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Appunti del corso di Dizione - La Botte e il Cilindro

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Università <strong>di</strong> Sassari - Master in Giornalismo<br />

<strong>Appunti</strong> <strong>del</strong> <strong>corso</strong> <strong>di</strong> <strong>Dizione</strong><br />

a cura <strong>di</strong> Sante Maurizi<br />

1


Postura e Respirazione<br />

L’apparato respiratorio funziona come un mantice: gabbia toracica, polmoni e muscoli permettono con movimenti <strong>di</strong><br />

contrazione e de-contrazione lo scambio gassoso nel<br />

sangue.<br />

Potremmo <strong>di</strong>re che la voce è una sorta <strong>di</strong> “incidente” nel<br />

processo respiratorio. Avere consapevolezza <strong>di</strong> tale<br />

processo (dunque intervenirvi volontariamente) è <strong>il</strong> primo<br />

passo nell’approccio alla vocalità.<br />

De-contrazione<br />

Seduti r<strong>il</strong>assati. Gambe sciolte. Pesantezza gambe. Sangue<br />

che scorre. Affon<strong>di</strong> pavimento. Ripercorri corpo e risali da<br />

gambe fino bacino. Ventre si <strong>di</strong>stende. Colonna vertebrale vertebre dopo vertebra si r<strong>il</strong>assa. Schiena e spalle.<br />

Pesantezza. Braccia sciolte. Mani e <strong>di</strong>ta si appoggiano liberamente. Nuca e viso si <strong>di</strong>stendono. Testa piano piano su un<br />

lato.<br />

Diaframma<br />

la respirazione “<strong>di</strong>aframmatica”: Inspira profondamente, come hai sempre fatto. Molti inalano con vigore l’aria<br />

attraverso le narici, gonfiando contemporaneamente <strong>il</strong> petto e spalancando gli occhi: si interrompe la respirazione<br />

normale inconsapevole e si compie uno sforzo <strong>del</strong>iberato per inalare, producendo un suono aspirante con le narici:<br />

possiamo definire questa respirazione come “toracica”. <strong>La</strong> respirazione che ci interessa, invece, (“<strong>di</strong>aframmatica”) è<br />

completamente <strong>di</strong>fferente. Anzitutto non bisogna usare consapevolemente le narici, che rimarranno totalemnte inattive<br />

durante l’inspirazione e l’espirazione, bensì l’area faringea, situata nella parte posteriore <strong>del</strong>la bocca. Per avere chiaro<br />

cos’è l’area faringea, immagina <strong>di</strong> aspirare acqua salata dal naso e <strong>di</strong> espellerla dalla bocca. Sten<strong>di</strong>ti, chiu<strong>di</strong> gli occhi,<br />

r<strong>il</strong>assa <strong>il</strong> corpo, tieni la bocca chiusa durante l’esercizio ed esegu<strong>il</strong>o lentamente, senza sforzo o tensione. Concentrati<br />

sull’area faringea e sull’immagine <strong>di</strong> una bottiglia che si riempie d’acqua: prima dal fondo e lentamente si riempie fino<br />

all’orlo. Prima dunque si riempie la parte inferiore dei polmoni, poi la parte me<strong>di</strong>ana e infine la parte superiore.<br />

Nell’espirazione avviene esattamente <strong>il</strong> contrario: prima si svuota la parte superiore, quin<strong>di</strong> la me<strong>di</strong>ana e infine<br />

l’inferiore. Questo processo è continuo, proprio come una bottiglia che si riempie d’acqua e che poi si svuota. Durante<br />

l’inspirazione e l’espirazione ti accorgerai <strong>del</strong>la funzione <strong>del</strong> <strong>di</strong>aframma: la parte inferiore <strong>del</strong>la cassa toracica si <strong>di</strong>lata<br />

per prima quando inspiri e si contrae per ultima quando espiri, senza esercitare alcuno sforzo. Il petto rimane immob<strong>il</strong>e<br />

