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Deutscher Werkbund

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Prof. Angelo Cavanna<br />

<strong>Deutscher</strong> <strong>Werkbund</strong><br />

Il <strong>Deutscher</strong> <strong>Werkbund</strong> ("Lega tedesca artigiani") è stata un'associazione tedesca, fondata a Monaco di Baviera nel 1907, su<br />

iniziativa dell'architetto Muthesius, dell'imprenditore Karl Schmidt e del politico Friedrich Naumann. Lo scopo dell'associazione era<br />

quello di saldare la cesura tra industria e arti applicate avvenuta nel corso del recente straordinario sviluppo economico,<br />

proponendo una nuova cultura del lavoro industriale nella quale, per ogni progetto, dovevano essere analizzati i costi di<br />

produzione, la qualità artigianale, le modalità ed i tempi di produzione, cercando di coniugarli con le politiche aziendali. Il<br />

<strong>Werkbund</strong> rappresenterà una tappa importante nello sviluppo dell'architettura moderna e del disegno industriale, in particolare<br />

nella successiva fondazione del Bauhaus. Il movimento è rimasto in vita fino al 1934 quando fu soppresso dal regime nazista e fu<br />

fatto rinascere nel 1950 e rimase in attività fino agli anni sessanta, perdendo, però, il peso e l'importanza che aveva avuto negli anni<br />

precedenti.<br />

Gli ideali del <strong>Werkbund</strong> derivavano dal movimento inglese Arts & Crafts, le cui lezioni pratiche Muthesius aveva potuto studiare da<br />

vicino, avendo conosciuto a Londra William Morris. Alla recente fioritura di opere d'architettura domestica, di cui è emblematica<br />

l'opera di Voysey, Muthesius dedicò lo studio in tre volumi intitolato Das englische Haus nel 1904. Ma se nel promuovere un design<br />

essenziale e privo di ornamenti tutti i membri del movimento si trovarono d'accordo, così non fu per i metodi di produzione. Un<br />

gruppo di essi guidato da Henry van de Velde puntava alla preservazione della produzione artigianale così da valorizzare la<br />

creatività del singolo artigiano, un altro gruppo, fra cui lo stesso Muthesius, era favorevole allo sviluppo industriale di massa,<br />

utilizzando gli allora nuovissimi materiali come il ferro, l'acciaio ed il vetro. Fu questa la posizione ufficiale del <strong>Werkbund</strong> alla grande<br />

esposizione di Colonia. Negli intenti del <strong>Werkbund</strong> c'era anche quello, non minore, ma che anzi rappresentava una delle<br />

motivazioni più forti della scelta produttiva di massa, di mettere la Germania al passo con lo sviluppo industriale di Inghilterra e<br />

Stati Uniti. Il suo motto "Vom Sofakissen zum Städtebau" (dai cuscini per il sofà alla costruzione della città) ne svelava i reali<br />

interessi.<br />

Il movimento all'inizio comprendeva dodici architetti e dodici industrie. Fra gli architetti si annoverano Peter Behrens, Theodor<br />

Fischer che ne fu il primo presidente, Josef Hoffmann, Bruno Paul, Richard Riemerschmid. Altri architetti ne entrarono a far parte in<br />

seguito fra i quali Heinrich Tessenow, Joseph Maria Olbrich ed il belga Henry van de Velde. A quest'ultimo il <strong>Werkbund</strong><br />

commissionò, nel 1914 la costruzione di un teatro per l'esposizione di Colonia, che verrà considerata la sua opera migliore, ma che<br />

verrà distrutto soltanto un anno dopo a causa degli eventi bellici della Prima guerra mondiale. Sempre a Colonia, la progettazione<br />

del padiglione destinato ad ospitare le opere del <strong>Werkbund</strong> è invece affidato agli architetti Walter Gropius e Hannes Meyer. Eliel<br />

Saarinen sarà il portavoce del movimento nel 1914 e verrà invitato all'esposizione di quell'anno, così come Bruno Taut che<br />

realizzerà il Glaspavilion (padiglione in vetro oggi distrutto) e Walter Gropius che realizzerà un modello di industria che riscosse<br />

enorme ammirazione.<br />

Per l'esposizione di Stoccarda del 1927 il <strong>Werkbund</strong> affidò la progettazione del quartiere residenziale di Weissenhof, sia a propri<br />

membri, che ad architetti "esterni" di fama internazionale come Le Corbusier, Ludwig Mies van der Rohe, Ludwig Hilberseimer,<br />

