banchetto federico II annamaria - ACIT Siracusa
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festiggia; il battuto di carne speziato (batutum, calco dell'arabo mudaqqaqa) con cui si<br />
preparano ravioli e polpettine, la spalla rivestita, il ripieno per le torte; la pasta fresca<br />
(lasagna) e secca (tria). Gli arabi sono spesso il tramite per il recupero di ricette più<br />
antiche, come avviene nel caso dell'amorosa che si riconduce all'ambrosia, un miscuglio<br />
per le libagioni a Zeus descritto da Ateneo; o della torta parmigiana, che giunge<br />
attraverso l'Egitto, ma che risale addirittura a modelli babilonesi, già noti al mondo<br />
greco alessandrino; o del pollo e porcellino ripieno già presenti in Apicio, che ritornano<br />
insieme al battuto arabo.<br />
Non manca però l'apporto occidentale, rilevabile in primo luogo nelle basilari<br />
modifiche che i piatti arabi subiscono nel processo di adeguamento alle abitudini<br />
alimentari europee, nella semplificazione dei procedimenti di cottura, sostituzione del<br />
lardo e strutto di maiale al grasso di coda di montone, predilezione del vino nelle salse,<br />
ecc.: così i brodetti arabi si trasformano in sapori in cui completare la cottura di carni<br />
già avviata, o addirittura in salse da accompagnare ai prediletti arrosti; la stessa sorte<br />
spetta anche alle paste che da ingredienti in preparazioni di carne diventano contorni per<br />
arrosti (la tria genovese). Del resto il Liber preferisce eliminare le indicazioni di<br />
provenienza esotica ('di Siria', 'di Gerusalemme') che costellano i ricettari inglesi e<br />
tedeschi, quasi a stabilire che ormai si tratta di piatti europei, e si contrappone<br />
volutamente alla preponderanza araba, chiamando a raccolta nell'attribuzione dei piatti<br />
non solo regioni vicine (Puglia e Campania), ma anche lontane (come la Marca<br />
trevigiana, dominata dal crudele alleato Ezzelino) e, fuori d'Italia, tutto il mondo<br />
occidentale, dalla Francia all'Inghilterra alla Germania.<br />
In particolare le impressionanti analogie con l'Inghilterra, specialmente in presenza<br />
di prestiti arabi, ci permettono di ricostruire una cucina normanna; mentre le<br />
coincidenze con ricette tedesche indicano senza ambiguità il periodo svevo, ad esempio<br />
per la 'testa di Turco', un'artificiosa preparazione in pasta ripiena che imita una testa<br />
mozza (mentre la coloritura scura e i capelli neri ne indicano la razza orientale), che<br />
ritroviamo nei libri di cucina inglesi e in quelli tedeschi e che sopravvive tuttora nella<br />
pasticceria siciliana.<br />
Ciò che si è voluto rilevare con questa conversazione è l’immagine della Sicilia<br />
come crocevia di esperienze diverse ma armoniosamente fuse tra loro in un unicum<br />
originalissimo. Da qui la consapevolezza che in cucina non inventiamo nulla o quasi:<br />
gran parte dei prodotti gastronomici di cui grandi chef vantano la paternità, in realtà<br />
hanno secoli di vita non essendosi mai spezzato il legame tra noi e i nostri antenati.<br />
Uno di questi legami, come bene la vostra associazione ci ricorda, è quello che ci<br />
conduce agli uomini provenienti dai vari territori germanici.<br />
Vorrei quindi dedicare non più di un paio di minuti per visualizzare rapidamente<br />
alcuni di questi incontri, a cominciare dai Vandali, che dal 477 al 533 circa costituirono<br />
un grande impero mediterraneo dallo stretto di Gibilterra alla Tripolitania, sino alle<br />
grandi isole mediterranee: la Corsica, la Sardegna e la Sicilia.<br />
Nel 1061 giunsero i Normannidi origine germanica, ma nel tempo insediatisi nel<br />
Nord Europa, Francia e Italia meridionale. Essi governarono l’isola per 130 anni sino al<br />
1194, cui si aggiunsero altri 70 di governo degli Hoestaufen di Svezia, da Enrico VI agli<br />
eredi di Federico, sino all’arrivo degli angioini nel 1266.<br />
Arrivano i Crociati da tutta Europa, che fanno scalo obbligato a Messina, e gli ordini<br />
monastico-cavallereschi, come l’Ordine teutonico originato in Prussia, che stabilirono in<br />
Sicilia ricche e potenti commende,fondarono chiese, ospedali, hospitia per i pellegrini<br />
in transito.