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Marco Castellari La presenza di Hölderlin nell'“Antigone” di Brecht

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154 <strong>Marco</strong> <strong>Castellari</strong><br />

attestazioni epistolari e <strong>di</strong>aristiche <strong>di</strong> <strong>Brecht</strong> e dei suoi collaboratori, essi<br />

formano un corpus che presenta numerose tracce del confronto con <strong>Hölderlin</strong>:<br />

<strong>Brecht</strong> non si limitò infatti a trasformare secondo le proprie intenzioni<br />

la traduzione ottocentesca della trage<strong>di</strong>a sofoclea, ma inserì nel testo<br />

drammatico e altrove citazioni, allusioni, imitazioni hölderliniane <strong>di</strong> varia<br />

origine, oltre ad esprimersi in <strong>di</strong>versi luoghi sull’opera del poeta svevo, soprattutto<br />

ma non unicamente su aspetti linguistici e stilistici.<br />

Una classificazione del gruppo <strong>di</strong> testi che fanno parte del lavoro ad<br />

Antigone è necessaria premessa all’analisi della <strong>presenza</strong> hölderliniana in<br />

essi 43 . Il Modellbuch, innanzitutto, propone un Vorwort <strong>di</strong> <strong>Brecht</strong> e Neher,<br />

che introduce il vero e proprio Antigonemodell 1948 44 , una sequenza <strong>di</strong> fotografie<br />

<strong>di</strong> scena corredate a fronte da in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> regia e in calce da <strong>di</strong>dascalie<br />

in versi: queste ultime, nate originariamente come testo ausiliario<br />

per gli attori, sono dette nel loro complesso Antigone-Legende 45 . Alla documentazione,<br />

arricchita da ulteriori fotografie e da schizzi <strong>di</strong> scena, segue il<br />

testo drammatico, il cui titolo completo è Die Antigone des Sophokles. Nach<br />

der <strong>Hölderlin</strong>’schen Übertragung für <strong>di</strong>e Bühne bearbeitet von Bertolt <strong>Brecht</strong>. Esso si<br />

apre con un Vorspiel, tipicamente straniante, che precedeva la rielaborazione<br />

vera e propria già nella messa in scena <strong>di</strong> Coira: ambientato a Berlino<br />

all’alba <strong>di</strong> un giorno <strong>di</strong> aprile del 1945, come recita un classico cartello<br />

brechtiano, il prelu<strong>di</strong>o traspone la vicenda antica nella Germania degli ultimi<br />

giorni della guerra senza cedere a un’attualizzazione imme<strong>di</strong>ata. Giu-<br />

rianti si vedano le note dei curatori in BW VIII: 492sgg. Fra gli stu<strong>di</strong> critici, si de<strong>di</strong>cano<br />

all’analisi dei Modelle, alla loro particolarità <strong>di</strong> genere e alla loro funzione esemplare<br />

MÜLLER 1990 e HECHT 1993, specificamente all’Antigonemodell BALDO 1987 e JOOST<br />

2003.<br />

43 Quasi tutti questi testi sono stati raccolti da Werner Hecht per i tipi <strong>di</strong> Suhrkamp,<br />

assieme alle recensioni delle prime due rappresentazioni, a una breve antologia critica e<br />

ad altri materiali utili (HECHT 1988; assai più scarna la prima e<strong>di</strong>zione, risalente al 1965).<br />

Il volume, molto prezioso per l’agile reperibilità della documentazione, è però ormai datato<br />

per quanto riguarda la letteratura critica e la fortuna scenica: al contrario <strong>di</strong> quanto ha<br />

recentemente sostenuto Jörg Wilhelm Joost, l’Antigone <strong>di</strong> <strong>Brecht</strong> è stata rappresentata ancora<br />

dopo il 1986, anche in messe in scena <strong>di</strong> notevole risonanza («Neuere Aufführungen<br />

sind über <strong>di</strong>e von Hecht bis 1986 verzeichneten nicht nachgewiesen», JOOST 2001: 541).<br />

44 HECHT 1988 propone invece, più <strong>di</strong>dascalicamente, un’e<strong>di</strong>zione sinottica <strong>di</strong> testo<br />

drammatico, sulla sinistra, e <strong>di</strong> fotografie e in<strong>di</strong>cazioni registiche, sulla destra.<br />

45 Si tratta, se letto per intero, <strong>di</strong> un poemetto narrativo che sintetizza la vicenda <strong>di</strong><br />

Antigone. <strong>Brecht</strong> definì questi esametri, poco regolari metricamente, Brückenverse, e li faceva<br />

recitare agli attori durante le prove prima <strong>di</strong> ogni entrata in scena: un testo dunque<br />

<strong>di</strong> natura eminentemente <strong>di</strong>dattico-funzionale, utile a introdurre gli attori alla recitazione<br />

epica. <strong>La</strong> Legende ha però nel suo complesso anche un’in<strong>di</strong>pendenza estetica e costituisce<br />

un caso limite <strong>di</strong> stratificazione intertestuale in <strong>Brecht</strong>: in essa è infatti attuata, in termini<br />

tecnici, una trasposizione al quarto grado (Antigone <strong>di</strong> Sofocle > Antigone <strong>di</strong> <strong>Hölderlin</strong> ><br />

Antigone <strong>di</strong> <strong>Brecht</strong> > Antigone-Legende) secondo <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> trasformazione (transmétrisation,<br />

transmodalisation e via <strong>di</strong>cendo, GENETTE 1982: 254sgg.; 323sgg.) e con intenzioni<br />

ed esiti anche metatestuali.

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