e passivo durante l’intero processo <strong>di</strong> respirazione, soltanto le costole si <strong>di</strong>latano e si contraggono a fisarmonica.<br />

esercizio <strong>di</strong> respirazione: seduti per terra con le gambe incrociate, la testa eretta, la mani sulle ginocchia e la bocca<br />

chiusa. <strong>La</strong> spina dorsale deve essere dritta: immagina che un ruscello scorra lungo <strong>il</strong> corpo, dalla testa in giù, e che esso<br />

costituisca l’asse intorno al quale <strong>il</strong> tuo corpo è stato mo<strong>del</strong>lato. Concentrati sull’area faringea, inspira lentamente e<br />

costantemente permettendo alle costole, a partire dalle inferiori, <strong>di</strong> <strong>di</strong>latarsi a fisarmonica. Trattieni <strong>il</strong> respiro per un<br />

paio <strong>di</strong> secon<strong>di</strong> e poi comincia lentamente ad espirare. L’espirazione non è completamente passiva: è necessario<br />

esercitare una leggerissima pressione per espellere l’aria, e le costole superiori si contrarranno per prime. Eseguita<br />

anche l’espirazione, comprimi leggermente lo stomaco, in modo da espellere tutta l’aria. Inspira fino al conto <strong>di</strong> cinque,<br />

trattieni <strong>il</strong> respiro per due secon<strong>di</strong>, quin<strong>di</strong> lentamente espira fino al conto <strong>di</strong> cinque.<br />

Inspirazione. Bocca chiusa.<br />

Aria entra senza sforzo. Spalle immob<strong>il</strong>i. Appoggia mani addome per controllare <strong>il</strong> movimento. Addome in avanti. Si<br />

allargano le costole prima superiori, poi me<strong>di</strong>e, poi inferiori. Inspirazione più breve <strong>del</strong>l’espirazione. Espirazione.<br />

Bocca socchiusa.<br />

3 cicli. Cerca <strong>di</strong> allungare sempre + <strong>il</strong> tempo <strong>del</strong>l’espirazione<br />

Al quarto leggero sib<strong>il</strong>o (S) Poi F M N L R<br />

Esplora i muscoli <strong>del</strong>la faccia. “Ginnastica” facciale e labiale. Associa smorfie a cicli respirazione sopra.<br />

Pronunciare la "a" e la "o" per spianare le labbra<br />

Poi ba-be-bi-bo-bu ca-che-chi… ecc.<br />

2


<strong>La</strong> voce<br />

L’apparato vocale è l’insieme degli organi e degli spazi che permettono l’emissione dei suoni<br />

vocali. È una sorta <strong>di</strong> “amplificatore<br />

naturale”.<br />

L’aria, messa in vibrazione dalle corde<br />

vocali, viene amplificata, mo<strong>di</strong>ficata, ecc. da<br />

lacune cavità (<strong>del</strong>le cavità <strong>di</strong> risonanza) fino<br />

all’emissione nell’ambientte.<br />

È dunque l’anatomia (<strong>il</strong>lustrata a fianco) che<br />

con<strong>di</strong>ziona tale emissione.<br />

“Esercitare la voce” serve appunto a esser<br />

coscienti <strong>di</strong> tale anatomia, deprimendo i<br />

<strong>di</strong>fetti ed esaltando i pregi naturali <strong>di</strong><br />

ciascuno.<br />

Respirazione<br />

Scegliere una canzone. Cantare.<br />

Interrompere la canzone e leggere, senza<br />

soluzione <strong>di</strong> continuità. Alternare canzonelettura<br />

più volte.<br />

masticazione <strong>del</strong>la parola<br />

giochi verbali e sciogl<strong>il</strong>ingua,<br />

Sopra la panca la capra campa, sotto la panca la capra crepa.<br />

Sussurrar sente Susanna un sospetto nella stanza. Solitario un sorcio secco succhia solo <strong>il</strong><br />

suo sorbetto. Sib<strong>il</strong>lini sassolini son tra sugheri e sterpini.<br />

