Numero 65 Settembre 2008 - Eco della Brigna
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DAR CORPO<br />
ALL’OMBRA<br />
Dal 17 al 25 maggio <strong>2008</strong> , presso<br />
i locali del Castello di Mezzojuso<br />
si è svolta la mostra DAR CORPO<br />
ALL’OMBRA, organizzata<br />
dall’Associazione Culturale<br />
“Prospettive” e patrocinata dal comune<br />
di Mezzojuso.<br />
L’iniziativa che l’Associazione ha<br />
realizzato è frutto <strong>della</strong> collaborazione<br />
con l’Accademia di Belle Arti di<br />
Palermo, in cui operano diversi docenti<br />
ed artisti che negli anni si sono resi<br />
disponibili nei confronti delle attività<br />
<strong>della</strong> nostra Associazione. Il tema<br />
scelto è stato quello dell’ombra su cui<br />
già si sono confrontati docenti ed<br />
allievi <strong>della</strong> suddetta Accademia. La<br />
partecipazione ufficiale dell’Accademia<br />
di Belle Arti di Palermo ha costituito per<br />
noi un vanto e una sfida. L’iniziativa si<br />
è concretizzata in una mostra che è<br />
rimasta aperta per una settimana.<br />
Parallelamente sono state presentate al<br />
pubblico alcuni eventi culturali (proiezioni<br />
video, presentazione al computer,<br />
recital di musiche e poesie, ecc.).<br />
Particolare suggestione ha riscosso tra il<br />
pubblico la domenica 25 maggio il<br />
recital di poesie, brani teatrali e letterari<br />
e musiche <strong>della</strong> tradizione yiddish:<br />
L’iniziativa che l’Associazione Prospettive ha realizzato è<br />
frutto <strong>della</strong> collaborazione con l’Accademia di Belle Arti<br />
di Palermo<br />
oltre all’incipit del vangelo di Giovanni,<br />
a testi di Platone, di Sant’Agostino,<br />
<strong>della</strong> Divina Commedia di Dante siamo<br />
stati catturati dalla poesia di Montale,<br />
Ungaretti, dai drammi di Pirandello e<br />
dalle musiche struggenti e melanconiche<br />
degli ebrei <strong>della</strong> diaspora, che<br />
hanno subito durante l’ultima guerra<br />
malvagità inenarrabili. (Hava nagila,<br />
Dona dona, etc).<br />
L’iniziativa <strong>della</strong> mostra ha voluto<br />
rappresentare una prima risposta alle<br />
attese degli artisti manifestate nello<br />
scorso settembre in occasione <strong>della</strong><br />
mostra delle opere vincitrici delle otto<br />
estemporanee, promosse dall’associazione<br />
Prospettive. In quella occasione<br />
infatti gli artisti e gli operatori culturali<br />
presenti hanno espresso il bisogno<br />
di incontrarsi, di confrontarsi e pertanto<br />
la presente mostra si pone in continuità<br />
con le otto estemporanee celebrate<br />
dal 1985 al 1996 e con tutta l’attività<br />
artistica che dall’anno <strong>della</strong> sua<br />
fondazione la nostra associazione ha<br />
particolarmente privilegiato.<br />
Una nota particolarmente positiva è<br />
data dalla partecipazione degli artisti<br />
di Mezzojuso, numerosi e talentuosi:<br />
Nicola Figlia, Enzo Sclafani, Matteo<br />
Cuttitta, Dino Pinnola, Franco<br />
Crispiniano, Giuseppe Divono, Rosa<br />
Caravella, Giusy Corrao.<br />
Ma perché una mostra, un happening,<br />
una settimana dedicata all’ombra?<br />
Perché intanto ci ricorda l’aldilà, il<br />
regno delle ombre, l’impalpabile, l’ineffabile,<br />
l’intangibile, l’irreale, e di conseguenza<br />
tutto ciò che è la nostra destinazione<br />
futura e finale, ma ci rammenta<br />
anche l’effimero di questo mondo.<br />
Il primo pensiero che ci assale pensando<br />
e parlando di ombre è sicuramente<br />
la luce, luce ed ombra, un indissolubile<br />
connubio che è la realtà stessa, fatta<br />
di luce che non potrebbe essere tale se<br />
non fosse in dolce compagnia delle<br />
ombre. Se tutto fosse luce, la luce non<br />
si distinguerebbe dalle tenebre.<br />
L’ombra infatti sta alla luce come il<br />
limite, la fragilità sta all’uomo.<br />
Non bisogna quindi guardare solo alle<br />
ombre o solo alla luce, è nell’intero<br />
che bisogna guardare alla verità e alla<br />
realtà. E’ necessario uno sguardo<br />
sinottico e complessivo, se vogliamo<br />
essere nella strada giusta. La luce non<br />
è identità a se stessa se non per differenza<br />
con l’ombra, con la tenebra.<br />
L’ombra è solo l’altra faccia <strong>della</strong><br />
medaglia che ci restituisce il senso<br />
dell’essere, dell’intero, <strong>della</strong> realtà.<br />
Una realtà complessa, variegata, che<br />
non tollera un approccio ad una sola<br />
dimensione, ma che accetta i tentativi<br />
sinceri di lettura e interpretazione che<br />
sorgono dal profondo del cuore e <strong>della</strong><br />
mente e che non si fermano a facili<br />
ricette che possano squadrare e inquadrare<br />
l’animo nostro informe e la<br />
complessità del reale.<br />
Guai a credere che una formula, una<br />
ricetta, una ideologia, una sola interpretazione<br />
possa consegnarci esaustivamente<br />
il “quid” <strong>della</strong> realtà, il senso<br />
più profondo e conclusivo dell’essere.<br />
Diffidiamo da chi pretende di avere<br />
catturato la verità, ricattandoci e tiranneggiandoci<br />
con il suo supposto possesso.<br />
Facciamo a lui e a tutti i sedicenti<br />
detentori <strong>della</strong> verità una sonora<br />
pernacchia, perché costui si sta sostituendo<br />
al Padreterno: questa è una<br />
grave bestemmia.<br />
Che ognuno invece faccia lo sforzo di<br />
comprendere il senso <strong>della</strong> vita e inizi<br />
un percorso che lo porti a dare senso<br />
all’esistenza, alla luce e all’ombra, al<br />
bene e al male, all’essere e all’esserci.<br />
Certo nella nostra terra non possiamo<br />
non confrontarci con un’ombra terribile<br />
che ci offusca la mente, gli occhi<br />
e il cuore e che ci deve spingere a sbarazzarci<br />
di tanta sozzura e di questa<br />
malapianta che uccide, ricatta ed esercita<br />
tanta paura: la organizzazione<br />
mafiosa e la mentalità mafiosa che<br />
presta il liquido amniotico ad essa.<br />
Dobbiamo ritrovare la dignità e la<br />
volontà di ribellarci ad essa e ritrovare<br />
il profumo dei frutti <strong>della</strong> legalità,<br />
l’odore dei fiori che crescono alla luce<br />
del sole, la fiducia nelle istituzioni<br />
dello stato e nella democrazia, fiduciosi<br />
che, se si rispettano le leggi, i<br />
diritti di tutti, soprattutto dei più<br />
deboli, saranno garantiti.<br />
Roberto Lopes<br />
Associazione “Prospettive”<br />
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