J.J.P. Oud, Hans Poelzig, Hans Scharoun. L'evento segnerà una tappa importare per il nascente Movimento Moderno in quanto i<br />

principi che ispirarono il progetto di personalità tanto diverse fu la necessità di ricercare una coerenza fra estetica e funzionalità<br />

nell'architettura moderna, piuttosto che la ricerca di uno stile unitario.


Prof. Angelo Cavanna<br />

<strong>Deutscher</strong> <strong>Werkbund</strong> e Bauhaus<br />

La fondazione del <strong>Deutscher</strong> <strong>Werkbund</strong> in Germania, che accetta il concetto di standardizzazione edilizia come elemento di<br />

possibile espressione artistica, sarà determinante per la formazione di una nuova concezione della architettura in senso moderno.<br />

Dal 1900, la Germania assume un ruolo di primo piano nella cultura architettonica europea. Attira infatti nomi importanti da varie<br />

parti d'Europa, come Van de Velde, Olbrich e Wright. In quegli anni vengono formate imprese fondate sulla stretta collaborazione<br />

tra capitale finanziario, industria ed intervento dello stato e si sviluppano l'industria metalmeccanica, chimica ed elettrica, viste<br />

come vie di rilancio per l'economia tedesca.Sulla scia della acquisita consapevolezza che la forma degli oggetti non è destinata solo<br />

ad una fruibilità estetica, ma anche alla funzionalità ed è posta in stretto rapporto con la realizzazione industriale e alla stessa sua<br />

ripetitività seriale, si cominciano a creare iniziative che sfoceranno, nel 1907 nel Deutsch <strong>Werkbund</strong>. Tale associazione è stata<br />

definita la più importante organizzazione culturale tedesca degli anni precedenti alla guerra. Si proponeva, tra i suoi obbiettivi, di<br />

saldare la cesura tra industria ed arti applicate e stabiliva una sorta di collaborazione tra dodici artisti e dodici industrie. Tra esse<br />

l'AEG, formata nel 1883 da imprenditori e persone attente al mondo dell'arte. Determinante la figura di P. Behrens, che proviene<br />

da una formazione all'interno della Secessione viennese.Nel 1900 assume l'incarico di architetto della compagnia di elettricità di<br />

Berlino AEG. Nella fabbrica di turbine che progetta per l'AEG nel 1908, in cui alterna vetro e metallo, troviamo il prototipo<br />

dell'architettura industriale moderna. All'interno del <strong>Werkbund</strong> si riscontravano due opinioni: una che tendeva alla tipizzazione<br />

delle forme, l'uso di tipi standardizzati e riproducibili; un'altra, che sosteneva che l'originalità del manufatto artistico e la libertà di<br />

progettazione.<br />

La Fabbrica di Turbine AEG, nel 1909 a Berlino, ha una destinazione pratica e funzionale, è ideata dal suo progettista come una<br />

sorta di "monumento". C'è come un desiderio di creare un'icona per l'industria. Si vuole ritornare alla matrice della monumentalità<br />

tedesca, tipica del pensiero di Schinkel, che affermava che la rappresentazione dell'ideale della funzionalità determina il valore<br />

artistico dell'opera. Vi è una specie di glorificazione di una grandissima macchina elettrica racchiusa in un vasto volume. Si tratta di<br />

un capannone di 207x39 metri, affiancato da un corpo di fabbrica a due ordini con copertura piana; alle vetrate è dato un grande<br />

spazio, non solo nel prospetto principale ma anche in quello laterale; è retto da una struttura metallica con telaio a tralicci a tre<br />

cerniere. C'è una serie di dettagli che ricordano un tempio greco: i pilastri verticali presentano una rastrematura verso il basso, e la<br />

ripetizione stessa di tali elementi richiama i colonnati, mentre alla presenza del vetro tra i pilastri si può associare la<br />

rappresentazione del principio di libera circolazione dello spazio, che faceva parte del colonnato del tempio. Nello studio di Behrens<br />

si formeranno alcune tra le maggiori personalità del panorama architettonico moderno come Mies Van Der Rohe, Le Corbusier e<br />

