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Numero 65 Settembre 2008 - Eco della Brigna

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e14<br />

Ciro Muscarello e Dino Pinnola<br />

in una delle fasi del restauro<br />

Restauri<br />

terminati<br />

in Parrocchia<br />

Le cappelle<br />

<strong>della</strong> Sacra Famiglia,<br />

del Crocifisso<br />

e dell’Addolorata,<br />

riportate a nuova luce<br />

Finalmente sono finiti i lavori di<br />

restauro iniziati lo scorso inverno<br />

nella chiesa dell’Annunziata. L’idea è<br />

partita dal parroco don Enzo, ed inizialmente<br />

prevedeva soltanto l’intervento<br />

nella cappella <strong>della</strong> sacra Famiglia,<br />

visto l’imminente arrivo del trittico<br />

sacro. Successivamente, sulla scia <strong>della</strong><br />

differenza tra il vecchio e il nuovo, i<br />

piani sono cambiati e si è pensato di<br />

intervenire anche nelle cappelle del SS.<br />

Crocifisso e dell’Addolorata.<br />

L’impegno assunto si è trasformato in<br />

breve tempo in una sorta di scommessa<br />

con noi stessi e con don Enzo, che non<br />

perdeva tempo per seguire i lavori.<br />

L’occasione è stata propizia, per noi<br />

che stiamo studiando per diventare<br />

futuri restauratori (speriamo!).<br />

Un’esperienza che, al di là dei sacrifici<br />

fatti, ora ci ripaga con grande soddisfazione.<br />

I lavori come si può ben capire,<br />

hanno richiesto oltre che meticolosità,<br />

pazienza da parte nostra e da tutti coloro,<br />

che per mesi hanno partecipato alle<br />

funzioni religiose tra la polvere e gli<br />

strani odori. La cappella <strong>della</strong> Sacra<br />

Famiglia, presentava un aspetto fatiscente<br />

causato principalmente, dall’umidità<br />

che, scendendo giù dal tetto,<br />

penetra nella volta raggiungendo le<br />

pareti laterali. Inoltre si erano susseguite<br />

varie manomissioni negli anni per<br />

esigenze stilistiche o di gusto, che<br />

hanno mutato l’aspetto originale <strong>della</strong><br />

cappella. Gli stucchi presenti, erano<br />

stati ricoperti più volte da mani d’idropittura,<br />

alterando la foglia d’oro sottostante.<br />

Anche l’antico marmorino (polvere<br />

di marmo impastata che una volta<br />

asciutta assume le sembianze delle<br />

lastre di marmo) presente nelle pareti<br />

<strong>della</strong> cappella risultava danneggiato da<br />

gesso e da idropitture. I lavori sono iniziati<br />

dalla parte alta e cioè dalla volta,<br />

la regione più rovinata e più difficoltosa<br />

dal punto di vista lavorativo, ma gli<br />

interventi di restauro qui eseguiti, sono<br />

stati ripetuti in tutta la cappella. Per<br />

prima cosa sono stati rimossi i vari strati<br />

di stucco dalle pareti che hanno<br />

mostrato un marmorino macchiato,<br />

privo di lucentezza, con crepe molto<br />

accentuate nella volta e buchi causati<br />

da chiodi tappati con cera, si è proseguito<br />

quindi, con il riempimento delle<br />

stesse con gesso di Bologna e con un<br />

successivo rifacimento dell’effetto<br />

marmo; tale operazione non è stata<br />

necessaria invece per le pareti laterali e<br />

per i due piloni verticali che sostengono<br />

l’arco, più omogenei e meno intaccati<br />

dall’umidità. In seguito sono stati<br />

puliti gli stucchi, dall’idropittura<br />

prima, e dalla porporina sottostante<br />

(una vernice color oro) poi, scoprendo<br />

poche tracce d’oro, molto rovinato.<br />

Non è strano che durante tale operazione<br />

molte delle decorazioni si siano<br />

staccate, poiché la vecchia colla aveva<br />

da tempo perso le sue proprietà; quindi,<br />

sono stati riattaccati e ricostruiti quelli<br />

totalmente mancanti come ex novo,<br />

sullo stampo di quelli rimasti. A questo<br />

punto, dopo aver effettuato la preparazione<br />

con bolo armeno, è stata applicata<br />

la foglia di similoro con le tecniche a<br />

missione e a guazzo, che in seguito ad<br />

invecchiamento con oli e pigmenti, ha<br />

ridato splendore e plasticità alla cappella,<br />

che si ora mostra di gusto barocco.<br />

Alcuni dei fondi resi gonfi e friabili<br />

dall’umidità, sui quali sono attaccati<br />

gli stucchi, sono stati sostituiti e dipinti<br />

con pittura acrilica per stucchi, ricreando<br />

un effetto marmo. Le pareti sono<br />

state lucidate con l’applicazione di cera<br />

microcristallina stesa a caldo e frizionata<br />

con panni di lana. Anche l’altare<br />

con il tabernacolo è stato ripulito dalla<br />

cera caduta da antichi candelieri e ceroni<br />

votivi, in particolare il ciborio è stato<br />

ripulito dalla porporina; l’argento preesistente<br />

è stato reintegrato ove necessario<br />

con la tecnica a guazzo e verniciato<br />

con la mecca. Di certo non sono mancate<br />

le sorprese che solo da vicino si<br />

possono gustare, come alcune raffinate

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