OCCHIO UMANO E MICROSCOPI A CONFRONTO - Itisacqui.it

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16.04.2013 Views

OCCHIO UMANO E MICROSCOPI A CONFRONTO L'occhio umano La dimensione apparente di un oggetto è legata all'angolo visuale che esso individua. Questo è approssimativamente dato dal rapporto tra le dimensioni lineari dell'oggetto e la distanza alla quale esso si trova dall'occhio dell'osservatore. È questo il motivo per cui uno stesso oggetto ci pare più o meno grande a seconda della sua distanza dal nostro occhio. Dunque avvicinando all'occhio un oggetto se ne aumenta la dimensione apparente. Tuttavia l'occhio umano è in grado di mettere a fuoco un oggetto solo se questo si trova ad una distanza superiore al cosiddetto limite della visione distinta, che corrisponde all'incirca a 25 cm. Per questo motivo non è possibile apprezzare i dettagli di un oggetto molto piccolo semplicemente aumentandone la dimensione apparente, ossia avvicinandolo indefinitamente all'occhio. Questo problema può essere risolto facendo uso di dispositivi ottici noti come microscopi. 1) Occhio umano: una lente positiva o convergente (cristallino) focalizza un fascio collimato parallelo all'asse in un punto focale, a distanza f dalla lente. Un oggetto viene messo a fuoco in modo capovolto e il cervello è in grado di raddrizzare l’immagine. 2) L’ingrandimento con una lente semplice Esempio di come si forma un’immagine virtuale con una sola lente convergente tipo la semplice lente di ingrandimento. Se un oggetto è posto molto vicino alla lente (S1 < f ) si forma un’immagine VIRTUALE davanti alla lente osservabile attraverso la lente stessa.

<strong>OCCHIO</strong> <strong>UMANO</strong> E <strong>MICROSCOPI</strong> A <strong>CONFRONTO</strong><br />

L'occhio umano<br />

La dimensione apparente di un oggetto è legata all'angolo visuale che esso individua. Questo è<br />

approssimativamente dato dal rapporto tra le dimensioni lineari dell'oggetto e la distanza alla quale esso si<br />

trova dall'occhio dell'osservatore. È questo il motivo per cui uno stesso oggetto ci pare più o meno grande a<br />

seconda della sua distanza dal nostro occhio.<br />

Dunque avvicinando all'occhio un oggetto se ne aumenta la dimensione apparente. Tuttavia l'occhio umano è<br />

in grado di mettere a fuoco un oggetto solo se questo si trova ad una distanza superiore al cosiddetto lim<strong>it</strong>e<br />

della visione distinta, che corrisponde all'incirca a 25 cm.<br />

Per questo motivo non è possibile apprezzare i dettagli di un oggetto molto piccolo semplicemente<br />

aumentandone la dimensione apparente, ossia avvicinandolo indefin<strong>it</strong>amente all'occhio.<br />

Questo problema può essere risolto facendo uso di dispos<strong>it</strong>ivi ottici noti come microscopi.<br />

1) Occhio umano: una lente pos<strong>it</strong>iva o convergente (cristallino) focalizza un fascio collimato parallelo all'asse<br />

in un punto focale, a distanza f dalla lente. Un oggetto viene messo a fuoco in modo capovolto e il<br />

cervello è in grado di raddrizzare l’immagine.<br />

2) L’ingrandimento con una lente semplice<br />

Esempio di come si forma un’immagine virtuale con una sola lente convergente tipo la semplice lente di<br />

ingrandimento. Se un oggetto è posto molto vicino alla lente (S1 < f ) si forma un’immagine VIRTUALE davanti<br />

alla lente osservabile attraverso la lente stessa.


3) Il Microscopio ottico<br />

La luce proveniente dalla lampada viene inviata, tram<strong>it</strong>e il condensatore, sul preparato.<br />

I raggi luminosi, emessi da quest’ultimo, passando attraverso il sistema di lenti dell’obiettivo, finiscono<br />

all’interno del tubo, nel cosiddetto piano dell’immagine intermedia, dove formano un primo ingrandimento<br />

dell’oggetto in esame. In generale, l’immagine ingrand<strong>it</strong>a è capovolta e speculare rispetto all’originale.<br />

L’immagine intermedia viene ulteriormente ingrand<strong>it</strong>a dall’oculare che è composto da due lenti di cui la più<br />

bassa, o lente di campo, pone l’immagine intermedia nel piano focale della lente superiore, o lente dell’occhio,<br />

che funge da semplice lente di ingrandimento, permettendo la riproduzione sulla retina dell’immagine<br />

ingrand<strong>it</strong>a del preparato.


Caratteristiche a confronto<br />

distanza alla<br />

quale due punti<br />

sono visibili<br />

come separati<br />

dall’occhio<br />

umano<br />

a 25 cm<br />

0,1 mm o<br />

100 micron<br />

(1 micron = 10 -6<br />

metri)<br />

Pot. di Risoluzione<br />

Approfondimento sul WEB<br />

distanza alla quale<br />

due particelle sono<br />

visibili con il<br />

microscopio ottico<br />

0,2 micron (teorica)<br />

Potere risoluzione del<br />

microscopio ottico 500<br />

volte l’occhio umano<br />

ingrandimento di<br />

un microscopio<br />

ottico<br />

1000-1500 volte<br />

distanza alla quale<br />

due particelle sono<br />

visibili con il<br />

microscopio<br />

elettronico a<br />

trasmissione<br />

0,1 nanometri<br />

(1 nm = 10 -9 metri)<br />

Potere risoluzione<br />

microscopico<br />

elettronico<br />

Quasi 1000 volte più<br />

potente del m. ottico<br />

http://areeweb.pol<strong>it</strong>o.<strong>it</strong>/ricerca/qdbf/fil/indicegenerale/ottica/ottica_geometrica/applicazioni/microscopi_telescop<br />

i.htm

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