Dic. 2010 - Bersaglieri Paceco

Anno LX - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 n. 46)
art. 1, comma 2 - DCB ROMA - Direz. e Amm.ne: Associazione Nazionale Bersaglieri - Via Anicia, 23/A - 00153 Roma
PERIODICO DELLA ASSOCIAZIONE NAZIONALE BERSAGLIERI
N. 10/12 - OTTOBRE/DICEMBRE 2010
BUONE FESTE
CON LA BENEDIZIONE DEL SANTO PADRE
E GLI AUGURI DEL PRESIDENTE

in questo numero
Periodico dell’Associazione
Nazionale Bersaglieri
Fondato nel 1951
Direzione - Redazione
Amministrazione
Associazione Nazionale
Bersaglieri
Via Anicia, 23/A, 00153 Roma
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fax: 06/5881040
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Capo Redattore
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Hanno collaborato a questo numero:
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Giuseppe Loberto,
Concetta Marcelli, Cecilia Prissinotti
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gestita a cura della
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Gratuito per gli iscritti all’A.N.B.
Un numero arretrato: Euro 3,00
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L’Amministrazione non accetta
denaro contante
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di Roma n. 5319 del 16 ottobre 1967
Proprietà letteraria, scientifica
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Articoli e foto, anche se non
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La direzione si riserva, a termini
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gli articoli quando ciò
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Finito di stampare nel mese
di Dicembre 2010
Associato all’USPI-
Unione Stampa
Periodica Italiana
Immagini ed istantanee, ove non specificato, sono di:
- S.M.D. - S.P.I.
- S.M.E. Ufficio Storico
- S.M.E. Agenzia Cine Foto Televisiva e Mostre
- S.M.E. Media Combat Team
- I Reparti e le Sezioni interessate
Che sentitamente ringraziamo per i validi contributi.
2
IN QUESTO NUMERO
Indice e comunicati pag. 2
Voce della Presidenza “ 3
Lettere al direttore “ 6
Eco dai reparti “ 7
Attività associativa “ 11
Controcanto “ 36
Sport cremisi “ 39
Figure da ricordare “ 42
Amarcord “ 44
Prossimi Raduni “ 47
Ricerche di commilitoni “ 50
Vol. e Prot civile “ 51
Nostre gioie “ 53
Cariche sociali “ 55
Nostri lutti “ 56
Rec. ed Ultime notizie “ 58
In prima di copertina: gli auguri di Buone
Feste del Presidente Nazionale.
In ultima di copertina: elenco dei contributi
Volontari degli Abbonati e dei Sostenitori.
ABBIAMO CERCATO DI CONTE-
NERE I COSTI, MA IL CALENDA-
RIO DEL 2011, PIU’ BELLO ED
AVVINCENTE DEI PRECEDENTI,
SARA’ POSTO IN VENDITA AL
PREZZO DI EURO SEI PIU’ SPE-
SE POSTALI.
Per motivi organizzativi, si
raccomanda di procedere
con sollecitudine alle iscrizioni
al viaggio di Carzano
& Caporetto (vedi programma
a pag. 63) entro il mese
di gennaio 2011.
Servizi fotografici di SME-Agenzia
Cine Foto, delle Sezioni ANB e
Pregiat Photo e Video di Padova.
L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE BERSAGLIERI
STA PROGRAMMANDO UN VIAGGIO
IN RUSSIA, A SAN PIETROBURGO E MOSCA
CON UN’ESTENSIONE SUL DON,
A VOLGOGRAD (EX STALINGRADO)
E SERAFIMOVICH NELLA PRIMA
META’ DI OTTOBRE 2011
Materiale disponibile presso la Presidenza Nazionale
Listino prezzi
Biglietto augurale ...................................................................................“ 1,00
Cappello completo di coccarda ..............................................................“ 80,00
Cravatta cremisi .....................................................................................“ 15,00
Crest ANB...............................................................................................“ 26,00
Distintivo con scudo ...............................................................................“ 2,50
Fermacarte con cappello e scritta “Il soldato tedesco ha stupito il” base legno....“ 20,00
Fermacarte con cappello e scritta “Viva l’Italia e viva i Bersaglieri” base legno.....“ 15,00
Fermacarte con cappello e scritta “Il soldato tedesco ha stupito il” no base legno.“ 15,00
Statuetta Bersagliere metallo argentato cm.19 ........................................“ 40,00
Portachiavi in legno.................................................................................“ 7,00
Piumetto 500 piume ........................................................................................“ 100,00
Fez d’ordinanza ................................................................................................“ 27,00
Disco autoadesivo ............................................................................................“ 2,00
Stampa del Cammarano “19 settembre 1870” ...........................................“ 6,00
Calendario 2011 ..............................................................................................“ 6,00
Versamento su C.C. Postale 34846006, più spese postali, intestato a:
ANB - Amministrazione - Via Anicia, 23/a - 00153 Roma.

la voce della presidenza
CONSIGLIO NAZIONALE
20 novembre 2010
Il giorno 20 novembre si è riunito
in Roma, presso il Circolo
Ufficiali delle Forze Armate, il
Consiglio Nazionale dell’Associazione
con il seguente Ordine del
Giorno:
- Comunicazioni del Presidente
Nazionale; - Approvazione del Verbale
della riunione del 13 marzo;
- Consuntivo del 58° Raduno
Nazionale; - Approvazione Bilancio
preventivo 2011; - 59° Raduno
Nazionale: punto di situazione; -
Esame dimissioni Cons. Naz. Novembri;
- Raduno Nazionale 2013;
Proposte di modifica al Regolamento
ed Errata Corrige Statuto; -
Nomina di Soci Benemeriti;
- Varie ed eventuali.
Il Presidente Nazionale ha
dato il benvenuto in Consiglio ai
nuovi Presidenti Regionali ANB
del Veneto Bers. Bozzo e dell’Abruzzo,
Bers. Perrotta ed ha
ringraziato nel contempo i Bers.
Bressan, Susi e Langella che hanno
recentemente lasciato le Presidenze
dei Consigli Direttivi delle
loro Regioni.
Le comunicazioni del Presidente
Nazionale hanno riguardato
in particolare:
il richiamo ad una sollecita e
definitiva applicazione del programma
informatico che è ormai
fondamentale per la gestione associativa;
la obbligatorietà che le richieste
di supporti militari e gli inviti
alle Autorità Istituzionali nazionali
per le varie manifestazioni, passino
attraverso la Presidenza Nazionale
(Art. 10 dello Statuto,
Art.52 del Regolamento);
la necessità che tutte le elezioni
a qualsiasi livello vengano condotte
secondo la normativa in vigore
per evitare qualsiasi possibilità
di contenzioso;
la precisa applicazione della
Regolamentazione delle Fanfare
per quanto attiene alla redazione
dei programmi, alla corretta denominazione
dei responsabili del
complesso (es. Capi Fanfara e
non Presidente o Comandante
della Fanfara) , all’assicurazione
obbligatoria. Inoltre è stata ricordata
l’opportunità che interventi
delle Fanfare fuori della regione
di competenza vengano segnalati
ai responsabili ANB di quel territorio;
la distribuzione a livello regionale
di un congruo numero di tessere
associative che, pertanto, dovranno
essere richieste dalle Sezioni,
a partire dal gennaio 2001, alle
Presidenze Regionali competenti.
Il Verbale della riunione del 13
marzo 2010 è stato quindi approvato
all’unanimità.
Il Bers. Carozzi ha fatto il
consuntivo del 58° Raduno di
Milano il cui indiscusso successo
è stato rilevato da ogni parte ed ha
informato, in particolare, che tutti
i fornitori e le ditte intervenute sono
state saldate di ogni loro spettanza.
E’ stato discusso il Bilancio
Preventivo 2011. In particolare
l’Amministratore Generale ha fatto
rilevare come l’aumento delle
tariffe postali, il cui importo per la
spedizione del giornale è più che
quadruplicato passando dai
1800,00 € a numero agli attuali
8000,00 €, ha imposto la riduzione
dei numeri in uscita da nove a
sei l’anno e pur con tale riduzione
la spesa non può essere affrontata
con le disponibilità attuali. Pertanto,
ha suggerito la necessità di aumentare
di 1 €il costo del bollino
annuo (da 9 a 10 €) per poter
mantenere almeno la bimestralità
del giornale. L’euro in più è completamente
devoluto per le spese
postali del giornale.
Il Presidente Nazionale ha ritenuto
valida la proposta e l’ha sot-
toposta all’approvazione del Consiglio.
Il nuovo costo del bollino,
a partire dal 2011, è stato approvato
con 30 voti favorevoli ed uno
contrario.
Il Consiglio ha respinto le dimissioni
da Cons. Naz. del Bers.
Novembri presentate per gravi
motivi personali. Il Bers. Novembri
ha ringraziato il Consiglio per
la solidarietà e la fiducia.
Il Bers. Sergnese ha fatto il
punto sulla organizzazione del
59° Raduno di Torino che procede
con decisione ed efficacia. Il Bers.
Serpetti ha informato che si tende
ad arrivare alla sistemazione almeno
dell’80% delle Fanfare che interverranno
e che il criterio di sistemazione
è quello di assicurare
ospitalità, per primo, a quelle che
provengono da più lontano. Ha anche
fatto rilevare che non è possibile
sistemare anche i “molti” accompagnatori
delle Fanfare e che non
c’è disponibilità da parte dei Comuni
ospitanti di fornire assistenza
per due notti, ma soltanto per una..
Il Presidente Regionale del
Lazio Bers. Renzi ha confermato
l’effettuazione a Latina del
60° Raduno Nazionale.
Il P.N. ha informato che i Sindaci
delle città di Benevento, Salerno,
Sassari, Cuneo, Matera e
Sacile hanno fatto richiesta per ottenere
il Raduno del 2013 nelle
loro città. Il Consiglio, tenuto
conto, però, che per il criterio statutario
dell’alternanza, nel 2013 il
Raduno dovrà svolgersi nel Meridione,
decide di deliberare la scelta
unicamente tra le città di Benevento,
Salerno e Matera. Per
quanto concerne, in particolare, la
richiesta della città di Cuneo, motivata
dalla ricorrenza del “bicentenario”
della nascita del Bers.
Vayra, il Consiglio ritiene che
l’evento, sicuramente importante,
non riveste però il carattere di eccezionalità
di cui all’art. 53 dello
3

la voce della presidenza
Statuto ANB. Si è proceduto,
quindi, con la votazione che ha
avuto il seguente esito: Salerno
voti 25, Matera voti 5, Benevento
voti 0, astenuto 1. Pertanto, la
città di Salerno ospiterà nel
2013 il Raduno Nazionale.
Modifiche al Regolamento: è
stata approvata all’unanimità la
variante all’Art. 62 prevedendo
che la carica di Amministratore
e/o di Segretario presso gli Organi
periferici sia nominata dai rispettivi
Presidenti ai vari livelli e non
dai Consigli Direttivi, allineando,
Alcune considerazioni
Da troppo, lungo tempo, reiterati
interventi che si presentano come
scritti, partecipazioni sul libro degli
ospiti del sito della Presidenza Nazionale
ANB, atteggiamenti e discorsi,
è diventata ginnastica frequente
parlare male, spesso anche in forma
offensiva, dei “Generali” che, tradotto
in termini precisi, significa la Dirigenza
dell’Associazione.
Tale particolare e soddisfacente
attività (per chi la pratica, ovviamente)
diventa piuttosto incomprensibile
quando i firmatari degli scritti o i
protagonisti dei discorsi sono Dirigenti
dell’Associazione, anche se periferici,
o militari in servizio.
Fermo restando che il diritto di
critica non solo è sacrosanto, ma anche
intelligentemente ricercato da chi
“conduce il vapore”: talune affermazioni,
alcune saccenti considerazioni,
diverse conclusioni su notizie di origine
non controllata, molti paragoni
senza la puntuale e precisa conoscenza
dei fatti - espressi tra l’altro ed in
vari momenti con modi ineducati se
non offensivi - non appartengono al
diritto di critica, ma a mere invettive
che la maggior parte dei casi non tengono
nemmeno conto delle situazioni
e dei tempi cronologici ai quali gli
eventi si riferiscono.
Nella quasi totalità dei casi le
questioni vengono lasciate alla valu-
4
così, il Regolamento a quanto previsto
dallo Statuto agli Articoli
20, 21 e 22.
Per le altre proposte di modifica
sia allo Statuto sia al Regolamento
si decide di procedere, come
per il passato, dopo le opportune
valutazioni da parte delle
Presidenze Regionali.
Sono stati nominati n° 7 Soci
Benemeriti.
Il Bers. Prof. Donato Rinaldi è
stato nominato Presidente Regionale
Onorario della Puglia.
Il Presidente Regionale del-
tazione di chi legge, ma qualche volta
i termini sono talmente insolenti da
non avere diritto di visione, lettura o
ascolto nel contesto di una Associazione
che a ben diritto ritiene di essere
civile ed educata, ed é possibile
che tali interventi, scritti o orali che
siano, vengano stralciati.
A questo punto gli estensori oscurati
gridano al mondo che così si viola
la democrazia, così si rientra in caserma
dove loro hanno trascorso dodici
o quindici mesi, sopportando le
angherie dei comandanti i quali, ora,
vorrebbero continuare nell’ambito associativo
ad applicare il Regolamento
di Disciplina.
Non capisco la necessità o l’esigenza
di alcuni dirigenti periferici
dell’Associazione di intervenire pubblicamente
su vari canali innescando
spesso discussioni assolutamente
inefficaci, quando esistono normali
canali associativi per far pervenire lagnanze,
rimostranze, richieste e forme
d’intervento in qualsivoglia situazione.
Quando un Presidente Provinciale
interviene sul sito con palese critica
espressa in termini spiccioli che vogliono
sembrare molto bersagliereschi
per sintesi e chiarezza mentre,
invece, appaiono scorretti e fuori luogo
e solo votati alla polemica sterile,
egli non tiene conto che la sua conclamata
(da lui) chiarezza può non
l’Abruzzo ha indicato che i fondi
raccolti dall’Associazione per i
terremotati saranno impiegati per
acquisire una casetta ove sarà allocata
la Sezione ANB dell’Aquila.
Il Consiglio ha approvato la
sperimentazione presso la Sezione
di Roma di un accordo
tra l’US ACLI e l’ANB che preveda
una forma di collaborazione
prima sportiva e poi assicurativa.
Il Consiglio, infine, stabilisce
di tenere la prossima riunione a
Torino, il 2 aprile 2011.
essere condivisa da qualcuno ed in
particolare può apparire espressa in
termini contrari allo spirito di cameratismo
e di generosità che sono le
caratteristiche più autentiche del Bersagliere.
Censurare alla fonte tali interventi
significa riportare il libro degli
ospiti alla sua funzione che è
quella della promozione delle caratteristiche
bersaglieresche e non di alimentare
futili polemiche.
Quando un anziano Sottufficiale
in servizio, apprezzato e stimato nel
suo campo operativo, avanza critiche
malevoli trattando con estrema sufficienza
la Dirigenza associativa su talune
situazioni nelle quali il suo punto
di vista non coincide con quello
della maggioranza dei Bersaglieri
dell’ANB e della sua Dirigenza e suscita
una polemica sterile fatta anche
da paroloni che nulla hanno a che fare
con alcuni dei comandamenti del
Decalogo di Papà Sandrin come Rispetto
e Cameratismo, non può risentirsi
se gli viene risposto negli stessi
termini.
A mio modo di vedere in ambedue
i casi sarebbe stato molto più efficace
avanzare proteste vibrate, suggerimenti
comportamentali, o illustrare
con connotazione precisa il
proprio punto di vista attraverso i canali
associativi che certamente non si
nascondono, ma tendono a rispondere
a tutti coloro che ad essa, per le

la voce della presidenza
Genova, 16 novembre 2009
AL GENERALE POCHESCI
PRESIDENTE
ASSOCIAZIONE NAZIONALE
BERSAGLIERI
Via Anicia, 23/A - 00153 ROMA
E, p.c.
AL VICE PRESIDENTE NAZIONALE GENE-
RALE MARCELLO CATALDI
Via Anicia 23/a - 00153 ROMA
Carissimi,
desidero ringraziarVi a nome di tutta l’Associazione
Italiana Sclerosi Multipla per il vostro sostegno
in occasione della nostra campagna di sensibilizzazione
Una Mela per la Vita svoltasi lo
scorso 10 e 11 ottobre.
Poter contare anche quest’anno sul supporto
offerto dai Vostri Gruppi è stato importante per
molte delle nostre Sezioni sparse sull’intero territorio
nazionale, infatti il Vostro contributo è risultato
prezioso in almeno una ventina di città.
Nel fine settimana dedicato alla manifestazione
sono stati distribuiti oltre 318.000 sacchetti di
mele e raccolti oltre 2 milioni e 300mila euro che
ci permetteranno di continuare a finanziare importanti
progetti di ricerca scientifica sulla malattia e
contribuire alla promozione ed erogazione di servizi
e attività socio-sanitarie dedicate alle 58.000 famiglie
di italiani che convivono con la sclerosi
multipla, per garantire loro il prima possibile un
mondo finalmente libero dalla sclerosi multipla.
Con la speranza di averVi tra i nostri sostenitori
anche in futuro, con piacere.
Un caro saluto
Roberta Amadeo
Presidente Nazionale Aism Onlus
Associazione Naz. Bersaglieri
Il Presidente Nazionale
BERSAGLIERI,
E’ con vero piacere che desidero portare a conoscenza
di tutti i Presidenti di Sezione, la lettera
pervenutami dall’AISM con i ringraziamenti per il
sostegno e la collaborazione offerta per la Campagna
Una Mela per la vita.
In particolare il mio più caloroso ringraziamento
alle seguenti Sezioni citate nel comunicato
stampa pervenutomi dalla stessa Associazione:
Verbania, Vercelli, Desio, Varese, Cantello,
Arcisate, Castiglione Olona, Ponte Tresa, Somma
Lombardo, Gallarate, Lonate Pozzolo, Caldana di
Coquio Trevisago, Terni, Narni, Amelia, Orvieto,
Gela, Butera, Caltanissetta, Lurate Caccivio, Como,
Chivasso, Castelrosso, Galliate, Tradate, Palazzolo
e Grignasco.
Un plauso anche a quelle che compaiono nella
Rubrica VOLONTARIATO
Il Presidente Nazionale
Gen. C.A. (R) Benito POCHESCI
più svariate cose, si rivolgono.
Ora desidero chiarire cosa é questo
vertice associativo, cosa fa e soprattutto
quale supporto ottiene dalla
periferia che palesa disappunto ogni
volta che si ritarda la pubblicazione
di una notizia, ma ha poco tempo
per operare efficacemente sugli
elementi essenziali della vita associativa.
Bene: la Presidenza è costituita
dal Presidente Nazionale, dal Vice
Presidente Nazionale e dal Segretario
Generale che hanno come
unico supporto una signora che segue
in particolare l’aggiornamento
dell’archivio associativo. Ma non
voglio dimenticare la Direzione e
la Redazione di Fiamma Cremisi,
particolarmente numerosa (!) perché
costituita dal Direttore e da
qualche mese da un Ufficiale in
Ausiliaria che si presta con generosità,
oltre al sito gestito da un unico
Bersagliere.
E poi? Nient’altro.
Quando si chiede un supporto o
lo si cerca, ad esempio, per spedire
la posta per inviare i pacchetti con
tessere, gadget, cappelli ecc., non
si trova un solo Bersagliere disposto
a sacrificare parte del suo tempo
per l’Associazione. Ma tutti si
chiedono, scandalizzati, cosa fanno
i “Generali”, perché non si muovono,
perché pensano sempre a cose
inutili?
Mi domando: dove sono tutti
quei Bersaglieri che reclamano
perché non vengono pubblicati
tempestivamente su Fiamma Cremisi
le loro sintesi delle manifestazioni
che interessano il loro territorio
e che loro hanno sollecitamente
inviato, o perché non è ancora
comparsa la notizia della morte di
un socio, o perché nessuno si è ricordato
di pubblicare la foto del nipotino
appena nato con il cappello
del nonno? Dove sono quei Bersaglieri
che hanno tanto tempo per
polemizzare sul Sito mentre c’è da
dare una mano per rendere meno
frenetica l’attività della Presidenza
che si è posta dall’inizio del suo
mandato, come obiettivo primario,
quello di non dimenticare nessuno
che ad essa si rivolga?
Allora di cosa parliamo?
L’Associazione ha una testa pensante
ed operante volitiva, dinamica e
concreta, ma pur non essendo adeguata
alle esigenze riesce a sopperire
alle stesse perché ha ben impresso
nella mente dei suoi componenti cosa
è il Bersaglierismo e, soprattutto, come
lo si mette in pratica.
Tutto ciò i suoi componenti non
lo hanno appreso ora, ma in una lunga
militanza con le Fiamme Cremisi
sul bavero e dopo avere insegnato
Bersaglierismo, per svariati decenni,
a schiere di fanti piumati moltissimi
dei quali militano oggi tra le file della
nostra Associazione.
Allora egregi amici qui nessuno è
eroe, tutti siamo volontari, ma c’è chi
si presta ed impiega parte del suo
tempo, grande o piccola che sia, per
far crescere l’Associazione; c’è invece
chi per avere una carica al fine di
ricevere un invito a certe manifestazioni
o solo per sentirsi investito di
qualche onore, non collabora o apporta
alcun beneficio agli organi associativi
dirigenziali a qualsiasi livello.
Orbene, prima di sentenziare, cerchiamo
di conoscere bene i termini di
cui si discute.
E non dimentichiamo che la “politica”
associativa è tracciata dal Congresso
e resa operativa dalla Giunta
Esecutiva e dal Consiglio Nazionale
che sono eletti democraticamente in
congressi aperti a tutti gli iscritti.
Criticare si può ed in alcuni casi
si deve, ma la mancanza di rispetto
per un lavoro che viene condotto nell’interesse
di tutti non è giusto, non è
generoso, non è corretto.
Ah, dimenticavo!
Spesso si parla degli Alpini che
sono tanto bravi. Siamo contenti, ma
il passo cadenzato consente loro di
vedere e sentire e quindi di adeguarsi
alle direttive. Noi siamo diversi: infatti
quando qualcuno chiama (richiesta
di collaborazione) siamo così veloci
nella corsa, assordati dal fruscio
delle piume ed estasiati dalle nostre
Fanfare che non riusciamo a sentire e
ci allontaniamo velocemente.
oiram
5

lettere al direttore
Egregio Signor Lansotti,
il Segretario della Sezione Bersaglieri
di Capua, mi ha letto la sua lettera
apparsa su “Fiamme Cremisi “,
circa la richiesta di informazioni sulla
Medaglia a Croce coniata per il
Corpo di Spedizione in Russia.
Della Croce “non Ufficiale” coniata
per il C.S.I.R., si conoscono più
versioni; potrà trovare notizie più
dettagliate ed esaustive da pagina 29
a pagina 35 con ottima riproduzione
fotografica nel volume pubblicato nel
1993: Medaglie a Croce FF.AA.
1900/1989 di Adriano BRAMBILLA e
Ivo FOSSATI, da E.M.I. - Editrice
Militare Italiana, con sede in Milano
20133 Via Inama n.1.
Nel formularLe i più sinceri auguri
per la ricerca invio cordiali saluti.
Gaetano Surdi
Il Dr. Gianfranco Borghini da
Carrara aveva chiesto notizie sul Bersagliere
che aveva fatto da modello
per lo scultore Publio Morbiducci per
la realizzazione del Monumento al
Bersagliere di Roma a Porta Pia. Il
Bers. Guido Perrotta, presidente della
Regione Abruzzi ha inviato quanto
segue.
II Bersagliere Giuseppe Carota
era nato a Montesilvano (Pe) nel
1910. Partì per il servizio militare nel
1930 con destinazione Roma, 2° Bersaglieri
presso la Caserma La Marmora
in Trastevere. Dopo sei mesi di
naia, in un imprecisato giorno di settembre
un Capitano, durante una adunata
reggimentale nel cortile della caserma,
dopo un rapido sguardo ai
Bersaglieri schierati si fermò davanti
al Carota e lo inviò al Comando. Con
un certo timore, salì le scale, ma risultò
che era stato scelto come mo-
6
dello per dare le sembianze ad una
statua dedicata al Bersagliere. Le
“pose” nello studio dell’architetto
Domenico Morbiducci duravano solo
pochi minuti, ma si protrassero per
circa un mese.
L’uomo che ebbe il vanto di donare
il volto al Monumento che simboleggia
l’annessione di Roma al resto
dell’Italia, si spense serenamente, così
come era vissuto, all’età di settantasette
anni, nel marzo del 1986, ma per
noi abruzzesi rimarrà sempre presente
come il Bersagliere di Porta Pia.
Cari amici bersaglieri,
di tanto in tanto, proprio come i
raffreddori o i mal di pancia, torna la
discussione sul se aggiornare o meno
la “Preghiera del Bersagliere” di Nino
Tramonti, ed eventualmente avanzare
proposte.
Se ne sentirebbero di tutti i colori:
dalla stucchevole enfasi retorica alle
infantili rime baciate, fino a ridicoli
luoghi comuni del più scoraggiante
pacifismo per finire con vaghezze senza
sale né pepe che svilirebbero una
significativa preghiera. Come già ebbi
occasione di dire, e di ripetere, giù le
mani dalla Preghiera di Tramonti.
E’ una preghiera efficace, capace di
sintesi, composta da chi sapeva scrivere
e ben interpretare i sacrifici e la determinazione
di questo Corpo militare.
La Chiesa non ha aggiornato il Padre
Nostro chiedendo all’Altissimo di
perdonarci talune debolezze o di poter
acquistare l’ultimo modello di telefono
cellulare. E’ ferma lì, al pane e al
tenerci alla larga da tutte le tentazioni.
Percepisco che taluni vorrebbero
abolire frasi o parole che, nelle fragilità
del nostro tempo, possono apparire
forti, ma che hanno un loro ben
preciso significato storico e umano.
Cominciamo con il tanto discusso
Signore della pace e della guerra.
Persino una intelligenza mediocre
può ben comprendere che il Padreterno
non incita alla guerra, e credo che
neppure Tramonti volesse dipingerlo
come un Creatore guerrafondaio.
Semplicemente è quel Dio che gli
umani pregano durante i tempi di pace
e ancor di più, nel corso delle
guerre. Tutto qui. Proprio Churchill
era solito dire: in tempo di guerra la
gente prega Dio e solidarizza con i
soldati. Nei tempi di pace, ci si dimentica
di entrambi. E’ tanto difficile
da capire e da spiegare? Trovo sia
molto più facile che il commentare
l’elmo di Scipio alle nostre ignorantissime
nuove generazioni. Eppure,
l’elmo di Scipio, rimane lì, intoccabile,
nell’Inno nazionale.
Premesso che nella Preghiera già
sono state attuate modifiche, come ad
esempio quel Poggio Scanno che
Tramonti non poté ovviamente inserire,
ma che dà un riconoscimento ai
Bersaglieri dell’Esercito del Sud,
qualche distonia può apparire nel le
nostre spose, visto che con l’avvento
delle Bersagliere dovrebbero essere
contemplati anche i loro mariti. Infine
il secolo di assalti è ormai diventato
quasi il doppio. Ma non sottilizziamo
perché, torno a dire, una preghiera
deve essere innanzitutto un simbolo,
non un adeguamento alle ansie o
al vezzo dei vari periodi storici.
Pertanto, ogni cambiamento lo ritengo
uno sfregio alla storia, alla memoria
e alla filosofia di un Corpo militare,
che può cambiare o modificarsi
nelle forme ma non nelle finalità
che lo contraddistinguono.
Se anziché volerci lanciare in spericolati
ammodernamenti di una Preghiera
mettessimo questo impegno
per “svecchiare” talune logore e obsolete
mentalità esistenti nella nostra
Associazione, cosa assai più impegnativa,
ci assicureremmo qualche
lustro di vita in più prima di veder
chiuse le nostre belle Sezioni.
Daniele Carozzi
Caro Daniele, nulla da eccepire,
anzi no: hai citato il pane, ma dimenticato
il...vino! Quanto poi alle
modifiche che verranno suggerite,
MI SPIACE DOVERLO AMMET-
TERE, perverranno solo da coloro
che non scrivono mai e SOPRAT-
TUTTO non si vedono mai!

eco dai reparti
LA BRIGATA POZZUOLO DEL FRIULI-
SUBENTRA ALLA GARIBALDI AL
COMANDO DEL CONTINGENTE ITALIANO
Il 9 novembre 2010, nella base “Millevoi” a Shama nel
Libano Sud ha avuto luogo il passaggio di responsabilità
alla guida del contingente italiano e del settore ovest di
UNIFIL ( United Nation Interim in Lebanon ) fra la brigata
bersaglieri “Garibaldi”, comandata dal Generale Giuseppenicola
Tota e la brigata di cavalleria “Pozzuolo del
Friuli”comandata dal Generale Guglielmo Luigi Miglietta.
La cerimonia si è svolta alla presenza del Comandante
operativo di vertice interforze, Generale di Corpo d’Armata
Giorgio Cornacchione, Comandante di UNIFIL, del Generale
spagnolo Alberto Asarta Cuevas, dell’Ambasciatore
Italiano, Giuseppe Morabito, del Comandante delle Forze
del Libano del Sud, Generale Sadek Tleis e di autorità civili
e religiose locali.
Nel periodo maggio - novembre di quest’anno il contingente
multinazionale, guidato dal Generale Tota, forte
di circa 4000 peacekeepers di 7 nazioni diverse, ha operato
nel Sud del Libano, in un’area compresa fra il fiume Litani
e la Blue Line ( linea di demarcazione fra Libano ed
Israele), ottenendo risultati di assoluto rilievo. L’attività
operativa, che ha garantito in pieno l’osservanza della risoluzione
1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni
Unite, è stata condotta in stretta collaborazione con le Forze
Armate Libanesi: 30.000 pattuglie e oltre 2.700.000 km
percorsi hanno assicurato il costante e capillare controllo
del territorio. Circa 100 progetti, con una spesa di 1,6 milioni
di euro, nel settore CIMIC (cooperazione civile-militare)
hanno messo la popolazione del Sud del Paese al
centro degli sforzi, coinvolgendo le comunità ed i leaders
locali nell’individuare ed affrontare i problemi legati alla
ricostruzione, all’energia, all’educazione, alla sanità, all’agricoltura,
allo sviluppo.
Il Generale Tota, nel suo discorso di commiato , ha
detto “ lasciamo questa terra sicuramente arricchiti dal
punto di vista umano e professionale. Consapevoli di ave-
re conquistato, con il nostro diuturno operare, l’amicizia
di un popolo forte e rispettato per la sua storia e le sue tradizioni”.
Nel corso della cerimonia Tota è stato insignito
della medaglia di Cavaliere dell’Ordine Nazionale del Cedro,
su concessione del Presidente della Repubblica Libanese
Michel Souleiman.
L’operazione “LEONTE V, è la decima missione per la
brigata “Garibaldi”, che dal 1995 è stata schierata due volte
in Bosnia, tre in Kosovo, tre in Iraq e due in Libano e,
in ogni occasione, ha consolidato l’immagine dei peacekeepers
italiani nel mondo.
Ten. Col. Francesco Tirino,
Capo Cellula P.I. Sector West di UNIFIL
Nella mattinata del 28 Settembre a Bari, nella Caserma
“Capitano Michele Milano”, sede del 7° Bersaglieri, ha
avuto luogo la cerimonia di cambio di comando al vertice
della Brigata Corazzata “Pinerolo” fra il Generale di Brigata
Roberto D’Alessandro cedente ed il Generale di Brigata
Mario Ruggiero, alla presenza del Generale C. A.
Francesco Tarricone.
L’Associazione era rappresentata dal Generale Michele
Genchi - Presidente Regionale Puglia -nonché dai Labari e
dai Soci delle Sezioni ANB di Bari, Sannicandro di Bari,
Turi e Trinitapoli.
Al termine della cerimonia il generale C.A. Francesco
Tarricone ha esternato pubblicamente il proprio apprezzamento
per la sfilata dei Bersaglieri dell’Associazione mettendo
in rilievo la compattezza, la dinamicità, lo spirito e
anche l’abbigliamento, uguale per tutti (abito scuro e cravatta
cremisi).
Dalla relazione di Giorgio Riccio
Nella foto il Commissario Straordinario della Federazione
Provinciale dell’Istituto del Nastro Azzurro, Bersagliere
Generale Arnaldo Cassano, eletto Vice Presidente
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eco dai reparti
Nazionale - Vicario del Presidente Nazionale Generale
Carlo Maria Magnani.
Venerdì 17 Settembre 2010, nella caserma Capitano
Michele Milano in Bari il Ten. Col. Alessandro Colaiacono
ha ceduto la Bandiera di Guerra del “leggendario” 7°
bersaglieri al Colonnello Domenico d’Isa, 48° comandante
del reggimento, punta di diamante della brigata Corazzata
“Pinerolo”. Il Col. D’Isa proviene dal Comando della
divisione “Acqui” ove ricopriva l’incarico di sottocapo
operativo. Il ten. Col. Alessandro Colaiacono riprende a
tutto titolo il comando del X Battaglione del 7°.
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Alla cerimonia era presente il Presidente Regionale
ANB Generale Michele Genchi e diversi Bersaglieri e Labari
che si sono resi protagonisti di un’applaudita sfilata.
7° Bersaglieri
Due aule della Caserma “Capitano Michele Milano”
sono state dedicate ad altrettanti eroici Bersaglieri Caduti
del Reggimento. L’Aula “Briefing” porta ora il nome del
Bersagliere Sergente Maggiore Severino Merli, Medaglia
d’Oro al V.M. caduto a Veliki - Hribach il 12 ottobre 1912.
La Motivazione riporta: Avute le gambe asportate da una
granata nemica, con eccezionale forza d’animo e cosciente
sublime spirito di sacrificio, chiedeva di non essere trasportato
al posto di medicazione, dicendosi lieto di morire
per la Patria sul campo di battaglia in mezzo ai suoi Bersaglieri.
L’Aula di “Euroformazione” è stata invece assegnata al
Bersagliere Torquato Cardelli, altra Medaglia d’Oro del
Reggimento caduto sull’Alpe di Cosmagnon il 10 ottobre
1916. La motivazione evidenzia che benché ferito due vol

