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Marco Castellari La presenza di Hölderlin nell'“Antigone” di Brecht

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<strong>La</strong> <strong>presenza</strong> <strong>di</strong> <strong>Hölderlin</strong> nell’“Antigone” <strong>di</strong> <strong>Brecht</strong> 159<br />

detto, ad esempio, del volume più recente, quello legato alla messa in<br />

scena amburghese del 1946, che presentava unicamente la traduzione. Visto<br />

che, come abbiamo accennato e come vedremo più nel dettaglio,<br />

<strong>Brecht</strong> attinse anche ad altri testi hölderliniani, questa e<strong>di</strong>zione ed altre simili<br />

non potranno essere prese in considerazione quale fonte principale<br />

della rielaborazione 62 . Al contrario, è necessario supporre che il drammaturgo<br />

si sia avvalso <strong>di</strong> un’e<strong>di</strong>zione storico-critica, giacché le citazioni da<br />

<strong>Hölderlin</strong> sono tratte da testi <strong>di</strong> natura <strong>di</strong>sparata e, in qualche caso, da stesure<br />

frammentarie e schizzi recuperabili solo in pubblicazioni con pretese<br />

<strong>di</strong> completezza scientifica.<br />

Centrale per stabilire con precisione la fonte brechtiana è la già menzionata<br />

<strong>presenza</strong> nel Programmheft della messa in scena <strong>di</strong> Coira <strong>di</strong> alcuni<br />

brani intitolati Friedrich <strong>Hölderlin</strong>. Aphorismen. Questi testi, risalenti agli anni<br />

1797-1799, rimasero a lungo ine<strong>di</strong>ti e furono pubblicati per la prima volta<br />

nel 1911 da Wilhelm Böhm, all’interno della seconda e<strong>di</strong>zione dei Gesammelte<br />

Werke da lui curata 63 . I brani erano qui raccolti proprio sotto il titolo<br />

Aphorismen e proprio nel medesimo volume, il terzo, in cui <strong>Brecht</strong> avrebbe<br />

potuto trovare anche la traduzione <strong>di</strong> Antigone 64 . <strong>La</strong> costituzione testuale,<br />

però, in<strong>di</strong>ca chiaramente che il testo <strong>di</strong> Böhm non può essere stata la fonte<br />

brechtiana: nell’e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> inizio Novecento, infatti, mancava l’ultimo<br />

brano utilizzato da <strong>Brecht</strong>, senza considerare altre, minori lacune e alcune<br />

incongruenze puntuali 65 . Per giunta, l’e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> Böhm non presentava<br />

altri due testi hölderliniani che <strong>Brecht</strong> sfruttò per la rielaborazione 66 .<br />

Pure da scartare è l’ipotesi che <strong>Brecht</strong> abbia fatto riferimento alla successiva<br />

e<strong>di</strong>zione storico-critica, quella <strong>di</strong> Franz Zinkernagel (1914-1921) 67 .<br />

In questo caso, infatti, le lacune per quello che concerne i cosiddetti Apho-<br />

fon<strong>di</strong>menti critici e messe in scena contemporanee si consulti anche l’e<strong>di</strong>zione elettronica,<br />

consultabile all’in<strong>di</strong>rizzo www.stala.bwl.de/hoelderlin e sostituiva della cartacea per<br />

tutte le accessioni dello <strong>Hölderlin</strong>-Archiv posteriori al 1984 compreso.<br />

62 Vanno dunque escluse tutte le e<strong>di</strong>zioni singole <strong>di</strong> Antigone o anche <strong>di</strong> entrambe le<br />

trage<strong>di</strong>e <strong>di</strong> Sofocle nella traduzione <strong>di</strong> <strong>Hölderlin</strong>. Pure da scartare è l’ipotesi che <strong>Brecht</strong><br />

abbia utilizzato la rielaborazione della versione hölderliniana stesa da Wilhelm Michel nel<br />

1923, fondamento delle messe in scena del primo Novecento (Sophokles: Antigone, Übersetzung<br />

von Friedrich <strong>Hölderlin</strong>, Textbearbeitung von Wilhelm Michel, Leipzig 1940.<br />

Sull’argomento si legga FLASHAR 1991: 145sgg.).<br />

63 Friedrich <strong>Hölderlin</strong>. Gesammelte Werke. Zweite, vermehrte Auflage, herausgegeben von<br />

Wilhelm Böhm, Jena 1909-1911 [abbr.: Böhm].<br />

64 Böhm III: 355-360.<br />

65 Nel Programmheft brechtiano, infatti, compare il brano «Meist haben sich Dichter [...]<br />

zur Natur» (HECHT 1988: 180), del tutto assente nell’e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> Böhm, e anche gli altri<br />

passi citati presentano notevoli <strong>di</strong>fferenze: si confronti ad esempio l’inizio del brano «Nur<br />

das ist <strong>di</strong>e wahrste Wahrheit [...] kein Leben» (HECHT 1988: 179; Böhm III: 357).<br />

66 Si tratta per la precisione delle versioni hölderliniane <strong>di</strong> due epinici <strong>di</strong> Pindaro, Pitica<br />

I e Pitica IV (si veda infra, nota 94sgg.).<br />

67 Friedrich <strong>Hölderlin</strong>s Sämtliche Werke und Briefe in fünf Bänden. Kritisch-historische Ausgabe,<br />

herausgegeben von Franz Zinkernagel, Leipzig 1914-1921 [abbr.: Zink.].

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