Apelle figlio d'Apollo fece una palla <strong>di</strong> pelle <strong>di</strong> pollo; tutti i pesci vennero a galla per vedere<br />

la palla <strong>di</strong> pelle <strong>di</strong> pollo, fatta da Apelle, figlio d’Apollo.<br />

Ogni ragno ha un guadagno per la ragna che si lagna. Ogni sogno <strong>del</strong>la ragna ha un <strong>di</strong>segno<br />

<strong>di</strong> castagna e un legname <strong>di</strong> montagna.<br />

Pisa pesa e pesta <strong>il</strong> pepe al papa;<strong>il</strong> papa pesa e pesta <strong>il</strong> pepe a Pisa.<br />

Dietro quel palazzo c'è un povero cane pazzo; date un pezzo <strong>di</strong> pane a quel povero pazzo<br />

cane.<br />

Seren non è, seren sarà: se non sarà sereno si rasserenerà.<br />

Tito, tu m'hai ritinto <strong>il</strong> tetto, ma non t'inten<strong>di</strong> tanto <strong>di</strong> tetti ritinti<br />

Tre tigri contro tre tigri<br />

3


“Riscaldamento”:<br />

4


Accento sintattico (parola-chiave)<br />

L’accento sintattico segna la parola (parola-chiave) o le parole sulle quali “appoggiare”<br />

maggiormente <strong>il</strong> tono <strong>del</strong>la voce per dare senso alla frase. Una frase come<br />

Il me<strong>di</strong>co ha detto che verrà domani<br />

cambia senso se pronunciandola segno l’accento sintattico su parole <strong>di</strong>verse:<br />

Il me<strong>di</strong>co ha detto che verrà domani (l’ha detto <strong>il</strong> me<strong>di</strong>co, non l’infermiere)<br />

Il me<strong>di</strong>co ha detto che verrà domani (<strong>il</strong> me<strong>di</strong>co l’ha già detto)<br />

Il me<strong>di</strong>co ha detto che verrà domani (hai capito che <strong>il</strong> me<strong>di</strong>co verrà?)<br />

Il me<strong>di</strong>co ha detto che verrà domani (<strong>il</strong> me<strong>di</strong>co verrà domani, non oggi)<br />

Oppure:<br />

Stasera vado a cena dalla nonna<br />

Stasera vado a cena dalla nonna (ci vado stasera)<br />

Stasera vado a cena dalla nonna (finalmente mi decido)<br />

Stasera vado a cena dalla nonna (non vado a pranzo)<br />

Stasera vado a cena dalla nonna (che due palle…)<br />

5


Ortoepia<br />

Ortoepia: L'ortoepia è la corretta pronuncia <strong>del</strong>le parole che compongono una lingua. Il termine<br />

deriva dal greco ὀρθοέπεια orthoepeia, da ὀρθός orthos "corretto" ed ἔπος epos "parola."<br />

Il “Vangelo” è <strong>il</strong> Dizionario Ortografico e <strong>di</strong> Pronuncia: DOP<br />

http://www.<strong>di</strong>zionario.rai.it/<br />

Le consonanti e le vocali:<br />

suoni esempi<br />

A<br />

B<br />

C gutturale (o aspro)<br />

palatale (o dolce)<br />

cosa, chiesa<br />

cima, cioccolato<br />

D<br />

E è aperta (con accento grave) pèsca (<strong>il</strong> frutto) collèga (compagno)<br />