eco dai reparti
te non abbandonava il combattimento, anzi valorosamente
si slanciava avanti nella trincea nemica e gridando incitava
i suoi compagni a seguirlo, finché il piombo nemico lo
rendeva cadavere.
L’11° Reggimento Bersaglieri dell’
“Ariete” nelle attività di cooperazione
con le Forze Armate Libanesi (LAF)
Nell’ambito della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza
ONU 1701 dell’11 agosto 2006, la missione italiana
in Libano “Leonte 6”, inquadrata nell’United Nations Interim
Force in Lebanon (UNIFIL), conduce attività in cooperazione
e coordinamento con personale delle Forze Armate
Libanesi .
Infatti, l’11ª Reggimento Bersaglieri inquadrato in Patria
nella 132ª Brigata Corazzata “Ariete” costituisce, nell’ambito
della Joint Task Force Lebanon su base “Ariete”
al Comando del Generale di Brigata Carmelo DE CICCO,
la Task Force di manovra denominata ITALBATT 1. Dal
maggio scorso opera a Sud del fiume LITANI, su un’area
di circa 460 Kmq e comprendente ben 46 municipalità tra
cui grandi agglomerati urbani ed amministrativi quali Qana
e Tiro. Dall’inizio del mandato conduce sistematicamente
operazioni coordinate ed in supporto alle LAF nel
loro compito istituzionale di controllo del territorio, evitando
atti ostili contro Israele o trasporto illegale e uso di
armi all’interno dell’area di responsabilità.
Nell’impiego coordinato sul terreno di bersaglieri e
militari libanesi, ogni nazionalità continua ad applicare le
proprie procedure tecnico-tattiche ed a rispondere alla
propria linea di comando (UNIFIL e LAF), cosa che comporta
preventivamente un rilevante lavoro di coordinazione,
studio e pianificazione comune prima di ogni attività
operativa. I servizi sono svolti con differenti modalità, a
ciascuna delle quali corrisponde uno o più scopi particola-
ri, tutti però riconducibili a quello più generale, come detto
in precedenza, di controllo del territorio e quindi di
mantenimento delle condizioni di stabilità e sicurezza dell’Area,
di libera circolazione di merci e personale e, non
ultimo per importanza, di assicurare alla popolazione civile
un’adeguata assistenza umanitaria, soprattutto nel comparto
sanitario.
Accanto all’elevata capacità di coordinamento ai fini di
una comune risposta tempestiva ad eventuali eventi operativi,
assicurata dalla presenza a tutti i livelli di Ufficiali di
collegamento, il meccanismo ormai è talmente rodato che
le operazioni vengono condotte quotidianamente e simultaneamente
in tutte le aree di responsabilità UNIFIL nel
Sud del Libano, comprendendo nelle varie tipologie posti
di controllo, pattuglie a bordo di mezzi o appiedate e posti
di osservazione.
Tutto ciò ovviamente non può prescindere dalla conoscenza
delle rispettive procedure tecnico-tattiche, da un discreto
affiatamento tra il personale di differenti nazionalità,
nonché da strette misure di coordinamento per una pronta
capacità di reazione su necessità; ed in questo l’11° Reggimento
Bersaglieri si è trovato senz’altro facilitato, avendo
assolto pari responsabilità nel corso della precedente missione
“Leonte 3”, dall’ottobre 2007 al maggio 2008.
I risultati di tali attività erano già evidenti allora: la
maggiore presenza sul terreno così come l’aumento di
controlli vanno a vantaggio della deterrenza, scoraggiando
il trasporto di armi illegali ed ostacolando contestualmente
chiunque voglia minacciare la pace, ma un ulteriore beneficio
indotto è costituito dalla più ampia familiarità con un
terreno di operazioni di norma abbastanza difficile, in
quanto fortemente compartimentato, con presenza di im-
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eco dai reparti
pluvi ripidissimi (wadi) e con una rete viaria molto precaria
soprattutto nelle zone rurali dell’entroterra.
Nondimeno, sarebbe oltremodo riduttivo sottovalutare
il positivo impatto psicologico di queste attività verso la
popolazione, che risultano indubbiamente funzionali ad un
più ampio consenso ed accettazione dei caschi blu, visti
da sempre, ma a maggior ragione nel caso di operazioni
combinate, come imparziali, rispettosi della sovranità del
paese e quindi anche degli usi e costumi locali.
Le pattuglie appiedate in particolare, condotte quotidianamente
con aperiodicità in centri abitati e zone d’interesse,
danno modo ai bersaglieri dell’11° Reggimento non
solo di approfondire la propria conoscenza del territorio
ma soprattutto alle LAF di svolgere, senza alcun preavviso,
controlli a campione su autoveicoli e personale in transito,
impiegando più personale e mezzi grazie alla copresenza
di UNIFIL.
Per imparzialità, umanità e capacità di vicinanza l’Unità
Bersaglieri dell’Ariete può vantare un’esperienza quasi
decennale, maturata in vari teatri operativi quali Kosovo ed
Iraq oltre che nel precedente Libano ed è quindi ben cosciente
di quanta importanza rivestano le “foot patrol”, che
aldilà degli scopi operativi immediati rappresentano uno
strumento prezioso per modalità di approccio e facilità di
contatto con la popolazione locale, in quanto dimostrano
nel modo più semplice e diretto che UNIFIL trova la sua
ragion d’essere nell’operare tra la gente per la gente.
Con rudimenti di lingua araba, ponendo la massima cura
in fattive relazioni esterne con le autorità civili ed avvalendosi
dei numerosi legami di amicizia stretti nel corso
della precedente missione, il personale dell’11° Reggimento
Bersaglieri continua ad essere particolarmente attento
nel valorizzare queste modalità di contatto con la popola-
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zione, non a caso denominate “social patrol”. Infatti, esse
costituiscono la chiave migliore per comprendere appieno
la realtà sociale locale ed instaurare rapporti di mutua confidenza
e reciproco rispetto, senza i quali ogni sforzo di assistenza
e collaborazione risulterebbe senz’altro meno efficace.
E’ proprio nel corso di tali operazioni che spesso si
riceve notizia di eventuali necessità da parte degli abitanti
degli agglomerati urbani visitati, e così, senza filtri e grande
senso di equità, vengono gettate le fondamenta del successivo
intervento, in coordinazione con l’Amministrazione
locale, improntato ad imparzialità e massima trasparenza,
allo scopo di creare un “ circolo virtuoso” economicosociale
di cui beneficerà l’intera comunità.

attività associativa
Montreal - Canada
Nella foto alcuni bersaglieri componenti la locale Sezione
ANB che hanno festeggiato il 18 giugno 2010 con
una S. Messa nella Chiesa Madonna di Pompei.
Antonio Cesari, Bersagliere
LA PRESIDENZA NAZIONALE AL 40°
ANNIVERSARIO DELLA SEZIONE DI
TORONTO
La Sezione Bersaglieri di Toronto ha festeggiato il 40°
anniversario della sua fondazione il 23 ottobre u.s. con l’annuale
festa “Piume al vento” organizzata con grande oculatezza
nella sala “Famée Furlan” gremita di oltre 600 ospiti.
Questa volta però la Presidenza Nazionale c’era.
Infatti proprio per la ricorrenza il Segretario Generale
dell’Associazione Gen. Mario Rezzoagli, delegato dal
Presidente Nazionale, si è recato a Toronto per portare non
solo il saluto di tutti Bersaglieri dell’Associazione, ma soprattutto
per rendere omaggio all’italianità ed al Bersaglierismo
di questi nostri commilitoni che anche se lontani
sono vicinissimi al nostro cuore.
L’organizzazione della manifestazione è stata perfetta.
Il Presidente Girardi si è speso ancora una volta senza
risparmio e coadiuvato da un direttivo sezionale estremamente
volitivo, oltre che preciso e fedele, ha saputo convogliare
nella splendida e grande sala una serie di perso-
nalità di elevato livello come: i deputati al Parlamento Federale
Sgrò e Volpe; i deputati Regionali Sergio e De Blasis;
il Sindaco della città di Wangham (nel cui territorio si
è tenuto l’evento); il Sovraintendente della Polizia Regionale
dello York, Cusimano.
Erano, inoltre, presenti le numerose rappresentanze delle
Associazioni Italiane Combattentistiche e d’Arma: Alpini,
Carabinieri, Polizia di Stato, Marina, Guardia di Finanza
e Guardie d’Onore alle Tombe del Pantheon. Non sono
mancati, infine, i Presidenti delle Sezioni ANB di Montreal,
Bers. Cesari e quello di Ottawa, Bers. Jacobucci.
Il Gen. Rezzoagli è stato in verità l’ospite d’Onore e
tutti i presenti lo hanno salutato con grande piacere ed entusiasmo
anche perché era il primo rappresentante della
Presidenza Nazionale a partecipare ad una cerimonia così
profondamente sentita da tutti i Bersaglieri “Canadesi”.
Il Segretario Generale nel suo applaudito intervento ha
portato il saluto fraterno e cameratesco del Presidente Nazionale,
Gen. Pochesci, ed ha ringraziato tutte le Autorità
presenti e le Associazioni per essere così vicini ai Bersaglieri
in un momento di così grande importante ed interesse.
Egli ha voluto soprattutto rendere omaggio ai Bersaglieri
di Toronto ed alle loro famiglie per due motivi fondamentali.
Primo: per aver saputo affermare con il sacrificio e con
il lavoro intenso, duro e difficile - specie quello dei primi
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attività associativa
anni da emigranti - la vera e profonda capacità del nostro
popolo ad emergere dalle situazioni anche estreme, contribuendo
a fare della comunità italiana a Toronto un coacervo
forte, fattivo e, soprattutto, profondamente rispettato.
Secondo - e non certamente per importanza -: per aver
saputo tenere alti i valori della Patria e quelli che rappresentano
il nostro Piumetto, in una terra lontana e per molti
in oltre quaranta anni di “cittadinanza” canadese. E questo
appare veramente un miracolo scaturito dalle corde delle
Fiamme Cremisi.
Ed in ambedue le cose il supporto delle famiglie e delle
mogli, in particolare, è stato di assoluto rilievo per la loro
tenacia, per la loro condivisione delle difficoltà e per la
loro dedizione.
Tutti insieme hanno saputo sempre dare un’immagine
magnifica della nostra Italia.
Durante un curato banchetto e tanti allegrissimi balli,
ci sono stati gli interventi di tutte le Autorità che hanno
voluto ricordare il contributo dell’Associazione Bersaglieri
non solo alla conservazione delle tradizioni del Corpo e
della Patria, ma anche all’affermazione sociale degli italiani
a Toronto ed hanno omaggiato il Gen. Rezzoagli con
una serie di gadget e riconoscimenti, ringraziandolo per
aver voluto rappresentare non solo la Presidenza dell’Associazione,
ma tutti i Bersaglieri con un viaggio mirato
esclusivamente all’incontro con questa parte importante
della comunità tricolore.
La festa, poi, è andata avanti sino alle ore piccole con
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l’impegno di essere numerosi a Torino nell’occasione del
59° Raduno Nazionale.
In conclusione non può non rilevarsi il merito della attuale
Presidenza Nazionale che pur nella esiguità dei suoi
componenti non ha voluto trascurare una così importante
componente associativa che non può e non vuole essere
dimenticata.
Mario Rezzoagli
Arquata Scrivia (Al)
A due anni dalla costituzione, la locale Sezione ANB,
stimata ed ammirata per la sua partecipazione a diversi servizi
a favore della collettività, si è impegnata per il restauro
del campanile della Chiesa di S. Antonio Abate, un manufatto
che risale al 1426. I lavori, che presentavano notevoli
difficoltà perché a circa 15 metri di altezza, sono stati ultimati
nell’arco dei 60 giorni previsti e la torre campanaria,
completa di funi, catene, supporti e ...campane è stata presentata
alla cittadinanza, completa anche di altri particolari
quali: due candelabri in ferro battuto; una vetrata apribile
provvista di illuminazione per la custodia del Santo Sepolcro,
(aperta il venerdì Santo per l’adorazione dei fedeli); un
nuovo portone in castano massiccio con borchiature in rame;
l’attrezzatura necessaria per il carico e il trasporto della
statua della Madonna Assunta del peso di 8 q.li. nonché
il restauro conservativo della cappelletta della Madonna del
Cammino lungo una strada molto frequentata dai passanti.
Bari
Di recente l’On. Rocco Bottiglione, già Granatiere, ed
ora Vice presidente della Camera dei Deputati ha visitato
la sede della Sezione ANB e, complimentandosi con il
Presidente Riccio ed alcuni Bersaglieri per i diversi cimeli
esposti e la tenuta dei locali ha rilasciato sul libro degli
ospiti la seguente dichiarazione: Ai Bersaglieri di Bari,
per difendere ancora sul terreno della concordia civile
l’Unità della nostra Nazione.
Il Comandante del 7° Bersaglieri, Col. Domenico
d’Isa, accompagnato dal Decano Luogotenente Pasquale

attività associativa
Nardella ha visitato la sede della Sezione ANB, ricevuto
dal Consigliere sezionale Tenente Mario Mellano e da un
triplice urrà dei presenti.
Il Colonnello d’Isa, presente il Col. Giovanni Strusi -
consigliere regionale intervenuto in rappresentanza del
Generale Michele Genchi, è stato accolto dal Presidente
della Sezione, Giorgio Riccio. Questi ha illustrato e molteplici
attività della Sezione e dei suoi gruppi: le affermazioni
conseguite, la stima e la considerazione di tutte le autorità
civili e militari e l’affettuoso cameratismo con le consorelle
Associazioni d’Arma. Ha sottolineato in particolare
il legame fra la città di Bari ed il Corpo Piumato con: l’
intitolazione di diverse strade a “Piumati” baresi decorati
al valore; l’erezione di diversi monumenti realizzati in
centro città, al Sacrario d’Oltremare e nella sede del 7°;
gli aiuti umanitari devoluti, come dettato dal motto sezionale
(Animo Ultra -Con il cuore oltre), in ambito locale ed
in altri Paesi (Repubblica Moldova, Irak, Afghanistan, Bosnia,
Kossovo, Albania); le diverse donazioni di sangue e
di piastrine; i servizi di volontariato per la Basilica Pontificia
di San Nicola; per le scuole; i servizi di volontariato
in occasione dei sismi del Friuli e dell’Irpinia; i 43 pellegrinaggi
al Sacrario dei Caduti d’Oltremare; la rivalutazione
della Liberazione di Bari ad opera dei Bersaglieri del
51° Battaglione; l’editoria e l’assistenza fiscale gratuita a
tutti gli iscritti; l’attività sportiva nel campo ciclosportivo
e nel podismo (la Sezione è affiliata dal 1982 alla FCI ed
alla FIDAL) che ha conseguito ragguardevoli risultati e la
Medaglia di Bronzo al Merito Sportivo del CONI. Un
complesso di attività che negli ultimi dieci anni ha portato
la Sezione ANB ad essere definita la 7ª Compagnia del 7°
Bersaglieri.
Il Colonnello d’Isa ha quindi visitato la sede e colpito
dal Monumento che riproduce il Bersagliere di Porta Pia e
dal parco bici (12 “cariole” e 10 “mountain bike”) ha donato
alla Sezione un medaglione con lo stemma araldico
del 7°, ricambiato da un crest sezionale, ha firmato l’Albo
d’Onore sezionale ed ha assistito all’incontro con il Dr.
Vincenzo Del Vecchio, giornalista RAI, gratificato di un
cappello piumato per il suo attaccamento al Corpo dimostrato
in diverse circostanze.
Staffetta Podistica Cremisi.
Nei giorni 18 e 19 Settembre è stato celebrato in Roma,
con un’ottima affluenza di Bersaglieri, il 140° anniversario
della Breccia di Porta Pia.
L’evento, a cui ho preso parte con gioia con una rappresentanza
di soci, il Labaro Sezionale e la Pattuglia Bersaglieri
Ciclisti “Carlo Regina” con le sue dodici autentiche
“cariole”, mi ha fatto riandare con la mente alla “Staffetta
Podistica Cremisi” fortemente voluta dall’allora Vice
Presidente nazionale Generale Luigi Bonifazi. In pratica
sei Bersaglieri, fra cui il sottoscritto, superarono, a staffetta
e sempre scortati dalla Polstrada, i circa 500 chilometri
che separano Bari dalla Capitale.
All’arrivo a Porta Pia, fummo ricevuti dallo stesso Generale
Bonifazi, dall’On. Clelio Darida, Sindaco della Capitale,
e dal Bersagliere Gen. C. A. Nicola Straziota, barese,
già comandante del 4° e del 7° Bersaglieri in guerra. Il
Gen. Straziota volle scrivere una relazione sull’evento, tuttora
di attualità, che ci farà piacere leggere su “Fiamma
Cremisi”. (Sarai accontentato. N.d.R.)
Giorgio Riccio
Bedizzole (BS)
La Fanfara A.Caretto in Canada
“Bersaglieri, orgoglio d’Italia, invidia
del mondo !”
Dopo una lunga preparazione abbiamo realizzato il
grande progetto di partecipare al Festival Internazionale di
Musica Militare di Quèbec, manifestazione che è una fra
le più importanti al mondo nel suo genere e la grande
Montreal dove molti fratelli Italiani vivono e lavorano ci
ha accolto per i primi tre giorni del nostro viaggio.
L’organizzazione del Festival ha scelto noi Bersaglieri
per questa “anteprima” del Festival e nel corso di tre intense
giornate abbiamo avuto modo di conoscere questa
grande metropoli ricca di cultura e di iniziative molto seguite,
specialmente nella zona della “piccola Italia”, un
vero spicchio del nostro paese trapiantato oltreoceano.
Dopo questa breve “incursione” a Montreal ci siamo
trasferiti a Quèbec City, sede del Festival ed abbiamo fatto
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attività associativa
conoscenza degli altri gruppi partecipanti: la Banda Musicale
dell’Aeronautica Militare Tedesca (la celebre Luftwaffe)
con lo splendido Drill Team, abilissimi e spettacolari
con i loro fucili; la Banda Musicale della Legione
Straniera; la Banda della Marina Militare Canadese; la
Banda dei Cadetti Canadesi; la Banda della Polizia di
New York (la celebre e televisiva NYPD); le immancabili
cornamuse dei Reggimenti Canadesi e la splendida Banda
del 22° Reggimento delle Guardie Reali Canadesi accompagnate
dal Drill Team, veri idoli di casa perchè di sede
proprio a Quèbec City ed uno fra i più operativi dell’esercito
Canadese, tuttora impegnato con un notevole contingente
in Afghanistan.
L’organizzazione dello spettacolo, seria ed oculata ci
ha impegnato in molte prove per l’ottima riuscita dello
spettacolo e l’impatto con l’arena del Pepsi Coliseum è
stato emozionante anche per le scenografie e gli effetti coreografici
realizzati con prove che si sono succedute con i
colleghi stranieri che canticchiavano il Passo di Corsa salutandoci
con il pollice alzato: fascino delle piume!
L’impatto con le oltre 18000 persone che gremivano
gli spalti è stato emozionante ma abbiamo scaricato nella
“prima” tutta la nostra tensione con il passo di corsa e le
figure del nostro carosello, accolte da scroscianti applausi
ripetuti ad ogni singola esibizione finché il nostro capo
fanfara Alex Bertocchi ha diretto un Flik Flok suonato da
oltre 800 musicanti; un’esecuzione da guinnes dei primati
accolta da vibranti ovazioni, dai complimenti dell’organizzazione
ed anche dalla prima pagina del giornale del Quèbec,
Le Soleil con tanto di foto della nostra Fanfara.
Dopo tre serate di continui successi, abbiamo partecipato
alla sfilata del sabato lungo la via principale della città
al cospetto di una folla immensa che aveva preso posto
sin dal mattino per accaparrarsi i posti migliori, molti occupati
da italiani che hanno accolto il nostro tricolore
sventolando innumerevoli altri tricolori, un tripudio!
La giornata finale è terminata con la cerimonia di chiusura
del Festival sotto un cielo illuminato dai fuochi d’artificio,
ma anche con il Canto degli Italiani, da noi intonato
ed accompagnato dai nostri connazionali.
I dieci giorni della nostra permanenza sono passati di
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corsa come nel nostro stile, accompagnati dalla nostalgia
della nostra Italia che in patria critichiamo, ma che quando
ne siamo lontani ci manca. Portiamo nel cuore ricordi
bellissimi e siamo certi di aver dato il massimo per mostrare
a chi ancora non l’avesse mai vista, un’immagine
dell’Italia che il mondo ci invidia: quella delle nostre piume
nere al vento.
Dalla relazione del Bers. Fabio Tameni.
Caltanissetta
Se ne parlava già da tempo: prima a Palagonia, poi a
Milano, ad Acireale e Niscemi e le frasi che l’annunciavano,
erano sempre le stesse ed entusiastiche: in settembre,
il primo Raduno regionale a Caltanissetta! Tre giorni di
sana allegria, di aggregazione, di buona musica e...di nostalgia.
Ho ritenuto razionalmente felice la scelta di Caltanissetta
come sede del Raduno; la Sezione ANB locale è di
recente costituzione, come la sua Fanfara, ma logisticamente,
può essere considerata equidistante dalle altre province
e anche la popolazione, in un recentissimo passato,
ha dato prova di accesa curiosità.
Con l’approssimarsi dei fatidici 24, 25 e 26 settembre,
cresceva l’ansia del momento ma sorgevano anche i temuti
cambiamenti: le Amministrazioni locali cominciavano a
lasciar intendere una possibile mancanza di risorse (i tagli,
la crisi, la congiuntura) ed un probabile ridimensionamento
delle proporzioni dell’evento. Alla fine e, proprio a ridosso
della scadenza, gli Enti locali hanno decretato, loro
malgrado, la marcia indietro, ma queste avversità non hanno
scalfito la caparbietà dei bersaglieri, forti delle loro tradizioni:
ricordate, amici, quante volte abbiamo sentito un
Bersagliere non fa un passo indietro nemmeno davanti alla
morte!“...potrà sembrare pittoresco e desueto, ma qualcosa
è rimasto ed ora fa parte di quel patrimonio genetico
di cui andiamo fieri.
Anche se ridotto ad un solo giorno, anche se meno fastoso,
anche se meno visibile, il V Raduno regionale si è
regolarmente tenuto dove era stato programmato e, quindi,
la domenica del 26 settembre 2010, le vie e le piazze di
Caltanissetta hanno risuonato di note inconsuete, di passi
cadenzati e di canti che hanno richiamato alla mente i ri-

attività associativa
cordi dei molti “giovani canuti” presenti o affacciati ai
balconi dei palazzi circostanti e di quelli più lontani.
Le Sezioni presenti con i loro iscritti erano veramente
tante: non sapevo che l’Associazione fosse numericamente
così ben rappresentata in ambito siciliano e ne sono stato
felicemente sorpreso ed orgoglioso. Il saluto alle Autorità,
alle rappresentanze delle Associazioni d’Arma e ai loro
Gonfaloni, ha aperto la parte protocollare della manifestazione
che è proseguita con l’alza bandiera e la deposizione
di una corona d’alloro al maestoso monumento ai
Caduti accompagnate dalle note della “Canzone del Piave”
e del “Silenzio” che hanno sottolineato l’austerità del
momento.
Con lo schieramento:mi sono ritrovato in...caserma;
evidentemente ognuno di noi ha sempre sognato di fare il
caporale, ha una visione tutta sua di come si dovrebbe sfilare
e pretende di essere ascoltato. Per fortuna, al di sopra
di tutti questi caporali (veri o presunti), alla fine, la voce
più autoritaria (e più competente) ha avuto il sopravvento
ed i graduati hanno smesso di latrare, è ritornato l’ordine
e, finalmente, abbiamo sfilato.
E’ sempre una cosa molto esaltante: la folla assiepata
ai bordi delle strade o affacciata dalle finestre e dai balconi
applaude il passaggio dei sempreventenni e si emoziona,
inconsapevole del fatto che l’emozione più grande è la
nostra, in pochi attimi e con pochi squilli di tromba ognuno
dimentica acciacchi fisici e preoccupazioni di ogni sorta;
la schiena si raddrizza, le gambe smettono di tremolare
e le rughe del volto si aprono in sorrisi a trentadue (inesistenti)
denti. Ecco i Bersaglieri! Ecco i soldati d’Italia!
Fanfara in testa, abbiamo percorso tutto il viale, una
doverosa sosta davanti il Palazzo della Prefettura dove gli
ottoni si sono fatti ben sentire e una successiva sosta nella
piazza principale per prendere parte alla funzione religiosa
officiata da Mons. Calogero Di Vincenzo nella Cattedrale.
Il pranzo, concordato nei locali di una nota ditta di catering,
è stato consumato col sistema del self-servìce ed
abbiamo fatto un ulteriore salto nel passato. Alla fine del
pasto, improvvisamente, come proveniente dal nulla, è apparsa
una fisarmonica; poi un friscalettu (1) un tambureddu
(2), e due mazzi di cianciani (3). E cosa serve più ad un
gruppo di bersaglieri per scatenarsi? il 40° anniversario di
matrimonio del Bersagliere Fausto Ernani e Sig.ra Giulia
ed il 45° della coppia Giuseppe Musumeci e Sig.ra Maria,
la miccia è stata innescata ed è esplosa con canti, balli,
una gigantesca torta e tanta allegria che ha reso meno triste
il momento del commiato.
1) zufolo di canna;
2) cembalo;
3) campanelline, sonagli.
Achille Preda
Campomarino (Cb)
Un bagno di folla ha accolto il primo raduno dei Bersaglieri
molisani.
L’importante evento ha avuto luogo in questo centro
turistico della costa adriatica dando lustro alla cittadina.
Alle ore 16, alla presenza delle personalità politiche regionali
e locali, delle rappresentanza dell’Arma nonché dei
massimi responsabili del Corpo dei Bersaglieri ha avuto
inizio la bellissima manifestazione. Già dalla mattinata
erano presenti nella cittadina adriatica il responsabile del
Meridione d’Italia, Generale Angelo Agata ed il Generale
Beppe Rosselli, ospiti dell’antico palazzo di Via Santa
Cristina dello stilista Walter Staiger e della sua famiglia
insieme al responsabile regionale Bersagliere Enrico Carriero.
L’ammassamento e la presentazione dei partecipanti ,
dei Gonfaloni dei Comuni di Cerro al Volturno e Campo-
15

attività associativa
marino e degli stendardi è avvenuto in piazza Vittorio Veneto
con l’arrivo della Fanfara di Orsara di Puglia diretta dal
Maestro Luigi Acacia al suono dell’Inno nazionale il popolo
intero si è commosso vedendo passare un Corpo amato
ovunque in quanto evoca patriottismo e cameratismo, valori
sempre più rari di questi tempi.
Subito dopo tra due ali di folla il corteo ha attraversato
Corso Skanderberg fermandosi davanti al Monumento ai
Caduti di tutte le guerre dove è stata effettuata l’Alzabandiera
per poi avviarsi verso il Palazzo degli Uffici, sede del
locale Municipio dove ha preso la parola il Vice Sindaco
Franco Di Lena, il Generale Angelo Agata ed il Presidente
della Giunta Regionale Michele Iorio accompagnato dall’Assessore
regionale Luigi Velardi per il saluto ai partecipanti
a nome della comunità; la figlia del Tenente Vincenzo
Pescara primo presidente della Sezione ANB Molise dal
1972 al 1976, madrina della manifestazione ha consegnato
il Labaro provinciale dell’ANB al Presidente regionale Enrico
Carriero. Successivamente tutti i partecipanti alla manifestazione
si sono recati nella Chiesa Santo Spirito per la
cerimonia religiosa e la benedizione dei Labari ed è stata
deposta una corona d’alloro al Monumento ai Caduti e nella
piazza del centro storico sono state consegnate targhe ricordo
ai partecipanti. Al termine la Fanfara di Orsara di Puglia
ha eseguito un concerto musicale e la sera, a conclusione
della giornata, in Largo Santa Maria a Mare è stato offerto
il rancio cremisi da parte dell’Associazione Borgo Antico.
Da un articolo di Xanino Mastronardi
16
Canosa (BT)
Su sollecitazione dell’allora Commissario straordinario
per la provincia BAT dell’ANB, Bersagliere Nunzio Cafagna,
in occasione della cerimonia del 4 novembre è stata
intitolata una strada cittadina al “Bersagliere d’Italia. Alla
manifestazione hanno partecipato numerosi Bersaglieri
delle provincie di Bari ed il Presidente provinciale ANB,
Giorgio Riccio, il Colonnello Giovanni Strusi ed il Sindaco
di Canosa, nonché Presidente della neo provincia, Bersagliere
Francesco Ventola.
Bersagliere Nunzio Cafagna
Carzano (Bz)
Coloro che hanno collaborato alla realizzazione del
Raduno Bersaglieri Interregionale del 2007, dopo aver

attività associativa
contribuito a far conoscere l’episodio bellico della la
Grande Guerra che ha visto il sacrificio del 72° battaglione
bersaglieri, sono sempre al lavoro perché lo stesso non
venga dimenticato.
Il 18 settembre 2009.é stato costituito il Comitato Storico/Culturale
denominato Comitato Permanente 18 settembre
1917 per creare iniziative che mantengano l’interesse
sul fatto bellico con particolare riferimento ai Bersaglieri
del 72° Battaglione, ma anche alla popolazione del
paese di Carzano che, trovandosi sulla linea di confine, subì
le angosce dell’esodo in luoghi Austro-Ungarici o Italiani,
accolta come estranea in Austria perché era gente
che parlava italiano e in Italia perché proveniente da un
territorio Austro-Ungarico.
Nel Comitato, presieduto dalla Signora Piera Degan,
nostra associata; che in occasione del Raduno di Carzano
abbiamo molto apprezzato per intelligenza, sensibilità e
capacità organizzative lavorano non solo il Bers. Cav.
Adelino Ferrain, Presidente regionale ANB del Trentino/Alto
Adige, ma anche: il Bers. Giorgio Verbi, vice Presidente
regionale del Friuli Venezia Giulia e Redattore del
periodico “ I Bersaglieri”; il Bers Lino Zampilli già Presidente
provinciale ANB di Vicenza e nipote del bersagliere
S.Ten. Luigi Zampilli, deceduto il 5 agosto 1917 nei luoghi
riguardanti il fatto di Carzano ed uno dei collaboratori
del Capo dei Servizi Informazioni Militari magg. Pettorellli
Lalatta Finzi; il Bers. Italo Pilenga, Consigliere Nazionale
dell’A.N.B., che grazie alla pubblicazione su ‘1 Bersaglieri”
di una foto dove appariva suo padre, ha scoperto
che lo stesso, Bersagliere mitragliere, aveva fatto parte del
72° battaglione impiegato proprio a Carzano; il professor
Galliano Rosset, socio ANB di Vicenza, docente di grafica
e disegno che si è assunto il compito di realizzare bozzetti
che raffigurino i luoghi simbolo di Carzano, gli stemmi, le
insegne e tutto ciò che può ricordare quel tragico episodio
e suoi protagonisti.
Del Comitato fanno parte: il signor Cesare Castelpietra,
Sindaco di Garzano; il Signor Pietro Tavernar, suo
predecessore; don Antonio Sebastiani, Parroco di Carzano
e don Venanzio Loss, suo collaboratore; Carlo Ferrai e
Riccardo Buffa, in rappresentanza del Museo della Grande
Guerra di Borgo Valsugana; il Col Alpino Luciano Salerno,
già dell’Ufficio Informazioni Militari e autore della
postfazione del libro “Carzano 1917” e vice Presidente
del Centro di Studi Storico Militari “Generale Gino Bernardini”
di Bologna; il dottor Luigi Sardi, figlio di un ufficiale
dei bersaglieri, giornalista, l’autore del libro; il
prof. Cristoph Hartung von Hartungen, Docente di Storia
e filosofia al Liceo Classico in Lingua Tedesca dei Francescani
di Bolzano e autore di numerose e pregevoli pubblicazioni
sulla storia della la Guerra Mondiale e del Tirolo,
il quale avrà anche il compito di mantenere le relazioni
con le Autorità e le consorelle Associazioni Austriache;
il dottor Pierluigi Briganti, già Direttore Ammini-
strativo della Società Europèenne de Banque, filiale Lussemburghese
della Comit, autore di pregevoli pubblicazioni
a carattere storico-militari riguardanti il ruolo degli
ebrei italiani nella Grande Guerra; il Capo Gruppo Alpini
di Carzano, Giulio Casagrande e Marcello Capra, suo collaboratore;
il signor Giusto Capra, conoscitore dei luoghi
ove si svolse il “fatto di Carzano” e custode delle memorie
dei sopravvissuti, e non potevano mancare i Vigili del
Fuoco Volontari del paese, rappresentati dal Comandante
Mauro Capra.
La Presidenza Onoraria del Comitato Permanente 18
settemre1917 è stata affidata al signor Lorenzo Dellai,
Presidente della Giunta Provinciale di Trento, che ha accettato;
come pure il dottor Franco Panizza, Assessore alla
Cultura della Provincia Autonoma di Trento.
È già stato avviato l’iter burocratico amministrativo
per:
• elevare la Chiesa di Carzano, intitolata alla “Madonna
della Neve”, Tempio della memoria dei Caduti del
18 settembre 1917 e di tutti coloro che in questi luoghi
si sacrificarono per gli ideali, il senso del dovere
e la Patria.
Si sta lavorando intensamente per:
• rintracciare i nomi dei Caduti a Carzano;
• ricercare nuova documentazione storica, anche da
parte austriaca;
• realizzare un gemellaggio con Caporetto;
• ripristinare il Monumento originale dedicato al 72°;
• realizzare un libro sulla Chiesa di Carzano per far
conoscere gli aspetti architettonici, artistici, umani, e
storici della stessa;
• realizzare una sceneggiatura per rendere possibile
una rappresentazione che ricordi il fatto di Carzano;
• realizzare un Museo all’aperto che ripercorra i luoghi
della Grande Guerra;
• tenere i rapporti con altri Musei storici e con Autorità
Combattentistiche estere;
• altre iniziative saranno prese in considerazione dal
Comitato allorché saranno realizzate quelle descritte
sopra che sono considerate prioritarie.
Bers. Adelino Ferrarin
Caserta
Domenica 3 ottobre 2010 ha avuto luogo la 12ª edizione
della “ Flic-Floc “ corsa cittadina organizzata dalla Brigata
Garibaldi e aperta a tutti. Quest’anno la partecipazione
e’ stata massiccia registrando la presenza di oltre 1.300
atleti. I Bersaglieri della Sezione ANB vi hanno partecipato
in massa non sfigurando affatto.
L’appuntamento di quest’anno e’ stato molto significativo
perché avveniva in contemporanea nella città di Shama
in Libano dove la Brigata Garibaldi é impegnata in
missione di pace. In collegamento via satellite si sono potute
seguire entrambe le gare: speaker d’eccezione il Ge-
17

attività associativa
nerale Giuseppenicola Tota, Com.te della Brigata dal Libano
ed il Generale Antonio Vittiglio, Vice com.te della
Brigata da Caserta. Al termine del collegamento il Presidente
Provinciale ANB di Caserta - Vincenzo Sanguineha
espresso al Generale Tota la vicinanza dei Bersaglieri
casertani alla Brigata Garibaldi augurando una buona fine
missione.
Luigi Abbro
Castellucchio (Mn)
Il 12 settembre 2010 la locale Sezione ANB, in occasione
della festa dei Fanti Piumati, si è recata in gita sociale
a Merano e Bolzano. Favoriti da una bella giornata il
gruppo ha visitato lo storico castello Trauttmansdorf ed i
suoi meravigliosi giardini tanto cari all’Imperatrice d’Austria
Elisabetta d’Asburgo ed in seguito, presso una nota
Birreria meranese, ha partecipato al “Pranzo cremisi” consumando
autentiche specialità tirolesi. L’intensa giornata è
proseguita con la visita alla città con sosta in Piazza Walther
e visita al Duomo dall’ imponente struttura gotica che
conserva ancora tutta la sua bellezza.
Cima Valbella Gallio (VI)
Cima Valbella, nel territorio del Comune di Gallio, è
considerata Luogo Sacro per i Bersaglieri perché tra il dicembre
del 1917 e la fine di gennaio del 1918 nella “Battaglia
di Natale” e “Battaglia dei Tre Monti” (Monte Valbella,
Col del Rosso e Col d’Echele) i Bersaglieri del 5° e
del 14° reggimento che con il 20° formavano la IV Brigata
Bersaglieri bloccarono il nemico dopo cruenti combattimenti.
18
Fronte fra i fronti, unico quello italiano, vide una guerra
combattuta per oltre tre anni prevalentemente a 3-4000
metri di quota e dallo Stelvio alle Prealpi trentine e venete,
dalle Dolomiti alle Alpi Carniche, da quelle Giulie al
Carso legò la sua storia a nomi che divennero dei simboli:
Pasubio, Ortigara, Grappa, Sabotino, Podgora, Valbella.
Anche a ricordo della battaglia dei Tre Monti domenica
29 agosto 2010, partendo dal piazzale delle sciovie Valbella
si è svolto il 12° Pellegrinaggio Cremisi ed una lunga
fila di partecipanti con le loro insegne ha raggiunto la
cima del Valbella con alla testa il nostro Presidente nazionale.
Erano presenti: la Bandiera della Città di Vicenza decorata
di 2 M.O.V.M.; il Gonfalone del Comune di Gallio
e dei Comuni dell’Altopiano asiaghese; il Gonfalone della
Provincia di Vicenza; le Bandiere delle Associazioni Combattentistiche
e d’Arma; i Medaglieri Bersaglieri regionali
di Veneto ed Emilia-Romagna seguiti dai Labari provinciali
e sezionali provenienti da più parti d’Italia. Gli onori
militari sono stati resi del Picchetto armato dell’11’ Reggimento
e al suono della Fanfara Provinciale di Vicenza “M.
Magg, Luigi Imelio”, si è svolta la cerimonia in una piacevole
domenica di fine estate, patrocinata da Regione del
Veneto, Provincia di Vicenza, Comune di Vicenza, Comunità
Montana e, non ultimo dal Comune di Gallio.
Autorevoli le presenze della Prefettura e della Provincia
di Vicenza, dei Comuni di Vicenza, di Gallio e degli
adiacenti Comuni dell’Altopiano, della Comunità Montana,
Spettabile Reggenza dei Sette Comuni, del Comando
RFC Veneto, del Comando SETAF, del Comando Provinciale
Carabinieri, G.d.F. e Corpo Forestale dello Stato,
della rappresentanza della Amicale 27/67 et 107eme BCA
di Annecy (Città gemellata con Vicenza) e non ultima dalla
rappresentanza della Brigata “Sassari” il cui Comandante
ha inviato un gradito messaggio di saluto. Ricordiamo
che il Presidente Pochesci è stato a sua volta Comandante
della stessa Brigata.
Folta anche la presenza delle Autorità militari con Ufficiali
di tutti i Corpi dello Stato e la rappresentanza dei
Bersaglieri con a capo il Presidente nazionale, Gen. C.A.

