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I formaggi

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lezione quindicesima<br />

le applicazioni alimentari della microbiologia


i principali alimenti fermentati<br />

Da: Microbiologia generale e agraria (Biavati & Sorlini, 2007)


<strong>formaggi</strong><br />

sono i prodotti della maturazione della cagliata, ottenuta con la<br />

coagulazione presamica o acida del latte intero o del latte scremato<br />

(parzialmente o totalmente), con la sola aggiunta di microrganismi, sale<br />

e (eventualmente) spezie.


è un estratto enzimatico, di origine animale o vegetale, contenente<br />

enzimi proteolitici (chimasi e pepsina), attivi sulla K-caseina<br />

caglio


coagulazione presamica<br />

1. il caglio distacca enzimaticamente il glicopeptide dalla caseina-K: in<br />

questo modo le micelle di caseina si denaturano, perdendo il<br />

proprio stato di idratazione.<br />

2. le micelle destabilizzate interagiscono tra loro e con il Ca ++<br />

contenuto nel latte per dare origine ad aggregati elastici capaci di<br />

contrarsi<br />

3. mediante questo tipo di coagulazione si ottengono la gran parte dei<br />

<strong>formaggi</strong>


coagulazione acida<br />

1. il processo di acidificazione procede finchè si raggiunga il<br />

punto isoelettrico della caseina (pH 4.6)<br />

2. segue la de-mineralizzazione delle micelle caseiniche, e si<br />

ottiene un coagulo dotato di scarsa consistenza, di elasticità<br />

molto limitata<br />

3. mediante questo tipo di coagulazione si ottengono <strong>formaggi</strong><br />

acidi e bianchi


il <strong>formaggi</strong>o<br />

Da: Microbiologia generale e agraria (Biavati & Sorlini, 2007)


microrganismi principali<br />

Da: Microbiologia generale e agraria (Biavati & Sorlini, 2007)


coltura-starter batterica<br />

è un isolato capace di determinare un’acidificazione tale da ridurre il<br />

pH del latte a valori inferiori a 5,3 in 6h, a una temperatura compresa<br />

tra 30°C e 37°C<br />

1. batteri lattici (LAB) naturalmente presenti nel latte<br />

2. Batteri lattici (LAB) aggiunti all’inizio del processo<br />

mesofili (20°-30°C)<br />

N & W europa<br />

termofili (30°-45°C)<br />

alte t di lavorazione


1. colture di batteri lattici, differenti in funzione del prodotto da<br />

ottenere e della tecnologia da impiegare<br />

2. guidano il processo di caseificazione<br />

colture-starter<br />

3. naturali (lattoinnesti o sieroinnesti) o preparati dall’industria o<br />

da un laboratorio<br />

4. sono numericamente e fisiologicamente dominanti nelle<br />

prime fasi del processo


Mesofili<br />

Lactococcus lactis subp lactis<br />

Lactococcus lactis subsp diacetilactis<br />

Lactococcus lactis subsp cremoris<br />

Lactobacillus casei subsp. casei<br />

Termofili<br />

Streptococcus thermophilus<br />

Lactobacillus delbrueckii subsp. delbrueckii<br />

Lactobacillus delbrueckii subsp. lactis<br />

Lactobacillus helveticus<br />

specie di colture-starter batteriche<br />

sono tutte specie omolattiche, fondamentali per l’acidificazione iniziale del latte


1. latte crudo<br />

2. batteri lattici termofili<br />

3. rottura della cagliata a chicco di frumento<br />

4. cottura ad alte temperatura (53-55°C)<br />

5. Pressatura (possibile)<br />

6. lunga maturazione<br />

esempi<br />

<strong>formaggi</strong> a pasta cotta, duri<br />

da taglio: emmental, gruyer, comté, canestrato, castelmagno<br />

da grattugia: grana, parmigiano, sbrinz, pecorino


<strong>formaggi</strong> semicotti e pressati<br />

hanno più elevati contenuti d’acqua dei duri, derivanti da cotture meno<br />

prolungate o da semplici pressature<br />

l’acidificazione non dovrà essere troppo spinta, in quanto la sineresi<br />

non deve essere troppo forte.<br />

1. latte pastorizzato<br />

2. batteri lattici mesofili<br />

3. eterofermentanti<br />

4. lavaggio della cagliata<br />

5. cottura e pressature moderate<br />

6. salatura in salamoia<br />

7. maturazione di media durata (60g o più)


