ARIMINUM sett/ottobre - Rotary Club Rimini

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on il termine percussione s’intende il complesso degli strumenti che vengono fatti risuonare con l’atto del percuotere sia con la mano, sia con bacchette, mazze, martelli o altri mezzi. Come è noto gli strumenti a percussione possono essere suddivisi in due categorie a seconda che producano suoni determinati o suoni indeterminati. Questi strumenti, certamente fra i più antichi, furono usati fin dalla preistoria nella vita civile e religiosa come mezzi di comunicazione sonora per ritmare danze o invocare divinità. Presso ogni civiltà se ne incontrano pertanto varietà enormi, in parte riscoperti e sfruttati dall’inizio del ‘900, anche per arricchire il timbro dell’orchestra moderna, dopo l’esperienza classica e romantica in cui l’uso di questi strumenti era decisamente scarsa nel numero e limitata negli interventi. E’ noto l’uso di tamburi di varie forme e dimensioni nel Medioevo, mentre dal XVII secolo in avanti nell’orchestra entravano solo il tamburo, la grancassa, i timpani, i piatti, il triangolo, i campanelli. Questa situazione si evolve lentamente sino alla fine del secolo XIX, in favore di una più rilevante presenza in orchestra grazie a Berlioz, ma solo successivamente la gamma degli strumenti normalmente usati si estende, mentre dalle civiltà extraeuropee si incominciano a importare strumenti di sonorità sconosciute. Una prima ventata di novità era giunta in Europa con le orchestre giavanesi e annamite che avevano partecipato all’Esposizione Universale di Parigi del 1900. Ma la più autentica rivoluzione era stata portata dal jazz. Nelle musiche jazzistiche, la batteria – termine che indica un complesso di strumenti a percussione suonati da un solo esecutore – non solo aveva una determinante funzione espressiva, ma era usata con una ricchezza, una fantasia, un virtuosismo impensabili fino ad allora in Europa. I jazzisti si servivano della batteria con quell’istinto che da millenni aveva spinto i popoli dell’Africa a usare questo strumento come elemento principe della loro musica. Dall’inizio del ‘900 a oggi dunque il repertorio orchestrale delle percussioni si è arricchito con lo xilofono, MUSICA DENY MINA / PERCUSSIONISTA IL SAMMARINESE CHE DÀ LA SVEGLIA AGLI SPETTATORI C 38. ARIMINVM/ Deny Mina in orchestra. SETTEMBRE-OTTOBRE 2011 Guido Zangheri «Da 27 anni Deny Mina è titolare della cattedra di strumenti a percussione all’Istituto Musicale Sammarinese. In tale veste ha dato un contributo fondamentale alla diffusione della percussione nel territorio della “Repubblica” e del Riminese, formando una nutrita schiera di promettenti percussionisti» la marimba, i tamburi di legno, i gong orientali, il tam-tam, i vari tipi di tamburi africani, il guiro, le castagnette, i crotali, il wood-block, i bambù, etc. La percussione è così uscita dal ruolo subordinato che le era stato assegnato, assumendo spesso una funzione di primo piano, sia in orchestra che nella musica da camera. Infatti numerosi compositori durante i primi decenni del XX secolo hanno scritto pagine intere o ampi episodi nei quali la percussione svolge il ruolo principale. Fra gli esempi più celebri: Le Sacre du printemps (1913), l’Histoire du soldat (1918) e in modo particolare la “Marcia trionfale del diavolo” che ne costituisce l’episodio finale, e infine Les noces (1923) di Igor Strawinski; la Musica per archi, celesta e percussione (1936) e la Sonata per due pianoforti e percussione (1937) di Bela Bartok; Ionisation (1933) di Edgar Varèse per sola percussione. Da citare inoltre il Concerto per marimba e vibrafono di Milhaud, la Partita per timpani di Chavez, Zyklus di Stockhausen. Entrato nei nostri Conservatori di Musica inizialmente in forma sperimentale alla fine degli anni ‘60, lo studio della percussione si è successivamente strutturato acquisendo pari dignità con gli altri strumenti. Molti giovani stimolati soprattutto dal richiamo della batteria, ne vengono fortemente attirati e le classi risultano sempre al limite della capienza. Da molti anni il nostro Istituto Musicale “Lettimi” che non è dotato di un corso regolare di percussione, si avvale nei corsi di orientamento musicale, della collaborazione didattica di un eccellente, esperto percussionista, il sammarinese Deny Mina. Mina, cresciuto ed educatosi musicalmente in Francia dove è vissuto fino all’età di 20 anni, da 27 anni è titolare della cattedra di strumenti a percussione all’Istituto Musicale Sammarinese. In tale veste ha dato un contributo fondamentale alla diffusione della percussione nel territorio della “Repubblica” e del Riminese, formando una nutrita schiera di promettenti percussionisti. Nato a Parigi nel 1960 da madre francese e da padre sammarinese, Deny che dimostrava fin da bambino una spiccata attitudine alla musica, venne avviato ben presto dai genitori a Nantes allo studio del pianoforte. Il buon esito di tale esperienza che si protrasse per cinque anni e che si sarebbe rivelata fondamentale per la sua preparazione, lo incoraggiò a continuare. Pierre Fabius, il suo insegnante, notando la estrema versatilità del ragazzo e soprattutto il suo straordinario senso del ritmo, gli propose dunque anche lo studio della percussione. Deny ne rimase subito affascinato, al punto tale che decise di abbandonare il pianoforte e di dedicarsi a tempo pieno alla nuova disciplina. E’ la scoperta della vita per il ragazzo: “un universo incantato” secondo la sua stessa definizione, un nuovo mondo di sonorità che si caratterizza per la grande varietà anche timbrica degli strumenti, una sorta di “magìa ineffabile”. Deny, del tutto assecondato dalla sua famiglia a cui ancor oggi manifesta gratitudine, si realizza pie- ➣