attività associativa
Benito Pochesci, affiancato dal Comandante dell’11’ Rgt,
Col. Salvatore Daniele Patané e dai Presidenti interregionali
Ennio Betti per il Nord- e Roberto Giannursini per il
Centro-Italia con numerosi Consiglieri nazionali e regionali
oltre alle Sezioni ANB della Provincia di Vicenza con
i loro rappresentanti.
Un ringraziamento è stato espresso a tutti i convenuti,
agli Enti ed alle Associazioni che hanno contribuito alla
realizzazione della Cerimonia ed in particolare alla Polizia
Locale e al Gruppo di Protezione Civile che hanno reso
agevole il trasferimento fino al centro a Gallio. Nel corso
della solenne celebrazione eucaristica è stata consegnata
dal Presidente nazionale all’officiante don Pierangelo Rigon
la lettera di nomina a “Cappellano dei Bersaglieri vicentini”
con la benedizione dell’Arcivescovo di Vicenza,
Mons. Cesare Nosiglia.
Dopo la deposizione di corone d’alloro si sono succeduti
gli interventi di saluto ed il discorso ufficiale tenuto
dal Prof. Galliano Rosset prima degli onori finali.
La cerimonia è proseguita poi a Gallio con la deposizione
di altre due corone d’alloro ed il Picchetto armato,
al suono della Fanfara, ha reso gli onori ai partecipanti che
hanno sfilato lungo la via principale di Gallio. Al termine
la “corsa” che ha reso visibile se non palpabile l’espressione
della bellezza del Bersagliere e della sua Fanfara. Il
tutto in uno scenario di gioiosa partecipazione tra due ali
di folla composta da giovani e meno giovani, tutti plaudenti
e rinfrancati dall’amor patrio.
Al termine la Fanfara Provinciale ha tenuto un applaudito
concerto di saluto e di ringraziamento alla cittadinanza
mentre il pullman giunto da Castiglione delle Stiviere
(MN) con a bordo un trombettiere della Fanfara Provinciale
ha tributato le note del Silenzio al Monumento posto
all’imbocco della Val Miela dedicato alla M.O.V.M. Ten.
Guido Maifreni del 12° Rgt. Bersaglieri.
Per l’occasione è stato inaugurato dalla Sezione ANB
di Vicenza un gioco ispirato al “Giro dell’oca” dove le 90
caselle rappresentano eventi, momenti ed oggetti delle
battaglie sull’Altopiano Vicentino durante la Iª G.M. per
insegnare la storia, giocando, ai ragazzi della scuola secondaria.
Chi fosse interessato può rivolgersi alla Sezione
di Vicenza.
Dalla relazione di Silvano Calabrese.
Cisterna (Lt)
Il 10 e 11 aprile 2010, la nostra Fanfara ha partecipato
al 3° Raduno Regionale Bersaglieri suscitando l’entusiasmo
della comunità della sua Amministrazione comunale, con in
testa il Sindaco, e della locale Sezione ANB che ha magistralmente
organizzato due splendide giornate cremisi.
Sabato 10 dopo gli onori a Labari, Gonfaloni ed Autorità
e la deposizione di corone alla Lapide delle vittime civili,
al Monumento ai Caduti del Mare e a quello a Salvo
D’Aquisto, in Piazza XIX Marzo la Fanfara, diretta dal
Capofanfara Centofanti Eugenio ha offerto un concerto diretto
in parte dal Capofanfara e in parte, (brani “Così parlò
Zaratustra- e “Quadro per un giglio” dal Maestro Ennio
Morricone) e dal M° Cesari Mario, che con una magistrale
direzione ha esaltato le doti musicali di tutte le sezioni e,
soprattutto, delle trombe soliste.
Schierata nella classica formazione d’orchestra tra le
file erano anche presenti le mascotte della nostra Fanfara,
Edoardo di quattro anni, figlio di Cesari Mario e un altro
bimbo di Cisterna aggregatosi per l’occasione.
Un ringraziamento speciale alla Sig.na Laura Avvisati
che con spigliatezza ha brevemente presentato la storia
della nostra Fanfara, giunta al 25° anno di attività, e commentato
le marce proposte.
Il mix composto dalla brillante esecuzione dei brani, la
19

attività associativa
loro pregevole direzione, la presenza delle due piccole
mascotte e della graziosa presentatrice hanno consentito la
realizzazione di un concerto che ha portato a manifestazioni
di entusiasmo tra il pubblico e ad elogi da parte delle
autorità fra le quali il Sindaco ed il nostro Presidente Regionale
Generale Ottavio Renzi.
Domenica 11 dopo la rassegna dei radunisti, dei Labari,
la deposizione delle corone di alloro, la sfilata nelle vie
cittadine gremite di ali di folla e l’immancabile, travolgente
“corsa” davanti alle Autorità, è stato offerto un concerto
con le Fanfare “contrapposte” in una sana sfida a colpi di
note e virtuosismi.
Dalla relazione di Riccardi Massimo
Civitavecchia (Rm)
Dopo la grande attesa, il 20 giugno 2010 si sono riuniti
in un megaraduno in Civitavecchia, dove per decenni ha
avuto sede il 1°’ Reggimento Bersaglieri, gli ex appartenenti
al glorioso reparto.
L’evento, che ha sostanzialmente coinciso con la data
di fondazione del Corpo ha visto come promotori ed organizzatori
il Gen. Renzi Ottavio, il Gen. Luigi Romano ed
il Col. Mancinetti Antonio ed hanno partecipato al primo
evento di tale genere, con grande commozione, i Bersaglieri
in congedo che hanno militato nel glorioso Reggimento
dal 1953 sino al 2005.
20
Tra i numerosissimi partecipanti provenienti da tutta
Italia e anche dall’estero, in primis il Generale Romeo, ai
cui comandi fu ricostituito negli anni 50 il I Battaglione,
dopo le vicissitudini del 2° conflitto mondiale.
Non sono mancati all’evento i massimi dirigenti dell’Associazione
Nazionale Bersaglieri (ANB), come il Presidente
Nazionale Gen. Benito Pochesci, ma anche diversi
Bersaglieri provenienti dalle nostre zone, tra cui il Bers.
Cav. Giuseppe Pirulli (Consiglio prov.le ANB di Milano),
Bers. Castiglioni Carlo (Presidente Sez. ANB di Castano
Primo), Bers. Ballarati Francesco (Sez. ANB Castano Primo),
Dominioni Luigi (Sez. ANB Cassolnovo), Bers.
Gantanzini Ernestino (Sez. ANB Abbiategrasso), Bers.
Meraviglia Giuseppe (Sez. ANB Nervino).
Diversi gruppi, tra cui in divisa storica i fratelli Carlucci
della Sez. ANB di Altamura (BA), hanno colto l’occasione
per visitare i luoghi simbolo nella capitale: l’Altare
della Patria ed il Monumento di Porta Pia.
Graditissima anche la visita presso la cittadella militare
della Cecchignola, dove la delegazione guidata dal Bers.
Cav. Pirulli ha omaggiato il Gen Vincenzo Lops (decano
dei Bersaglieri), su incarico del Sindaco di Magenta Dr.
Del Gobbo, di alcuni volumi inerenti la storica battaglia
risorgimentale di Magenta. Da notare che alcuni partecipanti
al megaraduno hanno potuto visitare la “vecchia” sede
del 1° Bersaglieri sulla Via Aurelia, ora utilizzata dal
corpo delle Trasmissioni.
Forte ma composta l’emozione tra tutti i partecipanti
nel rivedere i luoghi dei più gagliardi trascorsi giovanili e

attività associativa
nell’incontrare i commilitoni di un tempo (alcuni anche di
40 o 50 anni or sono!).
Personalmente ho provato enorme emozione quando
ho incontrato i miei comandanti dell’epoca Ten. Michele
Muto e Ten. De Caro, ora Generali. E’ giunto apposta dagli
Stati Uniti anche il Ten De Rosa, all’epoca comandante
della 6° Compagnia Assaltatori.
I partecipanti all’evento hanno immensamente ringraziato
gli organizzatori, il Sindaco della città di Civitavecchia
per l’ospitalità ricevuta e per aver regalato una giornata
di - compianta” giovinezza!!
Dalla relazione del Cons. Prov. ANB Milano Bers.
Cav. Pirulli e del Presidente Sezionale di Castano Primo
Bers. Castiglioni Daniele.
Comacchio (Fe)
Il 28 settembre 2010 la locale Sezione ANB ha festeggiato
presso un caratteristico ristorante lagunare il Consigliere
Nazionale Camillo Ferroni per la prestigiosa onorificenza
di Commendatore all’Ordine ed al merito della
Repubblica Italiana conseguita il 2 giugno 2010. Nell’occasione
il Consiglio di Sezione tramite il Presidente Gelli,
a nome dei bersaglieri comacchiesi ha donato al neo Commendatore
il cofanetto con le relative insegne.
Pier Giuseppe Gelli
Nella foto da sx: Girolimetto, Bonazza, Mezzogori, Tonioli,
Ferroni, Denegale, Folegatti, Lazzari e Tommasi.
Cordenons(PN)
Domenica 12 Settembre 2010, la Sezione ANB ha festeggiato
la ricorrenza della “Madonna del Cammino”, Patrona
dei Bersaglieri, con una festa che è stata promulgata
nel 1996 e programmata a partire già dal 1998.
Ogni anno la Festa si svolge, a rotazione, nelle quattro
Parrocchie di Cordenons ed in quella di S.Quirino.
Quest’anno, su richiesta del Presidente Provinciale
Giuseppe Iacca, vi hanno partecipato anche le altre Sezioni
del Pordenonese e, vista la buona riuscita, è stato proposto
di elevare la manifestazione di Cordenons a Festa
Provinciale dei Bersaglieri del Pordenonese.
Alla Cerimonia Religiosa erano presenti le Autorità comunali
con il Sindaco Carlo Mucignat ed il Comandante
della Polizia Municipale Ten. Busetto, il Comandante della
Casema “Fratelli De Carli” Col. Parri, il Presidente Regionale
dei Bersaglieri Gen. Langella e quello Provinciale
Gen. Iacca, le Associazioni d’ Arma di Cordenons, le Sezioni
Bersaglieri della Provincia di Pordenone con numerosissimi
Bersaglieri e loro familiari.
Tutti i partecipanti hanno usufruito poi di un momento
conviviale offerto dalla Sezione ospitante presso il Centro
Parrocchiale, gentilmente concesso dal Parroco don Giancarlo
e con la partecipazione del Cancelliere del Vescovo,
don Roberto, che ha anche officiato la S. Messa.
Cuneo
Nella foto di domenica 18 luglio il Medagliere della
provincia di Cuneo retto dal presidente provinciale Ettore
Secco, scortato dai Labari delle Sezioni ANB di Alba e di
Bra ai piedi della Madonna del Bersagliere nel corso della
tradizionale cerimonia annuale presso le opere sacre a
Pian della Mussa, a q. 1752 del comune di Balme (To), organizzata
dalla Sezione ANB di Cirié, Valli di Lanzo e Canadese
intestata alla M.O.V.M. Guglielmo Scognamiglio.
Nell’altra foto l’interno della chiesetta dedicata ai gloriosi
martiri Caduti in guerra con il Labaro della Sezione di Bra
intestato al Colonnello Giuseppe Vajra e quello della Provincia
ANB di Cuneo.
Gian Carlo Ciberti
21

attività associativa
Frosinone
Dal 19 al 23 luglio 2010, una rappresentanza della locale
Sezione ANB, guidata dal Presidente Mastroianni, alla
quale si sono aggiunti il Presidente Provinciale ANB di
Frosinone, Bersagliere Lunghi e il Reverendo don Silvio
Chiappini, ha effettuato un indimenticabile pellegrinaggio
a Lourdes.
Nell’occasione i Soci hanno donato alcune coperte di
lana all’ospedale interno del Santuario che serviranno per
i malati che pregano la Madonna di Lourdes durante tutto
l’arco dell’anno.
La foto li ritrae sorridenti davanti al Santuario Mariano.
Genova
In una mattinata che inizialmente appariva fredda e piovosa
con nubi che dall’alto del Monte Figogna lambivano
in lontananza un mare scuro e tumultuoso, i Bersaglieri liguri
con famigliari e simpatizzanti si sono riuniti domenica
17 ottobre 2010 sul piazzale di N.S. della Guardia in attesa
delle Autorità militari e civili, della Fanfara Aminto Caretto
di Melzo e della Pattuglia Ciclistica di Ciriè, rispettivamente
guidate dal Capo Fanfara Bers. Davide Botticini e
22
dal Capo Pattuglia Bers. Piero Mazza, che sono spuntate
inquadrate ed indirizzate alla Cappella dell’Apparizione.
Quasi per incanto il cielo si apriva donando un azzurro limpido
ed intenso come se volesse dare il benvenuto ai 220
partecipanti del pellegrinaggio. Erano presenti per le Autorità
Civili: il Sindaco di Ceranesí Ing. Omar Calorio; per il
Comando Militare Esercito Liguria il Capo di S. M. Col.
Bers. Alfonso La Franca in rappresentanza del Gen. D.
Giuseppino Vaccino appena subentrato al Comando Militare
Esercito Liguria; per le autorità ANB il Presidente Nazionale
Generale Benito Pochesci e Signora; le Sezioni
ANB con Labaro La Marmora di Arquata Scrivia, quella di
Tortona; il Labaro della Sezione ANB di Treviolo . Bergamo,
col proprio gruppo; le Sezioni ANB del Tigullio Chiavari,
la Sezione ANB G. Fara di Genova; il Labaro provinciale
di Genova; le Sezioni ANB di Savona, Spotorno, Imperia
e di Diano Marina e di Arma di Taggia.
Il corteo in ordine ha preso posto dentro al Santuario
dove il Rettore Mons. Marco Granara ha celebrato la S.
Messa ricordando il Corpo dei Bersaglieri dalle sue origini
ad oggi, evidenziando che i fanti piumati sono stati i sicuri
interpreti dal Risorgimento alla 2° guerra mondiale ed ora
assolvono agli impegni umanitari nelle missioni internazionali
di pace all’estero, sono sempre disponibili a prestare
servizio di volontariato nell’ambito civile. A seguire, nel
Ristorante del nostro Socio Strizzoli gremito fino all’ultimo
posto si è dato inizio ad un luculliano pranzo.
Graditissimi sono stati gli auguri giunti dal Presidente
Interregionale Gen. B. Ennio Betti, assente per altri impegni
associativi. Nell’intervallo il Presidente Regionale ha
ringraziato: le Autorità, i Bersaglieri, i Simpatizzanti, la
Fanfara, la Pattuglia ed ha preso la parola il nostro Presidente
Nazionale che nel salutare i partecipanti ha evidenziato
quanto possano essere importanti a livello regionale
questi incontri dove l’aggregazione accomuna e cementa
l’associazionismo esaltando le tradizioni del nostro Corpo.
Dopo un breve concerto, la Fanfara ha offerto sul Piazzale

attività associativa
del Santuario un altro vibrante concerto a conclusione di
una vera giornata cremisi, foriera di quella già programmata
per il mese di ottobre 2011.
Dalla relazione del Bers. Lorenzo Campani
Imola (Bo)
Nella foto la saletta del Museo della guerra di Castel
del Rio (aperto al pubblico nei giorni festivi) dedicata al
compianto Tenente Colonnello Aurelio Barnabé. Si riconoscono
alcuni componenti la Sezione ANB di Imola, ma
in particolare: la bicicletta da bersagliere; il busto in bronzo;
alcune fotografie scattate sul fronte jugoslavo e russo e
nella vetrinetta il suo cappello da bersagliere, la sciabola,
le numerose decorazioni al V.M. i Crest del nastro Azzurro
e del 6° Reggimento bersaglieri cui apparteneva il padre
del Dr. Mario Barnabé che ha avuto la cortesia di inviare
la documentazione fotografica.
Lanciano - Città del Vaticano
Staffetta Podistica 11-14 settembre 2010
In occasione della 177a edizione del Settembre Lancianese
in onore della Madonna del Ponte - Patrona di
Lanciano - il Presidente del Comitato organizzatore delle
manifestazioni ha convenuto che la rievocazione storica
del trasporto delle corone donate nel 1833 dal Capitolo di
San Pietro, fosse affidata alla Pattuglia Podistica dei Bersaglieri
di Lanciano denominata “ Marcia Cremisi “.
Forti dei successi ottenuti nelle precedenti marce, abbiamo
effettuato la rievocazione riportando delle Pergamene
commemorative dalla Città del Vaticano a Lanciano con
una marcia di 60 ore percorrendo circa 300 Km. E sabato
11 settembre, 2010 l’ufficiale delle Guardie Svizzere, in
servizio, ha avvisato del nostro arrivo Mons. Francesco
Cuccarese che ci ha accolti facendoci marciare lungo la navata
centrale di San Pietro verso l’altare della sacrestia particolare
della Basilica ove ci ha mostrato e letto la Pergamena
commemorativa e rievocativa dell’evento del 1833,
scritta dal Card. Angelo Comastri, Arciprete della Papale
Basilica Vaticana.
Dopo la consegna della Pergamena, ed un caloroso
elogio Mons. Cuccarese ci ha salutato con le lacrime agli
occhi per la commozione.
Alle ore 11 in punto la nostra marcia è partita dalla Città
del Vaticano ed ha attraversato Roma, Tivoli, Tagliacozzo,
Avezzano, Castelvecchio Subequo, Manoppello Scalo,
Villa Caldari di Ortona e Castel Frentano; ovunque accolta
con entusiasmo dalla popolazione, dai Sindaci ed Amministratori,
curiosi di approfondire le motivazioni della nostra
marcia; siamo giunti a Lanciano verso le 3 di martedì 14
settembre, accolti con entusiasmo da una discreta folla che
ha assistito alla rievocazione di quanto avvenne nel 1833
con la consegna della Pergamena, questa volta nelle mani
di Mons. Carlo Ghidelli, Arcivescovo di Lanciano.
Questi i bersaglieri protagonisti dell’avventurosa ed
ininterrotta marcia di 60 ore:
Ten. De Innocentiis Antonio, comandante la pattuglia;
Serg. Console Domenico; Serg. Amore Alfonso; C.M. Oliva
Vittorio; Bers. Salerno Camillo; Bers. Marfisi Antonio;
Bers. Marchetti Giuseppe; Bers. Pantaleone Antonio;
Bers. Di Ciano Domenico; Bers. Paolino Bruno; Bers. Di
Battista Antonio; Bers. Fratini Marco; Bers. Di Campli
Domenico; Bers. Bastonno Nicola.
Assistenza medica: Magg. Dott. Pecorella Luigi; appoggio
logistco: Serg. Cotellessa Vittorio; Bers. Amoroso
Antonio.
Il Presidente Ten. Antonio De Innocentiis
Latina
I preparativi per il Raduno Regionale sono iniziati di
buon mattino nella città di Cisterna in Piazzale Serratore e
di fronte allo stadio comunale Francioni una miriade di
Bersaglieri si è schierata, Fanfare comprese, per il saluto
delle Autorità prima di spostarsi in Piazza Roma, luogo
deputato dalla città al valore dei Bersaglieri. Alla base del
Monumento che rappresenta un fante piumato è stato celebrato
il rito dell’Alzabandiera e deposta una corona. Il
Presidente interregionale dell’ANB Roberto Giannursini
23

attività associativa
ha salutato la città con un vibrante discorso e ricordato
che “Sarà per le piume, sarà per la Fanfara, sarà perché
siamo bersaglieri, dove arriviamo noi arriva l’entusiasmo
e l’euforia, condita di gioia ed esaltazione.
A fare gli onori di casa il Presidente della locale Sezione
dell’ANB, Bersagliere Damiano Saltarelli che ha omaggiato
il commissario straordinario Guido Nardone con un
cappello piumato e tessera associativa, consegnati anche
alla signora Maria Iosella, in memoria del padre, Bersagliere
Migliorino, cui la Sezione Bersaglieri è dedicata.
Centinaia di latinensi hanno poi assistito al momento
più bello ed intenso della giornata: la sfilata per le strade
del centro, conclusa con la corsa delle Sezioni e delle Fanfare
in Piazza del Popolo e Piazza San marco. Fra le Autorità
intervenute abbiamo notato: il Commissario Tardone,
figlio di un Bersagliere; l’assessore provinciale ai servizi
sociali, Fabio Bianchi e l’ex Sindaco di Latina Ajmone Finestra.
L’atto conclusivo siglato dall’Ammainabandiera ha
rimandato tutti al prossimo 2012, quando il Raduno Nazionale
porterà nel capoluogo pontino i Bersaglieri di tutt’Italia
e Latina sarà invasa dal suono di potenti e numerose
Fanfare.
Fra i brevi commenti che hanno rilasciato gli organi
d’informazione spicca il riferimento ai valori dell’unità
nazionale, perfettamente rappresentati dalle piume nere e,
se c’è un militare che ha fatto l’Italia, quello è stato un
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Bersagliere, così commentato dal Generale Ottavio Renzi,
Presidente Regionale dell’Associazione Bersaglieri.
Legnago (Vr)
Domenica 12 settembre 2010 in una splendida giornata
settembrina, la Sezione ANB S. Ten. G. Tambalo ha svolto
un raduno provinciale esteso alle province limitrofe per
inaugurare il leggio in ferro battuto dedicato al 51° Btg.
Montelungo 1943 ed il nuovo Labaro sezionale.
L’ammassamento é avvenuto presso il nostro monumento
nei pressi della stazione Ferroviaria alla presenza
delle autorità militari, cittadine, religiose, Associazioni
combattentistiche e d’Arma, Medagliere provincia1e, Medagliere
di Montelungo e dei Labari della provincia di Verona,
Mantova, Padova e Bergamo.
La cerimonia ha avuto inizio con: gli onori alla Bandiera;
al Gonfalone di Legnago città del quadrilatero; al
Medagliere di Montelungo; al Medagliere provinciale e
con gli onori ai Caduti e deposizione della corona di alloro
dell’amministrazione comunale accompagnati dal sottofondo
musicale della prestigiosa Fanfara di Viadana.
Nel Duomo poi, Mons. Silvano Mantovani ha celebrato
la S. Messa cui è seguita la sfilata lungo le vie cittadine
del centro storico con la tradizionale corsa finale, applaudita
dai cittadini lungo il percorso per raggiungere il Monumento
ai Bersaglieri già inaugurato il 15 settembre1974
con la frase imitati forse - uguagliati mai.
L’inaugurazione del leggio è stata effettuata dalla Madrina
della Sezione Sig.ra Maria Tambalo e dal Bers. Armando
Cappelli da Grosseto; dopo l’inaugurazione della
pregevole opera che rappresenta un libro aperto e raccoglie
simbolicamente la storia dei valorosi ragazzi del 51°
Btg. Montelungo 1943, le allocuzioni: dei due assessori
del comune di Legnago; della Sig.ra Bonfante e del Sig.
Menini, che dopo aver portato i saluti del Sindaco sig.
Rettondini si sono complimentati per l’organizzazione e lo
spirito bersaglieresco sempre vivo e frizzante.
Ha preso poi la parola il Presidente provinciale Cap.
Lorenzo Capuzzi ed il Bers. Claudio Vigna da Udine, coordinatore
dei reduci del 51°, che hanno ricordato gli
eventi del Battaglione che si é battuto per onorare la pa-

attività associativa
tria, gettando le basi per un migliore avvenire della nostra
nazione; in seguito la Signora Flavia, figlia del Bers. Giovanni
Recchi commilitone del Tambalo, ha letto una poesia
scritta dal papà in dialetto veneto intitolata La Madonina
de’ Montelungo ed il generale Armando Rati ha ricordato
le gesta dei 300 Bersaglieri del 51° Battaglione.
Infine il presidente di Sezione ten. Bers. Giulio Barducu,
ha ringraziato autorita’ civili, militari, religiose, le Sezioni
ANB, le Associazioni d’Arma, l’Assessorato alla Cultura
del Comune, l’ideatore e realizzatore del leggio in
ferro battuto, il maestro fabbro Bers. Umberto Scapini. un
particolare ringraziamento alle famiglie Tambalo Guizzardi
Zanchi per aver offerto il Labaro sezionale intitolato
al Tenente Bers. Gino Tambalo nostro concittadino deceduto
nella cruenta e sfortunata azione bellica contro il nemico
germanico nella battaglia dell’8 dicembre 1943 a
Montelungo (Caserta). Il rancio cremisi è stato servito in
un ristorante a S. Pietro di Legnago allietati dalla presenza
della superlativa Fanfara di Viadana; durante il pranzo
sono stati consegnati attestati di benemerenza ai Bersaglieri:
Paolo Gamba, Umberto Scapini, Giovanni Strabello,
alla Sig.ra Maria Tambalo sorella di Gino, e poi quadretti
raffiguranti la Madonna del Cammino alle vedove
ed ai figli di Bersaglieri scomparsi in tempi diversi ed infine
oggetti bersagliereshi in ferro battuto costruiti dalle
abili mani del Bersagliere Scapini. Ai nipoti di Gino Tambalo,
al porta-medagliere del Labaro di Muntelungo e a
diversi Bersaglieri sono andati particolari oggetti, costruiti
dall’infaticabile e bravissimo Giovanni Strabello. Prima
della fine del pranzo la Fanfara di Viadana ha eseguito alcuni
pregevoli brani musicali che hanno meritato vibranti
applausi.
Dalla relazione del Bers. Giuseppe Pasqualini.
Legnano (Mi)
Finalmente domenica 26 settembre 2010, grande ritrovo
al Ghisallo per l’inaugurazione del “nostro spazio” a
fianco dei ricordi di Binda, Bartali, Coppi, Van Loy, Bobet,
Gimondi, Mercx etc etc. Autorevolissima e qualificata la
presenza delle autorità: un visibilmente soddisfatto Presidente
Nazionale ANB. Gen. Pochesci , il Vice Presid. Prov.
ANB Milano Crivelli, il Gen. Casini ed il Col. Campopiano,
il Sindaco di Magreglio, località ove ha sede il Museo.
Tra i Labari presenti quello della Provincia e naturalmente
tanti, tanti bersaglieri con cappello piumato e i rappresentanti
dei Gruppi Ciclistici ANB Legnano e ANB L. Manara
di Milano. Per la parte sportiva, un’autentica gloria nazionale
del Ciclismo: Fiorenzo Magni, il “Leone delle Fiandre”
vincitore di ben 3 edizioni della massacrante classica
fiamminga, di 3 Giri d’Italia e di altre numerosissime corse
in linea: oggi Presidente del Museo del Ghisallo.
Al primo intervento oratorio del Presidente
dell‘Aurelio Robino, bers. Vignati, hanno fatto seguito
quelli delle autorità che hanno ben sintetizzato l’avvenimento
odierno e la figura di Carlo Regina. In un clima di
bersaglieresca/sportiva amicizia, è nata l’idea di dar seguito
ad una seconda iniziativa: organizzare con scadenza da
definire (annuale, biennale) il “Raduno di Pattuglie e
Gruppi Ciclisti ANB” proprio qui, al Ghisallo.
Tutti i presenti, a partire dal Presidente Nazionale si
sono dimostrati entusiasti, così come per la consegna di un
Cappello Piumato al grande Fiorenzo Magni, novantenne
in forma che nel 1940 aveva richiesto di poter assolvere il
servizio militare nei Bersaglieri, ma con suo grande disappunto
non era stato accontentato.
Un’ultima raccomandazione: chi fosse in possesso di
cimeli riguardanti i Bersaglieri Ciclisti, li può far pervenire
al Museo, ove saranno custoditi a fianco degli altri con
la massima cura.
Bersagliere Nicola Fenaroli
“Nell’approssimarsi del 150° anniversario dell’Unità
d’Italia, proclamata ufficialmente a Torino il 17 marzo
1861, i Bersaglieri della Sezione ANB Aurelio Robino vogliono
ricordare tutte le Fiamme Cremisi che contribuendo
alle fasi determinanti del Risorgimento, realizzarono
un sogno atteso da decenni.
25