1. latte pastorizzato o crudo<br />

2. batteri lattici mesofili<br />

3. rottura della cagliata a noce<br />

4. nessuna cottura<br />

5. salatura (salamoia o a secco)<br />

6. Stagionatura rapida<br />

<strong>formaggi</strong> a pasta molle


1. crosta poco influente<br />

- pasta molto umida senza crosta<br />

(crescenza)<br />

- senza crosta e senza sale (pannerone)<br />

- con crosta (caciotte, italico)<br />

2. crosta influente<br />

- crosta fiorita (brie, camembert*)<br />

- crosta pigmentata (taleggio, munster)<br />

<strong>formaggi</strong> a pasta molle<br />

*i <strong>formaggi</strong> erborinati sono caratterizzati dall’inoculo del latte con spore di Penicillium<br />

roqueforti; la foratura della forma consente lo sviluppo del Penicillium all’interno del<br />

<strong>formaggi</strong>o.


<strong>formaggi</strong> a pasta filata<br />

filatura<br />

1.piccole quantità di cagliata, portata a temperature elevate, diviene<br />

plastica e può essere «filata», cioè tirata in filamenti<br />

2.la cagliata passa quindi da una struttura granulare a una struttura<br />

fibrosa.<br />

esempi, mozzarella, provolone


uolo dei microrganismi<br />

1. metabolismo primario, funzionale al prodotto<br />

(es. acidificazione del latte per il <strong>formaggi</strong>o)<br />

2. Inibizione dei microrganismi alterativi e patogeni<br />

(competizione nutrizionale; produzione sostanze a diverso spettro d’azione)<br />

3. metabolismo secondario<br />

(produzione di composti aromatici, importanti durante tutto il processo)<br />

4. Autolisi cellulare<br />

(rilascio di enzimi intracellulari, importanti nella maturazione)


I batteri lattici (fermenti lattici).<br />

un gruppo eterogeneo di microrganismi accomunati da alcune caratteristiche:<br />

1.producono acido lattico per fermentazione degli zuccheri riducendo il pH degli alimenti in cui<br />

crescono: i prodotti finali della fermentazioni sono diversi per i fermenti lattici omofermentanti ed<br />

eterofermentanti. Mentre i primi in condizioni normali producono quasi esclusivamente acido lattico<br />

(>90% dei prodotti di fermentazione), gli altri producono acido lattico (circa il 50% dei prodotti di<br />

fermentazione), anidride carbonica ed etanolo o acido acetico.<br />

2.anaerobi ossigeno-tolleranti: essendo incapaci di sintetizzare alcuni cofattori necessari per la<br />

respirazione non utilizzano normalmente l’ossigeno. La maggior parte delle specie però può anche<br />

crescere in presenza di ossigeno, anche se è favorita da atmosfere anaerobiche<br />

3.non sono in grado di produrre l’enzima catalasi e quindi di degradare il prossido d’idrogeno<br />

4.sono gram positivi: hanno una parete spessa formata prevalentemente da peptidoglicano, ma la<br />

composizione del peptidoglicano può variare;<br />

5.non formano endospore e sono generalmente immobili<br />

6.esigenze nutrizionali complesse: aminoacidi, basi nucleotidiche e vitamine, perché non in grado<br />

di sintetizzare uno o più di questi fattori di crescita. Questi ultimi però sono in genere disponibili<br />

negli alimenti.


Lactobacillus delbrueckii<br />

Da: Microbiologia generale e agraria (Biavati & Sorlini, 2007)


Penicillium roquefortii<br />

Da: Microbiologia generale e agraria (Biavati & Sorlini, 2007)


Da: Microbiologia generale e agraria (Biavati & Sorlini, 2007)


Da: Microbiologia generale e agraria (Biavati & Sorlini, 2007)


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