é chiusa (con accento acuto) pésca (cattura pesci) colléga (unisci)<br />

F<br />

G gutturale (o aspro) gara, ghiro<br />

palatale (o dolce) giro, giacca<br />

H<br />

I<br />

L<br />

M<br />

N<br />

O ò aperta (con accento grave) còlto (preso)<br />

ó chiusa (con accento acuto) cólto (istruito)<br />

P<br />

Q<br />

R<br />

S sorda (o aspra) sale<br />

sonora (o dolce) rosa<br />

T<br />

U<br />

V<br />

Z sorda (o aspra) calza<br />

sonora (o dolce) zanzara<br />

CONSONANTI<br />

Le consonanti sono 16, ma 21 i loro suoni:<br />

b - c (i,e) - c (a,h,o,u) - d - f - g (i,e) - g (a,h,o,u) - l<br />

m - n - p - r - s (sorda) - s (sonora) - t - v - z (sorda)<br />

z (sonora) - gl - gn - sc<br />

6


Esercizio <strong>di</strong> lettura per la consonante S<br />

Esercizio <strong>di</strong> lettura per la consonante Z<br />

8


VOCALI<br />

Abbiamo 5 vocali, ma 7 sono i loro suoni: a - é - è - i - ó - ò - u<br />

<strong>La</strong> "e" e la "o" hanno <strong>il</strong> suono chiuso e aperto, mentre le altre vocali hanno un solo suono.<br />

L’ accento acuto ( / ) segna <strong>il</strong> suono chiuso. L'accento grave ( \ ) segna <strong>il</strong> suono aperto.<br />

PAROLE OMOGRAFE<br />

Sono quelle che si scrivono allo stesso modo ma si pronunciano <strong>di</strong>versamente:<br />

chiuse aperte<br />

9


REGOLE PRINCIPALI DI ACCENTAZIONE<br />

LA -è- APERTA<br />

1) Parole che terminano in consonante (nègus, tèr, rèbus, vademècum)<br />

2) Parole tronche, nomi propri, P. d'origine straniera (Mosè, tè, bignè, caffè)<br />

3) Quand'è seguita da vocale (idèa, dèe, sèi, plebèo, - ma: ridéa ecc.)<br />

4) Quand' è seguita da una consonante scempia più due vocali<br />

(sèrio, tènue, critèrio, proscènio - ma: -éguo es. séguo ecc.)<br />

5) Quand'è seguita da un suffisso atono (famèlico, numèrico, benèvolo)<br />

6) Dittongo ie (ban<strong>di</strong>èra, lièto, chièsa - ma: chiérico, intiéro ecc.)<br />

7) In è<strong>di</strong>ne -suffisso <strong>di</strong> sostantivi- (acrè<strong>di</strong>ne, salsè<strong>di</strong>ne)<br />

8) In èllo/a/i/e -P. che terminano- (anèllo, zitèlla, -ma: quélli, stélla, capéllo ecc.)<br />

9) In èma -P. che terminano- (sistèma, teorèma, apotèma - ma: téma ecc.)<br />

10) In ènda -P. che terminano.- (ammènda, agènda, faccènda)<br />

11) In èndere -infiniti- (prèndere, accèndere, apprèndere; -ma: scéndere véndere)<br />

12) In èndo -aggettivi e desinenza <strong>del</strong> gerun<strong>di</strong>o- (orrèndo, scendèndo)<br />

13) In ènne -suffisso <strong>di</strong> sostantivi e aggettivi da numerali- (decènne, settantènne)<br />

14) In ènnio -suffisso <strong>di</strong> sostantivi derivanti da numerali- (biènnio, m<strong>il</strong>lènnio)<br />

15) In èno/a/i/e -suffisso <strong>di</strong> nomi etnici- (c<strong>il</strong>èno rumèno nazzarèno)<br />

16) In ènso/a/i/e -aggettivi- (dènso, forènse, immènsa)<br />

17) In ènte -desinenza <strong>del</strong> participio presente- (perdènte, vincènte)<br />