attività associativa
Possiamo vedere i Bersaglieri di quei tempi riprodotti
ovunque su stampe, quadri, medaglie commemorative e
quanto altro; rappresentano il loro “essere” essenziale:
scattanti, fieri, pronti per l’ assalto e per la battaglia, che
sempre li videro primeggiare, quasi sempre vincitori.
Il 2011 vedrà svolgersi altri importanti anniversari: il
150° della morte del Tessitore, (come ci insegnavano a
scuola) Camillo Benso Conte di Cavour che vide realizzarsi
solo in parte l’Unità d’Italia, morì il 6 giugno 1861;
il 175° della Costituzione del nostro Corpo; l’intervento
nella Guerra Italo/Turca (29 settembre 1911).
Abbiamo recentemente vissuto il Raduno Nazionale di
Milano: é ancora nelle nostre menti e nei nostri cuori, ma
come si addice ad ogni buon Bersagliere, il pensiero già
corre al Raduno Nazionale di Torino, culla dei Fanti Piumati,
città da dove partì la lunga corsa per l’Unità d’Italia.
Dal Mincio al Don, dal Don a Poggioscanno....
Bersaglieri che combatterono per l’unità della Patria
prima, e per ridarle onore e rispetto di fronte al mondo,
dopo le tragiche vicende del secondo conflitto mondiale.
Abbiamo voluto solo rammentare a qualche improvvisato
lettore di Fiamma Cremisi e ai Bersaglieri assopiti alcuni
eventi che hanno fatto la Storia d’Italia e della quale i
fanti piumati sono stati protagonisti.
Bersagliere Nicola Fenaroli
Mignano Monte Lungo
Il 25 aprile 2010, in località Ponte V Peccia è stata scoperta
una lapide in ricordo dei Caduti della compagnia del
51° Battaglione Bersaglieri Allievi Ufficiali di Complementoche,
all’alba dell’8/12/1943, in quel preciso luogo, denominato
all’epoca ‘La Spianata di Monte Lungo” caddero
falcidiati dai tedeschi, che lì stavano appostati e ben armati.
Quei giovani si riscattarono solamente il giorno 16/12/43,
compiendo svariati atti eroici, tanto che il Labaro di tale
Battaglione si fregia di una Medaglia d’Oro e di ben 25 Medaglie
d’Argento al Valor Militare!
I Reduci di tale battaglia si costituirono in Associazione
Nazionale “ 51° Btg Bersaglieri AUC Montelungo 1943 “;
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e affidarono il loro Medagliere alla nostra Sezione, rendendola
molto prestigiosa, perché oggi si onora di issarlo nelle
varie manifestazioni ufficiali che si svolgono in tutt’Italia.
I Reduci, oltre ad aver totalmente finanziato il Monumento,
hanno indicato il sito in cui realizzarlo, precisando
che è stato scelto dalla Storia e redatto il testo del!’ epigrafe
incisa sulla lapide:
Nel più tetro autunno della patria i giovani bersaglieri
del 51° A.U.C. d’animo saldo e limpido ideale, indicarono
ai più la via del riscatto. A bari il 9 settembre 1943 ed in
seguito in tutta la puglia diedero speranza ad un popolo
sconfitto ed imposero rispetto al tedesco invasore.
In questo luogo, nella gelida alba dell’8 dicembre
1943, il 51- btg. Bersaglieri A.U.C. si immolò, per ritrovare
la patria perduta. Ebbe così inizio il secondo risorgimento
d’Italia.
Di seguito l’elenco dei Bersaglieri caduti in quel preciso
punto: Allievi Ufficiali Biancofiore Michele, Buonaccorsi
Edmondo, Canali Emilio, Corvino Sergio, Cosimini
Carlo, De Falco Primo, De Marco Filippo, De Francesco
Antonio, Ferrando Sandro, Focaccia Carlo, Maccheroni
Leone, Mattoccia Ulderico, Tambalo Gino, Tarli Alighiero,
Ursino Cosimo; Volontari: Bornaghi Gian Battista,
Frappoli Franco, Luraschi Ludovico, Morelli Roberto.,
Santi Lino, Sibilla Dario e Tagliaferrí Roberto.
All’inaugurazione erano presenti e ci hanno onorato e
commosso ben cinque Reduci: Marzocco, Branchi, De
Carlo, Perrotti e Tatoni, la Storia vivente della battaglia di
Monte Lungo e che con molta lucidità, hanno indicato,
con dovizia di particolari, il teatro e lo svolgimento degli
eventi di Monte Lungo.
La Madrina che ha scoperto la lapide, è stata la Sig.ra
Emilia, vedova del combattente di Monte Lungo, Bersagliere
dei 51° Btg Ugo Stortoni, morto in America dove
aveva vissuto, ma ha voluto essere sepolto nel cimitero civile
di Mignano per stare “più vicino” ai commilitoni sepolti
nel Sacrario militare, distante qualche chilometro.
Alla realizzazione del monumento hanno fattivamente
collaborato: l’Amministrazione comunale, la Comunità
Montana S. Croce, l’Architetto Nicola D’Agostino che lo

attività associativa
ha progettato, e le imprese locali del costruttore Michele De
Luca e Giovanni Malinconico e l’artigiano del marmo Valentino
Santamaria; a tutti loro il ringraziamento più sentito
della nostra Sezione che comunque ha collaborato alla realizzazione
dell’opera ed all’organizzazione della cerimonia.
Alla Manifestazione sono intervenuti: il Sig. Sindaco
di Mignano, Cav. Roberto Campanile con il Gonfalone decorato
di Medaglia d’Oro al Valor Militare e Medaglia
d’Oro al Merito Civile; il Medagliere dell’ Associazione
Nazionale Caduti Forze Armate Regolari Guerra di Liberazione;
il Direttore del Sacrario di Montelungo, Luogotenente
Mario Caraccio, anche in rappresentanza di Onoranze
ai Caduti; l’avv. Roberto MOLLE, presidente dell’Associazione
Battaglie di Cassino e dei Centro Studi e Ricerche
del sito www.dalvolturnoacassino.it; la rappresentanza
militare della Brigata Bersaglieri “Garibaldi” con Ufficiale,
porta corone e trombettiere, le rappresentanze della
GdF e dei CC di Cassino e Rocca D’ Evandro; le Sezioni
ANB di Pietramelara, Caserta, Napoli, Cassino, Altamura
(FG) ed ovviamente quella di Mignano Monte Lungo con
il glorioso Labaro dei 51° BTG BERSAGLIERI. Speaker
è stata la sig.ra Tommasina Pilotti.
Dalla relazione del Socio Benito Umberto CAMUSO
Montella(Av)
Come ogni anno la Sezione Provinciale ANB, avvalendosi
dell’adesione e collaborazione delle Ass. Combattentistiche
locali e del patrocinio del Comune Montella ha realizzato
una manifestazione a ricordo dei Caduti di tutte le guerre,
in una cappellina del Santuario del SS. Salvatore che si
erge su un monte a circa mille metri. Hanno partecipato alla
cerimonia, che si è tenuta domenica 8 agosto tantissimi fedeli:
il Sindaco di Montella, rappresentanze delle Confraternite
locali e dell’Ass. Volontariato della Misericordia, il M.llo
Comandante la Stazione CC, un folto gruppo di Bersaglieri
in congedo ed i Marinai in congedo del Gruppo di Barletta
da tempo gemellati con la locale Sezione ANB.
Nel pomeriggio dell’8 agosto, dopo la S. Messa celebrata
sul sagrato della chiesa, il Sindaco, il Presidente dell’ANB,
e il Presidente Ass. Marinai di Barletta hanno sottolineato
l’importanza della cerimonia per tener vivo il ri-
cordo nei confronti di tanti soldati che sui campi di battaglia
ed in tutte le epoche hanno sacrificato la loro vita in
difesa di un ideale.
In particolare poi il Presidente della Sezione ANB ha
ricordato ai presenti che sul Santuario si recavano i militari
in partenza per la guerra per implorare la protezione di
Gesù Salvatore, tanto caro ai residenti ed a quelli sparsi
nel mondo. Dopo la S. Messa e gli interventi, si è formato
un corteo che ha raggiunto l’adiacente chiesa per deporre
due corone di alloro (una dell’ANB e una delle Associazioni
Combattentistiche) alle lapidi recanti i nominativi
dei Caduti di tutte le guerre. Dopo il silenzio don Eugenio
d’Agostino ha recitato alcune preghiere e benedetto le corone
in un’atmosfera particolarmente suggestiva poiché
svolta all’interno della cappellina-sacrario ove si erge,
slanciato e benedicente il Gesù risorto che ricorda ai credenti
che quei Caduti un giorno risorgeranno.
Rino Damiano De Stefano
Monza - Inaugurazione Monumento al
“Bersagliere”
Domenica mattina
20 giugno
2010 si è svolta
nei giardini pubblici
di via Luciano
Manara a
Monza l’inaugurazione
del monumento
al Bersagliere
con una
cerimonia sotto
una fitta pioggia
battente che ha
visto la presenza
non solo della
autorità cittadine
rappresentate dal
Sindaco di Monza, Dr.. Marco Mariani e dagli Assessori
Arbizzoni e Maffè, ma anche dal Dr. Mancino in rappresentanza
della nuova Provincia di Monza e della Brianza e
dai rappresentanti del Consiglio Provinciale ANB guidati
27

attività associativa
dal Presidente Bers. Giacinto Nativi, allietati dalle note
della Fanfara di Erba.
Dopo l’esposizione effettuata dal Sindaco e dal Generale
Bers. Umberto Raza della pregevole opera realizzata
in marmo bianco di Carrara da uno scultore brianzolo che
ha voluto mantenere l’anonimato, il sacerdote don Marco
Oneda ha proceduto alla benedizione della statua.
Il folto pubblico, presente malgrado la giornata quasi
autunnale ha assistito ai discorsi di rito aperti dal Presidente
della Sezione monzese, Ten. Dr. Mauro Morielli, e
chiusi dal Presidente della Circoscrizione 5 del Comune di
Monza, Bers. Dr. Gianluigi Parenti.
Al termine della manifestazione ai presenti è stato offerto
un ricco aperitivo presso il Ristorante Villa Reale e poi
un folto numero di partecipanti ha partecipato al un rancio
cremisi presso il Ristorante “Miseria e Nobiltà” di Vedano
al Lambro. Il Consiglio Direttivo della Sezione, ha favorevolmente
commentato sia l’esito della manifestazione che
la realizzazione del monumento che resterà a perenne ricordo
e monito della figura del fante piumato.
Norcia (Pg)
28
La Sezione Valnerina
ANB Marucci
Eriberto è fiera
di far conoscere
che un autentico
nursino: Di Stefano
Giulio Barnaba,
Classe 1843,
infiammato dal
passaggio di Garibaldi
per Norcia,
seguì il Condottiero
e successivamente
si arruolò
nel Corpo dei
Bersaglieri, partecipando
alla presa
di Roma a Porta
Pia.
Orcenigo - Porcia (PN)
I Bersaglieri del FVG e delle regioni limitrofe hanno
festeggiato il 174° anniversario della costituzione del Corpo
con i bersaglieri in armi dell’11° reggimento bersaglieri
della brigata Ariete. Dopo gli onori ai Caduti ha avuto
luogo la tradizionale parata con la sfilata di corsa del reggimento
e dei radunisti: un bagno di piume e Labari cementati
dagli incessanti squilli della Fanfara dei Bersaglieri
dell’”Ariete”.
L’allocuzione celebrativa é stata tenuta dal Comandante
del Reggimento Col. Salvatore Patane’; erano presenti:
il Prefetto di Pordenone; il Comandante della brigata Arie-
te; i Sindaci di Zoppola e Casarsa; il Presidente Nazionale
dell’ ANB e tutti i vertici regionali, provinciali e sezionali.
Nel corso della cerimonia sono state consegnate due Medaglie
al Valore: una al Luogotenente Morciano ed una al
Caporal Maggiore Di Pietro dell’11° Bersaglieri per significativi
atti di valore compiuti in servizio e fuori servizio.
Nel pomeriggio, presso il Museo del Friuli occidentale
di Ligugnana di San Vito al Tagliamento e’ stata inaugurata
la sala dedicata ai mitici capi fanfara dei bersaglieri
Imelio e Bertuzzo e la giornata è terminata con un simpatico
convivio cremisi nel parco della villa Correr-Dolfin di
Porcia con il lodevole intento di promuovere solidarietà
nei confronti dei meno fortunati.
Dalla relazione di Pino Iacca
Parabiago
La locale Sezione ANB considera di rilevante importanza
la Giornata sociale che coincide con l’organizzazione
di una gita ed ogni anno la ricorrenza, viene articolata in
due momenti significativi: il primo, occupa normalmente
la mattinata e consiste in uno speciale appuntamento spirituale
per rinsaldare valori morali, spirituali, sociali e per
rafforzare lo spirito di corpo con un particolare ricordo al
suffragio dei Soci deceduti con una S. Messa. Il secondo
momento viene svolto nel pomeriggio ed è dedicato ad approfondimenti
culturali con visite a monumenti o siti di
particolare suggestione ed allo shopping.
Il 3 ottobre di quest’anno ci siamo recati alla casa natale
di Papa Giovanni XXIII a Sotto il Monte ed al museo a

attività associativa
lui dedicato ed anche ai luoghi in cui Papa Roncalli è vissuto
ove abbiamo incontrato il Cardinale Loris Capovilla,
segretario particolare di Giovanni XXIII per oltre un decennio,
che ci ha intrattenuto a lungo parlandoci del Papa
buono ed anche dei momenti socio politici nazionali ed internazionali
che stiamo vivendo.
Nel pomeriggio, visita culturale alla splendida Bergamo
Alta, e nel corso della pausa per il pranzo cremisi il
Colonnello Antonio (Tonino) Pirozzolo ha sottolineato
l’importanza dell’apertura della Sezione ai soci simpatizzanti
che, in mancanza del servizio di leva obbligatorio,
assicureranno il futuro della vita associativa sezionale,
confortati e seguiti dagli attuali soci Bersaglieri che trasmetteranno
loro passione, entusiasmo ed il DNA della
Sezione ANB.
Sono stati premiati con un Attestato di Benemerenza: il
socio Bersagliere Giovanni Brambilla e i soci Simpatizzanti
Angelo Mario Viscosi, Cozzi Mirco ed Anna Maria
Frachelle, accompagnata da uno scrosciante e prolungato
applauso. Bravissima Anna!
In una giornata così bella non poteva mancare il riconoscimento
al Colonnello Pirozzolo del suo grande lavoro
organizzativo, del suo impegno e della sua carica bersaglieresca
ed il Presidente Remo Ceolini, visibilmente
commosso nel consegnargli la Targa della Battaglia di Parabiago
con S.Ambrogio in campo, con la quale il Comu-
ne gratifica cittadini benemeriti, a nome dell’intero Consiglio
direttivo ha sottolineato che anche tutti i Soci ed i
Simpatizzanti erano partecipi dell’evento avendo vivamente
collaborato a condurre a così alti livelli di passione
bersaglieresca e di amore patriottico la Sezione Bersaglieri
Alberto Riva di Villasanta; nell’occasione il nostro Marco
è riuscito ad accompagnare con la sua inseparabile
tromba i momenti più significativi della memorabile e bellissima
giornata.
Bersagliere Sergio Morosi-Segretario
Piombino
38 ° RADUNO REGIONALE DEI
BERSAGLIERI DELLA TOSCANA
E cosi “ Tra gli evviva, i canti e i fior, passaron lieti i
bersaglier...
In un tripudio di frusciar di piume, di squilli di trombe
e canti bersagliereschi, Piombino ha celebrato il trentottesimo
Raduno Regionale dei Bersaglieri in concomitanza
con il decennale della concessione alla città della Medaglia
d’Oro al V. M. per i fatti bellici del 10 settembre
1943. Il Comitato organizzatore, presieduto e diretto dal
Bersagliere Pietro Lepore, primo e convinto propugnatore
dell’evento, nonostante l’assoluta inesperienza organizzativa
di tutti noi, ha preso il toro per le corna e giù a testa
bassa, con piglio bersaglieresco, ci si è dedicato a tempo
pieno. Ad onor del vero, i Bersaglieri della vicina Sezione
di S.Vincenzo, ci hanno aiutato ed incoraggiato in maniera
encomiabile, ed a loro vanno i nostri più sentiti ringraziamenti.
E come si dice in certe circostanze, l’appetito vien
mangiando..., perché non approfittare di questa occasione
per erigere in città, un Cippo ai bersaglieri?
Detto fatto, dopo riunioni ed incontri con le autorità
comunali per la definizione del luogo dove porre il cippo e
fatti i conti con il tempo disponibile, siamo riusciti a progettare
e a realizzare il manufatto nei tempi stabiliti, grazie
alla solerzia del Bersagliere Marco Paradisi, iscritto alla
nostra Sezione, nonché marmista di professione e trombettiere
della Fanfara di Cecina, (cosa non possono i bersaglieri!).
29

attività associativa
Così il raduno del 5 settembre, ha avuto un prologo nel
pomeriggio di sabato 4, ed il Cippo è stato inaugurato alla
presenza delle più alte cariche della provincia, di quelle
militari di stanza in città, dei Colonnelli dei Bersaglieri in
S.P.E. Alessandrini, Vivaldi e Campopiano, nonché del
Presidente interregionale Giannursini, del Presidente regionale
dell’ANB, Cavaliere Alfio Coppi, del Medagliere
regionale ed altri provinciali oltre a quello di Livorno con
il Presidente Bersagliere. Rocco Zoccoli. Ha fatto gli onori
di casa la Fanfara di Cecina, coordinata dal grande cerimoniere
Bersagliere Giovanni Montanelli, meglio noto
nell’ambito bersaglieresco col nome di battaglia “Jonny”;
Madrina la signorina Maria Lepore, figlia del presidente
del comitato organizzatore che ha liberato il cippo da un
drappo azzurro, stretto da un nastro tricolore.
Applausi e discorsi di circostanza hanno coronato la
festosa circostanza, inondata dagli inni bersagliereschi fino
al termine della cerimonia, con in testa la Fanfara seguita
da Labari e Medaglieri, il folto gruppo di Bersaglieri
ha sfilato per le vie della città ed ha riscosso il plauso della
cittadinanza attratta dalle potenti note; raggiunta piazza
Bovio è stata posta una corona alla Lapide bronzea che ricorda
i Caduti della prima guerra mondiale e subito dopo,
nella piazzetta antistante il Palazzo Comunale è stato consegnato
al Vice Sindaco per la custodia il Medagliere regionale
ricco di centinaia di Medaglie al V.M. mentre in
una sala di fronte al palazzo comunale è stata inaugurata
una mostra di cimeli storici dei bersaglieri, allestita dal
colonnello Alessandrini, direttore del Museo storico di
Porta Pia a Roma.
La giornata è terminata in piazza della Costituzione
con un poderoso concerto della Fanfara di Cecina che ha
sfoggiato fino a tarda sera un nutrito repertorio non solo
bersaglieresco che è stato molto apprezzato dai numerosissimi
cittadini.
Domenica 5 settembre le Fanfare di Siena, Firenze,
Prato, Lucca, Montevarchi e Cecina provenienti da varie
strade sono confluite in piazza Verdi “aggredendo” piacevolmente
il pubblico, sorpreso e affascinato dal contemporaneo
afflusso dei complessi musicali che di corsa hanno
presidiato l’intera piazza. All’alza bandiera, presenti le
Autorità cittadine e dopo le allocuzioni di rito e le premia-
30
zioni, il trentottesimo raduno ha preso il via per le strade
cittadine tra un pubblico plaudente con le Fanfare che
riempivano di allegre note ogni angolo della città; erano
seguite da Stendardi, Labari e Medaglieri e da un nutrito
stuolo di Bersaglieri, che hanno raggiunto Piazza della
Costituzione per la corsa finale davanti il palco delle Autorità
che sono state vieppiù inondate di inni bersagliereschi
dei complessi musicali riuniti.
Dopo il pranzo, rigorosamente cremisi, non solo il centro
storico di Piombino è stato invaso dalle note delle Fanfare
provenienti dai vari ristoranti ove i fanfaristi avevano
convenientemente ...lubrificato le riarse gole, ma anche i
bagnanti sulla spiaggia di Salivoli sono stati gratificati da
un estemporaneo concerto della Fanfara di Firenze le cui
note hanno accarezzato le forme di alcune splendide fanciulle.
La cerimonia dell’Ammainabandiera in piazza Verdi
ha posto la parola fine al 38° Raduno regionale ed il
Comitato organizzatore, a nome della nostra Sezione e
della cittadinanza tutta ringrazia sentitamente i partecipanti
alla manifestazione e nell’occasione formula l’invito per
un arrivederci a presto.
Dalla relazione del Sergente dei Bersaglieri
Antonio Testi
Ravenna
Domenica 6 settembre i Bersaglieri di Ravenna e delle
province limitrofe hanno celebrato la Patrona a Bagnara di
Romagna con una manifestazione preceduta da una mostra
sul Corpo dei Bersaglieri, allestita nella sala consiliare
della Rocca di Bagnara. Domenica mattina i Bersaglieri si
sono ritrovati nella piazza principale accompagnati dalla
Fanfara che ha aperto la manifestazione suonando brani
del repertorio militare, con l’immancabile inno del Corpo,
fino al monumento ai Caduti.
Quindi “di corsa” al ritmo delle trombe hanno raggiunto
la chiesa arcipretale per la celebrazione della Santa
Messa dedicata alla Madonna del Cammino, officiata dall’arciprete
don Francesco Bonello.
Rovato (Bs)
I Bersaglieri della Sezione ANB hanno ospitato per un
intera giornata gli anziani della locale Casa di Riposo Lu

attività associativa
cini Cantù e la visita, resa possibile grazie ai mezzi degli
Amici della Casa di Riposo, è terminata con un lauto pranzo
imbandito dai fanti piumati della Sezione. Una Sezione
che oltre ad occuparsi della manutenzione del Monumento
e del Parco dei Bersaglieri - ospita la Cappella della Madonna
del Buon Cammino, Patrona del Corpo - collabora
attivamente con l’amministrazione comunale che, colpita
dalle potenzialità dei suoi iscritti, su suggerimento della
Signora Luciana Biffoli, Capo Gruppo Consigliare, ha
previsto per il prossimo autunno una lauta “castagnata”.
Il Presidente di Sezione Bers. Tarcisio Ramera
San Pietro Vernotico (Br)
Nelle foto alcuni soci della locale Sezione ANB ed il
Sindaco che ha voluto ricordare anche in terra brindisina il
140° anniversario della breccia di Porta Pia.
Taglio di Po (Ro)
La giornata bellissima ha favorito l’evolversi della manifestazione
che è iniziata con l’ammassamento dei Bersaglieri
e dei rappresentanti di tutte le Associazioni d’Arma
in via Dante. Un bel colpo d’occhio che ha avuto l’apice
con l’arrivo di corsa della Fanfara di Vicenza che ha guidato
i bersaglieri fino a Piazza 4 Novembre davanti al Municipio
per l’Alzabandiera compiuto dal presidente della
Sezione ANB, Giacinto Passarella e dal Presidente provinciale
Davide Pregnolato che teneva nelle mani il tricolore
e da Alberico Bonzi accompagnati dall’Inno di Mameli.
Subito dopo i partecipanti, un migliaio circa, si sono portati
sul sagrato della chiesa dove il parroco ha celebrato la
Santa Messa al campo. Dopo i discorsi di circostanza il
presidente provinciale dei bersaglieri polesani Davide Pregnolato,
il Sindaco di Taglio di Po Marco Ferro e la Presidente
della Provincia di Rovigo Tiziana Virgili hanno deposto
una corona d’alloro portata da due bersaglieri,al monumeto-asilo
mentre la fanfara suonava il “silenzio“.
Nel corso della bella manifestazione hanno garrito al
vento i Labari di numerose sezioni bersaglieresche delle
province di Rovigo, Padova, Ferrara,Venezia e quelli delle
Associazione d’Arma invitate, che hanno accompagnato:
il Medagliere Regionale Veneto; quello provinciale di Rovigo;
il Labaro dell’Istituto del Nastro Azzurro, il Gonfalone
del Comune di Taglio di Po; il Consigliere nazionale
Antonio Miotello; il Presidente provinciale dell’ANB di
Venezia, Antonio Bozzo; Luciano Ponticello, presidente
31

attività associativa
provinciale di Padova; Roberto Peruzzi consigliere provinciale
di Venezia ed i Bersaglieri Silvano Calabrese e Orlando
Rigon, segretario e presidente della Fanfara “Luigi
Imelio” di Vicenza. La sfilata lungo le vie cittadine è stata
entusiasmante: ad ogni crocevia il pubblico ha salutato e
dimostrato grande simpatia per i Bersaglieri e sincero entusiasmo
per la Fanfara che giunta in prossimità delle vie
degli Alpini, dei Bersaglieri e dei Lagunari ha intonato il
“Piave mormorò non passa lo straniero”.
Dopo una breve cerimonia al parco “Perla” è stato servito
l’aperitivo, una vera chicca, offerta dalla “deux ex
machina” dell’intera manifestazione: il vice sindaco Layla
Marangoni.
La manifestazione è terminata con il rancio cremisi
servito dai volontari dell’US Tagliolese capitanati da Fiorito
Bellan presso la struttura in campo sportivo. Non è
mancata la lotteria con primo premio un prosciutto crudo
di 8 kg. offerto dal presidente dell’Aliper cav. Francesco
Canella.
Bers. Davide Pregnolato
Teramo
Il 15 febbraio 1959, con un’assemblea tenuta presso
l’Albergo Giardino, presieduta dall’allora Presidente Regionale
ANB Abruzzo-Molise, Prof. Del Basso Orsini
Raffaele e dall’Ispettore Regionale ANB Magg. Italo Iallavolita
è stata ufficialmente costituita la Sezione Bersa-
32
glieri di Teramo, intitolata alla Medaglia d’Oro al V.M. alla
Memoria, Enrico Toti .
Fin dai primi anni, sotto la spinta del Presidente, Bersagliere
Rattà Cav. Giuseppe, la Sezione ha operato nel
campo dell’assistenza distribuendo 15 ql. di pasta assegnata
dalla P.A.O. e partecipato alle manifestazioni di carattere
patriottico ed associativo. Significativa la sua presenza
al 1° Raduno Abruzzese Molisano di Sulmona del 2
giugno 1960 a Giulianova e a numerosi Raduni Nazionali
e Regionali.
Si sono succeduti alla presidenza della Sezione i seguenti
Bersaglieri:
1959 - 1961 Bers. Rattà Cav. Giuseppe;
1962 - 1968 Bers. Cap. Muzio Muzii;
1969 - 1975 Bers. Cherubini Prof. Giuseppe;
1976 - 1979 Bers. Di Gialluca Raffaele;
1980 - 1988 Bers. Ten. Col. Centuori Carlo;
1989 - 1991 Bers. Serg Ioannone Mario;
1992 ad oggi Bers. Cantoresi Giovanni.
Alla fine degli anni ’90 la Sezione registra l’ingresso di
alcuni giovani Bersaglieri e nel volgere di poco tempo,
grazie all’intraprendenza del Segretario di Sezione Loretone
Mauro e dello stesso Presidente Cantoresi, viene costituita
la Fanfara; un complesso che ha sede nel Comune di
Bellante ed è formato prevalentemente da giovani musicisti
che, guidati dal Maestro Michele Furia, ed affascinati
dalla storia del Corpo, loro trasmessa dal Bersagliere Ciabò
Contardo, hanno imparato ad amare il Piumetto e ciò
che rappresenta per tutti i bersaglieri e gli italiani.
La “famiglia” nel volgere di soli due anni è passata da
20 iscritti agli oltre 60 e partecipa con molti di loro (anche
i simpatizzanti) a manifestazioni di carattere sociale collaborando
al presidio di banchi alimentari, alla collaborazione
con l’AISM locale, con il Telefono Azzurro ed altre Associazioni
di volontariato.
Da notare che dal 2007 partecipa con una propria rappresentanza
alla S. Messa in ricordo della battaglia di Natale
che veniva celebrata a Milano presso il 3° Bersaglieri
e successivamente nel Duomo di Milano. La Sezione ANB
partecipa assiduamente con l’Università Bellante, affiliata
al CSI e all’organizzazione di manifestazioni sportive in
ambito provinciale dal Centro Sportivo Italiano.
Troia (Fg)
Il 22 agosto la ridente e storica cittadina ha ospitato la
Festa del Bersagliere, giunta alla 4ª Edizione. All’evento,
sapientemente organizzato dalla locale Sezione ANB guidata
dal Presidente Tenente Rocco Pompa hanno presenziato:
il Sindaco Edoardo Beccia; l’Assessore alla Cultura
Renato Ciccarelli; una delegazione della neo costituita Sezione
ANB di Cinisello Balsamo (Mi) guidata dal Bersagliere
Stanca, originario di Troia e la Fanfara di San Giovanni
Rotondo. Su invito del Presidente della Sezione
ANB di Bari, Dr. Riccio ho avuto modo di partecipare al

attività associativa
l’entusiasmante evento in compagnia delle pattuglie ciclisti
di Altamura e Bari e sono grato dell’invito e delle attestazioni
di simpatia e dell’accoglienza dei bersaglieri locali,
fieri di aver ospitato un Consigliere provinciale di Milano.
A fine manifestazione, accompagnato dal Dr. Riccio e
dalla pattuglia ciclisti di Bari abbiamo raggiunto Campomarino
(Cb) per partecipare al 1° Raduno Regionale della
zona; alla benedizione ed alla consegna del Labaro, intestato
ad un ufficiale del luogo che aveva militato nel 2°
Bersaglieri a Legnano; era presente anche il Generale
Triggiani accompagnato dal Maresc.llo Ferri, entrambi residenti
a Milano ed il presidente della Sezione di Ururi,
Bersagliere Antonio Pastò.
Dalla cronaca del Bers. Cav. Giuseppe Pirulli
Udine - 2° anniversario
dell’inaugurazione del monumento
“Ai Bersaglieri d’Italia”
Domenica 3 ottobre i componenti del direttivo della
Sezione ANB: Adriano Bidin, Giuliano Cappellaro, Piergiuseppe
Baroncini, Massimo Penolazzi e Araldo Osti si
sono ritrovati di buon mattino, armati di scope, rastrelli e
scale per ripulire ed addobbare il Parco della Rimembranza,
area della cerimonia destinata a celebrare il 2° anniversario
della posa ed inaugurazione del monumento al Bersagliere
di Patat d’Artegna. In breve tempo l’area è stata
...bonificata e munita dal Bers. Nantes Previato del sistema
di amplificazione per i discorsi; il Presidente provinciale
Giorgio Borean aveva provveduto a fare affluire il
drappo per l’alza bandiera e la corona ai Caduti, mentre i
Bersaglieri Osti e Bidin hanno raggiunto il Santuario della
Madonna delle Grazie per predisporre il settore per le rappresentanze
delle Associazioni d’Arma e delle Sezioni
ANB della provincia di Udine, concordato con Padre Graziano
Priore della Basilica.
Tra le autorità abbiamo notato: la dottoressa Chiara
Franceschini, Assessore all’Efficacia Organizzativa del
Comune di Udine; il Ten. Col. Tolusso della Brigata alpina
Julia; il Presidente regionale ANB Generale Pio Langella
e il Presidente provinciale ANB Giorgio Borean. Alla
deposizione della corona sostenuta dai bersaglieri Peno-
lazzi e Cappellaro era presente la madrina Marialuisa Bacco
Baruzzo ed il Presidente Bidin ha fatto un escursus
della Sezione dall’anno della nascita 3 giugno 1912 ad oggi,
ricordando la prossima scadenza del 2012 in cui la Sezione
festeggerà i suoi cento anni ed ha esortato i vertici
dell’Associazione regionale a celebrare l’evento. Padre
Graziano, nel celebrare la Santa Messa nella Basilica della
Madonna delle Grazie ha ricordato il ruolo significativo
del Corpo dei Bersaglieri nella costruzione dell’ Italia e
nella diffusione della pace in terre lontane. La liturgia è
terminata con la Preghiera del Bersagliere letta dal Presidente
di Sezione Generale Adriano Bidin. La manifestazione
è terminata con un rinfresco nell’ Osteria al Zardin
Grant in un clima di fraterna socializzazione.
Valenzano - Altamura
I Bersaglieri del distaccamento di Altamura e quelli
della Sezione ANB di Valenzano hanno organizzato un’interessante
Mostra sul Corpo dei Bersaglieri, caparbiamente
voluta e realizzata con l’impagabile entusiasmo bersaglieresco
dal Bers. Andrea Carlucci.
La mostra ha avuto luogo, anche in ore serali, il 7 e 8
Agosto con un’originale esposizione di divise moderne e
storiche, estive ed invernali, cappelli piumati, una “cariola”,
elmetti, maschere antigas, sciabole con più di 100 anni,
fotografie d’epoca; il tutto sistemato in una tenda mili-
33

attività associativa
tare in Piazza Duomo, di fronte all’imponente cattedrale
romanica della città murgiana.
Ad illustrare la mostra, fornire delucidazioni e risposte
ai numerosi visitatori l’instancabile Bers. Andrea Carlucci
coadiuvato da Mario Carlucci. Tra le divise esposte: quella
di Colonnello Comandante di Reggimento Bersaglieri; le
tute, mimetica e da combattimento (anno 1946); l’uniforme
coloniale indossata dai Bersaglieri in terra africana; la
mantella da ufficiale della prima guerra mondiale; l’uniforme
di ufficiale dei Bersaglieri del 1920, l’uniforme
femminile rigorosamente con gonna.
Tra le immagini proposte non poteva mancare il famoso
quadro di Michele Cammarano dedicato alla breccia di
Porta Pia (20 settembre 1870), quello del Bers. Domenico
Comodo di Altamura e l’immagine del Bers. Giuseppe
Vayra che per primo indossò l’uniforme ideata da La Marmora.
La mostra è stata meta di diverse visite di cittadini
che, dapprima incuriositi e poi attratti e stupiti dai cimeli
esposti, hanno espresso la loro ammirazione e le congratulazioni
per quanto realizzato che ha consentito di conoscere
parte della realtà bersaglieresca ed ammirato il giusto
risalto con cui è stata presentata la nostra storia, densa di
tradizioni e di ricordi.
Bers. Col: Giovanni Strusi
Vicenza
In occasione del 12° Pellegrinaggio Cremisi a Cima
Valbella, la Provincia e la locale Sezione ANB hanno prodotto
diverse manifestazioni collaterali ed in particolare
una conferenza del Prof. Galliano Rosset tenuta in Municipio
il 28 agosto 2010 che ha dato grande risalto ad un
argomento rimasto dimenticato, ma che ha evidenziato la
generosità e la riconoscenza della Cittadinanza ai Reduci
delle battaglie dei Tre Monti al loro affluire in Città, dopo
i cruenti combattimenti.
La conferenza, con l’aiuto delle fotografie commentate
dal Direttore del Museo del Risorgimento di Vicenza,
Dott. Mauro Passarin, ha percorso con dovizia di particolari
tutto l’arco di tempo che intercorse dall’inizio della
34
guerra sino alla vittoria sui Tre Monti per giungere alla
decisione del comandante in capo, Generale Pecori-Giraldi,
di dare immediatamente ai vincitori il premio per quel
trionfo. D’accordo con il Sindaco di allora Muzani vennero
organizzati i festeggiamenti che iniziarono la mattina di
domenica 3 febbraio 1918 allorquando cominciarono ad
affluire in città i Fanti della “Sassari” e poi i Bersaglieri
della IV Brigata. Erano tutti smontati dal servizio in trincea
la notte precedente, lacere le divise, lunghe le barbe,
le bende sporche di terra e di sangue, così come erano
usciti dal combattimento. Prima di giungere a Vicenza sfilarono
davanti agli abitanti con le lacrime agli occhi dei
paesi di Conco, Fontanelle, Crosara, Marostica ed altri. A
Vicenza dopo aver ricevuto gli onori loro attribuiti vennero
tutti alloggiati nei comandi e nelle caserme. Da premettere
che in favore dei reduci era stata aperta una sottoscrizione
da parte del quotidiano vicentino intitolata “Vicenza
ai suoi difensori”, sottoscrizione ripresa per delibera dal
Comune di Vicenza insieme ad altri provvedimenti e riproposta
dalla Provincia di Vicenza.
La conferenza condotta dal Consigliere nazionale e
Presidente provinciale ANB di Vicenza Antonio Miotello
è stata seguita da numeroso pubblico ed anche da numerose
Associazioni d’Arma e Combattentistiche affluite nella
Sala degli stucchi insieme all’intera amministrazione comunale
con il Vicesindaco Avv. Alessandra Moretti e l’Assessore
Dott. Pierangelo Cangiai, il Presidente dell’ANB,
Generale C.A. Benito Pochesci, accompagnato dai Presidenti
Interregionali Gen. Ennio Betti e Roberto Giannursini
e da diversi Bersaglieri ricoprenti le più svariate cariche
in seno all’A.N.B. e simpatizzanti.
Dalla relazione di Silvano Calabrese
Zoppola (PN)
Il 19 giugno 2010, alla presenza di numerose Autorità:
il Prefetto Galante; l’Assessore regionale, de Anna; il vice
presidente provinciale, Grizzo; il Sindaco di Casarsa, Tubaro;
il Comandante dell’11° Reggimento Bersaglieri,
Col. Patané e molti Bersaglieri con i Labari di Sezione
provinciali e regionali e dopo gli onori ai Caduti, resi dalla

