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gli zumbo e la loro casa di giuseppe agnello - Antonio Randazzo

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sembravano aver risposto, per <strong>la</strong> <strong>loro</strong> calco<strong>la</strong>ta <strong>di</strong>sposizione, ad una specifica funzione architettonica.<br />

S'intravedevano, in modo partico<strong>la</strong>re, nel piano basso, in corrispondenza dei piccoli balconi del piano<br />

ammezzato. Ma trattavasi <strong>di</strong> elementi assai incerti o, comunque, insufficienti a convalidare l'ipotesi che<br />

l'apparato si estendesse a tutto i] prospetto. E' lecito però supporre che l'opera iconoc<strong>la</strong>stica compiuta<br />

nell'Ottocento, lo avesse spo<strong>gli</strong>ato del suo rivestimento, forse in molta parte <strong>di</strong>staccato o assai logoro dal<br />

tempo, e che si fosse preferito, nel rifacimento, dare al<strong>la</strong> nuova fabbrica un carattere unitario coll'innesto dei<br />

balconi e con l'uniforme sten<strong>di</strong>mento de<strong>gli</strong> intonachi. La cura <strong>di</strong> mascherare tutte le antiche membrature per<br />

fare apparire l'e<strong>di</strong>fìzio completamente moderno fu così sollecita e scrupolosa da riuscire appieno nell'intento.<br />

Nessuno avrebbe <strong>di</strong>fatti sospettato che, sotto lo scialbo intonaco moderno, si conservasse ancora tanta parte<br />

del vecchio prospetto. Non è neppure da escludere che il paramento si sia <strong>di</strong>staccato in seguito al terremoto<br />

del 1693 e che per ragione <strong>di</strong> tempo e <strong>di</strong> economia, si sia poi rinunziato a ripristinarlo nel<strong>la</strong> trasformazione<br />

ottocentesca.<br />

Dove, invece, splendeva, in perfetto contrasto col severo aspetto militare del piano basso, tutta <strong>la</strong> chiara<br />

luminosità del pa<strong>la</strong>zzo rinascimentale, era nel piano superiore, scan<strong>di</strong>to dal<strong>la</strong> pausata <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> quattro<br />

bifore, numericamente e stilisticamente identiche a quelle del vicino prospetto <strong>di</strong> pa<strong>la</strong>zzo Bucceri. Al <strong>loro</strong><br />

posto erano stati inseriti altrettanti balconi, ma tutti leggermene spostati verso destra, in modo da <strong>la</strong>sciare<br />

sopravvivere <strong>gli</strong> stipiti del<strong>la</strong> spal<strong>la</strong> sinistra con una breve sezione dell'arco sovrastante al<strong>la</strong> lunetta (tav. II, 2).<br />

La maggiore altezza del balcone aveva portato in basso al<strong>la</strong> completa <strong>di</strong>struzione del parapetto delle finestre.<br />

Ma, nell'insieme, <strong>gli</strong> elementi superstiti erano tali da consentire <strong>la</strong> <strong>loro</strong> piena e fedele ricostruzione. II tipo si<br />

richiamava a quello dei pa<strong>la</strong>zzi coevi; vano rettango<strong>la</strong>re, inquadrato dentro duplice mostra; in quel<strong>la</strong> interna,<br />

leggermente rin- cassata, poggiava l'architrave con sovrastante lunetta cieca ; sull'esterna, condotta a fil <strong>di</strong><br />

muro, gravava un arco ribassato con conci in vista. L'arco, al centro, era inciso da tenue puntina inflessa che<br />

<strong>gli</strong> conferiva una piacevole variazione e ne ravvivava l'uniformità. Anche l'architrave aveva nel settore<br />

me<strong>di</strong>ano un risalto sfaccettato, cui colle- gavasi una colonnina marmorea, poggiante su basetta schiacciata.<br />

Sul fronte del risalto, modu<strong>la</strong>to in forma <strong>di</strong> capitello, era forse scolpito lo stemma <strong>di</strong> fami<strong>gli</strong>a. Il davanzale<br />

aveva un tenue aggetto e, alle estremità, era ta<strong>gli</strong>ato a sghembo.<br />

Queste caratteristiche sono proprie <strong>di</strong> tutte le finestre coeve e le variazioni non mo<strong>di</strong>ficano affatto il tipo,<br />

tanto sono lievi e irrilevanti. In alcune finestre del pa<strong>la</strong>zzo Gargallo a S. Gaetano <strong>la</strong> lunetta è sormontata,<br />

piuttostochè da arco depresso, da arco a tutto sesto. Nelle finestre del pa<strong>la</strong>zzo delle Orsoline <strong>la</strong> colonnina ha<br />

come coronamento un vero e proprio capitello recinto da fo<strong>gli</strong>e a grappa. Cortile dell'orologio, pa<strong>la</strong>zzo<br />

Gargallo, pa<strong>la</strong>zzo delle Orsoline, pa<strong>la</strong>zzo Bucceri ed ora possiamo aggiungere pa<strong>la</strong>zzo Zumbo, rientrano tutti<br />

nel solco <strong>di</strong> uno stesso ciclo evolutivo.<br />

Le finestre erano allineate lungo <strong>la</strong> cornice marcapiano, cornice che venne scalpel<strong>la</strong>ta per potervi adattare il<br />

nuovo rivestimento. Insieme col portale d'ingresso esse segnavano il passaggio dall'architettura del Tre a<br />

quel<strong>la</strong> del Quattrocento. La forma archiacuta dei portali dei pa<strong>la</strong>zzi Chiaramonte, Nava, Mergulese cede il<br />

posto a quel<strong>la</strong> a tutto sesto, mentre le forme strutturali, dal pianterreno bastionato cieco alle bifore del piano<br />

superiore, restano sostanzialmente simili.<br />

Vicino al tipo <strong>di</strong> finestra avanti descritto, ne fiorisce, nello stesso secolo, un altro che ha <strong>la</strong>sciato <strong>la</strong> pili<br />

luminosa affermazione nel pa<strong>la</strong>zzo Bellomo. Qui le bifore e le trifore rinunciano completamente al<strong>la</strong> lunetta

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