18) In ènto/a/i/e -aggettivi- (violènto, spènta, coerènte, prudènti)<br />

19) In ènza -P. che terminano- (partènza, vertènza, sènza)<br />

20) In èrio/a/e -P. che terminano- (critèrio, artèria, fèrie)<br />

21) In èrrimo/a/i/e-suffisso <strong>di</strong> superlativi- (integèrrimo, acèrrima)<br />

22) In èsi -terminazione <strong>di</strong> parole dottrinali- (mimèsi, parèsi, catechèsi)<br />

23) In èsimo/a/i/e -suffisso <strong>di</strong> numerali or<strong>di</strong>nali- (trentèsimo, trigèsimo)<br />

24) In èstro/a/i/e -P. che terminano- (capèsro, finèstra, canèstri, terrèstre)<br />

25) In èta -P. masch<strong>il</strong>i- (anacorèta, atlèta, profèta)<br />

26) In ètti/e èttero -desinenza <strong>del</strong> pass. remoto- credèttì, dètte, stèttero -ma: détte=<strong>di</strong>re)<br />

27) In èzio/a/e -P. che terminano- (trapèzio, facèzia, spèzie)<br />

28) In rèi rèbbe rèbbero -desinenze <strong>del</strong> con<strong>di</strong>zionale- (darèi, darèbbe ... )<br />

29) In molte parole isolate (ipotèca, spècchio, molècola, schèda, bèffa, bèga, collèga,<br />

prègo, arcipèlago aggrègo, stèlo, crudèle, grèmbo, stèmma, scèna, vèto, amèno, oscèno, transènna,<br />

trèno, schèma, tèsi, facèto, tètro, ecc. ...)<br />

LA -é- CHIUSA<br />

1) Parole tronche e monos<strong>il</strong>labi (ventitré, perché, poiché, mé, té -ma: cioè)<br />

2) In écchi/io/ia/ie -P. che terminano- (sécchi, orécchia -ma: vècchio, spècchio)<br />

3) In éccio/a -P. che terminano- (intréccio, fréccia, cica<strong>il</strong>éccio, pateréccio)<br />

4) In éfice/i -suffisso <strong>di</strong> sostantivi- (carnéfice, artéfice, oréfìce)<br />

5) In éggi/io/ia -P. che terminano (campéggio, scherzéggia, -ma: règgia, pèggio)<br />

10


6) In égno/a/i/e -P. che terminano- (convégno, légna, impégni, dégni)<br />

7) In éi esti é émmo éste érono -desinenze <strong>del</strong> passato remoto- (credéi ...)<br />

8) In énno/a/i/e -P. che terminano- (cénno, pénna)<br />

9) In éppo/a/i/e -P. che terminano- (céppo, zéppo, -ma: tèppa)<br />

10) In ére -desinenze <strong>del</strong>l'infinito- (bére, accadére)<br />

11) In ésco/a -suffisso <strong>di</strong> aggettivi- (pazzésco, manésca)<br />

12) In ésimo/a/i/e -suffisso <strong>di</strong> sostantivi astratti- (feudalésimo, battésimo)<br />

13) In éso/a/i/e -P. che terminano e suffisso <strong>di</strong> nomi per lo più etnici-<br />

(attéso, lésa, mési, albanése - ma: chièsa)<br />

14) In éssa -sufisso <strong>di</strong> sostantivi femmin<strong>il</strong>i-(contéssa, dottoréssa -ma: prèssa, rèssa ecc.)<br />

15) In éssi ésse éssimo éste éssero -desinenze <strong>del</strong>l'imperfetto congiuntivo-<br />

(déssi, avésse, stéssimo, faréste, credesséro)<br />

16) in éte -desinenze <strong>del</strong> presente in<strong>di</strong>cativo e <strong>del</strong>l'imperativo- (prendéte)<br />