attività associativa
Fanfara dell’Ariete, e’ stato benedetto il Labaro della locale
Sezione ANB.
Momento toccante della cerimonia e’ stato l’apposizione
della Medaglia d’Argento al Valor Militare dell’eroe locale
Arturo da Col, effettuata dalla figlia signora Dina che
ha inteso farne dono alla Sezione intitolata alla memoria
del padre.
Dopo un breve concerto della Fanfara dell’Ariete in
piazza Italia, i convenuti si sono diretti al Teatro Pasolini
dove il Presidente della locale Sezione ANB, Michele
Americo, ha presentato la Sezione, illustrato la figura di
Arturo da Col e rivolto l’indirizzo di saluto alle Autorità
intervenute; quindi ha introdotto il Prof. Tamassia, docente
di diritto presso l’Universita’ di Cassino, che ha presentato
l’interessante relazione : I Mille, l’Europa e il mondo
- storicità di un processo unitario.
Le superbe esibizioni delle Fanfare di Pordenone, Ceggia
e di Vicenza hanno preceduto e sorpreso il pubblico,
accompagnando il coro di Pertegada, che è stato molto apprezzato
per la particolarità dei canti presentati, tutti di natura
bersaglieresca.
Il 20 giugno 2010 come da programma, e’ iniziata la
cerimonia del Raduno Interregionale bersaglieri del Nord
Italia; erano presenti: il Presidente della provincia di Pordenone
Siriani; il Sindaco di Zoppola, Cristofori Casotti;
il Comandante la Brigata Ariete Gen. Camporeale e dell’
11° Reggimento Bersaglieri, Col. Patane’ e le autorità bersaglieresche
fino a livello interregionale. Dopo l’Alzabandiera
e gli onori ai Caduti é stato inaugurato un artistico
cappello piumato in ferro battuto, donato alla città dall’artista
Bers. Gianni Steolo di Ceggia, con la partecipazione
di un Picchetto e della Fanfara dell’ 11° Bersaglieri. A seguire,
con la collaborazione della locale Protezione Civile,
i radunisti hanno raggiunto il Palazzetto dello Sport al seguito
delle Fanfare di Trieste, Pordenone, Ceggia, San
Giorgio di Nogaro, Vicenza e quella dell’ Ariete.
Il corteo comprendeva: le Autorità; i Gonfaloni; i Sindaci
di Maniago, Fiume Veneto, Spilimbergo, San Quiri-
no, Casarsa e Cordenons ed i Labari delle Associazioni
d’Arma e Combattentistiche.
I Medaglieri Regionali ANB del Piemonte, Liguria,
Lombardia, Veneto, Trentino, Emilia Romagna e Friuli
Venezia Giulia, ed oltre ottanta Labari provinciali e delle
Sezioni Bersaglieri, hanno inneggiato alla cerimonia,
egregiamente condotta da Antonio Bozzo, ed hanno simbolicamente
abbracciato la Fanfara in armi dell’11° Bersaglieri
in procinto di assolvere al duro ed impegnativo suo
impegno in Afganistan.
Gli interventi e le allocuzioni celebrative delle autorità
hanno sottolineato ed evidenziato una delle peculiarità dei
bersaglieri: quella di sapere affrontare con successo qualunque
avversità.
La cerimonia é terminata con l’Inno nazionale eseguito
dalle sei Fanfare egregiamente dirette dal 1° Maresciallo
Luogotenente Antonio Miele e cantato dai presenti. Nel
corso del pranzo cremisi, consumato con successo in un
luogo ben lontano da quello prefissato causa allagamento
dei locali, il Comitato organizzatore non ha mancato di
ringraziare amministrazioni pubbliche e private, le Forze
Armate e cittadini e Bersaglieri che hanno creduto e sostenuto
l’intero programma delle manifestazioni.
Dalla Relazione di Pino Iacca
35

controcanto
Dal Gen. Gr.Uff. Bianchi Dr. Antonio
abbiamo ricevuto un articolo
già pubblicato sul Messaggero Veneto
di Udine e Pordenone del 3 giugno
2010 e che proponiamo, stralciato,
per i nostri Lettori.
Desidero evidenziare il comportamento
assai singolare degli italiani in
determinate situazioni. E’ risaputo
che noi, al contrario di altre nazioni
ben più consolidate, non amiamo
esporre/esibire la bandiera nazionale.
Quand’ero fanciullo invece la bandiera
sventolava eccome, non soltanto
sugli edifici pubblici, ma nei giorni
festivi anche nelle abitazioni private
e, all’altezza del tetto, lateralmente
alla cabina di guida dei mezzi pubblici.
Per molti cittadini, sventolare ovvero
osservare garrire la nostra bandiera
era un piacere. Era bello insomma.
Ora, il nostro vessillo non si vede
nemmeno in circostanze solenni come
nelle ricorrenze del 2 giugno, del
4 novembre, del 25 aprile...o estremamente
tragiche come in occasione
dei funerali di nostri soldati caduti
nei vari fronti d’operazione, in obbedienza
agli ordini ricevuti dal governo
della nazione.
Io abito a Sacile e, non senza
rammarico, posso affermare che in
tali circostanze, uno dei rarissimi cittadini
che hanno esposto il tricolore e
talvolta per più giorni listato a lutto,
sono stato io.
Quanto predetto si ripete da anni,
nonostante nella cittadina abitino
molti militari in servizio e in congedo,
taluni di recente impegnati in
azioni operative all’estero. Anche recentemente
nessuno si é sentito in
dovere di esternare un pensiero per il
due Alpini caduti in Afghanistan e
per il Caporal Maggiore là deceduto
in seguito ad incidente. Si osserva invece
tristemente che la nazione si ricombatta
e spuntano le bandiere solo
in occasione di manifestazioni sportive
come i campionati mondiali di
calcio. Con rammarico devo constatare
che nel mio paese che amo moltissimo
e per il quale ho impegnato
36
gran parte della mia vita, il calcio vale
molto di più. In tali occasioni si
ferma l’Italia, con buona pace dell’economia
e dei negozi che vendono
TV, saccheggiati oltre modo per accaparrarsi
i nuovi modelli a 300 pollici,
abbonamenti e così via. Il popolo
italico anticamente si teneva buono
con “panem et circenses”. La locuzione
era usata nell’antica Roma e
coniata dal poeta Giovenale, grande
autore satirico. Chi governava, si assicurava
da possibili tumulti con la
concessione di svaghi. Oggi, appunto,
tutti i mezzi d’informazione fanno
a gara per propinarci continuamente
il calcio in tutte le salse (per gli altri
sport, qualche cenno e niente di più),
e quando non si parla di questo, ecco
esibite fior di donne certamente attraenti,
tirate, audaci e che talvolta mostrano
generosamente non solo le cosce.
I tempi cambiano e la società con
essi. Ora lo stesso risultato si ottiene
iniettando overdosi di “Calcio e sesso”.
Intanto, dai mondiali siamo usciti
malconci...cacciati malamente!
Udine
Il Presidente della Sezione ANB,
Generale Adriano BIDIN ha recentemente
partecipato con Labaro ad
un incontro presso il Comune di
Udine con un reduce dalla Campagna
di Russia, Soldato di sussistenza
Ferdinando Pascolo, che alla fine
della ritirata, per merito di una
Compagnia di Bersaglieri compì
un gesto per il quale, dopo molti
anni ha ricevuto una Medaglia direttamente
dal Presidente della Repubblica.
Ecco un breve sunto della
sua vita.
Ferdinando “Silla” Pascolo è nato
a Gemona del Friuli il 24 ottobre
1919. Suo nonno Antonio con suo
padre e i suoi zii avevano una fattoria
in Via Cella e vantavano una tradizione
secolare di artigianato di
grande qualità, ed insegnarono quel-
l’arte a Udine, presso l’istituto che
ora si chiama Malignane ed alla
scuola professionale di Gemona del
Friuli. Nel 1926 Ferdinando si trasferì
con la famiglia a Udine, dove
tuttora risiede. Ferdinando, militare
nella campagna di Russia, portò a
termine azioni che si rilevarono determinanti
per la sopravvivenza di
centinaia, forse migliaia di persone.
Dopo l’8 settembre militò tra i partigiani,
con il nome di Silla. Fu carcerato
in Via Spalato e dopo varie vicende
fu fatto fuggire dal direttore
delle carceri per evitare che la polizia
nazista lo interrogasse e lo torturasse
per estorcergli segreti dell’attività
del CLN e “Silla” si presentò ai
partigiani di Gemona del Friuli e
riuscì a evitare che, proprio nel carcere
della sua città natale, si verificassero
episodi di maltrattamento
dei prigionieri e si praticasse una
sommaria resa dei conti.
Di seguito il racconto delle sue vicende
che ha dettato di getto.
La sussistenza era a brandelli,
inoltre a Voroshilovgrad, la cucina
era andata in fiamme.
Avevo ricevuto dal mio comandante
l’ordine di portare in salvo la
cassa del comando. L’abbiamo caricata
su di un camion. il mio comandante,
Polato, mi aveva dato sei uomini.
Quando arrivammo a Dnepropetrowsk
la prima persona che ci
venne incontro, forse perchè riconobbe
le mostrine della sussistenza, fu
un Capitano davvero malridotto.
“Datemi qualcosa da mangiare - implorava
- non ho niente, vi prego.”
Ma anche noi non avevamo nulla.
Trovare cibo in una città in preda al
caos ci apparve subito impossibile;
eravamo in mezzo a nostri connazionali
allo sbando, completamente senza
viveri.
Riuscimmo ad accamparci in una
“Casa della cultura” abbandonata: era
molto grande. Fu qui che mi diedi da
fare e, devo dire, diedi il meglio di
me.
Ispezionando i locali riuscimmo a

controcanto
trovare quasi tutto quello che ci sarebbe
servito: avevamo a disposizione
una grande cucina attrezzata e
porte ed infissi in quantità abbondante
come combustibile. C’era quasi
tutto. Mancava solo roba da mangiare.
All’ingresso di Dnepropetrowsk
avevo vista un magazzino tedesco
che forse aveva ancora del cibo e sapevo
che tra alleati c’è l’obbligo di
assistenza reciproca.
Pensai: basta esibire le carte con
la firma giusta.
La cassa del Comando poteva essere
aperta solo da un graduato, ma
era l’ultimo dei problemi.
Sapevo a grandi linee cosa ci fosse
dentro e pensai che avrei trovato
qualcosa che mi avrebbe potuto aiutare.
La portai al piano di sopra, ruppi
i sigilli e la aprii. Dentro c’era
quello che cercavo: tanti moduli e
una caterva di timbri. Non appena
rintracciati gli stampati che mi interessavano,
li misi sul tavolo insieme a
una quarantina di timbri ed al tampone.
Trovai anche la penna e l’inchiostro..
C’erano anche i soldi delle paghe,
ma non mi interessava nient’altro
e la richiusi.
Iniziai la mia personale battaglia
con i moduli. Non li avevo visti prima
e dovevo essere certo di indovinare
quelli giusti e di formulare la richiesta
nei modi conformi apponendo
solo i timbri appropriati. Se l’addetto
tedesco avesse ricevuto una richiesta
sbagliata, sarebbe stato tutto inutile a
forse un epilogo non onorevole per
quei soldati italiani che avrei dovuto
inviare con la mia richiesta.
1 moduli erano prestampati con
l’elenco di che cosa fosse possibile
chiedere. Non ricordo se fossero
scritti sia in italiano che in tedesco o
se accanto alle parole “carne” e “pane”
aggiungemmo “Fleisch” e
“Brot”. Fatto sta che attorniato dai
miei compagni presi un modulo e lo
compilai. Ci misi su qualche timbro e
firmai: Polato. Due soldati partirono
per il magazzino tedesco.
Cosa mai sarebbe successo? Il camion
con mezzo bue e un carico di
pagnotte fece ingresso nel cortile dopo
circa un’ora. C’era da mangiare!
All’arrivo del primo carico, subito
gli altri miei compagni si misero a
caccia di legna per fare fuoco: smontarono
porte e infissi, ruppero tavoli e
sedie.
Organizzai un turno rigido, tutti
quelli che ci raggiungevano dovevano
ricevere almeno una tazza di brodo
caldo, un pezzetto di carne e un bel
pezzo di pane.
Dopo un giorno o due presi un altro
modulo. Chiesi solo carne e pane,
le due cose essenziali, non volevo
sbagliare, non conoscendo il tedesco.
Timbrai e firmai di nuovo Polato. Il
camion partì vuoto e tornò pieno
un’altra volta. Andammo avanti casi
per un altro po’ e intanto continuavano
ad affluire soldati, tutti allo stremo.
Arrivò anche una compagnia di
bersaglieri con un ufficiale con un
centinaio di uomini. Anche loro chiedevano
da mangiare. L’Ufficiale si
informò su chi comandasse e lo portarono
da me. “Da mangiare ce n’è,
ma vi dovete mettere a lavorare. Dovete
darci una mano, caricare e scaricare,
procurare la legna, preparare
delle tavolate. Dissi: “organizzi tutto
lei.”. L’Ufficiale si mise ai comando
e divise gli uomini in gruppi di lavoro,
a ognuno dei quali, come gli avevo
chiesto, mise uno dei miei compagni
. Tutto funzionava perfettamente:
vennero preparate delle tavolate e la
cucina lavorava a pieno regime, c’era
chi tagliava la carne in piccole parti
in modo che ognuno ne avesse un
pezzetto, chi affettava il pane, chi attizzava
il fuoco.
Quel comandante, mi pare fosse
un tenente, si dimostrò veramente capace,
averne di così nell’esercito!
La voce che c’era un reparto della
sussistenza e dei bersaglieri che davano
da mangiare si sparse in breve
tempo. Arrivavano continuamente
nuovi soldati e da noi ricevevano un
mestolo di brodo caldo, un pezzo di
carne e una fetta di pane tedesco. Dopo
altri tre o quattro giorni fummo
raggiunti da un gruppo di Ufficiali e
da diversi soldati sfuggiti da Voroshilovgrad
all’accerchiamento dei russi
grazie ai tedeschi. Gli ufficiali chiesero
chi dirigesse le operazioni e tra i
Bersaglieri spuntò una della Sussistenza
che riferì che era Polato, il loro
Comandante: “Qui dirigiamo noi -
aggiunse un altro mio compagno -
cioè lei, signor Comandante” (anche
se in ritardo lo aveva riconosciuto).
37

controcanto
Vennero su al primo piano e mi
trovarono ancora indaffarato con i
timbri. Di fatto avevo passato quasi
tutto quel tempo in ufficio. Non potevo
abbandonare la cassa per nessun
motivo, rappresentava la salvezza. E
poi dovevo compilare i moduli, sempre
attento a non sbagliare, visto che
il primo era stato un capolavoro! Sapevo
che le cose funzionavano alla
grande perché ero continuamente aggiornato
sull’andamento della cucina
e su quanti e quanti e quanti soldati
avevano mangiato.
Gli Ufficiali cui feci rapporto mi
fecero un sacco di complimenti: il
più caloroso fu quello del mio Comandante
che, senza saperlo, aveva
firmato moduli su moduli indirizzati
al Comando tedesco. Fu allora che
passai il posto ad un furiere che era
giunto con loro ed il Comandante Polato
cominciò a firmare davvero
Non so quante persone sono passate
nella mensa improvvisata di
Dnepropetrowsk, ma nella memoria
mi sembra che abbiamo dato da mangiare
a mezzo esercito italiano.
Nei giorni che seguirono la lunga
attesa dei treni che ci avrebbero portati
in Italia vidi degli uomini, ormai
allo stremo delle forze, logorati dal
freddo e dalla fame, afferrare quel
pane duro come il cemento, sedersi a
38
terra ed affrontarlo,
quasi fosse un nemico
da distruggere,
con rabbia, con disperazione.Distruggere
quel pane voleva
dire sopravvivere.
Con i bersaglieri,
avremo distribuito
forse 5000 razioni;
avevo creato le basi
per la sopravvivenza,
la cosa poi è continuata
aumentando in
efficienza e con l’arrivo
degli ufficiali fu
completa l’organizzazione.
A Dniepropetrowsk
giungevano i
nostri treni e forse
dopo le cose andarono
meglio. Non ricordo
esattamente quante
volte siamo andati
dai tedeschi, 4- 5 volte di sicuro, e
ogni volta ci davano mezzo bue e il
pane.
Un mezzo bue può pesare 150 kg.
ma 40 sono ossa! 100-110 Kg fanno
1000 razioni.
Anni dopo, in un paesotto della
bassa friulana, Sivigliano, ero all’osteria,
stavo condividendo il piacere di
un buon bicchiere di vino con alcuni
paesani e ci raccontavamo delle nostre
vicende di guerra. “Saveiso, cuanch co
jeri a Dnepropetrowsk”, “Sapete,
quando ero a Dnepropetrowsk, stavo
morendo” disse un certo Plinio, alpino,
“ero certo che sarei morto perché
non ce la facevo proprio più, il freddo
e la fame mi avevano tolto ogni forza
e anche ogni speranza”.
Invece, vengo a sapere che danno
da mangiare. Siamo andati li, io e altri
disgraziati come me: ci hanno dato
un poco di brodo caldo, un pezzetto
di carne e una fetta di pane duro che
ti spaccava i denti. Ci hanno ridato un
po’ di energia e tanta illusione di poter
tornare. E’ stato sufficiente per
darci la forza di resistere ancora. Ci
hanno salvato la vita!
“Soi stat jo”, dissi. Poi pensai, ero
io che firmavo al posto del mio comandante,
ma insieme ad altri sei
della sussistenza e a un centinaio di
bersaglieri con il loro bravissimo tenente.
Fu tutto. Sul momento non mi
avrà neppure creduto, ma cosa importa,
era vivo e tanto bastava. Plinio,
al secolo Libero Versolato, diventerà
in seguito mio cognato, sposai sua
sorella Celestina, la mia Geno”.

sport cremisi
Bers. SEVERINO CANAVESI: Presente!
A chi non possiede i capelli bianchi questo nome dirà
poco o nulla. Si tratta invece di un campione del ciclismo
eroico la cui carriera è coincisa con quella di veri e propri
fenomeni: Binda, Guerra, Coppi che oscurarono altri corridori,
forse meno predisposti al protagonismo, ma altrettanto
formidabili. E’ il caso di Severino Canavesi, Bersagliere
nella vita e nello sport del quale nel 2011 ricorre il
100° anniversario della nascita.
Nasce infatti il 27 gennaio 1911 a Gorla Maggiore
(VA) da famiglia modestissima. Si innamora della bici sin
da giovanissimo aiutando nella bottega di ciclista Giuseppe
Groli che anni dopo diventerà suo suocero. Lo anima
un carattere umile, ma serio e deciso, che lo sprona a cimentarsi
sulle asperità della Valle Olona. L’esordio alle
gare avviene nel 1926 ottenendo sei brillanti vittorie. Ben
dodici l’anno seguente con 13 secondi posti. Da notare
che in quegli anni le corse erano assai più rare di adesso.
Passato nella categoria superiore, nel 1928 debutta con
due vittorie e vari piazzamenti; nel 1929 vince anche la
San Geo, uno dei traguardi più ambiti dai dilettanti, battendo
campioni come Guerra, Bovet, Bonativa. Nel 1930 e
‘31 ottiene prestigiosi risultati, presagio di un fulgido futuro.
Nel 1932 chiamato al servizio di leva viene arruolato
nel 12° Rgt. Bersaglieri di stanza a Milano e assegnato al
Btg. ciclisti. Nei 18 mesi di servizio i suoi superiori chiudono
un occhio concedendogli di allenarsi. Un ricordo indimenticabile
per la comunità del suo paese è il passaggio
in uniforme da Bersagliere ciclista quando furono effettuate
le grandi manovre dell’Esercito italiano. Un’intera
armata transitò per Gorla Maggiore passata in rassegna
dall’allora comandante, il Duca di Bergamo. Proprio il
gruppo dei Bersaglieri ciclisti col nostro campione rese gli
onori al Comandante con un applauditissimo presentatarm.
Nel 1934, dopo intensi allenamenti, vince tra l’altro i
campionati lombardo e italiano di ciclocross nonché la Tre
Valli Varesine con un ottimo terzo posto nella Coppa Bernocchi
(la vincerà nel ‘41), gare allora considerate di grandissimo
rilievo. Negli anni successivi ottiene vittorie e
piazzamenti in prestigiose competizioni meritandosi dal
grande giornalista sportivo Emilio Colombo i titoli di “gazzella”
e “vicerè della montagna”. La coppia Canavesi-Introzzi
domina anche nelle riunioni in pista disputate all’Arena
o al Vigorelli di Milano. Di lui la Gazzetta dello
Sport scrive: “...è il direttore generale dell’orchestra, sprona
i suoi compagni, li incita, li richiama...parecchi gli attori
ma uno solo il protagonista: Canavesi...nel suo cuore divampa
la fiamma di un orgoglio sconosciuto “. All’arrivo
di una tappa del giro d’Italia al Vigorelli Severino viene
contornato da un folto gruppo di ex Bersaglieri, con in testa
il loro capo Giuseppe Vaccaro, che lo coprono di elogi.
In quel tempo i guadagni erano pochi; la moglie Ida ricordava
che Severino rinunciava quasi sempre a medaglie
o coppe per scambiarle per pochi soldi con qualche generoso
tifoso; gli ingaggi infatti erano appena sufficienti per
vivere modestamente. Nel 1941 Canavesi è richiamato alle
armi con destinazione Livorno, poi trasferito a Milano dove
può partecipare a qualche gara. Dal 1941 al 1946 il Giro
d’Italia viene sospeso ed anche le altre competizioni si
diradano. In caserma Severino è benvoluto dai superiori
per cui gode di ampia possibilità d’allenamento e di partecipazione
a riunioni, specialmente al Vigorelli.
Dopo il periodo bellico, nel 1945 Canavesi continua
ad allenarsi metodicamente nella speranza di poter rientrare
in qualche formazione ma i suoi 34 anni costituiscono
un ostacolo insormontabile. Deve arrangiarsi. Corre
perciò come indipendente con una maglia sulla quale
la moglie ha ricamato CANAVESI e con una bici costruita
con le proprie mani, utilizzando materiali parzialmente
donatigli da simpatizzanti. A questo punto emerge
il carattere, lo spirito indomito e battagliero del Bersagliere.
Partecipa al campionato italiano senza una squadra,
senza alcun tipo di assistenza, tecnica o morale, da
solo contro i campioni più acclamati: Coppi, Bartali,
Servadei, Ricci, Cottur, Valetti che in ogni momento possono
beneficiare di qualsiasi sostegno. Dopo varie scaramucce
iniziali Canavesi va in fuga, giusto per guadagnare
ad un traguardo volante un paio di tubolari, merce preziosa
a quel tempo, giacché quelli con cui corre gli sono
stati fraternamente omaggiati da un direttore sportivo.
Avendo però acquisito un discreto vantaggio i grandi
mandano i loro gregari alla caccia del fuggitivo ma il
Bersagliere vuole vincere, lo VUOLE fermamente, tutta-
39

sport cremisi
via, ad un certo punto, dopo 100 Km. di fuga, viene colto
da crampi. Coppi e Bartali gli si fanno sotto a meno di
trecento metri. E’ la fine? No, egli ben ricorda: fiducia in
te stesso sino alla presunzione! Mancano 40 Km. all’arrivo.
Spronato da Alfredo Binda, cosa per lui insolita, Severino
si getta a capofitto giù dalle discese, la sua specialità,
e tra il tripudio di una folla in delirio si corona ad
Angera CAMPIONE D’ITALIA. I grandi sconfitti, un
po’ imbronciati, non mancano tuttavia di stringergli cavallerescamente
la mano con aspre critiche per chi lo
aveva dimenticato ed abbandonato.
Canavesi gareggerà fino al 1948 partecipando a Giri
d’Italia, a classiche prestigiose, a circuiti e a riunioni in
pista ottenendo sempre risultati lusinghieri. Per il suo
comportamento morale, civile e sportivo ospiti famosi come
Bartali, Magni, Fomara, Cottur, Moser e tanti altri si
prodigheranno negli anni a tributargli attestazioni ed affettuosi
riconoscimenti. Continuerà fino all’ultimo a cimentarsi,
come quando era giovane, per le asperità della Valle
Olona finché il 30 gennaio 1990 un male inesorabile lo
porterà a gareggiare per le vie del cielo.
Un grande uomo, un grande campione, un grande Bersagliere.
Il figlio Angelo, anch’egli Bersagliere, tenterà
per qualche anno di seguire le orme del padre, peraltro
con buone speranze, ma i bisogni familiari lo costringeranno
ad altre scelte. Morirà il 22 febbraio 2010 per mano
di un rapinatore presso il suo chiosco di carburante. La
notizia fu trasmessa da tutti i TG nazionali.
Angelo Bossi, Bersagliere.
Bari
Il Sergente Onofrio Dentamaro, già 1° reggimento Bersaglieri
e socio della locale Sezione ANB ha preso parte
alla Maratona Ciclosportiva delle Dolomiti; eccolo mentre
affronta le dure rampe del Pordoi.
Il 19 Settembre del 1970, nel 1° centenario di Roma
Capitale, giungeva a Roma -Porta Pia, la “Staffetta Podistica
Cremisi”, costituita da sei Bersaglieri che con turni
40
di quattro chilometri ciascuno, superava il percorso di circa
500 chilometri tra Bari e la Capitale, recando nell’alto
del braccio destro una fiaccola con la fiamma accesa al tripode
del Sacrario d’Oltremare di Bari e depositata sul tripode
posto alla base del monumento al Bersagliere d’Italia
al cospetto di Porta Pia.
All’arrivo erano in attesa a ricevere i tedofori oltre i
media, tante autorità civili e militari ed un folto pubblico,
con il Generale Luigi Bonifazi, allora Vice Presidente Nazionale
della A.N.B. ed il Generale di C. A. Nicola Straziota,
già comandante del 4° e del 7° Bersaglieri in guerra.
Di seguito, stralciato, il saluto rivolto dal Generale
Straziota ai sei tedofori che nel pomeriggio del medesimo
giorno venivano ricevuti in Campidoglio dall’allora Sindaco
di Roma On. Clelio Darida.
Nerviano (Mi)
Domenica mattina 3 Ottobre 2010 si è tenuta presso il
Poligono del Tiro a Segno Nazionale di Legnano la 4° edizione
della Coppa Conte Paolo Caccia Dominioni organizzata
dalla omonima Sezione ANB nel rispetto dell’art. 3
del decalogo di La Marmora che afferma: conoscenza assoluta
della propria arma, ovvero della carabina.
Classifica Tiratori
1° Giani Paolo (ANB Legnano) punti 96; 2° Golden;Ombretta
(ANB Legnano) punti 92; 3°Carta Michele
(Ass. Fante Legnano) punti 92; 4°Bollato Mauro
(ANB Nerviano) punti 91;- 5° Leuzzi Marco (ANB
Legnano) punti 88; 6° Fabbro Giulio (ANB Lonate
Pozzolo) punti 87.
Classifica Sezioni ANB
1a ANB Legnano (Giani/Goldin/Leuzzi) punti
276; 2a ANB Nerviano (Bolcato/Covizzi
G.Paolo/Covizzi Marco) punti 25; 3a ANB Lonate
Pozzolo (Fabbro / Ruggeri / Vanelli) punti 253; 4a
ANB Nova Milanese (Caimi / Mantovani / Pieghetti)
punti 244; 5a ANB Inveruno (Cerotti / Idrini /
Rolfi) punti 232; 6a Assoc. Fante Legnano (Carta /
Cozzi / Maringoni) punti 223; 7a ANB ABBIATE-
GRASSO (Agosti/Gorinto/Nativi) punti 210.
La gara di tiro con carabina cal. 22 è una manifestazione
molto legata alla specificità del Corpo dei Bersaglieri, e
vede sempre una buona partecipazione di squadre della
Provincia di Milano e di Varese e anche se non recepita da
altre Sezioni ANB, lascia sempre nei tiratori (vincenti,
perdenti o così così) la soddisfazione di aver potuto misu-

sport cremisi
rarsi con altri tiratori, Bersaglieri e non, come ai bei tempi
dei rispettivi ...vent’anni allegramente.
Presenti alla premiazione (ed anche in gara) il Presidente
Provinciale ANB Milano, Nativi; il Segretario Provinciale
Cerotti ed i Consiglieri Provinciali Fusco e Pieghetti
e del Bers.Ten. Col Forte. Alla prossima!
Il Presidente Bers. Emilio Codari
Pistoia
Nella foto il Bersagliere Caputo Paolo e signora che
hanno partecipato alla corsa podistica Pistoia – Abetone
insieme a 12 Bersaglieri e 14 Simpatizzanti della locale
Sezione ANB Serg. Maggiore Aldo Rosa che hanno accompagnato
i meno abili negli ultimi tre chilometri della
gara.
7° Bersaglieri
Tre impavidi Bersaglieri del 7° hanno preso parte alla
mezza maratona di Bruxelles che ha avuto luogo il 2 ottobre
al Supreme Headquarters Allied Power Europe, organizzata
dall’Headquarters Support Group.
I tre Bersaglieri si erano ritrovati il 2 maggio sul lungomare
barese insieme al Colonnello Antonio Randine per
partecipare al 7° Campionato Interregionale Bersaglieri
podisti sulla distanza di ¼ di maratona organizzato dalla
Sezione ANB di Bari per spronare i giovani a cementare,
vivere e divulgare lo spirito bersaglieresco. In quell’occasione
accettarono, persuasi si trattasse di uno scherzo,
l’invito del Col. Randine a prendere parte alla mezza maratona
di Bruxelles e quando pensavano che quell’invito
fosse caduto nel dimenticatoio si ritrovarono iscritti d’autorità
alla manifestazione ed ebbero giusto il tempo per un
accelerato allenamento in vista dello svolgimento della
gara prevista per il 2 ottobre.
I tre Bersaglieri: Ten. Col. Francesco Di Marno, Aiutante
maggiore in 1ª del 7°, il Cap. Marzio Cavallo ed il
Luogotenente Donato Pinto, completata la preparazione,
hanno raggiunto in aereo Bruxelles e con la canotta nerocremisi
si sono cimentati con altri concorrenti ed hanno
raggiunto onorevolmente il traguardo conseguendo tempi
molto apprezzati e la premiazione con una bella medaglia.
Rientrati felicemente nel capoluogo pugliese desiderano
ringraziare il Col. Randine per l’invito e si sono dichiarati
pronti per altri cimenti.
41

