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Marco Castellari La presenza di Hölderlin nell'“Antigone” di Brecht

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<strong>La</strong> <strong>presenza</strong> <strong>di</strong> <strong>Hölderlin</strong> nell’“Antigone” <strong>di</strong> <strong>Brecht</strong> 157<br />

sia stata una delle fonti della rielaborazione <strong>di</strong> <strong>Brecht</strong> 55 . In secondo luogo,<br />

a un livello già interpretativo, Neher riportò probabilmente all’amico anche<br />

lo spirito complessivo della messa in scena amburghese 56 , che aveva<br />

rinunciato <strong>di</strong>chiaratamente a ogni tratto museale a favore <strong>di</strong> una lettura<br />

attualizzante della vicenda <strong>di</strong> Antigone, legando esplicitamente questa<br />

scelta alla parola hölderliniana: in un articolo apparso su «Die Welt» e originariamente<br />

destinato al programma <strong>di</strong> sala, Ludwig Benninghaus, <strong>di</strong>rettore<br />

artistico del teatro <strong>di</strong> Amburgo, scriveva espressamente che «aus der<br />

Wandlung des Wortes bei <strong>Hölderlin</strong> [...] ergibt sich eine Wandlung des<br />

ganzen Werkes», tanto che nell’opera risulterebbe evocato «der Aufruhr,<br />

das Politische, das Republikanische, das Revolutionäre, das <strong>Hölderlin</strong> der<br />

Antigone immer wieder nachsagt» 57 . Il legame fra recupero <strong>di</strong> <strong>Hölderlin</strong> e<br />

attualizzazione politica non può essere sfuggito a Neher, che non avrà<br />

certo mancato <strong>di</strong> <strong>di</strong>scuterne con <strong>Brecht</strong>: proprio questa problematica è<br />

d’altronde al centro della rielaborazione e delle riflessioni brechtiane 58 .<br />

L’importanza del prodromo amburghese è peraltro ancora più vasta, <strong>di</strong>remmo<br />

storica: esso nacque in <strong>di</strong>chiarata opposizione agli stilemi teatrali<br />

del periodo nazionalsocialista, che negli anni cruciali della guerra aveva<br />

fatto ampiamente ricorso alla trage<strong>di</strong>a greca, in particolare ad Antigone an-<br />

55 Più che del principale testo <strong>di</strong> riferimento della rielaborazione brechtiana, che come<br />

<strong>di</strong>mostreremo deve essere stato un’e<strong>di</strong>zione storico-critica, può essersi trattato <strong>di</strong> un testo<br />

<strong>di</strong> appoggio o <strong>di</strong> consultazione. Non si può in linea teorica escludere che sia invece questo<br />

il volume <strong>di</strong> cui <strong>Brecht</strong> scriveva nel gennaio del 1948, nel pieno delle prove, alla Berlau:<br />

«Hoffentlich hast du <strong>di</strong>e Antigone von Erika Neher geholt» (BW XXIX: 438): in tal<br />

caso, esso non può avere influito sulla forma testuale della rielaborazione, definitivamente<br />

conclusa quando la Berlau giunse a Coira, ma tutt’al più su alcuni brani <strong>di</strong> commento e<br />

su minimi interventi per il testo e<strong>di</strong>to nel Modellbuch.<br />

56 A leggere le cronache del tempo, la messa in scena ebbe anche un <strong>di</strong>screto successo,<br />

specie presso il pubblico più giovane: si confronti WERNER 1946.<br />

57 BENNINGHAUS 1946b, citato da FLASHAR 1991: 182. Consentanee le parole dello<br />

stesso Benninghaus nella postfazione al volume del 1946, in cui però l’accento era posto<br />

sulla modernità linguistica della traduzione <strong>di</strong> <strong>Hölderlin</strong> piuttosto che sulla sua valenza<br />

politica. Ad<strong>di</strong>rittura, quella del poeta svevo era considerata l’unica versione <strong>di</strong> Sofocle<br />

utilizzabile in quel particolare momento storico: «Das Werk des Sophokles muß in der<br />

Übersetzung von Friedrich <strong>Hölderlin</strong> gebracht werden. Nur in <strong>di</strong>eser». <strong>Hölderlin</strong> assurgeva<br />

così a me<strong>di</strong>atore ineguagliabile fra antichità e modernità, fra Grecia e Germania,<br />

proprio per la sua irripetibile aderenza allo spirito, se non sempre alla lettera, della lingua<br />

<strong>di</strong> origine: «Der Fährmann ist Friedrich <strong>Hölderlin</strong>, der Über-Setzer. [...] Jede Zeile <strong>Hölderlin</strong>s<br />

ist griechischer als alles, was je aus <strong>di</strong>eser herrlichen Sprache übertragen ist und<br />

wohl auch sein wird» (BENNINGHAUS 1946a: 57sgg.).<br />

58 Sulla «Durchrationalisierung» propugnata da <strong>Brecht</strong>, sulla sua modalità <strong>di</strong> attuazione<br />

e sui suoi effetti si è concentrata gran parte della critica: si leggano fra i contributi<br />

migliori BARNER 1987, FLASHAR 1991, FRICK 1998, PRIMAVESI 2000, JOOST 2001 e<br />

PHILIPSEN 2001.

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