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gli zumbo e la loro casa di giuseppe agnello - Antonio Randazzo

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13<br />

col<strong>la</strong> sotti<strong>gli</strong>ezza <strong>di</strong> un ricamo, adagiandosi su fusti sfaccettati che si ripetono, senza sostanziali <strong>di</strong>fferenze,<br />

nelle basi multiple. Le puntine a <strong>di</strong>amante dell'architrave, interrotte dall'introduzione dei capitelli, si<br />

riprendono, collo stesso ritmo, lungo <strong>gli</strong> stipiti, per riapparire sotto il massiccio davanzale, <strong>la</strong> cui struttura<br />

ricorda quel<strong>la</strong> delle finestre esterne. La decorazione a punta <strong>di</strong> <strong>di</strong>amante è assai frequente nell'architettura<br />

siracusana del Trecento.<br />

E al<strong>la</strong> decorazione dei monumenti del Trecento si richiamano i capitelli e le basi sfaccettate; le analogie con<br />

alcuni partico<strong>la</strong>ri del portale del<strong>la</strong> chiesa <strong>di</strong> S. Pietro sono abbastanza chiare. Nel<strong>la</strong> finestra <strong>di</strong> via Resalibera,<br />

oggi al pa<strong>la</strong>zzo Bellomo, il tipo appare sostanzialmente immutato, per quanto si noti un'evidente<br />

attenuazione nel<strong>la</strong> ricerea decorativa; ma traspare una più accentuata reminiscenza <strong>di</strong> motivi me<strong>di</strong>evali nel<br />

persistere dell'arco <strong>la</strong>nceo<strong>la</strong>to, che spinge <strong>la</strong> sua punta fin sotto l'architrave. Il rinascimento dell'architettura<br />

è, nell'insieme, rappresentato da questa magnifica fioritura <strong>di</strong> forme ispano-sicule in cui una volta inscrivasi,<br />

come una delle espressioni più significative, il pa<strong>la</strong>zzo Zumbo.<br />

Il quale, in realtà, idealmente ricostruito, contribuisce a rendere me<strong>gli</strong>o definito il quadro <strong>di</strong> quell'architettura<br />

quattrocentesca che rappresentò per <strong>la</strong> città uno dei momenti più belli del<strong>la</strong> sua rinascita e<strong>di</strong>lizia. La saviezza<br />

de<strong>gli</strong> or<strong>di</strong>namenti amministrativi — traenti vigore dal<strong>la</strong> pili salda affermazione <strong>di</strong> quel<strong>la</strong> Camera Reginale che,<br />

proprio nel see.XV parve raggiungere il più alto grado del<strong>la</strong> sua maturità politica e del<strong>la</strong> sua efficienza<br />

costruttiva — <strong>di</strong>ede un più vigoroso impulso al ritmo del<strong>la</strong> vita citta<strong>di</strong>na, che si espresse, nel campo e<strong>di</strong>lizio,<br />

con forme architettoniche nuove, in cui si possono <strong>di</strong> già co<strong>gli</strong>ere i primi riflessi del<strong>la</strong> Rinascenza. E' del 1437<br />

il provve<strong>di</strong>mento adottato da <strong>Antonio</strong> Bellomo, governatore del<strong>la</strong> Camera Reginale, con cui viene autorizzato<br />

l'esproprio <strong>di</strong> « domuncole, magazeni, apotheche, taberne, <strong>casa</strong>leni vacui » quando <strong>gli</strong> uni e le altre<br />

cadevano nell'ambito del<strong>la</strong> progettata costruzione <strong>di</strong> case e <strong>di</strong> pa<strong>la</strong>zzi magnatizi, destinati a dare nuovo<br />

lustro e decoro al<strong>la</strong> città. Il provve<strong>di</strong>mento dovette trovare una <strong>la</strong>rga giustificazione nel rinnovato clima<br />

politico, che consentiva tali audacie innovatrici senza provocare vivaci reazioni. Tra <strong>la</strong> nobiltà in<strong>di</strong>gena e<br />

quel<strong>la</strong> ispana — dal<strong>la</strong> Catalogna provenivano, infatti, i maggiori <strong>di</strong>gnitari del<strong>la</strong> Camera e i Governatori — vi fu<br />

una vera gara <strong>di</strong> superamento; molti e<strong>di</strong>fizi furono trasformati e adeguati alle nuove esigenze, molti altri, con<br />

più ra<strong>di</strong>cali criteri, furono ripresi dalle fondamenta (8).<br />

Il pa<strong>la</strong>zzo Zumbo, sorto fra tanto fervore <strong>di</strong> rinascita, dovette indubbiamente rappresentare, per l'ani piezza<br />

del suo piano costruttivo, per <strong>la</strong> nobiltà delle sue forme, per l'armonia dei suoi spartimenti esterni, <strong>la</strong> più<br />

compiuta realizzazione <strong>di</strong> questo in<strong>di</strong>rizzo architettonico, che <strong>di</strong>ede al<strong>la</strong> Siracusa del Quattrocento un aspetto<br />

suggestivo, assolutamente inconfon<strong>di</strong>bile con quello delle altre città dell'Iso<strong>la</strong>.<br />

(8) G. Agnello, L'architettura aragonese-cata<strong>la</strong>na in Siracusa, Roma 1942, p. 5.<br />

DOCUMENTI ()<br />

I.<br />

G. M. G. Fatto per validare <strong>la</strong> legittima possessione del<strong>la</strong> <strong>casa</strong> esistente ili questa città <strong>di</strong> Siracusa e nel<strong>la</strong><br />

Corte civile, ed in frontispicio del<strong>la</strong> Venerabile Chiesa de' PP. Teatini.<br />

1573 a ultimo ottobre in Not. Antonino Cipri :<br />

Don Francesco Zumbo fece donazione <strong>di</strong> tutti li suoi beni acquisiti, ed acquiren<strong>di</strong> à favore <strong>di</strong> D. Elisabetta<br />

Zumbo sua Mo<strong>gli</strong>e e <strong>di</strong> Don Gaimo Zumbo suo fi<strong>gli</strong>o, e <strong>di</strong> tutti altri fi<strong>gli</strong> nascituri da esso Don Francesco, c

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