreva razza<br />
che offrisse<br />
TRIPLICE SERVIZIO<br />
fornitura di lavoro<br />
fornitura di latte<br />
fornitura di carne<br />
<strong>La</strong> razza mucca pisana era l’ideale
Del Chicca negativo<br />
che il bestiame fosse<br />
allevato “indistintamente<br />
pel lavoro, pel macello, per<br />
rigiro o per il latte”.
.<br />
FOGLIATA 1906<br />
aveva origine<br />
“indubbiamente dalla<br />
introduzione nell’Agro<br />
<strong>Pisa</strong>no della razza<br />
Schwitz, la quale a<br />
differenza dei<br />
rappresentanti di altre<br />
razze con la stessa<br />
attitudine pare qui<br />
trovasse le condizioni<br />
migliori di prosperità”
FOGLIATA: per l’influenza del<br />
contesto locale la Schwyz nera con<br />
attitudine dominante alla<br />
produzione del latte aveva assunto<br />
anche la funzione del lavoro dei<br />
campi.<br />
Si era poi aggiunta la terza: la<br />
produzione di carne.
ROSSI- 1916:“Di preciso non si<br />
sa come, quando e da chi sia stata<br />
importata questa razza…Quello<br />
che è importante è rilevare le<br />
varie trasformazioni morfologiche<br />
ed organiche subite da questa<br />
razza da latte attraverso il suo<br />
lungo periodo di acclimatazione e<br />
di adattamento all’ambiente.
<strong>La</strong> mancanza di prati e quindi la<br />
scarsezza di foraggi verdi, il<br />
mangime poco nutriente in rapporto<br />
a quello del Settentrione, il clima<br />
piuttosto asciutto e più di tutto l’uso<br />
al lavoro (ché nel pisano le vacche<br />
lavorano) trasformarono l’alpina da<br />
latte quasi in un animale a triplice<br />
attitudine: carne, lavoro e latte”
1925<br />
“i bovini mucchi pisani,<br />
pur traendo origine<br />
dalla razza bruna<br />
svizzera, non hanno le<br />
regolarità di forma” che<br />
sono invece prerogativa<br />
di quella razza. Il colore<br />
del mantello “è<br />
scurissimo, quasi nero”,<br />
di qui il nome Mucca<br />
Nera. .. e l’orlo degli<br />
occhi e il contorno del<br />
fusello erano chiari
VINDIGNI: cita<br />
Ridolfi, C.M.<br />
Mazzini,Fogliata<br />
per dire che la razza<br />
derivava dalla bruna<br />
alpina, importata<br />
nell’agro pisano<br />
verso la metà del<br />
1700 nella Tenuta di<br />
San Rossore
VINDIGNI: BOCCIA “LE<br />
OPINIONI ESPRESSE DA ALTRI<br />
IN PROPOSITO E LE IPOTESI PIÙ<br />
O MENO FONDATE SECONDO LE<br />
QUALI LA MUCCA PISANA SI<br />
SAREBBE ORIGINATA<br />
DALL’INCROCIO DEL BESTIAME<br />
PODOLICO INDIGENO COL TORO<br />
SCHWYZ”
ALIMENTAZIONE<br />
Nei poderi a mezzadria dominava la coltura<br />
promiscua erbaceo-arborea<br />
P. Cuppari: si reputava “per perduto il<br />
terreno destinato a produrre foraggi” e<br />
dunque la mancanza di foraggi non<br />
permetteva un aumento del bestiame bovino<br />
allevato sui poderi che sarebbe stato<br />
auspicabile
L. ROSSI: per questa razza<br />
l’alimentazione in uso era<br />
essenzialmente a base di erba<br />
medica, cime e foglie di<br />
granturco in estate; di fieno,<br />
paglia triturata, erbe autunno-<br />
invernine (rape, fave, segale, ecc)<br />
nella stagione fredda
MIGLIORAMENTO DELLA RAZZA<br />
XIX SEC.: Acceso dibattito sulla necessità<br />
di promuovere il miglioramento della<br />
razza e dell’allevamento bovino<br />
CUPPARI: Mancava una vera e<br />
propria razza ben definita nella quale si<br />
