10.04.2013 Views

ARIMINUM sett/ottobre - Rotary Club Rimini

ARIMINUM sett/ottobre - Rotary Club Rimini

ARIMINUM sett/ottobre - Rotary Club Rimini

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

on capita tutti i giorni<br />

di camminare sospesi<br />

sugli antichi travi che formano<br />

le capriate di una<br />

chiesa. Capriate, per di più,<br />

nascoste alla vista e di fatto<br />

inaccessibili, custodi di<br />

memorie del tardo<br />

Medioevo riminese.<br />

Durante la scorsa estate,<br />

insieme a Giovanni<br />

Rimondini e a un incaricato<br />

che ci ha guidato lungo<br />

una vera e propria arrampicata<br />

a ritroso nella storia,<br />

ho avuto la fortuna di salire<br />

fino al sottotetto della chiesa<br />

di Sant’Agostino. Lì ho<br />

fotografato quello che resta<br />

delle tre ruote dipinte sull’intonaco<br />

originale di controfacciata<br />

(1) .<br />

Si tratta di tre affreschi che<br />

per le loro dimensioni, e<br />

soprattutto per la particolarità<br />

delle forme che contengono,<br />

sembrano rappresentare un unicum tra gli apparati decorativi<br />

nelle architetture sacre del XIII e XIV secolo. Ma proviamo<br />

a capire meglio di cosa si tratta.<br />

Le due ruote che si sono conservate – di una terza centrale, posizionata<br />

in corrispondenza dell’oculo sommitale della chiesa, è<br />

rimasta solo qualche traccia – sono racchiuse in un cerchio a<br />

doppia bordatura, simile alla cornice lineare che segue l’inclinazione<br />

del tetto. Al loro interno si sovrappongono motivi concentrici<br />

a stella o a ro<strong>sett</strong>a, con raggi o petali simmetrici, centrati su<br />

un’articolata partizione a sedici raggi. La luce fioca del sottotetto<br />

le rivela lentamente all’occhio, ma permette di distinguere con<br />

precisione le sfaccettature in chiaro scuro e i pigmenti rosso-ruggine,<br />

verde e giallo con cui furono dipinte. Quella di destra, per<br />

quanto molto rovinata, presenta anche tracce di colore scuro, e<br />

punte arrotondate o polilobate, di più evidente linguaggio gotico.<br />

Ma a quando risalgono e cosa potevano significare queste decorazioni?<br />

E il loro aspetto, così particolare, di quali influenze ha<br />

risentito? Anzitutto collochiamole nello spazio della chiesa.<br />

Immaginiamo di entrare in Sant’Agostino prima della ristrutturazione<br />

seicentesca, e soprattutto proviamo a muoverci nella grande<br />

aula senza l’elegante controsoffitto “scenografico” del<br />

Bibiena, costruito dopo il 1719. La navata unica, di derivazione<br />

STORIA DELL’ARCHITETTURA<br />

I COLORI DELLA CITTÀ<br />

LE TRE RUOTE DEL SOTTOTETTO DELLA CHIESA DI SANT’AGOSTINO<br />

CURIOSITÀ SIMBOLICHE, DECORATIVE E MISTICHE<br />

N<br />

18.<br />

ARIMINVM/<br />

SETTEMBRE-OTTOBRE 2011<br />

Gianni Donati<br />

cistercense, si sarebbe rivelata<br />

in tutta la sua essenziale<br />

imponenza, dominata<br />

alla sommità da una<br />

sequenza di travi a vista.<br />

Là, in alto, in controfacciata,<br />

avremmo visto campeggiare<br />

le tre ruote, ognuna<br />

con un diametro di oltre<br />

due metri e dai colori vividi<br />

e chiari. Non potevano passare<br />

inosservate.<br />

La loro regolare disposizione<br />

a triangolo non replicava<br />

solo l’andamento della<br />

copertura, ma probabilmente<br />

rispecchiava anche le tre<br />

finestre circolari della facciata<br />

originale di<br />

Sant’Agostino. Infatti quella<br />

visibile oggi non è che<br />

una terza versione della facciata.<br />

Sul palinsesto murario<br />

si vedono abbastanza<br />

chiaramente le tracce non<br />

solo di lunghe finestre verticali,<br />

verosimilmente di epoca tardo gotica o Quattrocentesca, ma<br />

tracce dei tamponamenti dei primi tre oculi posti alla sommità<br />

del portale odierno. Probabilmente sono state queste le aperture<br />

previste in origine dal progettista. Le tre ruote affrescate hanno<br />

quasi certamente ripreso, all’interno, quelle tre finestre circolari,<br />

oppure ne hanno conservato la memoria dopo che furono murate.<br />

Questo fatto ci aiuta anche ipotizzare qualche data: potrebbero<br />

essere state affrescate dopo il completamento della nuova chiesa<br />

per l’ordine degli Eremitani di Sant’Agostino, quindi alcuni<br />

decenni dopo il 1247, o nel corso del Trecento, contemporaneamente<br />

o in seguito alla magnifica avventura pittorica dei cicli di<br />

scuola riminese realizzati nell’abside.<br />

Eppure è il loro significato formale, oltre a quello simbolico, a<br />

incuriosire di più. Anzitutto una considerazione: la loro posizione,<br />

in grande evidenza all’interno di uno spazio così importante<br />

per la città, esclude un valore semplicemente decorativo. E inoltre<br />

da dove provengono motivi simili, sovrapposti secondo abbinamenti<br />

così precisi e inconsueti?<br />

La ruota stellata o a fiore è un elemento che, variamente stilizzato,<br />

ricorre in molte culture e in diverse epoche, con un numero<br />

infinito di varianti. Dal Duecento in poi questa decorazione<br />

astratta tornò ad avere una larga diffusione. Ciò è dovuto in parte<br />

al recupero di eredità romane e bizantine (ad esempio a Ravenna,<br />

sul pavimento di San Vitale, sono presenti raffinate decorazioni a<br />

stella) e in parte all’influenza esercitata dal XII secolo in poi<br />

dalla diffusione di motivi geometrici islamici e orientali.<br />

«La ruota stellata o a fiore è un elemento che,<br />

variamente stilizzato, ricorre in molte culture e in diverse<br />

epoche, con un numero infinito di varianti.<br />

Dal Duecento in poi questa decorazione astratta tornò<br />

ad avere una larga diffusione.<br />

Ciò è dovuto in parte al recupero di eredità romane<br />

e bizantine e in parte all’influenza esercitata<br />

dal XII secolo in poi dalla diffusione di motivi<br />

geometrici islamici e orientali»<br />

In alto a sx. La ruota di sinistra affrescata sulla controfacciata di<br />

Sant’Agostino, la meglio conservata delle tre originali.<br />

A dx. La ruota di destra affrescata sulla controfacciata di<br />

Sant’Agostino, con punte polilobate. Al centro è visibile il foro<br />

necessario per costruire il tracciato geometrico.<br />

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!