17) In éto/a -P. che terminano-(pinéta, agruméto -ma: cèto, facèto, ascèta, vèto, quièto,<br />

complèto, concrèto, mansuèto, estèta, anacorèta, alfabèto, analfabèta, poèta, mèta,<br />

profèta, atlèta)<br />

18) In étto/a -P. che terminano- (poverétto, agrétta - ma: affètto, aspètto, assètto, sètta,<br />

concètto, confètto, flètto, deflètto, rètta,<strong>di</strong>alètto, <strong>di</strong>rètto, insètto, precètto, prospètto)<br />

19) In évo i a évano -desinenze <strong>del</strong>l'imperfetto in<strong>di</strong>cativo- (credévo ... )<br />

20) In évole -suffisso <strong>di</strong> aggettivi- (amichévole, caritatévole, - ma: fièvole)<br />

21) In ézza -sufisso <strong>di</strong> sostantivi- (debolézza, certézza, ma: pèzza, tramèzza)<br />

22) In ménto/a/i/e -P. e avverbi- (ménto, amab<strong>il</strong>ménte, finalménte)<br />

23) In rémo réte -desinenze <strong>del</strong> futuro- (crederémo, crederéte)<br />

24) In resti réste rémmo -desinenze <strong>del</strong> con<strong>di</strong>zionale- (crederésti, faréste...)<br />

25) In molte parole isolate (débito, bécco, pulédro, cré<strong>di</strong>to, féde, véro, allégro, séguito, scémo,<br />

appéna, altaléna, véndo, scéndo, béstia, vén<strong>di</strong>co, ménta, torménta, vén<strong>di</strong>ta, mén tre, fondaménta,<br />

cérchio, ecc.)<br />

LA -ò- APERTA<br />

1) Parole che terminano in consonante (tòtem, factòtum)<br />

2) Parole tronche e monos<strong>il</strong>labi (<strong>di</strong>rò, farò, può, nò, lò, sò)<br />

3) Quand'è seguita da una consonante scempia più due vocali (custò<strong>di</strong>a, feròcia)<br />

4) Quand'è seguita da un suffisso atono (buròcrate, plutòcrate)<br />

5) Dittongo uò (uòmo, buòno, cuòre)<br />

6) In òccio/a -sufrisso <strong>di</strong> aggettivi e sostantivi- (bellòccia, cartòccio)<br />

7) In òide -suffisso <strong>di</strong> aggettivi e sostantivi- (pazzòide, tiròide)<br />

8) In òldo -terminazione <strong>di</strong> nomi propri- (Aròldo)<br />

9) In òlfo -terminazione <strong>di</strong> nomi propri- (Adòlfo)<br />

10) In òlo/a -suffisso <strong>di</strong> aggettivi e sostantivi- (campagnòlo, figliòla)<br />

11) In òlsi/e/ero -terminazioni verbali- (còlsi, tòlse, sciòlsero)<br />

12) In ònso/òntico -P. che terminano- (respònso, mastodòntico)<br />

13) In òrio/a/e -suffisso <strong>di</strong> sostantivi- (mortòrio, oratòria)<br />

14) In òsi -suffisso <strong>di</strong> termini me<strong>di</strong>ci- (artròsi, trombòsi, tubercolòsi)<br />

15) In òsso/a/i/e-ossero -passato remoto e participio passato (mòssi, scòsso, promòsso)<br />

11


16) In òtto/a/i/e -sufrisso <strong>di</strong> aggettivi e sostantivi (manicòtto, sempliciòtto)<br />

17) In òttolo/a/i/e -parole che terminano- (pianeròttolo, tròttola)<br />

18) In òzio/a -parole che terminano- (Scòzia, negòzio)<br />

19) In òzzo/a -suffisso <strong>di</strong> sostantivo- (carròzza, ma: pózzo, rózzo, singhiózzo, gózzo)<br />