potessero riconoscere dei “caratteri<br />
costanti e tipici di una fisionomia”
In questi anni a <strong>Pisa</strong> studiosi quali<br />
G. Fogliata e G. Caruso si<br />
interrogavano sulla necessità di<br />
incrementare l’allevamento di<br />
questa razza, sulla opportunità di<br />
riportarla ai suoi caratteri originari<br />
tramite rinsanguamenti oppure<br />
procedere ad una selezione
Tutti d’accordo sulla necessità<br />
di organizzare esposizioni<br />
bovine e concorsi a premi per<br />
stimolare il miglioramento<br />
degli animali e far conoscere e<br />
diffondere la razza Mucca<br />
<strong>Pisa</strong>na
1883- Caruso: razza <strong>Pisa</strong>na in<br />
decadimento; nel pisano alla Mucca<br />
pura si sta ormai sostituendo il<br />
prodotto di un incrocio del Toro<br />
Mucco con la Vacca Chianina,<br />
detto bastardume, caratterizzato da un<br />
maggiore accumulo di carne e da una<br />
proporzionale diminuzione della<br />
facoltà lattifera
Caruso era per il rinsanguamento<br />
e contro la selezione
1885- G.Fogliata: attenta opera<br />
di selezione per “mirare a<br />
costituire, come già molti<br />
hanno fatto nella valle<br />
dell’Arno, una razza eletta con<br />
attitudini spiccate e riunite per<br />
il lavoro e per la carne”
L. Rossi posizione interessante:<br />
per lui nel tempo la Mucca <strong>Pisa</strong>na<br />
aveva acquistato caratteri di<br />
ereditarietà e di trasmissibilità<br />
elevandosi alla dignità di razza, ma<br />
con degenerazioni ed<br />
imbastardimenti per accoppiamenti<br />
con tori svizzeri
L. Rossi: Mucca <strong>Pisa</strong>na<br />
considerata razza di transizione, si<br />
era cercato di tornare alle origini,<br />
“interrompendo così tutto quel<br />
lavoro che la natura aveva<br />
compiuto sulle generazioni,<br />
trascurando tutto ciò che il tempo<br />
e l’uso avevano modificato;<br />
determinando un conflitto nelle<br />
produzioni di carne, lavoro e latte
ROSSI: l’avvenire della razza era<br />
strettamente legato all’allevamento<br />
razionale dei tori che nel piano di<br />
<strong>Pisa</strong> non erano allevati in modo<br />
idoneo. I torelli ed i tori erano<br />
sempre tenuti legati alla greppia e<br />
non erano considerati come animali<br />
da rinsanguamento,trattati come<br />
bestie feroci, difficilmente potevano<br />
mantenersi docili.
Fondò la Società Allevatori della<br />
Mucca <strong>Pisa</strong>na auspicando che fosse<br />
proprio questa istituzione a<br />
convincere i grandi allevatori a<br />
produrre e tenere con metodo i<br />
migliori torelli<br />
<strong>La</strong> Società si dotò subito di una<br />
libro genealogico che nel 1914<br />
contava già 68 capi iscritti
il 20 maggio 1935 venne<br />
definito ufficialmente lo<br />
“Standard di perfezionamento<br />
della razza Mucca <strong>Pisa</strong>na”<br />
pubblicato sul Bollettino<br />
ufficiale n. 17 del Ministero<br />
dell’Agricoltura e delle Foreste<br />
Pubbliche.
Qui, a firma del ministro<br />
Tassinari, fu riportato lo schema<br />
concernente i caratteri tipici della<br />
razza bovina mucca nera pisana,<br />
e questo “agli effetti della scelta<br />
dei riproduttori da iscrivere nel<br />
libro genealogico e dello<br />
svolgimento delle direttive di<br />
azione zootecnica”
GRAZIE PER L’ATTENZIONE