figure da ricordare a cura di Mario Galante
Porcia (Pn) - Addio al
Maresciallo Maggiore
Aiutante Pietro Fantozzi
E così il Maresciallo Maggiore
Aiutante Pietro FANTOZZI ci ha lasciato,
forse l’ultimo di quel gruppo
di mitici Sottufficiali che nel lontano
1949 ricostruirono “il Grande Ottavo”
e che di quel reggimento furono
la spina dorsale. Arguto e pronto alla
battuta come sanno essere i toscani,
ineccepibile sia come professionista
sia come uomo, generoso e sempre
disponibile, ha lasciato un ricordo vivissimo
in tutti coloro che lo hanno
conosciuto.
Per l’ultima volta ha attraversato
l’androne della “Martelli”, quella
“nuova” che si trova in quell’angolo
di Cielo che l’Onnipotente ci ha riservato;
è entrato in quell’indimenticabile
cortile; ha rivolto uno sguardo
ammiccante a La Marmora, ed è stato
accolto dai vecchi Ottavini che lassù
dimorano con l’affetto e la complicità
che tanti anni di quotidiano comune
lavoro hanno cementato.
C’erano tutti ad aspettarlo! Erano
tantissimi, ormai. Ci mancherà, ma
sarà sempre anche qui con noi. Nei
nostri ricordi e nei nostri cuori.
Un anziano Bersagliere
Carpaneto Piacentino (Pc)
Il 16 agosto 2010 ci ha lasciato il
Bersagliere Ernesto BELLINI, classe
42
1925, combattente della seconda
guerra mondiale, prigioniero dei tedeschi,
internato a Mathausen, Benemerito
della locale Pubblica Assistenza
cui ha donato una autoambulanza
in ricordo del figlio Dott. Giancarlo
prematuramente scomparso.
Molto legato al nostro Corpo cui
presenziava alle principali cerimonie
ed ai vari raduni. Alle esequie erano
presenti con Labaro i commilitoni
Sezionali e le Autorità cittadine con il
Sindaco e diversi Assessori.
Lendinara (Ro)
Il 21 marzo 2010 ha concluso la
sua ultima corsa il Bersagliere Rinaldo
DEGLI ESPOSTI all’Hospice di
Bentivoglio, dove si è spento all’età
di 91 anni. Rinaldo era conosciuto
come “Nino il Bersagliere”. Dal dopo
guerra non aveva mai mancato di partecipare
ai cortei e alle manifestazioni
pubbliche. In quelle occasioni indossava
l’uniforme da Bersagliere
con il cappello coloniale col quale
aveva preso parte alla campagna
d’Africa e alla battaglia di EL Alamein.
Era Sergente Maggiore del 7°
Reggimento e fece proprio il motto
inciso sulla targa commemorativa
della battaglia perduta che recita:
Mancò la fortuna. Non il valore. Da
una ricerca condotta dal figlio Luciano,
anche lui Bersagliere, risultò che
il padre era uno dei dieci militari di
quel Reggimento superstite di El Ala-
mein ancora vivente. Meritò due Encomi
Solenni sul campo per il valore
e il coraggio dimostrato.
Portogruaro (Ve) - Un
Bersagliere inossidabile
Luciano FALCOMER era nato il
17 ottobre 1917 a Concordia Sagittaria
(Ve) da Giovanni e Caterina Zanon,
terzo di 5 figli.
Nel 1938 partì per il servizio militare
con destinazione Pola in Istria,
inquadrato nel 12° reggimento bersaglieri
con l’incarico di attendente del
Cap. Luigi Reguzzoni Verso la fine
del 1939 venne trasferito alla Scuola
Allievi Ufficiali di Parma, sempre al
seguito dello stesso Ufficiale.
All’inizio del 1942 rientrò al reggimento,
che nel frattempo è stato
spostato da Pola a Reggio Emilia, dove
veniva formato un nuovo battaglione
da inviare in Libia di rinforzo
all’8° reggimento bersaglieri.
Nel maggio 1942 partì in treno da
Reggio Emilia per Castel Vetrano, e
da qui verso la Libia in aereo, destinazione
Tripoli, aeroporto di Castel
Benito.
Poi il viaggio verso il fronte di El
Alamein con camion civili. Il caso
vuole che l’autista del mezzo su cui
sale sia di Lison (purtroppo nel tempo
si è perso il ricordo del suo nome).
Arrivato al fronte, in mezzo al
deserto, a circa 40 km a sud di El
Alamein, viene assegnato alla 7ª cp.
del 23° btg. con l’incarico di puntato-

figure da ricordare a cura di Mario Galante
re al cannone anticarro “42/37”. In
quella zona è schierata anche la “Folgore”,
separata dai bersaglieri da una
zona di sabbie mobili.
In prima linea la situazione è difficile:
per alloggio si scava una buca,
ricoprendola con un telo per proteggersi
dal sole e dal freddo della notte;
per mangiare si aspettava il buio per
evitare le mosche; c’è scarsità di
mezzi, negli spostamenti spesso devono
“trainare” a mano il cannone.
La situazione peggiora progressivamente,
i rifornimenti scarseggiano,
fino a novembre quando, durante la
battaglia di El Alamein, il fronte cede.
Ad un certo punto il reparto si
trova abbandonato a se stesso, senza
ordini e senza collegamenti.
Si ritirano distruggendo armi e
materiali per non lasciarli al nemico.
Vagano per due giorni nel deserto, fino
a quando vengono catturati dai
soldati inglesi e condotti ad Alessandria
d’Egitto (altri due giorni di cammino
nel deserto). Poi con dei camion
verso il Cairo dove, controllati
e registrati, vengono inviati nei campi
di prigionia di Suez. Sono sistemati
in tende, 12 prigionieri ognuna, la razione
di cibo è di 10 litri di “brodaglia”
a base di lenticchie ogni 100
persone, però, prima di prendere la
propria razione, bisogna spostare gli
insetti che galleggiano nella pentola.
Luciano comincia ad avere grossi
problemi di salute, ha il corpo pieno
di piaghe e arriva a pesare 32 kg.
Spesso viene visitato dai medici inglesi,
che comunque si limitano a
constatare la situazione; comunque
sopravvive. Alla fine del 1944, insieme
ad altri prigionieri, viene imbarcato
ed inviato in Gran Bretagna.
La nave trasporta circa settemila
prigionieri e passa per Gibilterra con
destinazione Glasgow in Scozia, però,
per sfuggire alla caccia dei sommergibili
tedeschi compie un giro
molto largo attraverso l’oceano atlantico,
avvicinandosi molto alle coste
statunitensi. A destinazione i prigionieri
vengono rivestiti ed inviati nei
vari campi di lavoro sparsi in tutta la
nazione; Luciano viene inviato vicino
a Londra.
Nel campo vivono in baracche, lavorano
alla coltivazione degli ortaggi
e ricevono viveri in natura come i
soldati inglesi. Complessivamente il
livello di vita è più accettabile rispetto
al campo di Suez.
Ancor privo di notizie della famiglia
viene rimpatriato nel giugno
1946 ed imbarcato vicino a Londra,
sbarca a Taranto e prosegue con mezzi
di fortuna, anche su carri merci
aperti, per giungere in stazione a Mestre
ove, con altri commilitoni concordano
con una coppia di macchinisti
diretti a Portogruaro di usufruire
del loro treno merci appena fuori dalla
stazione dove il convoglio rallenta
consentendo loro la salita.
Giunto a Portogruaro trova il fratello
Narciso in stazione, ma con il ritorno
a casa i problemi non erano finiti,
trova un paese in ginocchio, non
c’è lavoro, non ci sono soldi, ed il fisico
è ovato, dopo diversi anni ritornerà
ad una vita normale, ma sempre
fiero di aver fatto il proprio dovere e
di essere ancora un Bersagliere!
La nipote
Sergente dei Bersaglieri
Mario Baccaglini
Caro papà, grazie per l’esempio
della tua tenacia soprattutto nelle dif-
ficoltà, grazie per la tua autorevole
tenerezza, grazie per la sincerità e
coerenza tra fatti e parole nonostante
i limiti e la fragilità di ogni uomo,
grazie per la puntualità e precisione
con cui ricordavi le persone nei giorni
dei loro compleanni, anniversari di
matrimonio e di morte (compresi i
commilitoni del terzo sia di Lendinara
di Rovigo che di Ravenna).
Semplici gesti: una telefonata, un
biglietto, un gesto geniale e creativo
del tuo faidate; una poesia in rima, un
gioco nuovo per un bimbo, magari
con la matematica che tu amavi, una
storia raccontata, inventata o tratta
dalla tua esperienza di vita, mai scontata;
gesti sempre orientati a far imparare
qualcosa. D’altronde hai sempre
vissuto affrontando la vita da vero
Sergente dei Bersaglieri, la corsa
della fanfara, con le piume al vento e
sorridenti ognor recita una canzone.
Il tuo funerale nel giorno della natività
della Madonna di cui porti il
nome, come quello della Madonna
del Pilastrello di Lendinara (il Santuario
che hai frequentato fin da bambino)
e della Madonna del Cammino,
Patrona dei Bersaglieri. Sicuramente
il flik flok ha scandito il tuo arrivo in
cielo e a noi figli continui a dire bimbo
alza la testa, il pianto non far
brillar, del babbo tuo le gesta la Patria
non potrà scordar.
Arrivederci papà.
Cinzia
43

amarcord
Potenza
L’Inno di Goffredo Mameli intonato
a Potenza a gran voce con visibile
emozione, come accade nella
celebrazione di riti collettivi, la benedizione
del Vescovo Superbo, la
deposizione di una corona d’alloro
alle vittime dell’insurrezione lucana,
lo scoprimento di una lapide commemorativa
“18 Agosto 1860 - 18
Agosto 2010, Potenza città capoluogo
e del Risorgimento”, colpi di fucile
a salve dal balcone del Palazzo
di Città, l’inaugurazione della mostra
“La finestra documentaria 1799-
1860”, per seguire le tappe di un
passaggio storico dal governo borbonico
al governo sabaudo, canti e
balli in via Pretoria e in piazza Mario
Pagano, in costume d’epoca, per
ricreare l’ambiente in cui si verificò
l’insurrezione del 18 agosto 1860,
con la quale la città cacciò i Borboni
e permise l’insediamento del governo
proto-dittatoriale, decretato da Re
Vittorio Emanuele II.
Questi i momenti delle celebrazioni
per il 150° anniversario dell’Unità
d’Italia nel capoluogo lucano.
Celebrazioni, ma anche riflessione
su eventi che hanno segnato fortemente
la storia della Basilicata e
dell’Italia tutta, in un convegno con
relatori: il Sindaco di Potenza, Vito
Santarsiero; il Sindaco di Bari, Michele
Emiliano; i presidenti della
giunta e del consiglio regionale, De
Filippo e Folino; il Prefetto di Potenza,
Dott. Luigi Riccio; il Senatore
a vita Emilio Colombo; il Presidente
della Provincia di Potenza, La Corazza
ed inoltre: 28 Sindaci; diversi
consiglieri comunali, provinciali e
regionali e numerosi cittadini interessati
a capire, a valutare e criticare
una rievocazione della cui portata
“non ci si può rendere conto”, ha affermato
il Professore Antonio Lerra,
Presidente della Deputazione di Storia
Patria che ha soggiunto: “...se e
non ci si cala nell’alveo della storia
e non si rendono ricorrenti tali manifestazioni”.
E’ il Sindaco Vito Santarsiero a
44
chiedere ufficialmente che la celebrazione
del 18 Agosto diventi annuale
per meglio radicarsi nella coscienza
dei cittadini, perché ...”la
storia di Potenza è la storia di un
forte sentire liberale, unitario e autonomista.
La nostra è stata la prima
provincia a insorgere e a insediare
un governo provvisorio prima che
Garibaldi passasse lo stretto di Messina”.
Il Prefetto Luigi Riccio ha sottolineato
che a Potenza è stata innalzata
la prima bandiera italiana e che la
città è Medaglia d’Oro del Risorgimento,
riconoscimento conseguito
solo da cinque città italiane.
Da un articolo di Lorenza Colicigno
in “La Gazzetta del Mezzogiorno”-
Edizione: Potenza Città del 19
agosto 2010.
Voghera
Testimone di una disfatta. Testimone
di una Voghera triste e disperata,
stretta nella morsa dell’occupante
tedesco, che cingeva d’assedio
la caserma di cavalleria, dove stavano
ammassati migliaia di soldati italiani
lasciati alla mercé dei nazisti
dopo la firma dell’armistizio con gli
angloamericani a cui aveva fatto seguito
la fuga vergognosa del re, di
Badoglio e dei più alti vertici politici
e militari, preoccupati solo di salvare
la pelle, mentre l’Esercito, privo
di ordini precisi, si sfasciava.
Era 1’8 settembre del’43. Sono
trascorsi sessantasei anni da quel
giorno tragico, ma Romano Pandolfi,
romagnolo di Novafeltria, Bersagliere,
ora trapiantato a Roma, dopo
quasi vent’anni trascorsi dapprima a
Ivrea e poi a Milano, impiegato alla
Olivetti; conserva nitidi ricordi.
«Avevo 16 anni - racconta - da Savona,
dove con due amici, Giovanni
Zavoli e Matteo Bugli, stavo lavorando
in un cantiere per la realizzazione
di una galleria, decidemmo di
tornare a casa non appena sentito
l’annuncio di Badoglio alla radio
che la guerra era finita. Rammento
che all’ingresso del porto di Savona
erano stati affondati due piroscafi e
una nave posa cavi. Prendemmo il
treno, all’ingresso della stazione
c’erano, minacciosi, i tedeschi con
una mitragliatrice, ma riuscimmo a
passare. Giunti a Voghera improvvisamente
ci ordinarono di scendere.
Nel piazzale c’era un tedesco della
“feldgendarmerie” che urlava “raus
raus”. In quella confusione, fummo
spinti con gli altri verso l’uscita.
“Siamo dei ragazzi, siamo dei civili,
non dei militari”, provammo a protestare,
ma un altro nazista ci spianò
il mitra sotto il naso e ci spinse fuori».
«Fummo incolonnati e condotti a
piedi verso un grande edificio, seppi
poi che si trattava di una caserma di
cavalleria - continua Pandolfi -
Quando ribadimmo il concetto del
nostro essere civili, e non soldati, ci
risposero con delle risate. Trascorremmo
la notte in una grande camerata
dove stavano ammassate centinaia
di persone, perlopiù militari. Ad
un ufficiale italiano spiegammo chi
eravamo e lui l’indomani mattina
provò a spiegare ai tedeschi che stavano
commettendo un errore. Io,
Giovanni e Matteo eravamo terrorizzati,
avevamo sentito gli altri parlare,
c’era chi diceva che ci avrebbero
deportato in Germania e chi invece
che ci avrebbero fucilato tutti. Ma
noi non volevamo morire e tornare a
a casa dai nostri fratelli e dai nostri
genitori. Cosa c’entravamo con la
guerra?. “Al mattino ci portarono
davanti ad una commissione dopo
che un tedesco ci aveva fatto radunare
le maschere antigas e dargli fuoco.
Ricordo che erano in 7 o 8 seduti
ad un tavolo, c’erano anche due con
il distintivo della Croce Rossa, mentre
un ufficiale italiano invitava i
soldati a continuare a combattere accanto
al vecchio alleato germanico,
ma per risposta solo mugugni o peggio.
Mostrammo i nostri libretti di
lavoro e infine riuscimmo a farci
aprire il portone della caserma. Fuori
la strada era sbarrata dai cavalli di
frisia dietro cui stavano dei tedeschi

amarcord
armati fino ai denti. Davanti alla stazione
c’era un altro posto di blocco,
un capitano col bracciale dell’ Africa
Korps, che parlava italiano, disse:
“questi sono bambini, non hanno
neppure la barba...”. Raggiungemmo
il binario, arrivò un treno ospedale e
poi uno merci con i carri piombati,
servivano per caricarci gli italiani da
deportare nei lager. Aiutammo le
suore a caricare dell’acqua, poi
giunse finalmente il treno che proseguiva
per Bologna, Rimini. La salvezza.
Da un articolo di
Roberto Lodigiani
Il tripudio della
cittadinanza vicentina ai
Reduci delle battaglie dei
Tre Monti - Gennaio 1918.
Abbiamo ammirato le immagini
del Museo all’aperto della Grande
Guerra” che l’apposita Legge europea
ed italiana permette di allestire sul
territorio anche vicentino: è l’Europa
di oggi che vuol conoscere e sì interroga
sui perchè di quella tragedia.
Questa sera noi ne ricorderemo insieme
un episodio soltanto, ma ci mettiamo
in una posizione particolare. Diceva
Einstein che “la nostra più grande
illusione è il tempo” e noi qui raccolti
possiamo allora pensare di essere
gli abitanti di Vicenza nel gennaio
1918.
Dal primo giorno di guerra, iniziata
con un tiro di cannone dal nostro
forte Verena, avevamo visto un crescendo
dell’immane formicolio del
conflitto che ci aveva invasi e occupati
con tutte le attività che la guerra
comportava: aziende e artigiani che
producevano per l’esercito, ospedali
grandi e piccoli accampamenti, magazzini
militari, campi d’aviazione,
caserme, comandi, tribunali militari,
nuove ferrovie, insomma un movimento
continuo giorno e notte. Tutto
questo mentre sulle nostre vicinissime
montagne, già confine di stato con
l’Austria, la guerra ,che doveva essere
di brevissima durata, entrava nel
quarto anno. Aggiungiamo momenti
di paura come nel maggio 1916 e le
linee trincerate di difesa, i divieti di
circolazione, i passaporti per spostarsi
da un comune all’altro, la paura delle
spie la censura, i nostri fratelli o genitori
o amici che via via la guerra ci
prendeva. Poi la fame, i calmieri, i
centri di svago dei soldati, i carabinieri
ovunque, il coprifuoco, i fucilati nei
bordi dei cimiteri. Vivevamo in un
marasma nel quale entravano tutti gli
aspetti del vivere quotidiano.
Ormai ogni famiglia aveva almeno
un congiunto al fronte e ormai molte,
tantissime ne avevano perduto uno o
non ne conoscevano più la sorte.
Poi “Caporetto” che ci aveva tutti
presi alla gola: l’onda del panico, dell’angoscia,
degli sbandati, quasi catturati
come animali e custoditi in appositi
campi recintati, i profughi allucinati
dall’angoscia che erano sistemati
nelle nostre contrade o passavano,
spediti nella media o bassa Italia: il
peso immane della tragedia che nessuno
aveva prima voluto nemmeno
ipotizzare. E a Vicenza abbiamo saputo
subito dei combattimenti devastanti
sul bordo dell’Altopiano che avevamo
di fronte: peggio del 1916, ora anche
il Grappa entrava in pieno nella guerra
e dalle città, le industrie più importanti
per la guerra erano nuovamente
smontate e trasportate più al sicuro, al
sicuro di che? se la guerra stava per
scavalcare l’ultimo bordo delle nostre
montagne e scendere giù come una
brentana! Di notte con la luna tornavano
gli aerei nemici a bombardare e
tutte le cittadine pedemontane da
Schio a Bassano erano bersagliate
dall’artiglieria avversaria... paura. Vi
ricordate il Natale 1917: Natale di
sangue! I nostri soldati che erano arretrati
da tutta la linea dei monti nostri,
erano piantati sul centro dell’Altopiano
di Asiago e dietro avevano lasciato
una scia di morti nei combattimenti
continui. Gli avversari avevano
conquistato anche il Sisemol, il Val
Bella, il Col del Rosso, il Col d’Echele;
stavano proprio scendendo! Reggimenti
e Battaglioni riorganizzati salivano
continuamente al combattimento
e ne tornavano sparuti drappelli avviati
agli ospedali o indietro nella pianura
per essere ricostituiti. Era sicuro
che stavano arrivando aiuti e truppe
inglesi e francesi perchè il momento
era drammatico: più nessuno rideva, i
caduti aumentavano e di tantissimi
non conoscevamo più la sorte. Partivano
i ragazzi del ‘99, la guerra ci
prendeva i bocia di famiglia! Vicenza
da città di guerra era diventata città
combattente al cospetto dell’Altipiano,
del Pasubio, del Grappa che scendeva
a mattina sul Montello e sul Piave:
Vicenza era circondata dalla linea
dell’ultima difesa. Il Natale del ‘17 ci
vedeva raccolti attorno ai miseri presepi
allestiti per i più piccoli perchè
almeno loro avessero ar. Momento di
serenità, ma il nostro cuore era serrato
in una morsa mortale, sembrava che
tutto, stesse per crollare!
Di sera molti di noi salivano fino
alla Curva del Cristo lungo i portici di
Monte Berico perchè le voci erano
vere: SI VEDEVA IL FUOCO SUL-
L’ALTOPIANO un fuoco rosso nelle
buie notti di dicembre e gennaio senza
lumi e in mezzo a quel fuoco delle
artiglierie, sapevamo esserci i soldati
che da Vicenza salivano al fronte.
L’infernale rosso incendio sulla parte
orientale dell’Altopiano, insisteva sulla
zona di tre monti mai sentiti prima:
Val Bella - Col del Rosso - Col
d’Echele. Erano la porta per scendere,
travolgere Bassano, avvolgere il
Grappa e giù a Thiene e Vicenza.
L’inizio dell’anno nuovo vedeva persi
i Tre Monti e il rosso infernale spegneva
il messaggio che veniva dal
Presepe. Era gennaio, ma il freddo
non ci impediva di salire alla Curva
del Cristo per vedere, l’ansia per
quello che avveniva lassù non ci faceva
sentire il freddo di quelle sere. In
città era tutto un correre di soldati, di
truppe in treno, a piedi, sugli autocarri.
I corrispondenti di tutti i giornali
d’Italia erano qui a Vicenza, a caccia
preoccupati di notizie buone. A Bertesina
,appena fuori città, era costituita
una nuova intera brigata di Bersaglieri
e sù, in Alto piano. Tutti eravamo
45

amarcord
pronti, noi civili a sopportare tutto, i
soldati a combattere consapevoli della
gravità mortale del momento. Durante
il gennaio 1918 le notizie, tragiche fino
allora, facevano capire che non
c’era più arretramento della nostra linea
sull’Altopiano e alla fine di gennaio
l’avversario era stato decisamente
fermato e riconquistati il Val Bella,
Col del Rosso, Col d’Echele: era avvenuto
il miracolo; l’esercito di Caporetto,
radunati i superstiti e i bocia del
‘99, aveva fermato decisamente l’ondata
avanzante a prezzo di sacrifici
inimmaginabili. La porta socchiusa
dei Tre Monti: Val Bella, Col del Rosso
,Col d’Echele con Sasso di Asiago,
era chiusa e sbarrata: i Tre Monti entravano
nella LEGGENDA, alla fine
di gennaio 1918 i soldati italiani avevano
riscattato Caporetto! In città si
ricominciò a respirare e vedemmo
qualche timido sorriso sui volti degli
Ufficiali dei Comandi. Nei giorni di
dicembre ‘17 e gennaio ‘18, il generale
Pecori Giraldi, Comandante della
1ª Armata, lasciava alla sera il Comando
che era proprio qui sotto in
questo palazzo Municipale e saliva
con la vettura verso il suo alloggio.
La città era tutta oscurata e lui prendeva
la salita dei Portici di Monte Beríco
fino alla Curva del Cristo e li a
sinistra, avanti cinquanta metri, raggiungeva
il suo alloggio nella villa
che ora ospita il Carmelo di Clausura.
Alla Curva del Cristo ci vedeva in
gruppo, silenziosi a guardare il rosso
della battaglia sul margine dell’Altopiano.
Lui sapeva meglio di tutti: dei
Battaglioni spariti in quel rogo, di
quelli che erano li e di quelli pronti a
sostituirli nella prova infernale. Nel
nostro muto guardare ogni tanto tra
singhiozzi soffocati, si sentiva qualche
invocazione: “Madonna Santa !
Dio pietà, Dio pietà”. Il Comandante
della prima Armata chiudeva le sue
giornate con questo incontro spontaneo:
noi gente comune eravamo consapevoli
di quello che l’esercito stava
vivendo ed eravamo diventati, nelle
tragedia di Caporetto e nella determinazione
di resistere ad ogni costo, una
46
cosa sola con i nostri soldati che sparivano
nel fronte disteso davanti ai
nostri occhi. Vicenza, sempre col
fronte nel suo territorio, ora lo aveva
anche nel cuore di noi vicentini, consapevoli
che bisognava dare tutto per
la patrie comune.
Quando l’attendente chiudeva gli
scuri delle finestre private del Generale
lui dava l’ultimo sguardo a quella
linea di fuoco lá sui Tre Monti e tutta
l’ansia dei suoi soldati lassù pesava
sul suo cuore, ma poco più a sinistra
sulla strada ci aveva visti osservare lo
stesso fuoco di guerra e sentiva di non
essere solo.
Il Sindaco di Vicenza Muzani, già
la mattina del 1° gennaio recava a
S.E. Pecori Giraldi voti di riconoscenza
e augurio della Città a Lui e ai suoi
combattenti e il Generale rispondeva
auspicando la Vittoria.
Ma finalmente al 31 gennaio 1918
Pecori Giraldi poté stilare l’Ordine
del Giorno ai Soldati della 1ª Armata
confermando la Vittoria nella Battaglia
dei Tre Monti ,ed ebbe subito
un’idea geniale: DARE AI VINCITO-
RI DEI TRE MONTI IMMEDIATA-
MENTE IL PREMIO DI UN
TRIONFO POPOLARE perchè aveva
capito che la Città doveva abbracciare
subito i vincitori idealmente uniti anche
ai morti del rosso di quella battaglia!
Chiamò il suo Capo di Stato
Maggiore, il Sindaco, Maria Fogazzaro
dei Comitati di Soccorso ai soldati
ed espose loro la sua idea che venne
subito accettata.
Pochi giorni prima, mentre ancora
si combatteva sull’Altopiano, la
Giunta Municipale, accogliendo
un’iniziativa popolare, aveva aperto
sul Corriere Vicentino (l’allora Giornale
di Vicenza) una sottoscrizione intitolata
“Vicenza ai suoi difensori”
per offrire cartelle del prestito Nazionale
ai più valorosi. L’adesione del
popolo fu immediata ed anche la
“Provincia di Vicenza” aperse uguale
sottoscrizione.
Ecco quindi l’Ordine del Giorno
del 31 gennaio che sanzionava la vittoria
sui Tre Monti con le parole:
Soldati della 1ª Armata!
Nei combattimenti dei giorni 28 e
29 truppe del XII e XX Corpo d’Armata
e Riparti d’Assalto d’Armata
hanno valorosamente attaccato il nemico,
ritogliendogli importanti posizioni,
infliggendogli gravi perdite,
catturando oltre 2500 prigionieri, armi
e materiale in grande quantità. La
invincibile Brigata “Sassari”, i Bersaglieri
del 14° reggimento, i Reparti
d’Assalto del 5°, 14° e 20° Reggimento
Bersaglieri, i Battaglioni Alpini
“Monte Baldo”, “Tirano”, “Val
d’Adige”, “Stelvio”, i Reparti d’Assalto
1° e 2° e 16°, tutte le nostre artiglierie
ed alleate, il Genio, gli Aviatori,
che presero parte all’azione, gareggiarono
d’impeto, di bravura, di
perizia e già ebbero l’onore di, venire
segnalati all’Esercito ed al Paese dal
Bollettino del Comando Supremo
Il Ten. Gen.
Comandante 1ª Armata
Pecori Giraldi
Galliano Rosset

prossimi raduni
47

prossimi raduni
Carissimi Bersaglieri, il prossimo anno l'Italia compie
150 anni, noi ricorderemo l'evento il 17-18 e 19 giugno
nella Città che ci ha dato i natali. Il 59° Raduno Nazionale
lo abbiamo battezzato "TORINO 150°". Per noi rappresenta
il ricordo del nostro protagonismo, che ancor oggi
ci vede impegnati con le missioni di pace nel mondo,
mantenuto vivo con il sacrificio di quanti ci hanno preceduti
e per far sì che ci possiamo sentire orgogliosamente
Italiani. Non casualmente saranno 175 anni dalla fondazione
del Corpo, 155 anni della morte del nostro Fondatore
il Gen. Alessandro Ferrero della Marmora, 100 anni
dalla traslazione dei suoi resti nella Basilica di S Sebastiano
in Biella, ed infine 125 anni dalla costituzione della
Società di Mutuo Soccorso fra ex Bersaglieri che ha
dato origine il 18 giugno 1886 in Torino all'attuale Associazione
Nazionale Bersaglieri e sono inoltre 150 anni
dalla costituzione dell'Esercito Italiano avvenuta il 4
Maggio 1861. Nella pagina frontale è indicato il programma
di massima che abbiamo concordato. Saremo più
precisi con successivi comunicati, attraverso i quali Vi
forniremo tutte le agevolazioni che stiamo concordando
con le Istituzioni locali ed i vari ricordi dell'evento.
Con la presente vorrei ricordare a tutti Voi che Torino,
il prossimo anno, sarà più frequentata delle passate Olimpiadi
della neve e nel periodo del nostro Raduno sono
previste altre manifestazioni sportive a livello nazionale.
Torino, con la sua tradizione di città industriale non ha
mai avuto molta ricettività alberghiera e pertanto Vi consiglio
di non aspettare troppo tempo per le vostre prenotazioni.
Al momento abbiamo a disposizione circa 300 alberghi
di varie categorie, consultabili presso l'Agenzia che cura la locazione. Altre informazioni le potrete trovare consultando
il sito Associativo Nazionale "59° Raduno Nazionale Comitato 150°.”
In attesa di avere il piacere e l'onore di salutarVi personalmente a Torino, a nome del Comitato che ho l'onore Bersaglierescamente
di presiedere e mio personale, bersaglierescamente Vi saluto.
Bers. Piero Sergnese
48

prossimi raduni
Carzano ricorda i caduti.
Può innamorarsi dei Bersaglieri un paese di ridotte dimensioni
ma di grande vitalità, per di più per sua collocazione
geografica decisamente e “naturalmente” alpina ?
Può una comunità fare proprio il messaggio che si possa
perseguire la pace parlando di guerra? Carzano sta ampiamente
dimostrando che tutto ciò è decisamente possibile.
E anche per questa sua apertura e lungimiranza si sta
sempre più proponendo all’attenzione nazionale.
Da quando, e sono ormai parecchi anni, si è vivacizzata la
fiammella mai spenta del commosso ricordo dei bersaglieri
del 72° battaglione e degli altri Caduti, Italiani e Austro-Ungarici,
nell’ormai famosa operazione denominata “Sogno di
Carzano”, del 17/18 settembre 1917, non si contano più le
iniziative messe in atto. Iniziative non solo di memoria e di
celebrazioni, ma anche di carattere divulgativo, culturale e didattico;
anche il nuovo Parroco don Antonio Sebastiani è impegnato
in questa azione di alto valore spirituale per l’intera
comunità carzanera e per quelle dei dintorni.
Non avrebbe potuto del resto essere diversamente, se si
considera che per Carzano il traguardo più ambizioso in
questa fase è la elevazione della Chiesa parrocchiale a Tempio
dedicato proprio ai Bersaglieri del 72° battaglione e a
tutti gli altri Caduti del 17/18 settembre di 93 anni or sono.
E’ a buon punto il cammino intrapreso per questo riconoscimento,
impreziosito dalla richiesta di questa dedica avanzata
dalla Presidenza Nazionale dell’Associazione Nazionale
Bersaglieri, e resa possibile dalla disponibilità in tal senso manifestata
anche dall’Arcivescovo Mons Luigi Bressan e dall’appoggio
entusiastico del Sindaco Cesare Castelpietra, che
prosegue il cammino del suo predecessore Pietro Tavernar, e
dal convinto e concreto sostegno degli altri organismi amministrativi,
culturali, turistici, ecc. locali, provinciali e regionali.
A promuovere e seguire i vari aspetti e le varie fasi di questo
iter è il “Comitato Permanente 18 settembre 1917”, che oltretutto
sta già programmando una significativa manifestazione,
più precisamente un pellegrinaggio, per solennizzare nel
modo più degno possibile l’innalzamento a Tempio dei Caduti
della Chiesa parrocchiale.
Manifestazione che naturalmente coinvolgerà, oltre ai Bersaglieri,
le rappresentanze di tutte le altre Associazioni Combattentistiche
e d’Arma, anche d’oltralpe, e quella degli Alpini
naturalmente per prima, avendo oltretutto le penne nere dato
in ogni occasione la massima disponibilità a collaborare fattivamente
perché le cerimonie ottenessero il meritato successo.
Proprio questo Comitato rappresenta a sua volta una specie
di fenomeno a se stante.
Oltre ai membri locali, Presidente signora Piera Degan
compresa, è costituito da persone e personaggi ormai a loro
volta “innamorati” di Carzano, delle iniziative che vengono
portate avanti e dell’ambiente nel quale operano, che loro stessi
giudicano cordiale, affettuoso, quasi familiare, un clima che
assaporano in occasione di tutte le cerimonie e riunioni operative.
Basta del resto osservare quanto è successo lo scorso 19
settembre. Era stato programmato un ricordo un po’ vivace
considerato il ritmo delle musiche bersaglieresche, eseguite
alla perfezione dalla Fanfara bersaglieri S. Donà del Piave, diretta
dall’ormaí espertissimo M° Francesco Perissinotto nell’ambito
di una celebrazione le cui varie fasi sono state condotte
con rara perizia dal Col Luciano Salerno, apprezzato
studioso di “choise” militari e sua volta membro di rilievo del
Comitato.
Non una cerimonia eclatante, dunque, ma che ha ancora
una volta visto i carzaneri stringersi attorno ai Bersaglieri,
partecipare in gran numero a l’alza bandiera, alla celebrazione
della solenne Santa Messa, alla deposizione delle corone
di alloro ai Monumenti ai Bersaglieri e ai soldati Austriaci
caduti, nonché alla deposizione in Cimitero di una
corona d’alloro al Monumento ai Caduti di Carzano e mazzi
di fiori sulla tomba dell’allora Magg. Cesare Pettorelli
Lalatta Finzi e davanti alla stele Magg. Giovanni Ramorino,
Comandante del 72° battaglione bersaglieri impegnato in
quella tragica operazione e scomparso, mortalmente ferito,
nelle acque del torrente Maso.
Poi la sfilata, breve ma “sentita”, della Fanfara, dei Bersaglieri,
naturalmente di corsa, nonché della Pattuglia Bersaglieri
ciclisti giunta da Milano, seguita dal pranzo al Centro polifunzionale,
stipato dagli stessi Bersaglieri, dalle Autorità ed
anche da Sindaci o loro rappresentanti dei Comuni del circondano
e da molti carzaneri in gran parte volontari, e con il Comitato
praticamente al completo.
Persone di varia levatura e competenze, i componenti del
Comitato, che raggiungono Carzano, del tutto volontariamente
come è ovvio, provenienti da Milano, Bologna, Venezia,
Bergamo, Bolzano e Trento e via dicendo e che prestano la loro
opera con dedizione, entusiasmo e partecipazione degna
della migliore causa. Vorrà pur dire qualcosa!
Hanno inoltre un preciso significato le sempre più frequenti
visite che vengono fatte, e non solo da bersaglieri, a
questo piccolo paese, ai luoghi che videro svilupparsi le varie
fasi del “Sogno di Carzano”, ai monumenti che ricordano quei
tragici avvenimenti, al Cimitero.
Tutti hanno ormai acquisito un principio fondamentale: ripercorrere
le tappe della guerra, ricordare i tanti, troppi tragici
episodi che ne hanno caratterizzato le varie fasi, onorarne i
Caduti di tutte le nazionalità, nessuna esclusa, e trarne i dovuti
ammaestramenti per perseguire la pace, per fare in modo che
non si ripetano mai più simili tragedie.
L’intima soddisfazione della comunità carzanera deve sentirsi
arricchita anche da questo importante aspetto, da questo
messaggio di fratellanza che sta percorrendo strade fino a poco
tempo fa addirittura impensabili, con la prospettiva che
venga sempre più divulgato e sentito a tutti i livelli, anche in
ambiti internazionali, non fosse altro per la comunione di intenti
instaurata anche con le rappresentanze austriache delle
loro Associazioni Combattentistiche e d’Arma.
Giorgio Verbi.
49

icerche di commilitoni
Dopo 50 anni a Caserta come in un film
Nel 1960 gli allievi del 24° corso AUC, Bersaglieri e
Lagunari raggiungevano la caserma “Ferrari Orsi” di Caserta
per affrontare l’ultima fatica necessaria per la conquista
dell’agognata “stelletta“.
La vita scorre veloce e dopo appena ...50 anni quei” ragazzi
“, accompagnati dalle rispettive gentili Signore, sono
tornati a Caserta per un incontro di due giorni e per tuffarsi
nel mare dei ricordi più cari e più rari.
Incontrarsi e riconoscersi, parlare, raccontare e ricordare
anche piccoli episodi, magari all’epoca insignificanti,
ma, ai quali il tempo ha conferito sempre più importanza
fino ad ingigantirli: è stato esaltante e i due giorni sono
volati via senza accorgersene, come concentrati in due
ore, appunto la durata di un film.
La mattinata trascorsa alla “Ferrari Orsi” ha rappresentato
uno dei momenti particolarmente toccanti. Dopo la S.
Messa, celebrata dal Cappellano Militare e gli onori resi ai
Caduti con la deposizione di una corona di alloro, ha avuto
inizio la visita alla caserma. E’ ovvio, c‘era da aspettarselo,
tanto è cambiato, ma, ognuno, con sforzo mnemonico
notevole, come in un film, ha ricordato, con limpidezza,
quei luoghi vissuti, amati e odiati, tanto cari e ...maledetti!
Il cuore è stato costretto a dare il meglio di se per far
fronte agli innumerevoli stati emotivi per l’accavallarsi di
ricordi che prepotentemente emergevano all‘intrasatte
(improvvisamente).
Gli occhi e le parole di quei “ragazzi di 50 anni fa “,
esprimevano l’intima soddisfazione, la gioia di aver avuto
la possibilità di rivivere, anche per un tempo, purtroppo limitato,
luoghi frequentati.in passato, l’orgoglio e la fierezza
di aver lasciato quella caserma come ufficiali Bersaglieri
e Lagunari.
A questo punto è giusto esprimere dovuti e sinceri ringraziamenti
a quelli che hanno reso possibile questa indimenticabile
“due giorni”: a chi ha avuto questa idea, lanciata
in quel di Pordenone ed a chi si è “rimboccato le maniche”
per realizzare il tutto con una capacità organizzativa
che ha rasentato la perfezione (grazie De Marinis). A
50
chi ha agevolato i rapporti con Enti ed Autorità civili e militari,
con la sua costante disponibilità e generosità (un abbraccio
all’amico di sempre Angelo Agata) ed ai Presidenti
dell’Associazione Bersaglieri , provinciale e di Sezione
di Caserta, i Bersaglieri Sanguine ed Abbro, che ci hanno
accolti e supportati con entusiasmo e signorilità. Ma un
ringraziamento forte e chiaro va a tutti noi “formidabili attori
del film “ due giorni a Caserta “. Questo film ci ha
portati indietro nel tempo per poi proiettarci, con accresciuto
entusiasmo, nel futuro.
Non importa “ per quanto “; a noi interessa “ come “, e
noi ci crediamo con forza e sincerità d’animo. Vent’anni
allegramente e fiducia in se stessi fino alla presunzione.
Perché sia tutto chiaro fino in fondo prepariamoci per
il centenario. Forza “ragazzi del 24°”!
Intanto Di Giovanni, Fugali e Ravagnan ci hanno promesso
per il prossimo anno, una “ gita a Venezia “ .Ci saremo
! Bersaglieri sempre.
Pe.Pe.
A distanza di 47 anni, al 58°Raduno Nazionale Bersaglieri
tenutosi a Milano si sono incontrati: il Tenente Luigi
Santiloni; i Bersaglieri Secondelli Adriano e Bianchissi
Michele della 2^ Compagnia, III Battaglione dell’8° Bersaglieri.