Gropius.<br />

Gropius si forma tra Monaco e Berlino dove, nel 1907, entra nello studio dell'architetto P.Behrens nel cui studio conoscerà Mies<br />

Van de Rohe, Le Corbusier e Adolf Mayer che diverrà suo collaboratore per le officine Fagus. Nel 1911 Gropius aderisce al<br />

<strong>Werkbund</strong> e nel 1919, fonda e dirige il Bauhaus (letteralmente casa della costruzione) che consiste nella prima vera scuola di<br />

disegno industriale della storia. Il Bauhaus fondato da Gropius nel 1919 riassume le potenzialità di innovazione insite nel<br />

Movimento Moderno grazie all'ordinamento dei principi costruttivi generalizzabili che saranno il fondamento progettuale di molte<br />

successive costruzioni.<br />

In questa scuola si definirà anche la figura del designer come oggi la concepiamo, e si elaborerà una metodologia di progettazione<br />

comune a tutte le arti. Gropius affermava che: “I tempi nuovi chiedono un'espressione adeguata una forma esatta e non casuale,<br />

contrasti chiari, ordine nelle parti, sequenze di elementi simili nonché unità di forme e colore diventeranno in coerenza con l'energia<br />

e l'economia della nostra vita pubblica, gli strumenti estetici dell'architetto moderno”.<br />

Egli affrontò il tema dei luoghi di produzione, pensando che l'industria avesse ora un ruolo propulsivo nello sviluppo della nuova<br />

cultura e sostenendo che la collaborazione tra l'industriale e l'architetto poteva apportare qualità all'industria e anche un migliore<br />

rendimento produttivo. Le officine Fagus sono state considerate tra i primi edifici funzionalisti perché si stabilisce per la prima volta<br />

in modo dichiarato il legame fra forma‐ funzione. Gropius non esalta, come aveva fatto invece Behrens in senso monumentale, la<br />

fabbrica, ma cerca di mediare tecnologia ed esigenze estetiche senza tuttavia stravolgerne la tipologia. L'edificio è composto da<br />

corpi con funzioni ben identificate. Gli angoli sono svuotati da vetrate che corrono verticalmente. Lo svuotamento dell'angolo e la<br />

sua negazione diventano da questo momento quasi una costante del movimento moderno. Le vetrate con le quali si configura il<br />

tema dell'orizzontalità, anch'esso considerabile elemento distintivo della modernità, risultano aggettanti rispetto ai pilastri verticali<br />

e si ha come l'impressione che vengano sostenute da una fascia orizzontale superiore.<br />

Gropius effettua uno studio delle esigenze necessarie per un'ottimizzazione del processo industriale. Le funzioni determinano i vari<br />

blocchi e ciò diventerà il modello progettuale di Gropius. Avviene così, con le Fagus un riconoscimento circa il valore estetico degli<br />

edifici industriali. Pertanto si può affermare che in tale ambito si gettarono alcune fondamentali premesse al razionalismo, che<br />

sostituisce ai valori estetici la ricerca di una coerenza tra forma e modo produttivo.<br />

Nel 1933 ad opera del regime nazista si sopprimerà la scuola del Bauhaus, e Gropius insieme ai suoi collaboratori tra cui Mies van<br />

der Rohe, ultimo direttore della scuola‐ è costretto a lasciare la Germania trasferendosi dapprima in Inghilterra e poi negli Stati<br />

Uniti.<br />

Con queste parole Benevolo, ha saputo sintetizzare l'essenza dell'eredità lasciata da Gropius, scomparso all'età di ottantasei anni:<br />

"Gropius ha contribuito più di tutti a far sì che la misura principale del lavoro degli architetti non fosse quello della grandezza<br />

individuale, ma quella dell'utillità comune, del progresso civile. Questa svolta‐ cioè il carattere unitario, razionale, oggettivamente<br />

controllabile del movimento moderno‐ è la grande opera della sua vita".

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