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Marco Castellari La presenza di Hölderlin nell'“Antigone” di Brecht

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<strong>La</strong> <strong>presenza</strong> <strong>di</strong> <strong>Hölderlin</strong> nell’“Antigone” <strong>di</strong> <strong>Brecht</strong> 149<br />

silio americano componeva una serie <strong>di</strong> Lieder che sarebbero confluiti<br />

nello Hollywooder Liederbuch (1943) e accostava nel corso <strong>di</strong> quest’operazione<br />

liriche brechtiane e hölderliniane 21 . A confermare l’altalenante atteggiamento<br />

<strong>di</strong> <strong>Brecht</strong> nei confronti del poeta svevo è il fatto che solo due<br />

anni prima, in una nota dell’Arbeitsjournal del 22 agosto 1940, quest’ultimo<br />

era stato nominato con parole assai poco lusinghiere quale esponente <strong>di</strong><br />

una linea evolutiva della poesia tedesca dalla quale <strong>Brecht</strong> voleva palesemente<br />

<strong>di</strong>stanziarsi: in quel caso, <strong>di</strong>versamente dalle ultime occorrenze analizzate,<br />

<strong>Brecht</strong> associava a <strong>Hölderlin</strong> tutto il peso della tendenza che la riscoperta<br />

del poeta aveva assunto a inizio Novecento, ai suoi occhi reazionaria<br />

e precorritrice del nazionalsocialismo. Nella ricostruzione brechtiana,<br />

tesa a contrapporre i propri sforzi per una purificazione del linguaggio lirico<br />

22 alla decadenza della poesia tedesca postgoethiana 23 , <strong>Hölderlin</strong> era<br />

primo rappresentante <strong>di</strong> una «völlig pontifikale Linie» 24 , opposta a quella<br />

rappresentata da Heinrich Heine e <strong>di</strong>venuta «ganz offen konterrevolutionär,<br />

d. h. nicht nur reaktionär, sondern wirkend für <strong>di</strong>e Konterrevolution»<br />

25 nelle mani <strong>di</strong> Stefan George. Un’ulteriore e consentanea ricorrenza<br />

del nome del poeta svevo negli anni della guerra, infine, tornava a rendere<br />

esplicita la problematicità del recupero <strong>di</strong> questo e <strong>di</strong> altri classici. In<br />

aperta critica rispetto alla posizione <strong>di</strong> Johannes R. Becher, espressa in un<br />

articolo in «Internationale Literatur» 26 , <strong>Brecht</strong> rifiutava infatti in una nota<br />

dell’Arbeitsjournal del 10 novembre 1943 qualunque ricorso alla tra<strong>di</strong>zione<br />

letteraria nazionale, anche se in sincera opposizione al suo sfruttamento in<br />

seno alla politica culturale del regime hitleriano: ogni recupero appariva a<br />

questa data un’opzione scaduta. Così, l’articolo <strong>di</strong> Becher era definito<br />

senza mezzi termini «ein entsetzlich opportunistischer Quark, Reformismus<br />

des Nationalismus» 27 , il suo richiamo al canone classico tedesco la<br />

soluzione errata a un problema pur pressante: «Aber dazu <strong>di</strong>eser giganti-<br />

21 Lo Hollywooder Liederbuch, raccolta eisleriana sulla scia della grande tra<strong>di</strong>zione liederistica<br />

tedesca, comprendeva sei frammenti tratti da <strong>Hölderlin</strong>, tutti composti nel 1943: An<br />

<strong>di</strong>e Hoffnung, Andenken, Elegie 1943 (=Der Frieden), Die Heimat, An eine Stadt (=Heidelberg) ed<br />

Erinnerung (=Gesang des Deutschen). Per il resto, la silloge è costituita da composizioni su<br />

poesie <strong>di</strong> <strong>Brecht</strong>, alcune risalenti al periodo scan<strong>di</strong>navo, altre stese appositamente per<br />

l’occasione, su stralci da Anacreonte nella traduzione <strong>di</strong> Mörike e su testi <strong>di</strong> Goethe, Pascal,<br />

Rimbaud, Eichendorff e Berthold Viertel.<br />

22 «Sprachwaschung» era la parola d’or<strong>di</strong>ne della produzione lirica del <strong>Brecht</strong><br />

dell’esilio (BW XXVI: 416).<br />

23 «Welch ein Abstieg!», esclamava <strong>Brecht</strong> riferendosi all’evoluzione della lirica moderna<br />

(ibidem).<br />

24 Ibidem.<br />

25 Ibidem.<br />

26 BECHER 1943. Sulla <strong>presenza</strong> <strong>di</strong> <strong>Hölderlin</strong> nell’opera <strong>di</strong> Becher si legga KLEIN<br />

1993, che accenna anche alla contrapposizione con <strong>Brecht</strong>.<br />

27 BW XXVII: 181.

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