volontariato e protezione civile
Abbiategrasso (Mi)
Sabato 30 ottobre i Bersaglieri della Sezione ANB Ten.
P. Montorfano si sono resi protagonisti della vendita di ciclamini
a sostegno delle iniziative promosse dalla Fondazione
ANT Italia “dietro un piccolo fiore ...un grande gesto
d’amore”.
Castellucchio (Mn)
Come lo scorso anno la Sezione ANB si è fortemente
impegnata il 28 ed il 29 agosto 2010 nella “Festa della
Comunità” per aiutare tutti coloro che soffrono in ogni
parte del mondo ed i Fanti Piumati hanno allestito un ammiratissimo
Stand insieme alla locale Stazione Combattenti
e Reduci con alcuni cimeli del Risorgimento e della
Grande Guerra. Tra i vari pezzi: una Medaglia di un Bersagliere
reduce dalla campagna di guerra del 1866 e della
Presa di Roma con effige di Papà Alessandro La Marmora,
coniata nel 50° Anniversario della fondazione del Corpo;
un elmetto “Adrian” della Grande Guerra con relativo piumetto
ed una bella foto del Bersagliere Tedeschi Sigismondo
del 13° Bersaglieri, bisnonno del Presidente Tabai,
caduto nel 1917.
Sono stati due giorni vissuti all’insegna della cultura,
con spettacoli, buona cucina ed il ricavato quest’anno è
andato ad un Ospedale per bambini cardiopatici della Guinea
Bissau.
Desio (Mi)
In collaborazione con l’A.I.S.M. la Sezione ANB U. Tagliabue
nelle giornate del 6 e 7 marzo 2010 ha attivamente
collaborato alla manifestazione Una Gardenia per
la vita.
Foggia
Anche quest’anno i bersaglieri della Capitanata hanno collaborato
con L’AISM. alla manifestazione Una mela per la vita
, che si è svolta nelle piazze della nostra provincia, in una
splendida giornata di sole. Le melodie “bersaglieresche” hanno
attirato molta gente che si è fermata per dare il proprio
contributo e ne ha approfittato per fare qualche foto con il cappello
piumato. In poche ore si sono esaurite le scorte di mele.
I Bersaglieri che hanno collaborato, con in testa il Presidente
Provinciale e tutti i presidenti di Sezione, hanno ricevuto
numerosi complimenti e sentiti ringraziamenti dal
Presidente Provinciale dell’A.I.S.M. , il dott. Massimo
Selmi.
II Presidente provinciale ANB Foggia,
Raffaele di Corcia
Frosinone
Anche quest’anno la Sezione ANB ha partecipato il 9
ed il 10 ottobre alle due giornate di solidarietà per la raccolta
fondi indirizzata a finanziare la ricerca scientifica.
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volontariato e protezione civile
Oltre alle piazze della città, il Comune ha autorizzato la
raccolta fondi anche nella Villa Comunale del capoluogo
ciociaro e la cittadinanza ha risposto con grande generosità
all’appello.
Grande soddisfazione, sinceri apprezzamenti e infiniti
ringraziamenti sono pervenuti dal nuovo Presidente
Prov.le dell’AISM di Frosinone Sig.Ceccarelli Daniele nei
riguardi del Presidente Provinciale ANB, Bers. Antonio
Lunghi, che ha coordinato la raccolta anche nel Comune
di Alatri con la locale Sezione ANB.
San Giovanni Rotondo (Fg)
Dopo la prima manifestazione di raccolta fondi a favore
dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla, effettuata
in occasione della Festa della Donna, i Bersaglieri della
Sezione “Pasquale DRAGANO” di San Giovanni Rotondo,
hanno aderito alla nuova manifestazione intitolata
“Una mela per la vita”.
Durante le due giornate della manifestazione sono state
vendute tutte le confezioni di mele messe a disposizione
dell’AISM. Ancora una volta, lo stand allestito dai Bersaglieri
ha registrato una notevole affluenza di cittadini sensibili
alle problematiche che l’Associazione porta avanti
con i vari programmi di assistenza e ricerca. La raccolta
dei fondi è stata superiore alle aspettative, merito anche
della simpatia mostrata dalla gente verso i fanti piumati,
brillanti protagonisti del recente Raduno Nazionale.
Il coordinatore della manifestazione
Bers. Salvatore TRICARICO
52
Tradate (Va)
Nelle foto la documentazione dell’impegno della locale
Sezione ANB a favore della raccolta fondi per la Sclerosi
svoltasi con la vendita delle mele dell’ottobre 2010.
Sergio Boni
Cremona
I Bersaglieri della Sezione ANB M.O. Giacomo Pagliari,
sabato 23 ottobre 2010 hanno offerto in Galleria
XXV aprile piante di ciclamini in cambio di un contributo
a favore della sede di Bologna della Fondazione ANT (Associazione
Nazionale Tumori) che porta avanti il Progetto
Eubiosa per l’assistenza specialistica domiciliare in modo
totalmente gratuito in tutti i giorni dell’anno a coloro che
ne facciano richiesta.
Il Presidente Mario Schiroli
Teramo
Il 9 e 10 ottobre la Sezione ANB ha collaborato con la
Sezione AISM all’attività “ una mela per la vita” allestendo
un centro raccolta fondi in Piazza Mazzini nel comune di
Bellante. Nella foto il Presidente il Bers, Cantoresi Giovanni
con i i simpatizzanti Loretone Linda e Candelori Fabio.

le nostre gioie a cura di Mario Galante
Abano Terme (Pd)
Il 3 settembre 2010 un
gruppo di Bersaglieri ha
consegnato un attestato della
Regione Veneto al Bersagliere
Aggiunto BISELLO,
classe 1910 già dell’8°
Reggimento il 29 luglio
2010 ha compiuto 100 anni.
Nella foto la figlia Franca
e i Bersaglieri: Lo Fiero,
il Presidente Interregionale
Nord Betti, Magro; a terra i
Bersaglieri: Legnaro di Torreglia
e Bert di Codroipo.
Auguri vivissimi
Ancona
Il Bersagliere Daniele SIL-
VESTRI, già dell’8° Reggimento
e membro del
Consiglio della Sezione,
ha inviato la foto nel nipote
Federico mentre corre
felice in casa, con in testa
il cappello piumato. Buon
sangue non mente.
Avezzano (Aq)
Il Bersagliere Guido PER-
ROTTA è orgoglioso di
presentare alla Famiglia
Cremisi, la nipotina Giulia
la quale si è classificata
con onore ad una gara di
nuoto svoltasi nel complesso
sportivo il “Pinguino”.
Caltanissetta
Il Bersagliere Mariano
RUVUTUSO, ferito gravemente
nella battaglia di
Montelungo l’8 dicembre
del 1943, ha compiuto 92
anni. Il Direttivo della Sezione,
accompagnato dalla
Fanfara, gli ha fatto recentemente
visita per la consegna
della tessera associa-
tiva. Auguri da tutta la famiglia
cremisi.
Cento (Fe)
Il Bersagliere Ciano GE-
MELLI in un momento di
gioia mostra orgoglioso la
sua nipotina Linda nel giorno
del suo 2° compleanno.
Cologne (Bs)
Il Bersagliere Luigi
UBERTI qui ritratto con il
nipotino Lorenzo orgoglioso
di presentare alla Famiglia
Cremisi un futuro Bersagliere.
Cologno al Serio (Bg)
Il Bersagliere simpatizzante
Roberto LEGRAMAN-
TI, 1° cittadino del comune
di Cologno al Serio è
qui ritratto il giorno della
nozze con la Signora Ilaria
avvenuto il 17 settembre
2010. Felicitazioni vivissime
dalla Redazione.
Crespino (Ro)
Il Bersagliere Giorgio PA-
PIN orgoglioso di far conoscere
la nipotina Giorgia
nel giorno del suo battesimo.
Jesolo (Ve)
La sposa Irene COMIN ritratta
in mezzo a due Bersaglieri:
Vittore, componente
la Fanfara “Leopoldo
Pellas” di Jesolo e Armando
Consigliere della
Sezione; rispettivamente
padre e nonno , nel giorno
in cui ha contratto matrimonio
con il Signor Paolo.
Auguri e felicitazioni vivissime.
Livorno
Il Bersagliere Ivo BRON-
53

le nostre gioie a cura di Mario Galante
DI, classe 1910, già del 3°
Reggimento e ultimo socio
vivente tra i fondatori della
Sezione, ha compiuto 100
anni. Attorniato dai figli,
dai nipoti, dai bis nipoti,
da qualche tris nipote. I soci
della Sezione con la sorpresa
della fanfara, hanno
festeggiato il secolo di vita
di Daniele. Auguri vivissimi
dalla redazione di
Fiamma Cremisi.
Milano
Il 27 dicembre del 2009,
su proposta di altre amministrazioni,è
stato insignito
dell’Onorificenza di Cavaliere
della Repubblica Italiana
il Bersagliere Pietro
Matteo CERIOTTI iscritto
alla Sezione di Inveruno
(MI) Consigliere e segretario
Provinciale ANB di
Milano. Il 2 giugno 2010,
su proposta di altre amministrazioni
è stato insignito
dell’Onorificenza di Cavaliere
della Repubblica Italiana
il Bersagliere Angelo
CRIVELLI iscritto alla Sezione
di Abbiategrasso
(MI) Vice Presidente Provinciale
ANB di Milano.
Alle più vive felicitazioni
dell’ANB milanese si aggiungano
quelle di tutta
l’ANB.
Montelupone e
Potenza Picena (Mc)
Ai famigliari ed al
Bersagliere cav. Attilio
54
MORGONI e Signora
Irene Calamante che hanno
festeggiato il 60° anniversario
di matrimonio, i
Bersaglieri della Sezione
ANB esprimono felicitazioni
ed auguri. Attilio,
Bersagliere del 6° Reggimento,
è un reduce della
campagna di Russia ove è
stato insignito dal Generale
Gariboldi di un Encomio
speciale; ferito gravemente
nella battaglia del
Don, è oggi tra i fondatori
della Sezione di Montelupone,
con tenace fibra bersaglieresca.
Pastrengo (Ve)
Il Bersagliere Vincenzo
Rocco FINOCCHIETTI e
la moglie Natascia insieme
alla nipote Arianna
nel giorno della sua Cresima.
Pesaro
Il Bersagliere Renato GE-
SUATO è orgoglioso di
presentare i nipoti Andrea e
Alessandro e saluta gli
amici della Fanfara dell’8°
Bersaglieri dal 1961 al
1963.
Roma
Il Bersagliere Carlo
AGNELLO è orgoglioso
di far conoscere alla famiglia
cremisi la mascotte
della Fanfara Bersaglieri
di Aprilia che in uniforme
ha assistito alla sfilata del
20 settembre 2010 a Roma
Ruvo di Puglia (BA)
Il 20 dicembre 2009 il bersagliere
Fernando Damiani
ha coronato il suo “sogno
d’amore” con la signorina
Patrizia Tenzone. L’evento
è stato coronato dalla Fanfara
di Altamura e dal
Gruppo Femminile Cremisi
della Sezione.
S. Pietro di Legnago (Ve)
Il Bersagliere Lino BEOZ-
ZI , Vice Presidente della
Sezione, ha festeggiato
con la Signora Miranda il
50° anniversario di matrimonio
insieme a familiari
e parenti. Bersagliereschi
auguri.
Il Bersagliere Giuseppe
FAVAZZA ha festeggiato
con la Signora Margherita
e familiari il 50° anniversario
di matrimonio. Bersagliereschi
auguri.
Spilimbergo (Pn)
Il Bersagliere Joris DEL-
L’ASIN, consigliere della
Sezione, già facente parte
della Fanfara dell’11°
Reggimento, ed ora della
Fanfara di Ceggia ritratto
con la moglie Elisa il 26
giugno 2010 giorno delle
nozze. Auguri e felicitazioni
vivissime dalla Redazione.

cariche sociali
Alessandria
Elezioni del Consiglio Direttivo
Provinciale del giorno 8 maggio
2010, triennio 2010-2012. Presidente:
Pietro BOLOGNA. Vice: Mario
BRANDOLINO. Consiglieri: Giovanni
GREGGIO, Agostino PI-
SCEDDA e Guido PETRON. Recapito
Presidente: Via Piave, 11 –
15121 Alessandria. Cell.
340.9979700.
Avezzano (Aq)
Elezioni del Consiglio Direttivo per il
triennio 2010-2012. Presidente Bernardino
ROSATI. Vice: Loreto MA-
RAGNA. Segretario: Franco CON-
GIOTTI. Consiglieri: Santino CERA-
SANI, Nello DI GIULIO e Mauro
CANCELLI. Recapito Presidente:
Via Monsignor Bagnoli, 11 – 67051
Avezzano (Aq). Tel. 0863.21328cell.
333.5085129.
Bagni di Lucca (Lu)
Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale
del 30 agosto 2010, triennio
2010-2012. Presidente: Vittorio PIC-
CHI. Vice: Giordano CASCI. Segretaria:
Cristiana GUIDI. Consiglieri:
Edoardo CONTRUCCI, Michele
MARCHESCHI, Simone TARDEL-
LI e Paolo UTTIERI. Recapito Presidente:
Via della Chiesa, 77 – S. Pancrazio
(Lu). Tel. 0583.578790 – cell.
339.6052316.
Civitanova Marche (MC)
Elezioni del Consiglio Direttivo Regionale
per il triennio 2010-2012.
Presidente: Fernando PEZZOLA.
Vice: Giuseppe PIZZUTI. Segretario
Mariapace PADALINO. Consiglieri:
Silvano BALDARELLI, Stefano
BELLAGAMBA, Antonio
CARDINALI, Giordano GUER-
RIERI e Giuseppe PALANCA. Recapito
Presidente: Via Migliarino,
1/B - 62012 Civitanova Marche
(MC) Tel. 0733.814231.
Cuneo
Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale
del 10 settembre 2010, triennio
2010-2012. Presidente: Valerio
ABBA’.Vice: Pietro MONTIS. Consiglieri:
Andrea BOLLA, Eraldo EU-
LA, Giancarlo MASSA, Giuseppe
GOLETTO, Mario PELLEGRINO e
Angelo TANCA. Recapito Presidente:
Via Castelletto Stura, 154 Frazione
Madonna Delle Grazie - 12100
CUNEO. Cell. 338.8974300.
Feltre (Bl)
Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale
del 28 luglio 2010, triennio
2010-2012. Presidente: Erminio PA-
NAZZA. Vice: Luigi CENTA. Segretario:
Andrea DAPOZ. Consiglieri:
Gerardo DE GERARDI, Silvio
MARCA e Luciano DAL ZOTTO.
Recapito Presidenza: Via Segusini,
2/D - 32032 - Feltre (BL) Tel.0439
302679 cell. 329.2086295.
Lucca
Elezioni del Consiglio Direttivo
Provinciale del 25 giugno 2010,
triennio 2010-2012. Presidente:
Carlo ZUMBO. Vice: Gabriella
RAVERA BALDINI. Segretario:
Marco DELLA LUNGA. Consiglieri:
Cristiano LUCCHESI, Vittorio
PICCHI, Franco RICCI,
Umberto STEFANI e Giorgio
VIETINA. Recapito Presidente:
Via S. Giustina, 17 - 55100 Lucca.
Tel. 0583.493732 - cell.
329.4040116.
Montella (Av)
Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale
per il triennio 2010-2012.
Presidente: Rino Damiano DE STE-
FANO. Vice: Antonio CONTINO.
Segretario: Francesco MARINARI.
Consiglieri: Giuseppe DELLI BOVI,
Massimo SAVINO, Gerardo PIZZA e
Aurelio DRAGONETTI. Sezione:
tel. 0827.61087 fax 0827.61618.
Cell. Presidente: 320.7239858.
Pescara
Elezioni del Consiglio Direttivo
Provinciale del 21 marzo 2010,
triennio 2010-2012. Presidente:
Giuseppe PERROTTA. Vice: Lino
DI MATTEO. Segretario Sandro
DI CRISTOFORO. Consiglieri:
Azelio BIGINI, Fiorenzi D’EMI-
LIO, Marcello DI MATTEO, Alberto
DI MICHELE, Giuseppe
FERRARI e Domenico MARTE-
LOTTA.
San Donà di Piave (Ve)
Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale
del 21 giugno 2010, triennio
2010-2012. Presidente: Fausto NIE-
RO. Vice: Francesco PERISSINOT-
TO. Segretario: Mauro CATTAI.
Consiglieri: Eddy RINALDO, Luigino
DONE’, Bruno GUIOTTO, Andrea
MAZZON, Emanuele MEROT-
TO, Domenico ALBANESE, Simonetto
LUCA e Mauro CATTAI. Re-
capito Presidenza: Via Svazia, 2 -
30027 San Donà di Piave (Ve) tel.
331 5095270.
San Vincenzo (Li)
Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale
del 10 agosto 2010, triennio
2010-2012. Presidente: Doriano VE-
RANI. Vice: Lauro BOCELLI. Segretario
Giuseppe PELLEGRINI.
Consiglieri: Mario BELLUCCI, Mario
BENACCHI, Giuseppe GORI,
Pier Luigi MACCANTI e Francesco
PISTOCCHI. Recapito Segretario:
Via Rossini, 7/A - S. Vincenzo (Li).
Cell. 347.2926821.
Sassari
Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale
per il triennio 2010-2012.
Presidente: Giovanni Battista
MANCA. Vice: Giovanni DELED-
DA. Amministratore: Tonino OR-
RU. Segretario: Giovanni Battista
NEGROTTI. Consiglieri: Giuseppe
SCIRRU, Giuseppe LELLA, Giovanni
Battista SINI, Arcangelo
SPANU, Marco BIANCHINA, Italo
MOTRONI e Davide CAMPUS.
Recapito Presidente: Via Filippo Figari,
5 – 07100 Sassari cell.
329.6166420.
Soragna (Pr)
Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale
per il triennio 2010-2012.
Presidente: Lino BELLINI. Vice:
Gianni GIORDANI. Consiglieri: Tullio
BASINI, Claudio FRATI e Giovanni
CASTAGNOLI. Recapito Presidente:
Frazione Carzeto, 140 –
43019 Soragna (Pr)
Teramo
Elezioni del Consiglio Direttivo
Provinciale del 14 settembre 2010,
triennio 2010-2012. Presidente:
Contardo CIABO’. Vice: Antonio
DI UBALDO. Segretario: Mauro
LORETONE. Consiglieri: Pietro
LALLONI, Vincenzo NOCELLA e
Camillo TESEO.
Teramo
Elezioni del Consiglio Direttivo Sezionale
del 26 febbraio 2010, triennio
2010-2012. Presidente: Giovanni
CANTORESI. Vice: Carlo TIBE-
RI. Segretario: Mauro LORETO-
NE. Consiglieri: Pietro CIUTTI,
Luca MAGNINI, Antonio SOTTA-
NELLI, PierCarlo CARDARELLI,
Marcello PIROCCHI e Benito
SOTTANELLI.
55

i nostri lutti a cura di Mario Galante
Agrate Brianza (MB)
Bersagliere Giuseppe
BALCONI, nato il 10 agosto
1931, già del 1° Reggimento
ed a Roma negli anni
’50, è deceduto il 23 settembre
2009. La moglie, le
figlie e i nipoti lo ricordano
con tanto affetto.
Borgo Sabotino (Lt)
Bersagliere Francesco
DELLA BONA, classe
1921 già del 1° Reggimento,
è stato un socio attivo,
responsabile ed ha partecipato
a tutti i raduni, è deceduto
il 12 giugno 2010.
Carsoli (Aq)
Bersagliere Angelo MAR-
56
CANGELI, classe 1924,
già del 3° Reggimento, è
deceduto il 21 luglio 2010.
Cernusco sul Naviglio
(Mi)
Bersagliere Carlo RAZZINI,
nipote del Ten. Col. Paride
RAZZINI, due Medaglie
d’Argento sul Carso e di cui
la Sezione porta il nome, è
deceduto il 24 giugno 2010.
Conegliano (Tv)
Bersagliere Tommaso
MANGINI, classe 1923
combattente nell’ultimo
conflitto mondiale nel I Btg.
Autonomo “Mussolini” e
Presidente della Sezione, è
deceduto il 19 luglio 2010.
Feltre (Bl)
Bersagliere Luigi ZOL-
LET, classe 1921, già del
7°, del 9° e quindi dell’8°
Reggimento e prigioniero
ad El Alamein. Per molti
anni Consigliere attivo della
Sezione e uomo esemplare,
ci ha lasciato il 25
aprile 2010.
Fermo (AP)
Bersagliere Giorgio PRO-
PERZI, classe 1931, per
oltre 30 anni Presidente
della Sezione, incarico
che ha espletato con dedizione
e passione; gli
iscritti lo ricordo con molto
affetto.
Ferrara
Bersagliere Giacomo LI-
BANORI, classe 1923,
combattente nel secondo
conflitto mondiale ed assiduo
frequentatore della Sezione,
è deceduto il 19 settembre
2010.
Figline Valdarno (Fi)
Bersagliere Pier Silvano
DECEMBRI, classe 1921,
già del 6° Reggimento,
combattente sul fronte
Russo, è deceduto il 27 luglio
2009.
Firenze
Bers. OTTANELLI Faliero,
nato il 30/06/1923 é
deceduto 01/11/2010; già
del 6° Reggimento Bersaglieri;
iscritto alla nostra
Sezione dal 1960 per oltre
50 anni.

i nostri lutti a cura di Mario Galante
Jesi (An)
Bersagliere Giovanni CA-
NONICO, nato il 8.4.1919
socio della Sezione dal
1977, è deceduto il 12 novembre
2009.
Lendinara (Ro)
Bersagliere Walter PEC-
CHIELAN, nato il
28.03.1949, socio attivo
della Sezione, è deceduto
il 10 aprile 2010.
Modena
Bersagliere Bruno BER-
TOLI, classe 1919, già del
9° Reggimento e dal 1947
socio della Sezione, è deceduto
il 4 settembre 2010.
Prima di essere catturato
dal nemico distrusse il piumetto
edin seguito partecipò
a tutti i Raduni con il
Fez!
Montella (Av)
Bersagliere Giuseppe
PASCALE, classe 1930,
già dell’8° Reggimento,
è deceduto il 16 ottobre
2003.
Ponte di Piave
Salgareda (Tv)
Bersagliere Eugenio PIO-
VESAN, classe 1937,
Consigliere ed attivo collaboratore
della Sezione, è
deceduto nel 2010.
Sacile (Pn)
Bersagliere Filippo CHI-
MENTI, classe 1934, vice
Presidente e punto di riferimento
per tutti, è deceduto
dopo lunga sofferenza nel
mese di luglio 2010. Condoglianze
alla Famiglia da tutti
i bersaglieri della Sezione.
San Daniele del Friuli
(Ud)
Bersagliere Giovanni
TURNI, classe 1948, già
del 1° Reggimento, Consigliere
di Sezione per vari
mandati e Benemerito per
l’attività svolta, è deceduto
il 3 luglio 2010.
Torino
Bersagliere Aldo CANTA-
MESSA, classe 1947, già
Sergente del 2° Governolo
e Presidente della Sezione è
deceduto il 2 agosto 2010.
Bersagliere Raffaele LI-
GUORI, classe 1934, già
del 67° “Fagarè” è stato
assiduo e fattivo socio, è
deceduto il 4 maggio 2010.
Urgnano (Bg)
Bersagliere Giuseppe PAS-
SI, classe 1935 già del 1°
Reggimento ha ricoperto la
carica di Alfiere con grande
impegno, è deceduto il
10 luglio 2010.
Bersagliere Giovanni PEZ-
ZOLI classe 1932 già dell’8°
Reggimento da 55 anni
stimato ed apprezzato
socio, ci ha lasciato il 30
agosto 2010.
57

ecensioni e ultime notizie
Rovati Angelo:
La Sezione di Pavia
fra cronaca e storia.
Edizione a cura dell’Autore.
Pagg. 104, illustrato.
S.I.P. e data.
Il volumetto
è stato pubblicato
in occasionedell’85°anniversario
della
fondazione
della Sezione
ANB Ettore
Comi di Pavia,
del 174°
anniversario
della costituzione del Corpo e per
non dimenticare i commilitoni caduti
in armi.
L’Autore ha saputo trarre frutto
dalla collaborazione di diversi personaggi
pavesi, autentici cultori del
bersaglierismo locale e: la Dr.ssa Loredana
Crotti e la Prof.ssa Paola
Chiesa; i Bersaglieri Abbiati e Bernuzzi;
il Col. Raffaele Babuscio nonché
il qualificato Dr. Mino Milani
hanno assiduamente offerto la loro
opera di ricercatori di dati, notizie,
fotografie, documenti ufficiali e di revisori.
Una sia pur rapida lettura offre
l’immagine di personaggi locali quali
il Negri, Paglino, Galazzetti e Calderara,
che alla guisa del Comi, di Razzini,
Baroni e Crotti hanno generosamente
offerto ai cittadini pavesi quel
qualcosa che unisce e rende simpatico
il nostro corpo.
Sono immagini genuine, racconti
dal vivo, autentiche testimonianze
dei momenti salienti della
nascita della Sezione Bersaglieri
pavese che rappresenta una struttura
viva della città; una città che generosamente
ha collaborato all’organizzazione
nel settembre del
1968 del 1° Raduno Bersaglieri di
Pavia e manifestato la sua simpatia
per il Corpo durante la posa del busto
di Bersagliere a Piazza Berengario.
58
MORCELLINI Gianni:
Sulla via di Alessandria.
Gruppo Albatros Il Filo S.r.l.
Roma 2010.
Pagg. 334. € 15,90.
Con questo
volume l’Autore
ci riporta
in Africa
Settentrionale
ed il romanzo,perché
di un avvincenteromanzo
si
tratta, descrive
attraverso
i diari dei tre protagonisti una guerra
che ha visto impegnati, da una parte
e dall’altra, eserciti decisi a portare
fino in fondo un compito tragico:
quello dell’uomo contro l’uomo. Ed
i tre protagonisti: Ferri, Mori e Bonini,
ci riportano sull’esotico sfondo
di dune ed oasi nel pieno del torrido
deserto nordafricano e ricordano di
aver difeso fino all’ultimo le posizioni
dell’Asse, minacciate dall’avanzata
britannica. L’originale
scelta narrativa proietta il lettore direttamente
sul fronte di El Alamein,
ove sono scomparse intere nostre divisioni,
il fior fiore di interi reparti
di giovani arditi, artiglieri, bersaglieri,
cavalieri, carristi, genieri, fanti,
paracadutisti e di addetti ai servizi
che profusero nell’immane lotta il
meglio delle loro energie.
Leggendo questo interessante libro
si percepisce l’atmosfera del deserto
con il suo silenzio cupo e stagnante
che domina sterpi arse , dune
tondeggianti e flagellate dal vento,
il sole accecante, la pianura desolata
priva di senso e misteriosa,
qua e là punteggiata di macchie di
bassi cespugli polverosi, sconvolti,
anche loro dai colpi di artiglieria
che tutto distruggono. E’ interessante
seguire le fasi del racconto e
le vicissitudini dei tre protagonisti,
due bersaglieri ed un Cappellano
che catturano il lettore con le loro
gesta e vicissitudini, dai toni dram-
matici e psicologicamente intrisi da
forti sentimenti. I tre caratteri che
dagli altrettanti diari tanto pregni
d’umanità, quanto differenti fra loro,
s’impressionano nella memoria
e riaffiorano, oltre la lettura, nella
quotidianità di oggi.
Ben riferisce il Dott. Mario Protano
nella centrata Prefazione ...essi ci
parlano, senza retorica alcuna e con
spirito di verità del vissuto dei nostri
bersaglieri in quel teatro di operazioni.
Ci rammentano la fede, il coraggio
morale e l’eroismo del soldato
italiano nell’ora suprema della prova
e sottolinea che intensa, degna ed
ammirevole è la figura di Don Ugo
Ferri, un sacerdote vero; un cappellano
autentico, il quale risalta per una
Fede viva e sincera che, ogni giorno,
diviene carità ed amore, solidarietà e
preghiera.
Come non ricordare il Sergente Giovanni
Mori, con la sua fiducia nella
Patria, il suo degno senso dell’onore,
il suo altruismo, i suoi sentimenti
d’affetto e di pietà verso i suoi compagni;
quand’egli descrive i bersaglieri
e i loro caratteri ed il Capitano
Carlo Bovini poi, splendida figura
d’ufficiale ricca d’umanità, capacità e
sensibilità che desta ammirazione. La
densità umana di questi caratteri che
l’autore descrive toccano l’animo nel
profondo.
Le pagine di Marcellini ripropongono
il tragico interrogativo della fine
di molti nostri bersaglieri nelle
sconfinate asperità del deserto e la
guerra ritorna, crudele, attraverso le
testimonianze dei diari dei tre protagonisti
che riportano non parole, ma
fatti; storie che hanno costruito un
Monumento, ed un invito a effettuare
un pellegrinaggio si, ma d’amore,
a quello eretto da Paolo Caccia Dominioni
nel dopo guerra in pieno
deserto, in prossimità della stazioncina
ferroviaria di El Alamein nei
pressi del quale insiste anche quello
– lapidario - del 7° Bersaglieri che
recita Mancò la fortuna non il valore.
Alfredo Terrone