20) In molte parole isolate ( bòsco, nòdo, scòppio, ginòcchia, cròsta, còsto, arròsto, sciròppo,<br />

pòrgere, ecc ...)<br />

LA -ó- CHIUSA<br />

1) Nei pronomi (nói, vói, lóro)<br />

2) In óce/i -P. che terminano- (nóce, atróci - ma: precòce)<br />

3) In ógno/a -P. che terminano- (infógno, menzógna)<br />

4) In ógnolo/a/i/e -suffisso <strong>di</strong> aggettivi- (giallógnolo, amarógnola)<br />

5) In óio/a -P. che terminano- (mangiatóia, lavatóio, pastóia, frantóio, -ma, dovec'è,<br />

prevale <strong>il</strong> <strong>di</strong>ttongo uo es. cuòìa, stuòia)<br />

6) In óna/e -suffisso <strong>di</strong> sostantivi- (santóna, portóne)<br />

7) In óno -terminazioni verbali- (perdóno, abbandóno, - ma: stòno, intòno)<br />

8) In óndo/a/i/e -P. che terminano- (giocónda, fóndo)<br />

9) In ónta/e -P. che terminano- (ónta, pónte)<br />

10) In ónzolo/a/i/e -P. che terminano- (frónzolo, me<strong>di</strong>cónzola)<br />

1 1) In óre -suffisso <strong>di</strong> sostantivi (amóre, lettóre)<br />

12) In órme -P. che terminano- (infórme, rifórme, -ma: abnòrme, dòrme, ecc)<br />

13) In óso/a -suffissi <strong>di</strong> aggettivi e sostantivi (vergognóso, tuberósa)<br />

14) In ósi/e/ero -terminazioni verbali- (pósi, pósero, nascósero)<br />

15) In molte parole isolate (vólo, stólto, cióndolo, ghiótto, alcóva, cóvo, ancóra, gióvo,<br />

sórgere, ecc.)<br />

12


REGOLE PRINCIPALI PER S E Z<br />

LA - S - SORDA (o Aspra)<br />

1) Quand'è doppia (rosso, assessore)<br />

2) Quand'è iniziale <strong>di</strong> parola seguita da una vocale (sale, sole)<br />

3) Quand'è preceduta da altra consonante (perso, falso)<br />

4) Quand'è iniziale <strong>di</strong> secondo componente (affittasi, <strong>di</strong>sotto)<br />

5) Davanti a: c (scala) f (asfalto) p (aspetto) q (Pasqua) t (astio)<br />

6) In ese -suffìsso <strong>di</strong> nomi per lo più etnici- (cinese, inglese, albanese, -ma francese)<br />

7) In esi/e/o-esero-desinenze passato remoto e partic. pass.ato-(resi, rese, resero, reso)<br />

8) In osi/e/o-osero -desinenze passato remoto e partic. passato- (presi, - ma: corrosi)<br />

9) In oso/a -suffissi <strong>di</strong> aggettivi e sostantivi- (penosa, bisognoso, cellulosa)<br />

10) In molte parole sparse (casa, cosa, così, <strong>di</strong>fesa, mese, chiuso, naso, mimosa, pisello, Pisa,<br />

pretesa, resa, risata, riso, ecc.)<br />

LA - S - SONORA (o Dolce, Sib<strong>il</strong>ante)<br />

1) Quand'è finale <strong>di</strong> prefisso (bismuto, <strong>di</strong>sadatto)<br />

2) Davanti a: b (sbranare) d (sdoganare) g (sgarrare) 1 (bislacco) m (cosmo)<br />

n (snodare) r (sra<strong>di</strong>care) v (svolazzo)<br />

3) In aso/i/e-asero -desinenze verbali- (invaso, rimasero)<br />

4) In esimo -suffisso <strong>di</strong> sostantivi astratti e numerali or<strong>di</strong>nali- (cristianesimo, centesimo)<br />

5) In iso/i/e-isero -desinenze verbali- (<strong>di</strong>viso, incisi - ma: riso, sorrisi ecc. ...)<br />

6) In uso/i/e-usero -desinenze verbali- (escluso, infusi, -ma: soffusi, chiusi ecc)<br />