namente e ricorda con affettuosa devozione il suo primo maestro di percussione, Gerard Blazus. Al termine di questa fase di studi consegue il diploma al Conservatorio di Marsiglia eseguendo tra l’altro l’impegnativo concerto di Jolivet. Vale la pena ricordare che il Conservatorio di Marsiglia diretto in quegli anni da Pierre Barbizet, è, dopo il Conservatorio Superiore di Parigi, la seconda Istituzione musicale della Francia. A Marsiglia Mina intraprende la sua attività professionale con alcuni contratti all’“Opera”, un’Istituzione prestigiosa, dove ha modo di apprendere assieme a pagine importanti del repertorio, la disciplina dell’orchestra. Successivamente si trasferisce a Parigi per conseguire sotto la guida di Michel Cals nel 1980, il diploma di perfezionamento al Conservatorio Nazionale di Regione di Boulogne- Billancourt. Cals, titolare tra l’altro della cattedra di “lettura a prima vista” al Conservatorio Superiore di Parigi, con la sua personalità carismatica, contribuisce in maniera determinante ad affinare la preparazione del giovane Deny. Così, nel corso del suo soggiorno nella capitale, egli intraprende con successo una breve ma intensa attività concertistica a livello sinfonico e cameristico; conclusa la quale ritorna definitivamente con i genitori a San Marino. Dopo un breve periodo di ambientamento sul Titano, periodo nel quale avvia una significativa collaborazione con l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, il Nostro entra a insegnare giovanissimo all’Istituto Musicale Sammarinese presso il quale dal 1984 in virtù del suo impulso e della sua professionalità, viene istituita come sopra ricordato la nuova cattedra. Al riguardo Mina ama ricordare che a fronte dell’ingente impegno economico a Deny Mina nella sua aula dell’Istituto Musicale Sammarinese con tre allievi. Al centro. Deny Mina e Italo Capicchioni (al centro), già primo clarinetto al teatro alla Scala di Milano e già direttore dell’Istituto Musicale Sammarinese. In alto. Deny Mina (a sx) con Ennio Morricone (al centro) e Flavio Emilio Scogna (a dx) dopo l’esecuzione di “Ut” a Riccione. MUSICA carico dell’Istituto per la dotazione del vasto strumentario, inizialmente mise a disposizione della Scuola buona parte del suo personale repertorio strumentale. In ambito didattico l’impegno e la passione di Deny sono considerevoli: attento all’evoluzione della tecnica delle cosiddette “quattro bacchette” sulla marimba e sul vibrafono, è sensibile agli indirizzi innovativi delle scuole olandese e tedesca. Non per questo cede alle lusinghe del vir- tuosismo fine a se stesso, ma rimane in qualche modo custode della base ritmica del tamburo e dei timpani. Intanto dal 1982 inizia a collaborare come timpanista con l’Orchestra Filarmonica Marchigiana, con la quale partecipa tra l’altro stabilmente da 30 anni al Macerata Festival (ivi compresa la recente edizione 2011 sotto la direzione artistica di Pier Luigi Pizzi), la prestigiosa stagione lirica dello Sferisterio. Nella sua lunga e apprezzata carriera artistica gli piace citare lo stupore riscontrato tra alcuni spettatori, nello scoprire che il percussionista o meglio il timpanista in particolare, legge come tutti i professori la musica sul suo spartito. Evidentemente pare essere diffusa tra alcune frange del pubblico, l’idea che il percussionista basi i suoi interventi a suo piacimento, in una parola ad libitum! Un’altra curiosità che Deny menziona scherzosamente è la battuta di qualche collega d’orchestra che affida al colpo della grancassa il ruolo salvifico di scuotere dal torpore gli spettatori a cui dovesse capitare di appisolarsi per un attimo nel corso del concerto. Solista applaudito negli anni ‘90 nella composizione “Ut” di Ennio Morricone assieme a Mauro Maur alla tromba in un memorabile concerto all’Hotel des Bains di Riccione diretto da Flavio Emilio Scogna, Mina annovera tra i numerosi concerti eseguiti, collaborazioni con importanti direttori quali Lorin Maazel e Daniel Oren e con famosissimi cantanti e strumentisti tra i quali Luciano Pavarotti e il duo pianistico più celebre del mondo costituito dalle sorelle Katia e Marielle Labèque. In ambito cameristico va rimarcata in particolare la sua applauditissima partecipazione a una produzione sammarinese dei primi anni ‘90 di Histoire du soldat di Stravinskij con partner prestigiosi Vadim Brodskij al violino e Andrea Lucchi alla tromba, sotto la direzione di Gheorghi Dimitrov, così come i concerti con il trio Bolling (Eugenia Grassetto al pianoforte e Massimo Pasi al flauto gli altri due componenti il trio), con i Percussionisti di San Marino e con i Percussionisti dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana. SETTEMBRE-OTTOBRE 2011 /ARIMINVM .39

