Numero 65 Settembre 2008 - Eco della Brigna
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e6<br />
di Francesca Brancato<br />
Cosa si può regalare ai<br />
giovani di una società<br />
consumistica che offre di<br />
tutto e dove è possibile<br />
avere tutto grazie a quel mezzo che si<br />
chiama denaro? Si può ancora trovare<br />
un dono speciale? Veramente originale?<br />
Che sia personale ma condiviso?<br />
Qualcosa di più prezioso dell’ultimo<br />
frutto <strong>della</strong> moderna tecnologia o più<br />
accattivante di una vacanza all’ultima<br />
moda? È possibile regalare un’esperienza<br />
unica, densa di amicizia e cooperazione,<br />
di altruismo e solidarietà, di<br />
impegno e divertimento, di commozione<br />
e allegria? I giovani che questa estate<br />
hanno partecipato ai Campi di lavoro<br />
<strong>della</strong> Caritas possono di certo rispondere<br />
con un deciso ed unanime SI!<br />
Dal 1992 la Caritas diocesana di Piana<br />
degli Albanesi ed il suo direttore, don<br />
Enzo, si sono avventurati nel progetto<br />
dei campi di lavoro estivi nei Balcani,<br />
per favorire l’incontro fra volontari<br />
italiani e la realtà di un Paese alle<br />
prese con la ricostruzione post-bellica.<br />
Un Campo di lavoro condensa in due<br />
settimane un programma ricco ed articolato:<br />
attività ludico-ricreative da<br />
svolgere con i più piccoli; aiuto alle<br />
famiglie; momenti di incontro con<br />
persone emarginate e con chi ad esse<br />
destina il proprio intervento tutto l’anno;<br />
visite ai luoghi più rappresentativi<br />
<strong>della</strong> storia e delle culture locali ed<br />
una conoscenza sommaria del territo-<br />
foto F. Brancato<br />
rio. A partire dal 2002 il progetto di<br />
tali Campi si è trasformato in una<br />
delle opere-segno per l’Area<br />
Educazione alla Mondialità <strong>della</strong><br />
Caritas di Sicilia. E così, quest’anno,<br />
si è giunti al VI Campo di lavoro in<br />
Kossovo, svoltosi dall’8 al 20 luglio<br />
scorso, nel villaggio di Beç, e al I<br />
Campo in Albania, a Perlat- Rrëshen,<br />
dal 7 al 19 agosto.<br />
Fra i nove componenti <strong>della</strong><br />
Delegazione Regionale Caritas che,<br />
dopo avere attraversato l’Adriatico e<br />
risalito per il Montenegro, hanno salutato<br />
l’immensa e verde pianura <strong>della</strong><br />
neo Repubblica Kossovara, alcuni<br />
volontari in servizio civile presso le<br />
Caritas diocesane, alcuni alla prima<br />
esperienza di volontariato all’Estero,<br />
altri veterani dei Campi, cinque ragazze<br />
e tre ragazzi: l’instancabile<br />
Rossella e la riflessiva Stefania <strong>della</strong><br />
Caritas di Palermo, la paziente<br />
Viviana <strong>della</strong> Caritas di Monreale,<br />
Sara, nostra traduttrice arberëshe,<br />
Gabriele il piccolo del gruppo,