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Marco Castellari La presenza di Hölderlin nell'“Antigone” di Brecht

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<strong>La</strong> <strong>presenza</strong> <strong>di</strong> <strong>Hölderlin</strong> nell’“Antigone” <strong>di</strong> <strong>Brecht</strong> 145<br />

<strong>Hölderlin</strong> è in questo caso recuperato nel contesto <strong>di</strong> un rapporto <strong>di</strong>alettico<br />

con le forme della tra<strong>di</strong>zione che investe il classicismo tedesco, nel<br />

senso più ampio del termine, in un’ottica critica, già politico-ideologica in<br />

chiave marxista. <strong>La</strong> prima traccia hölderliniana nell’opera <strong>di</strong> <strong>Brecht</strong> emerge<br />

dunque a latere <strong>di</strong> un’operazione più vasta e più complessa, all’interno della<br />

quale il poeta svevo ha un ruolo marginale e stereotipato: <strong>di</strong>versamente da<br />

quanto accade per fonti più corpose, in specie per la Jungfrau von Orléans<br />

schilleriana, la paro<strong>di</strong>a dello Schiksaalslied va letta sullo sfondo <strong>di</strong> vaghe<br />

memorie testuali e <strong>di</strong> un giu<strong>di</strong>zio estetico e ideologico uniformato alla situazione<br />

della ricezione hölderliniana <strong>di</strong> quegli anni 6 . Da un punto <strong>di</strong> vista<br />

tipologico, oltre che per ragioni cronologiche 7 , questa prima occorrenza<br />

può essere senza dubbio accostata all’uso <strong>di</strong>ssacratorio e utilitaristico dei<br />

classici che <strong>Brecht</strong> teorizzava e praticava negli anni precedenti l’esilio,<br />

senza che <strong>Hölderlin</strong> acquisti in esso un ruolo <strong>di</strong> particolare pregnanza 8 .<br />

Di più problematica definizione è la <strong>presenza</strong> <strong>di</strong> <strong>Hölderlin</strong> nella poesia<br />

narrativa Der Schuh des Empedokles (1935) 9 . A fronte <strong>di</strong> un sostanziale scetticismo<br />

della critica rispetto al possibile influsso della trage<strong>di</strong>a hölderli-<br />

dal protagonista eponimo del romanzo epistolare hölderliniano Hyperion, oder der Eremit in<br />

Griechenland (1797-1799): «Doch uns ist gebeben, / Auf keiner Stätte zu ruhn, / Es<br />

schwinden, es fallen / Die leidenden Menschen / Blindlings von einer / Stunde zur andern,<br />

/ Wie Wasser von Klippe / Zu Klippe geworfen, / Jahr lang ins Ungewisse hinab»,<br />

Hyperion II: 95, 5-13. Salvo <strong>di</strong>versa in<strong>di</strong>cazione, per le citazioni dai testi <strong>di</strong> <strong>Hölderlin</strong> si è<br />

fatto ricorso alla principale e<strong>di</strong>zione storico-critica del primo Novecento, che, come <strong>di</strong>mostreremo,<br />

ha certamente costituito la fonte primaria <strong>di</strong> <strong>Brecht</strong>, quantomeno per la rielaborazione<br />

<strong>di</strong> Antigone: <strong>Hölderlin</strong>. Sämtliche Werke. Historisch-kritische Ausgabe, begonnen<br />

von Norbert von Hellingrath, fortgeführt durch Friedrich Seebaß und Ludwig von Pigenot,<br />

München/Berlin 1913-1923 [abbr.: Hell.]. Per una più agile reperibilità dei testi seguirà<br />

sempre il rimando alla classica e<strong>di</strong>zione storico-critica <strong>di</strong> Stoccarda: <strong>Hölderlin</strong>. Sämtliche<br />

Werke. Große Stuttgarter Ausgabe, herausgegeben von Friedrich Beißner und Adolf Beck,<br />

Stuttgart 1943-1985 [abbr.: StA]. Qui Hell. II: 270; StA III: 143.<br />

6 Riscoperto e mitizzato a inizio Novecento soprattutto nelle cerchie intellettuali legate<br />

all’entusiastica ricezione <strong>di</strong> Nietzsche, all’estetismo georghiano e alla cosiddetta<br />

“rivoluzione conservatrice”, <strong>Hölderlin</strong> rimase nei primi anni della sua Renaissance un autore<br />

poco amato e poco frequentato in altre aree culturali. Sull’argomento si veda, seppur<br />

datato e piuttosto manicheo, FEHERVARY 1977, nonché CASTELLARI 2002: 159-179.<br />

7 <strong>La</strong> stesura della Heilige Johanna risale agli anni 1929-1931; per il rinvenimento <strong>di</strong> una<br />

prima eco dei versi hölderliniani già nel frammento Der Brotladen (1929; BW X: 565-659),<br />

dunque fin dai primissimi sta<strong>di</strong> della genesi della pièce, si legga CHIARINI 1959: 226sgg.<br />

8 Si confrontino soprattutto i due scritti teorici Wie soll man heute Klassiker spielen?<br />

(1926; BW XXI: 181sg.) e Gespräch über <strong>di</strong>e Klassiker (1929; ibidem: 309-315). Il primo, come<br />

noto, attribuiva ai classici un mero «Materialwert» e li considerava fruibili nella contemporaneità<br />

solo «durch Anwendung eines politischen Gesichtspunktes» (ibidem: 182),<br />

mentre il secondo proponeva una riflessione più articolata, legando le modalità <strong>di</strong> recupero<br />

del canone drammatico all’elaborazione <strong>di</strong> una nuova estetica teatrale.<br />

9 <strong>La</strong> poesia trovò pubblicazione quattro anni dopo, all’interno dei Svendborger Ge<strong>di</strong>chte<br />

(1939; BW XII: 30-32).

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