namente e ricorda con affettuosa<br />

devozione il suo primo maestro di<br />

percussione, Gerard Blazus. Al termine<br />

di questa fase di studi consegue<br />

il diploma al Conservatorio di<br />

Marsiglia eseguendo tra l’altro l’impegnativo<br />

concerto di Jolivet. Vale la<br />

pena ricordare che il Conservatorio<br />

di Marsiglia diretto in quegli anni da<br />

Pierre Barbizet, è, dopo il<br />

Conservatorio Superiore di Parigi, la<br />

seconda Istituzione musicale della<br />

Francia. A Marsiglia Mina intraprende<br />

la sua attività professionale<br />

con alcuni contratti all’“Opera”,<br />

un’Istituzione prestigiosa, dove ha<br />

modo di apprendere assieme a pagine<br />

importanti del repertorio, la disciplina<br />

dell’orchestra.<br />

Successivamente si trasferisce a<br />

Parigi per conseguire sotto la guida<br />

di Michel Cals nel 1980, il diploma<br />

di perfezionamento al Conservatorio<br />

Nazionale di Regione di Boulogne-<br />

Billancourt. Cals, titolare tra l’altro<br />

della cattedra di “lettura a prima<br />

vista” al Conservatorio Superiore di<br />

Parigi, con la sua personalità carismatica,<br />

contribuisce in maniera<br />

determinante ad affinare la preparazione<br />

del giovane Deny. Così, nel<br />

corso del suo soggiorno nella capitale,<br />

egli intraprende con successo una<br />

breve ma intensa attività concertistica<br />

a livello sinfonico e cameristico;<br />

conclusa la quale ritorna definitivamente<br />

con i genitori a San Marino.<br />

Dopo un breve periodo di ambientamento<br />

sul Titano, periodo nel quale avvia una<br />

significativa collaborazione con<br />

l’Orchestra del Teatro dell’Opera di<br />

Roma, il Nostro entra a insegnare giovanissimo<br />

all’Istituto Musicale<br />

Sammarinese presso il quale dal 1984 in<br />

virtù del suo impulso e della sua professionalità,<br />

viene istituita come sopra ricordato<br />

la nuova cattedra. Al riguardo<br />

Mina ama ricordare che a fronte dell’ingente<br />

impegno economico a<br />

Deny Mina nella sua aula<br />

dell’Istituto Musicale Sammarinese<br />

con tre allievi.<br />

Al centro. Deny Mina e<br />

Italo Capicchioni (al centro),<br />

già primo clarinetto al teatro alla<br />

Scala di Milano e già direttore<br />

dell’Istituto Musicale Sammarinese.<br />

In alto. Deny Mina (a sx)<br />

con Ennio Morricone (al centro)<br />

e Flavio Emilio Scogna (a dx)<br />

dopo l’esecuzione di “Ut” a Riccione.<br />

MUSICA<br />

carico dell’Istituto per la dotazione del<br />

vasto strumentario, inizialmente mise a<br />

disposizione della Scuola buona parte del<br />

suo personale repertorio strumentale. In<br />

ambito didattico l’impegno e la passione<br />

di Deny sono considerevoli: attento all’evoluzione<br />

