10.04.2013 Views

ARIMINUM sett/ottobre - Rotary Club Rimini

ARIMINUM sett/ottobre - Rotary Club Rimini

ARIMINUM sett/ottobre - Rotary Club Rimini

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

on il termine percussione s’intende il<br />

complesso degli strumenti che vengono<br />

fatti risuonare con l’atto del percuotere<br />

sia con la mano, sia con bacchette, mazze,<br />

martelli o altri mezzi. Come è noto gli<br />

strumenti a percussione possono essere<br />

suddivisi in due categorie a seconda che<br />

producano suoni determinati o suoni indeterminati.<br />

Questi strumenti, certamente<br />

fra i più antichi, furono usati fin dalla<br />

preistoria nella vita civile e religiosa come<br />

mezzi di comunicazione sonora per ritmare<br />

danze o invocare divinità. Presso ogni<br />

civiltà se ne incontrano pertanto varietà<br />

enormi, in parte riscoperti e sfruttati dall’inizio<br />

del ‘900, anche per arricchire il<br />

timbro dell’orchestra moderna, dopo l’esperienza<br />

classica e romantica in cui l’uso<br />

di questi strumenti era decisamente scarsa<br />

nel numero e limitata negli interventi. E’<br />

noto l’uso di tamburi di varie forme e<br />

dimensioni nel Medioevo, mentre dal<br />

XVII secolo in avanti nell’orchestra entravano<br />

solo il tamburo, la grancassa, i timpani,<br />

i piatti, il triangolo, i campanelli.<br />

Questa situazione si evolve lentamente<br />

sino alla fine del secolo XIX, in favore di<br />

una più rilevante presenza in orchestra<br />

grazie a Berlioz, ma solo successivamente<br />

la gamma degli strumenti normalmente<br />

usati si estende, mentre dalle civiltà<br />

extraeuropee si incominciano a importare<br />

strumenti di sonorità sconosciute. Una<br />

prima ventata di novità era giunta in<br />

Europa con le orchestre giavanesi e annamite<br />

che avevano partecipato<br />

all’Esposizione Universale di Parigi del<br />

1900. Ma la più autentica rivoluzione era<br />

stata portata dal jazz. Nelle musiche jazzistiche,<br />

la batteria – termine che indica un<br />

complesso di strumenti a percussione suonati<br />

da un solo esecutore – non solo aveva<br />

una determinante funzione espressiva, ma<br />

era usata con una ricchezza, una fantasia,<br />

un virtuosismo impensabili fino ad allora<br />

in Europa. I jazzisti si servivano della batteria<br />

con quell’istinto che da millenni<br />

aveva spinto i popoli dell’Africa a usare<br />

questo strumento come elemento principe<br />

della loro musica. Dall’inizio del ‘900 a<br />

oggi dunque il repertorio orchestrale delle<br />

percussioni si è arricchito con lo xilofono,<br />

MUSICA<br />

DENY MINA / PERCUSSIONISTA<br />

IL SAMMARINESE CHE DÀ LA SVEGLIA AGLI SPETTATORI<br />

C<br />

38.<br />

ARIMINVM/<br />

Deny Mina<br />

in orchestra.<br />

SETTEMBRE-OTTOBRE 2011<br />

Guido Zangheri<br />

«Da 27 anni Deny Mina<br />

è titolare della cattedra<br />

di strumenti a percussione<br />

all’Istituto Musicale<br />

Sammarinese.<br />

In tale veste ha dato<br />

un contributo fondamentale<br />

alla diffusione della percussione<br />

nel territorio della<br />

“Repubblica”<br />

e del Riminese, formando<br />

una nutrita schiera<br />

di promettenti percussionisti»<br />

la marimba, i tamburi di legno, i gong<br />

orientali, il tam-tam, i vari tipi di tamburi<br />

africani, il guiro, le castagnette, i crotali, il<br />

wood-block, i bambù, etc. La percussione<br />

è così uscita dal ruolo subordinato che le<br />

era stato assegnato, assumendo spesso una<br />

funzione di primo piano, sia in orchestra<br />

che nella musica da camera. Infatti numerosi<br />

compositori durante i primi decenni<br />

del XX secolo hanno scritto pagine intere<br />

o ampi episodi nei quali la percussione<br />

svolge il ruolo principale. Fra gli esempi<br />

più celebri: Le Sacre du printemps (1913),<br />

l’Histoire du soldat (1918) e in modo particolare<br />

la “Marcia trionfale del diavolo”<br />

che ne costituisce l’episodio finale, e infine<br />

Les noces (1923) di Igor Strawinski; la<br />

Musica per archi, celesta e percussione<br />

(1936) e la Sonata per due pianoforti e<br />

percussione (1937) di Bela Bartok;<br />

Ionisation (1933) di Edgar Varèse per sola<br />

percussione. Da citare inoltre il Concerto<br />

per marimba e vibrafono di Milhaud, la<br />

Partita per timpani di Chavez, Zyklus di<br />

Stockhausen.<br />

Entrato nei nostri Conservatori di Musica<br />

inizialmente in forma sperimentale alla<br />

fine degli anni ‘60, lo studio della percussione<br />

si è successivamente strutturato<br />

acquisendo pari dignità con gli altri strumenti.<br />

Molti giovani stimolati soprattutto<br />

dal richiamo della batteria, ne vengono<br />

fortemente attirati e le classi risultano<br />

sempre al limite della capienza. Da molti<br />

anni il nostro Istituto Musicale “Lettimi”<br />

che non è dotato di un corso regolare di<br />

percussione, si avvale nei corsi di orientamento<br />

musicale, della collaborazione<br />

didattica di un eccellente, esperto percussionista,<br />

il sammarinese Deny Mina.<br />

Mina, cresciuto ed educatosi musicalmente<br />

in Francia dove è vissuto fino all’età di<br />

20 anni, da 27 anni è titolare della cattedra<br />

di strumenti a percussione all’Istituto<br />

Musicale Sammarinese. In tale veste ha<br />

dato un contributo fondamentale alla diffusione<br />

della percussione nel territorio<br />

della “Repubblica” e del Riminese, formando<br />

una nutrita schiera di promettenti<br />

percussionisti.<br />

Nato a Parigi nel 1960 da madre francese<br />

e da padre sammarinese, Deny che dimostrava<br />

fin da bambino una spiccata attitudine<br />

alla musica, venne avviato ben presto<br />

dai genitori a Nantes allo studio del pianoforte.<br />

Il buon esito di tale esperienza<br />

che si protrasse per cinque anni e che si<br />

sarebbe rivelata fondamentale per la sua<br />

preparazione, lo incoraggiò a continuare.<br />

Pierre Fabius, il suo insegnante, notando<br />

la estrema versatilità del ragazzo e soprattutto<br />

il suo straordinario senso del ritmo,<br />

gli propose dunque anche lo studio della<br />

percussione. Deny ne rimase subito affascinato,<br />

al punto tale che decise di abbandonare<br />

il pianoforte e di dedicarsi a tempo<br />

pieno alla nuova disciplina. E’ la scoperta<br />

della vita per il ragazzo: “un universo<br />

incantato” secondo la sua stessa definizione,<br />

un nuovo mondo di sonorità che si<br />

caratterizza per la grande varietà anche<br />

timbrica degli strumenti, una sorta di<br />

“magìa ineffabile”. Deny, del tutto assecondato<br />

dalla sua famiglia a cui ancor<br />

oggi manifesta gratitudine, si realizza pie-<br />

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!