7) In molte parole sparse (esagono, chiesa obeso, asola, base, caso, causa, crisi, esame,<br />

esempio, isola, marchese, miseria, muso, para<strong>di</strong>so, paese, Bas<strong>il</strong>icata, rosa, prosa, poesia, scusa,<br />

base, sposo, tesoro, Gesù, roseo, ecc.)<br />

LA - Z - SORDA (o Aspra - Dura)<br />

1) Quand'è finale <strong>di</strong> parola (fez, selz)<br />

2) Quand'è iniziale <strong>di</strong> parola e la seconda s<strong>il</strong>laba inizia per consonante sorda c, f, p, t<br />

(zampa, zoccolo, zappa, zucchero, zuffa, zattera)<br />

3) Quand'è seguita da una - i - più un'altra vocale (polizia, zio, grazie)<br />

4) Quand'è preceduta da - l - (alzare, calzare)<br />

5) In anza -suffisso <strong>di</strong> sostantivi- (speranza)<br />

6) In azzare -suffisso <strong>di</strong> verbi- (scorrazzare)<br />

7) In enza -suffisso <strong>di</strong> sostantivi- (assenza, presenza)<br />

8) In ezzo/a -P. che terminano- (grandezza, ma: brezza, grezza, ribrezzo, pettegolezzo)<br />

9) In ónzo/o -P. che terminano- (me<strong>di</strong>conzolo)<br />

10) In ozzo/a -P. che terminano- (bozza, gozzo)<br />

11) In uzzo/a -P. che terminano- (pietruzza, merluzzo)<br />

12) In molte parole sparse (zimbello, zingaro, zecca, zitto, zittire, azzittire, Enzo, alzare, balzare,<br />

13


calzetta, calzone, fidanzate, prezioso, gozzoviglia, attenzione, nuziale, ecc.)<br />

LA - Z - SONORA (o Dolce)<br />

1) Quand'è iniziale <strong>di</strong> parola seguita da due vocali (zaino, zoo)<br />

2) Quand'è iniziale <strong>di</strong> parola e la seconda s<strong>il</strong>laba inizia con z (zanzara, zizzania)<br />

3) Quand'è iniziale <strong>di</strong> parola e la seconda s<strong>il</strong>laba inizia con consonante sonora -b - d - g<br />

- l - m - n - r - v (zo<strong>di</strong>aco)<br />

4) Quand' è scempia in mezzo a due vocali semplici (azalea, bizantino)<br />

5) In izzare/izzire -suffisso <strong>di</strong> verbi- (armonizzare, imbizzire, -ma sprizzaare, avvizzire)<br />

6) In izzatore -P. che terminano- (vaporizzatore, polverizzatore)<br />

7) In molte parole isolate (azzurro, mezzo, pranzo, romanzo, zinco, zabaione, aguzzino, amazzone,<br />

azienda, azzardo, razzo, grezzo, sgabuzzino, sozzura, brezza, ecc.)<br />

14


Tono e ritmo<br />

15


Frasi-sciogl<strong>il</strong>ingua<br />

19


<strong>Dizione</strong>: schema <strong>di</strong> lavoro essenziale su un testo<br />

1) Leggere una prima volta <strong>il</strong> testo per cogliere senso e “intenzioni”<br />

2) Segnare le pause (brevi: / - più lunghe: //)<br />

3) Segnare gli accenti sintattici (parole-chiave o porzione <strong>di</strong> frase)<br />

4) Segnare gli accenti <strong>del</strong>le e-o aperte e chiuse almeno sulle parole a<br />

inizio e fine frase, e sulle parole chiave (consultare <strong>il</strong> DOP<br />

http://www.<strong>di</strong>zionario.rai.it/)<br />

5) “masticare” bene qualche esercizio <strong>di</strong> sciogl<strong>il</strong>ingua alternandolo a<br />

un breve brano cantato<br />

6) On air!<br />

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