della tecnica delle cosiddette<br />

“quattro bacchette” sulla marimba e sul<br />

vibrafono, è sensibile agli indirizzi innovativi<br />

delle scuole olandese e tedesca.<br />

Non per questo cede alle lusinghe del vir-<br />

tuosismo fine a se stesso, ma rimane<br />

in qualche modo custode della<br />

base ritmica del tamburo e dei timpani.<br />

Intanto dal 1982 inizia a collaborare<br />

come timpanista con<br />

l’Orchestra Filarmonica<br />

Marchigiana, con la quale partecipa<br />

tra l’altro stabilmente da 30 anni al<br />

Macerata Festival (ivi compresa la<br />

recente edizione 2011 sotto la direzione<br />

artistica di Pier Luigi Pizzi),<br />

la prestigiosa stagione lirica dello<br />

Sferisterio. Nella sua lunga e<br />

apprezzata carriera artistica gli<br />

piace citare lo stupore riscontrato<br />

tra alcuni spettatori, nello scoprire<br />

che il percussionista o meglio il<br />

timpanista in particolare, legge<br />

come tutti i professori la musica sul<br />

suo spartito. Evidentemente pare<br />

essere diffusa tra alcune frange del<br />

pubblico, l’idea che il percussionista<br />

basi i suoi interventi a suo piacimento,<br />

in una parola ad libitum!<br />

Un’altra curiosità che Deny menziona<br />

scherzosamente è la battuta di<br />

qualche collega d’orchestra che<br />

affida al colpo della grancassa il<br />

ruolo salvifico di scuotere dal torpore<br />

gli spettatori a cui dovesse<br />

capitare di appisolarsi per un attimo<br />

nel corso del concerto.<br />

Solista applaudito negli anni ‘90<br />

nella composizione “Ut” di Ennio<br />

Morricone assieme a Mauro Maur<br />

alla tromba in un memorabile concerto<br />

all’Hotel des Bains di Riccione diretto da<br />

Flavio Emilio Scogna, Mina annovera tra<br />

i numerosi concerti eseguiti, collaborazioni<br />

con importanti direttori quali Lorin<br />

Maazel e Daniel Oren e con famosissimi<br />

cantanti e strumentisti tra i quali Luciano<br />

Pavarotti e il duo pianistico più celebre<br />

del mondo costituito dalle sorelle Katia e<br />

Marielle Labèque.<br />

In ambito cameristico va rimarcata in particolare<br />

la sua applauditissima partecipazione<br />

a una produzione sammarinese<br />

dei primi anni ‘90 di<br />

Histoire du soldat di Stravinskij<br />

con partner prestigiosi Vadim<br />

Brodskij al violino e Andrea<br />

Lucchi alla tromba, sotto la direzione<br />

di Gheorghi Dimitrov, così<br />

come i concerti con il trio Bolling<br />

(Eugenia Gras<strong>sett</strong>o al pianoforte e<br />

Massimo Pasi al flauto gli altri due<br />

componenti il trio), con i<br />

Percussionisti di San Marino e con<br />

i Percussionisti dell’Orchestra<br />

Filarmonica Marchigiana.<br />

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