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Marco Castellari La presenza di Hölderlin nell'“Antigone” di Brecht

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<strong>La</strong> <strong>presenza</strong> <strong>di</strong> <strong>Hölderlin</strong> nell’“Antigone” <strong>di</strong> <strong>Brecht</strong> 147<br />

culturale: strappare parte della tra<strong>di</strong>zione letteraria nazionale dalle grinfie<br />

della propaganda nazionalsocialista che, bruciati nel famigerato rogo gli<br />

autori invisi al regime, mira ora a fare <strong>di</strong> <strong>Hölderlin</strong> e <strong>di</strong> altri poeti tedeschi i<br />

portavoce della propria, questa sì degenerata ideologia 14 .<br />

Il legame fra le alterne vicende della <strong>Hölderlin</strong>-Renaissance fino allo<br />

sfruttamento nazionalsocialista e una serie <strong>di</strong> tracce, indubbiamente labili,<br />

<strong>di</strong> tale fenomeno anche nella vicenda intellettuale <strong>di</strong> <strong>Brecht</strong> è ancora tutto<br />

da indagare: la critica ha fino ad oggi mancato <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care la possibile relazione<br />

fra contatti e letture degli anni berlinesi e dell’esilio (Győrgy Lukács<br />

e Hanns Eisler in primo luogo, ma anche altre voci della riscoperta hölderliniana,<br />

come Walter Benjamin) e l’insorgenza, tar<strong>di</strong>va ma potente, del<br />

confronto brechtiano con l’opera <strong>di</strong> un classico sui generis quale <strong>Hölderlin</strong>.<br />

Scarsa attenzione ha perciò ricevuto la possibilità che <strong>Brecht</strong> abbia letto il<br />

saggio lukácsiano su <strong>Hölderlin</strong> (1935), primo consistente esempio <strong>di</strong> interpretazione<br />

marxista dell’opera del poeta svevo e, nelle parole dello stesso<br />

Lukács, accusa e controreplica alla «grob-demagogische, kraß-lügenhafte<br />

Schändung seines Andenkens durch <strong>di</strong>e Braunhemden der Literaturgeschichte»<br />

15 : sarebbe invece questa una lettura che potrebbe spiegare anche<br />

alcuni aspetti del successivo confronto brechtiano con Antigone 16 . Più stu<strong>di</strong>ato<br />

è stato certamente il ruolo <strong>di</strong> Eisler: proprio la vivace ricezione höl-<br />

14 Armin Schäfer definisce «Rettung des Klassikers» il nuovo approccio brechtiano a<br />

<strong>Hölderlin</strong> e lo motiva proprio a partire dallo sfruttamento nazionalsocialista (SCHÄFER<br />

2001: 87). Per una contestualizzazione del fenomeno nell’evoluzione del rapporto <strong>di</strong><br />

<strong>Brecht</strong> con la tra<strong>di</strong>zione si confrontino gli stu<strong>di</strong> nati sulla scia del fondamentale lavoro <strong>di</strong><br />

Hans Mayer, basato sulla coppia concettuale «gehobene/gestiftete Tra<strong>di</strong>tion» (MAYER<br />

1961: 13; GRIMM 1961, MITTENZWEI 1973, TRILSE 1975, RIEDEL 1984 e 2002).<br />

15 LUKÁCS 1935: 175. Sull’interpretazione lukácsiana <strong>di</strong> Hyperion e <strong>di</strong> <strong>Hölderlin</strong> nel<br />

contesto della ricezione primo-novecentesca si veda CASTELLARI 2002: 193-202. Sul fatto<br />

che <strong>Brecht</strong> possa avere letto questo saggio <strong>di</strong> Lukács si confrontino il saggio brechtiano<br />

Die Essays von Győrgy Lukács, steso nel luglio/agosto 1938 (BW XXII, 1: 456-457), e la nota<br />

dei curatori (BW XXII, 2: 1046). Sappiamo inoltre con certezza che <strong>Brecht</strong> lesse Lukács<br />

in quei mesi a cavallo fra il 1947 e il 1948 in cui rielaborò l’Antigone sofocleo-hölderliniana:<br />

non è <strong>di</strong>fficile ipotizzare che, oltre al documentato confronto con il saggio Der<br />

Briefwechsel zwischen Schiller und Goethe, <strong>Brecht</strong> abbia in quell’occasione (ri)sfogliato altre pagine<br />

del critico ungherese, fra cui anche quelle su <strong>Hölderlin</strong>, a maggior ragione poiché<br />

entrambi i lavori lukácsiani erano stati raccolti nel volume Goethe und seine Zeit, pubblicato<br />

a Berna proprio nel 1947.<br />

16 Nel confronto brechtiano con la figura <strong>di</strong> <strong>Hölderlin</strong> si avverte la <strong>presenza</strong> sotterranea<br />

dello schema interpretativo che domina la lettura <strong>di</strong> Lukács, sinteticamente espresso<br />

nell’immagine del rivoluzionario intrappolato in una «tragische Sackgasse»: incapace, al<br />

contrario del compagno <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> Hegel, <strong>di</strong> scendere a compromessi con la realtà, <strong>Hölderlin</strong><br />

rimase secondo Lukács prigioniero <strong>di</strong> un «idealistischer Nebel» (LUKÁCS 1935: 22sgg.).<br />

<strong>Brecht</strong> leggerà la propria rielaborazione dell’Antigone sofocleo-hölderliniana anche come<br />

eliminazione dell’«ideologischer Nebel» che cela una «höchst realistische Volkslegende»,<br />

in termini dunque assai vicini alla formulazione lukácsiana (Arbeitsjournal, 16 <strong>di</strong>cembre<br />

1947, BW XXVII: 255).

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