ecensioni e ultime notizie
GAETANO PROTA, Quando
abbiamo tempo non abbiamo
più tempo Poesie e pensieri II
Volume - Istituto Grafico
Editoriale Italiano, Napoli 2010,
pp. 176, € 15,00.
Rileggendo
questo volume
che il
Bersagliere
Gaetano Prota
ha fatto recapitare
in
Redazione
colpisce l’illuminatapresentazione
del Dr. Rodolfo
Rubino che, ritornando a quanto
aveva attentamente letto e riordinato
secondo il suo metodo, aveva deciso
di presentare non solo il libro in
quanto tale, ma di avvicinare al lettore
lo stesso poeta che per molti versi,
per quell’attaccamento alla sua avventurosa
vita e soprattutto all’amore,
sente a lui profondamente vicino.
Sulla seconda aletta di questo suo
“Poesie e Pensieri 1956-2003”, c’è
una sua massima che anticipa tutta la
saggezza di cui Prota si avvale:
“Si muore davvero quando le speranze
muoiono“,
confermata da quell’altro verso che
recita:
“Un uomo che non spera è morto
prima di morire”.
E la morte gli è sempre presente,
sempre vicina, non gli fa paura; è un
traguardo che tutti dobbiamo tagliare
ed è solo questione di tempo, ma ci
invita a considerarla sempre presente,
pronta a portarci in un mondo forse
migliore, nella speranza dell’eternità.
L’evoluzione del poeta è confermata
sia nella poesia napoletana che di
quella in lingua; ci sono poesie dove
canta l’amore per la sua donna a tutto
il mondo e con infinita gioia lo grida
in Nu suonno:
“Ammore, ammore mio, quanto sì
bella
Sì doce comma ‘nu suonno ca se sonna
‘Nu suonno ‘e primmavera ‘mbarzamata
‘
Nu suonno ca m’àccire senza morte
‘Nu suonno ca me strazia chianu
chianu
Rubino ricorda ancora che per Prota
la notte rappresenta la vita che forse
è troppo breve e lui la vorrebbe eterna
per il suo grande amore. Ma come
si può in un breve scritto parlare di
un poeta? Sostiene infatti che dovrebbe
soffermarsi su ogni poesia e tesserne
le lodi, ma poi toglierebbe al
lettore il piacere di trovare in quei
versi momenti di gioia, di vita, di
passione e soprattutto d’amore che
oggi un’umanità così distratta, così
angosciata, così infelice ha smarrito.
Sottolinea inoltre che non potrà dimenticare
Prota, nelle sue vesti di
nonno bersagliere che vive per i suoi
adorati Gaetano, Emanuela ed Alessandro
che compaiono in tutto il loro
splendore: ad esempio cita i dolci
versi dedicati alla piccola Fragolina :
Piccolo sole, sei le gioie che verranno
Perla di rugiada che odori d’eterno
Sei un angelo caduto dal tetto del
cielo ...
La poesia di Prota non ha confini, la
si trova inoltre limpida e felice nei
suoi Pensieri, frutto di una saggezza
e di un’esperienza di vita pienamente
vissuta e soggiunge, commentando
questi versi:
La fama arriva dopo la morte
La fame...arriva prima!
Ma non si tratta solo di un volume di
poesie, in questo suo secondo volume
Gaetano Prota ha cercato nella storia
ed ha trovato un papa nella sua famiglia:
Clemente XI, al secolo Gian
Francesco Albani dei nobili di Urbino,
uomo di grande valore il cui pontificato
risale ai tumultuosi anni dell’inizio
del 1700 fino al 1721 e quasi
scusandosi aggiunge di aver cercato
di documentare quanto in suo possesso
per affermare questa sua nobile
appartenenza.
Ha riportato altresì una lettera di compiacimento
pervenutagli dal presidente
della Repubblica Carlo Azelio
Ciampi, non ché una rarissima riproduzione
, per la prima volta pubblicata
in Italia, del “Padre Nostro” in aramaico
e tante altre piacevolissime cose.
In questo contesto ci piace riportare il
finale della poesia ‘O berzagliere :
E corre, corre, corre...
E corre doppo morto
E quanno arriva là
S’arrapene tutt’ e pporte
E Isso dice ...trase...
Sì berzagliere e trase!
Ca tu sì degno è Dio.
Ci uniamo al Rubino nell’augurare a
Gaetano Prota di continuare a scrivere
sempre, a scrivere di tutto, sia di
Napoli e del suo mare, della natura,
del cielo, degli alberi, dei fiori, delle
stelle, sia della morte che non ci fa
paura, ma soprattutto del suo immenso
amore, vivo e palpitante, per la sua
meravigliosa e carissima Eva.
Dalla Presentazione
di Rodolfo Rubino
Vito LARAIA: Lungo il filo della
memoria. Pagg. 135, Potenza,
2010, S.I.P.
Quando si
narrano episodi
di vita
vissuta, specialmente
di
guerra, si rischia
di cadereinvolontariamente
in
una retorica
che, a volte,
fa dubitare
della veridicità di quanto scritto. Non
succede quanto si legge questo libro
scritto da Laraia, un Bersagliere, un
nonno Bersagliere che, sollecitato dal
nipote Luigi, ha deciso di affidare alle
stampe i suoi ricordi di vita vissuta
nei reparti bersaglieri nel corso dell’ultimo
conflitto, una testimonianza
umana e storico rievocativa che si distacca
dagli abituali diari di guerra
proprio per il messaggio che se ne
trae e soprattutto per la personalità ed
il nome dell’Autore, Presidente onorario
dell’ ANB Basilicata.
59

ecensioni e ultime notizie
Laraia ha fatto appello alla sua memoria
e ne ha tratto uno spaccato di
vita che inizia, quasi una premessa,
dal capitolo riferito al ...passaggio dal
cappello universitario a quello piumato
da Bersagliere, un cappello fortemente
voluto e cementato al 2° Reggimento
Bersaglieri allora di stanza in
Roma in quella caserma che ora è sede
della Presidenza dell’ANB.
La memoria di Laraia è fervida e puntualmente
descrive i trasferimenti nella
capitale per raggiungere un reparto
di formazione allora in via Lepanto e
destinato in Grecia; il viaggio in treno
per raggiungere Bari, l’imbarco per
Durazzo, poi Spalato quindi Ragusa
ed il lungo e difficile trasferimento attraverso
le montagne dell’Erzegovina
e della Bosnia. Non manca di citare la
parentesi ospedaliera per malattia,
frazionata fra Fiume, Potenza e quindi
il rientro al reparto che ritrova a
Varcar Vakuf, nel cuore della Bosnia
ove è subito impegnato con il XXXI
Battaglione Bersaglieri contro i partigiani
locali che tentavano di occupare
importanti nodi strategici.
Il diario prosegue con la descrizione
della battaglia, della ferita riportata in
combattimento e della ritirata verso
Petrovac con successivo ricovero
ospedaliero e rientro nella sua amata
Potenza, ove frequenta il Corso Allievi
ufficiali per essere destinato in Russia.
L’evolversi degli avvenimenti lo vede
trasferito a Faenza presso il 30° Btg.
Bersaglieri, poi a Casola Valsenio
con il 6° Reggimento Bersaglieri ed
all’annuncio dell’Armistizio, dopo
aver provveduto al sotterramento delle
armi, la licenza illimitata. Il libro
si legge volentieri perché emerge come
veicolo di memorie intessute dalle
sofferenze dei bersaglieri tormentati
dal gelo e dall’inedia, ma è anche
la testimonianza di chi ha vissuto e
sofferto quella tragedia da protagonista;
un protagonista che si è calato
nella sofferenza altrui e trasmette
emozioni con spontanea semplicità
nel ricordo dei tanti Caduti su tutti i
fronti di guerra.
Un’ultima annotazione riferita al La-
60
raia; alla fine della guerra, dopo la
parentesi dedicata allo studio ed al
conseguimento della laurea, si dedicò
appassionatamente non solo alla professione,
ma con frenetico dinamismo
alla riorganizzazione nell’intera
Regione della Associazione Bersaglieri
che ha portato ad elevati livelli.
Il volume può essere richiesto all’Avv.
Vito Laraia, Piazza B. Bonaventura,
10 – 85100 Potenza.
Alfredo Terrone.
Carzano: un sogno infranto, un
sacrificio da ricordare
Il Bollettino di guerra del 19 settembre
1917 firmato Cadorna, portava
una notizia apparentemente di poco
peso nella sua esasperante laconicità:
“In direzione Carzano (Valsugana) un
nostro reparto riusciva a spingersi oltre
le linee nemiche del torrente Maso e vi
catturava 200 prigionieri”. L’episodio
del tutto insignificante nella macroscopica
economia di una guerra che durava
ormai da 3 anni non ebbe alcun seguito,
per cui rimase isolato e liquidato
in pochissime glaciali parole. Lo spirito
di E. M. Remarque di “All’Ovest
niente di nuovo” ebbe valida conferma
nella fredda ufficialità dei Bollettini di
guerra. Queste parole scrivevo anni fa
nel presentare la gara ciclistica Carzano-Primiero,
che celebrava 1’80’ anno
di fondazione di una società sportiva,
quel “Veloce Club Trentino 1887” che
mascherava, dietro parvenze frivole,
l’aspirazione di un irredentismo trentino
mai domo. La corsa ciclistica partiva
appunto da Carzano, dove nella notte
tra il 17 e il 18 settembre del 1917 si
era consumato il sacrificio eroico e
purtroppo inutile del 72° Battaglione
Bersaglieri facente parte della IV Brigata
Bersaglieri agli ordini del Gen.
Piola Caselli e terminava a Primiero
dove un monumento di grezza pietra
locale ricordava il benvenuto che la
popolazione di quella borgata aveva
dato ai Bersaglieri.
A Carzano, lindo paesino di una
martoriata Valsugana, una lapide
marmorea addita ai “nuovi figli d’Italia”
il sublime ed eroico sacrificio,
purtroppo da molti sconosciuto che la
sezione ANB di Trento annualmente
ricorda con un commosso pellegrinaggio.
Vale la pena riassumere brevemente
le vicende di quella tragica
notte unicamente per esaltare, togliendolo
da un colpevole oblio, il sacrificio
dei numerosi Bersaglieri del
Maggiore Ramorino, immolatisi per
la Patria, non dimenticati, ma certamente
non degnamente ricordati. La
vicenda ebbe inizio il 12 luglio quando
un sottufficiale cieco, tale Milenick,
dal proprio avamposto di Carzano,
oltrepassato nei cuor della notte il
torrente Maso, si era presentato alle
nostre prime linee dicendosi “parlamentare”
incaricato di consegnare al
comando italiano un plico segreto per
conto di “Paolino” suo comandante
di battaglione. Il plico, subito recapitato
al Magg. Finzi dell’Ufficio Informazioni
della I Annata, conteneva
una dettagliata descrizione delle postazioni
di reparti e bocche da fuoco
nemiche che il Magg. Finzi volle far
controllare e furono riscontrate esatte.
Prima di prestar fede alla ghiotta
occasione, volle però conoscere il
fantomatico “Paolino”. S’incontrò
con lui più volte nella terra di nessuno
e venne a sapere che “Paolino” era
il Capitano di origine serba, dott.
Ljudevik Pivko, nato a Pettau (Jugoslavia)
nel 1880, insegnante presso
l’Istituto Magistrale di Marburgo ove
viveva con la moglie e quattro figli e
ove mori nel 1937. Questi, convinto
della serrata propaganda che il nostro
Comando Supremo diffondeva con
volantini tra i soldati austriaci delle
varie nazionalità irredentiste (servi,
czeki, boemi e bosniaci) perché si ribellassero
e contribuissero allo
smembramento dell’impero, aveva
organizzato segretamente un fronte di
resistenza raccogliendo l’adesione di
una cinquantina di ufficiali e di alcuni
soldati molto fidati, con i quali
aveva costituito una compagnia segreta
“Libertà o morte”. Il Pivko pertanto,
disponeva di una fitta e sicura
rete di informatori che lo aggiornavano
sulla dislocazione e consistenza

ecensioni e ultime notizie
dei reparti, sulla disponibilità di munizionamenti,
sul traffico militare alla
stazione di Trento, ecc. Le notizie le
trasmetteva in incontri col Finzi e, a
maggior garanzia della lealtà della
sua cosciente “mala” azione che aveva
lo scopo di servire solo la sua vera
patria, la Serbia, fece conoscere alcuni
dei suoi ufficiali come lui votati alla
stessa causa per la quale erano
consapevoli di rischiare la forca.
Il Pivko, comandante di battaglione
di prima linea sulla sponda sinistra
del Maso, si diceva pronto e disposto
a facilitare la sorpresa e, tagliando i
fili del telefono e del telegrafo, a disattivare
la corrente nei reticolati, ad
allargare e rinforzare il ponte sul Maso
per renderlo più agevole al passaggio
delle nostre truppe, a neutralizzare
per qualche ora le sentinelle versando
narcotico nel rancio o dando
grappa con sonnifero; tutte cose poi
realmente avvenute. Egli, in accordo
con Finzi ed i suoi collaboratori, aveva
steso un piano operativo che prevedeva
il raggiungimento nella prima
fase di venti obiettivi. In tale piano
rientrava la collaborazione volontaria,
come accompagnatori delle guide o
comandanti dei gruppi di primo assalto
di diversi ufficiali trentini, che, se
presi, avrebbero fatto la fine di Cesare
Battisti, tra quest: Delaiti Mattei, Scotomi,
Fiorio e Prato cui sorrideva
l’idea di poter entrare nella loro Trento
finalmente redenta. Il Magg. Finzi,
il suo superiore dell’Ufficio Informazioni
Col. Tullio Marchetta, trentino,
e lo stesso Gen. Cadorna che, informato
dell’operazione aveva dato il
suo assenso, erano convinti che il colpo
di mano avrebbe portato alla liberazione
di Trento e forse alla fine anticipata
della guerra. Per essa Cadorna
aveva messo disposizione le forze
necessarie affidando il comando della
VI Armata al Gen. Donato Etna che
non fece mistero del suo scetticismo
sull’esito dell’operazione. A sua volta
il Gen. Etna affidò il comando della
Divisione di testa che doveva essere
di rincalzo al battaglione d’assalto
guidato da Finzi e da Pivko stesso e
sfruttarne il successo avanzando celermente
su Borgo e Levito e, si sperava,
su Trento ad un certo Gen. Zincone
che con Etna condivideva aperta
sfiducia nell’operazione.
Nella notte illune tra il 17 e il 18
settembre, tutto era stato preparato e
disposto con meticolosa cura. Ad
ogni Ufficiale o comandante di reparto
fu distribuita una cartina della zona
con indicati gli itinerari da percorrere;
i soldati furono forniti di scarpe
di corda, per non far rumore, e di torce.
Puntualmente e senza colpo ferire
Finzi, Pivko ed il Magg. Ramorino
col suo 72° Battaglione Bersaglieri
occuparono verso la mezzanotte il
paese di Carzano costituendo una salda
testa di ponte sulla sinistra del
Maso, immobilizzarono oltre 2.000
guardie e si concentrarono nella chiesetta
di Spera in attesa di rinforzi che
però, non giunsero per un complesso
di ordini e contrordini, disposizioni
sbagliate, per la lentezza della marcia
dei soldati pesantemente equipaggiati
e soprattutto per il fatto che proprio
in quella notte era avvenuta per gli
austriaci l’adozione dell’ora legale
per cui tutti gli orologi degli assaliti
erano un’ora avanti ai nostri. All’azione,
condotta in un quadro di
completa confusione si aggiunsero
gli ordini ingiustificati del Gen. Zincone
di ritirarsi, anziché avanzare, lasciando
abbandonati i Bersaglieri di
Ramorino si in balia della furia dei
bosniaci nel frattempo risvegliatisi e
riavutisi dalla sorpresa.
Fu così consumato un inaudito
scempio di Bersaglieri che con accanimento
si difesero fino all’impossibile,
amareggiati dalla sensazione di
essere vittime di un tradimento alla
rovescia; oltre 300 caddero sotto i
pugnali e le baionette boeme e bosniache,
altri furono fatti prigionieri;
lo stesso comandante dell’eroico e
sfortunato Battaglione, ferito a morte,
fu travolto dalle acque del Maso ingrossato
dalle piogge stagionali.
Pivko ed i suoi militari della compagnia
segreta si rifugiarono nelle
nostre linee e dovettero subire un
processo nel quale poterono dimostrare
la loro buona fede, la loro sincerità
e la lealtà dei loro sentimenti,
tanto che dopo poco si arruolarono
tutti nella Legione czeca e combatterono
lealmente al nostro fianco fino
alla vittoria finale. Il Gen. Etna ed il
Gen. Zincone, riconosciuti da un tribunale
di guerra colpevoli dell’insuccesso
dell’operazione, furono esonerati
dai loro comandi.
La notte di Carzano fu davvero un
sogno? Fu invece un tradimento? Difficile
stabilirlo. Attorno ad essa c’è
ancora il mistero che la storia non ha
chiarito. Rimane il sublime sacrificio
del 72° Battaglione Bersaglieri che a
noi spetta con orgoglio annoverare fra
i più fulgidi e sfortunati eroismi della
gloriosa storia del nostro Corpo.
Da Orgoglio bersaglieresco n° 3
dicembre 2009
Riapre il Museo Nazionale del
Risorgimento Italiano di Torino
1878 - 2011
In occasione delle Celebrazioni
dei Centocinquant’anni dell’Unità
d’Italia, il 18 marzo 2011 riaprirà a
Torino il Museo Nazionale del Risorgimento
Italiano, il più antico e il più
noto tra i musei di storia patria italiani,
l’unico ad essere “nazionale” . Sarà
un museo completamente rinnovato,
moderno e funzionale che attraverso
30 sale, ognuna caratterizzata da
un colore, il colore della Storia, racconterà
come gli italiani divennero
nazione; sarà inaugurato dalla massima
carica dello Stato, il Presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano.
Un percorso che accompagna il visitatore
in un lungo viaggio che parte
dalla rivoluzione francese e si conclude
alla prima guerra mondiale.
Tra i protagonisti ci sono anche i
Bersaglieri, che la Storia d’Italia hanno
scritto e continuano a scrivere ogni
giorno con il loro prezioso contributo.
Il museo infatti conserva ed esporrà
numerosi cimeli e opere d’arte che ricordano
questo Corpo e le sue imprese.
Tra queste il dipinto di Felice Cerruti
Bauduc “Battaglia di Goito”,
61

ecensioni e ultime notizie
quello di Vincenzo Giacomelli “Battaglia
di Pastrengo”, il busto di Alessandro
La Marmora, la carabina da bersagliere
per tiratori scelti (mod. 1844), e
un antico e prezioso Medagliere.
E’ intendimento della Direzione
del Museo e del suo appassionato
personale accogliere fra le sue sale
i Bersaglieri che il prossimo anno
saranno a Torino dal 15 al 19 giugno
per il 59° Raduno Nazionale ed
a loro sarà praticata la possibilità
di un ingresso a prezzo ridotto: 2
euro, invece di 7 euro.
IL NUOVO ALLESTIMENTO
Il nuovo allestimento, spettacolare
e multimediale, ha trasformato il Museo
Nazionale del Risorgimento di
Torino in una realtà all’avanguardia
in Europa divenendo polo di attrazione
turistica per i tanti visitatori che
arriveranno nel capoluogo piemontese
per le Celebrazioni dell’Unità e
anche in futuro.
Saranno esposti 2400 pezzi tra oggetti,
quadri, uniformi, bandiere, medaglie,
armi, manifesti e, occasione
da non perdere, la ricostruzione con i
mobili originali della camera in cui
morì Carlo Alberto ad Oporto nel
1849, lo studio e la carrozza di Cavour,
i cimeli di Garibaldi, il modello
della cella di Silvio Pellico allo Spielberg,
le sale affrescate e, naturalmente
l’Aula del Parlamento Subalpino interamente
restaurata, e quella del Parlamento
Italiano, che ospiterà i grandi
quadri dell’epica del Risorgimento.
Il nuovo allestimento ha alla base
l’analisi sostanziale e concettuale di
tutto il materiale posseduto dal Mu-
62
seo effettuata dal prof. Umberto Levra,
ordinario di Storia del Risorgimento
dell’Università di Torino e
presidente del Museo che sostiene:
«Si tratta di un percorso cronologico.
A differenza di prima, si è però tenuto
conto che quello italiano non è
l’unico processo di unificazione ed è
stato inquadrato in un contesto europeo.
Quando nacque, nel secolo scorso,
si pensava con un’ottica tutta piemontese
e che il Risorgimento iniziasse
con l’assedio di Torino del
1706. Per noi storici oggi questo processo
prende le mosse dalle crisi originate
dai Lumi, dalle riforme, dalle
rivoluzioni del ‘700».
La “messa in scena” del nuovo
Museo è stata affidata all’Arch. Richard
Peduzzi, già Rettore dell’Accademia
di Francia a Roma. I nuovi
spazi espositivi sono stati pensati
come “stanze” costruite all’interno
delle preesistenti sale mussali ed ora
ci si trova all’interno di un nuovo
spazio di grande impatto per il visitatore.
Sarà quindi un Museo per tutti,
perché racconterà la storia di Torino,
del Piemonte, d’Italia e d’Europa e
saprà raccontarla al grande pubblico
come ai più attenti studiosi.
LA STORIA DEL MUSEO
La storia del Museo inizia nel
1878 quando re Umberto I regalò alla
Città di Torino la spada, l’elmo e le
medaglie del re Vittorio Emanuele II.
La sua prima sede, nel 1908, fu la
Mole Antonelliana nel 1908 e nel
1938 venne poi trasferito a Palazzo
Carignano.
Dal 2006, il Museo è stato chiuso
per il quarto completo riallestimento,
per le celebrazioni dei Centocinquant’anni
dell’Unità d’Italia.
LA VISITA AL MUSEO
Il nuovo allestimento offre la possibilità
di scegliere tra percorsi differenziati,
a seconda del tempo a disposizione
e dell’interesse ad approfondire
i temi proposti.
Grande attenzione è stata riservata
alle persone diversamente abili e
pertanto tutti gli spazi espositivi sono
privi di barriere architettoniche. E’
stato inoltre reso disponibile un percorso
dedicato ai visitatori ipovedenti
o non vedenti che, oltre all’ascolto
della descrizione di un certo numero
di oggetti attraverso le audioguide,
hanno la possibilità di esplorarne alcuni
dal vero, oppure di analizzarne
altri mediante appositi pannelli visivo-tattili.
Per i visitatori ipoudenti è
disponibile un percorso specifico sulle
videoguide con il linguaggio dei
segni, corrispondente al percorso di
visita breve.
INFORMAZIONI PRATICHE
Il Museo Nazionale del Risorgimento
Italiano è ospitato a Palazzo
Carignano nel cuore di Torino, con
ingresso da piazza Carlo Alberto, 8 -
a pochi passi da piazza Castello.
E’ aperto dal martedì alla domenica
dalle ore 9.00 alle ore 19.00.
Per prenotare la visita occorre telefonare
al numero 011.562.37.19, oppure
inviare una e-mail all’indirizzo prenotazioni@museorisorgimentotorino.it
Queste e altre notizie sono disponibili
sul nuovo sito del Museo all’indirizzo:
www.museorisorgimentotorino.it dal
quale sarà anche possibile prenotare
eventualmente la guida in italiano o in
più lingue, ottenere informazioni su ulteriori
servizi, vedere alcuni dei pezzi
più significativi esposti nelle sale.
Appuntamento dunque al 2011,
per una visita che resterà nel cuore
di tutti i Bersaglieri!
Da un articolo di
Antonella Giordano

ecensioni e ultime notizie
ASSOCIAZIONE NAZIONALE BERSAGLIERI
propone un viaggio in pullman in Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia,
Slovenia e Croazia, Carzano & Caporetto e una visita alla Dolina
del XV Bersaglieri sul Carso di Redipuglia dal 25 al 29 marzo 2011
1. giorno venerdì 25/3 ROMA - CARZANO - RONCEGNO TERME
Partenza in pullman alle ore 7.00 da Roma, Piazza dell’Indipendenza, di fronte alla sede del Consiglio Superiore
della Magistratura. Il viaggio si svolgerà via autostrada in direzione di Firenze e Bologna. Pranzo libero lungo il percorso.
Nel pomeriggio arrivo a Carzano e incontro con le autorità. Momento commemorativo e visita ai luoghi più
significativi dove si svolsero gli episodi della guerra. Sistemazione in albergo in località Roncegno Terme e trasferimento
in ristorante a Carzano per la cena. Dopo cena incontro organizzato dal Comitato “18 Settembre 1917” in
onore del nostro gruppo, presenti le autorità locali e la cittadinanza con l’esibizione del “Coro Lagorai” e la proiezione
di un filmato storico sulle azioni di Carzano. Pernottamento in albergo.
2. giorno sabato 26/3 RONCEGNO TERME - REDIPUGLIA - IL CARSO - MONFALCONE
Prima colazione e breve giro orientativo della cittadina di Roncegno Terme, centro climatico e termale di antica tradizione
a 535 metri di altitudine in posizione panoramica e soleggiata. Partenza per Redipuglia. Pranzo in ristorante.
Visita al Sacrario e al precedente cimitero, oggi Parco della Rimembranza o Colle Sant’Elia. Sistemazione in albergo
a Monfalcone, cena e pernottamento.
3. giorno domenica 27/3 MONFALCONE - CAPORETTO - COLLIO ITALO-SLOVENO - MONFALCONE
Dopo la prima colazione partenza per attraversare il confine con la Slovenia e giungere a Caporetto. Pranzo in ristorante.
Nel viaggio di rientro si sosterà nella regione del Collio italiano. Lo scenario è incantevole. Visita della rinomata
azienda vinicola con le antiche, stupende cantine, visita del castello e degustazione eno-gastronomica. Rientro
in albergo, cena e pernottamento.
4. giorno lunedì 28/3 MONFALCONE - PARENZO – ROVIGNO - MONFALCONE
Prima colazione e partenza per la penisola dell’Istria, in territorio sloveno. Sosta a Parenzo. Proseguimento per Rovigno.
Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio visita dell’incantevole città di Rovino. Rientro a Monfalcone, cena e pernottamento
in albergo.
5. giorno martedì 29/3 MONFALCONE - POSTUMIA – ROMA
Dopo la prima colazione partenza per Postumia e visita alle famose grotte. Nella tarda mattinata partenza per il viaggio
di ritorno. Pranzo libero lungo il percorso. Arrivo in serata a Roma e fine del viaggio.
Quota individuale di partecipazione (minimo 45 persone) Euro 595
Supplemento camera singola “ 84
Tassa di iscrizione “ 35
Considerate le numerose richieste pervenuteci per questo viaggio che si effettuerà alla fine di marzo si consiglia
di prenotarsi quanto prima. Le conferme saranno date in base alla data di ricevimento delle richieste fino ad
esaurimento dei posti, ponendo comunque il termine delle iscrizioni al 10 gennaio 2011.
RICHIEDETE IL PROGRAMMA COMPLETO
Informazioni e iscrizioni:
Associazione culturale STELLA ERRANTE (affiliata C.I.V.A.T.U.R.S.) Via Nizza152 00198 ROMA
Tel 06 64220540 Fax 06 64220524 comunica@stellaerrante.it www.stellaerrante.it
63

SOSTENITORI DI FIAMMA CREMISI ANNO 2010
COGNOME NOME CITTA’ IMPORTO € COGNOME NOME CITTA’ IMPORTO € COGNOME NOME CITTA’ IMPORTO €
GENUA FRANCESCO PESCHE 20,00
MEMMO ROCCO POGGIOFIORITO 20,00
FARINELLI DOMENICO LIPPIANO 20,00
SEZIONE ANB LEGNAGO 20,00
SEZIONE ANB ANDRIA 20,00
BIANCHETTI SEVERINO SAN VIGILIO 20,00
TUCCERI GIOVANNI CERCHIO 20,00
DELLI GATTI DANTE LUINO 20,00
GRIFA REMO RIVANAZZANO 20,00
LOIACONO GIUSEPPE MONTECOSARO 20,00
SEZIONE ANB MORTARA 20,00
BONTEMPI DANILO ROMA 20,00
BARNABE’ MARIO IMOLA 20,00
BARICHELLO ERNESTO LAINATE 20,00
GUALANDRIS DIONISIO VALBREMBO 20,00
CESARO ROCCO NAPOLI 20,00
SANTILONI LUIGI ROSELLE TERME 20,00
SQUARZANTI OSCAR ARGENTA 25,00
MATTIOLI RENATO FOLLONICA 25,00
MONTELEONE CARLO PALMI 25,00
COSENTINO GIUSEPPE BITRITTO 25,00
GRAZIOSI ROBERTO CIAMPINO 25,00
TORESINI DOMENICO ODERZO 25,00
MANGARONI CALISTO PIACENZA 25,00
RICCOBENE VINCENZO REGGIO EMILIA 25,00
DAINO GAETANO COMO 25,00
TRIPALDI AMEDEO S.GIULIANO TERME 25,00
ROMAGNOLI OLGA ROMA 26,00
COSTANTINI MANLIO ISOLA DEL LIRI 30,00
VILONNA SAVINO POZZUOLO MARTESANA 30,00
PILOTTI GIOVANNI VESTONE 30,00
GIANESINI LUCIA GALLIO 30,00
VALDATA RITA S.MARTINO SICCOMARIO 30,00
BOVICELLI ALDO ORBETELLO 30,00
MAGGIO GAETANO FORMIGINE 30,00
MORGANTINI ANGIOLO SARTEANO 30,00
SEZIONE ANB CAVA DE’ TIRRENI 40,00
CAMPANELLA FRANCESCO PACE DEL MELA 45,00
BUSI GIOVANNI BOTTICINO 50,00
GIROMETTA RITA VIGOLZONE 50,00
REZZOAGLI BERNARDINO CATANZARO 50,00
BERTOLAZZI FILIBERTO GENOVA 50,00
SEZIONE ANB POGGIO MIRTETO 50,00
GIARDINI NANDO CATANZARO 50,00
MANINI GUGLIELMO ROMA 50,00
SORAGNI ARMANDO MESTRINO 50,00
CIABO’ CONTARDO NOTARESCO 50,00
COGNOME NOME CITTA’ IMPORTO € COGNOME NOME CITTA’ IMPORTO € COGNOME NOME CITTA’ IMPORTO €
SOLMI ARMANDO CASALECCHIO DI RENO 10,00
ZANONI RINO S.PIETRO IN GU 10,00
PIVA LUIGI S.GIULIANO MILANESE 10,00
BAZZOLI GIOVANNI MONIGA DEL GARDA 10,00
ROMAGNOLI ANDINO POLLENZA 15,00
IDRIO TIZIANO CRESPANO DEL GRAPPA 15,00
PICCININI BENITO CASTELFRANCO DI SOTTO 15,00
ZAMBONI MARIO BERRA – COLOGNA 15,00
CASTELLI GIACOMO PRATO 15,00
MONTIS PIETRO CUNEO 15,00
DELL’OCA DINO DELEBIO 15,00
ROTOLO LUCIANO ISOLA DELLA SCALA 15,00
FILIPPI VITTORIO ISOLA DELLA SCALA 15,00
PISAPIA GIOVANNI BORGOMANERO 15,00
BARBONI GIUSEPPE S. GIOVANNI VALDARNO 15,00
CIUCCI LORENZO SUBIACO 15,00
TUMMINARO GIUSEPPE SIGNA –S. MAURO 15,00
BEVILACQUA GUALTIERO ANCONA 15,00
GIUSEPPONI LUIGI ASSISI 15,00
PERONO GIOVANNI TORINO 15,00
BATTISTUTTA GUIDO TEOR 15,00
BORELLO AQUILINO SETTIMO TORINESE 15,00
RONDININI GILBERTO FAENZA 15,00
CLEMENTE ANDREA ALTAMURA 15,00
BUCCA FUMO ANNAMARIA SOLBIATE 15,00
LIGUORI PASQUALE MILANO 15,00
COSSU FRANCESCO SANT’ANTIOCO 20,00
MARIANO LUIGI TUTURANO 20,00
CIBERTI GIAN CARLO CHERASCO 20,00
ABBONATI BENEMERITI
CONTRIBUENTI VOLONTARI
VINELLA GIUSEPPE FOGGIA 20,00
RACCANELLI BRUNO CASTEL MAGGIORE 20,00
ZAMMARCHI GAETANO S.ARCANGELO DI ROMAGNA 20,00
CASTRUSINI FULVIO TREVISO 20,00
VANNACCI DINO AGLIANA 20,00
GRAZIANO ANNA S.GIOVANNI ROTONDO 20,00
URBANO GIUSEPPE S.GIOVANNI ROTONDO 20,00
MASSUSSI SOFIA BRESCIA 20,00
FEUDALE BRUNO ISCA MARINA 20,00
DEGLI ESPOSTI LUCIANO BAZZANO 20,00
SAMMICHELI ROBERTO POGGIBONSI 20,00
DEGLI ESPOSTI RINALDO BAZZANO 20,00
SCARPA ITALO NAPOLI 20,00
VICARI MARIA RAVENNA 20,00
FERRI FABRIZIO BRESCIA 20,00
LONGHI VINCENZO OGGIONO 20,00
CORRADIN VINCENZO MASON VICENTINO 20,00
MARCHIORI BENITO ISOLA DELLA SCALA 20,00
MARIOTTINI FRANCESCO ASSISI 20,00
ZAMMARCHI GAETANO S.ARCANGELO D. ROMAGNA 20,00
MOCCARDI RUGGERO LEGNANO 21,00
AGAZZI BATTISTA OSIO SOPRA 25,00
LA GIOIA GIOVANNI ROMA 25,00
BORDINI MIRELLA MILANO 25,00
CALLEGARI LORIS CASTEL S. PIETRO TERME 25,00
DALL’ACQUA AUGUSTO VIADANA 25,00
CUSBERTI TONINO CARPI - BUDRIONE 25,00
IERVOGLINI ALFREDO BENEVENTO 30,00
VICINI VEZIO PORDENONE 30,00
DI PAOLA RAFFAELE CASERTA 30,00
QUARANTA GIUSEPPE VEROLAVECCHIA 30,00
RIGATO FRANCO ALBIGNASEGO 30,00
SCICOLONE SARA IMPERIA 30,00
FABBRI GIANCARLO IMPRUNETA 30,00
MANGANELLI PIERO LA SPEZIA 30,00
MINNUTO GABRIELE PALERMO 35.00
REVERDITO ROBERTO CINISELLO BALSAMO 35.00
CARLOZZO LUCIANO ROMA 35.00
FULGENZI NAZZARENO MONSAMPOLO D. TRONTO 35,00
ZONCADA ANTONIO GARBAGNATE MILANESE 45,00
PELLICCIONI ALBERTO S. BENEDETTO D. TRONTO 45,00
NN NN NN 50,00
PASINATO ABRAMO VERTEMATE C. MINOPRIO 50,00
MASSONE MARIO MILANO 50,00
CANTINI ING. FABIO CECINA 50,00
CREMI NELLI GIULIA IMOLA 50,00
GIACOMINO ANGELO CARATE BRIANZA 50,00
CALDI STEFANO MILANO 50,00
DONAZZAN ELENA POVE DEL GRAPPA 50,00
BARBERIO ANTONIO ORISTANO 50,00
ANNARILLI BRUNO FROSINONE 95,00
BISOGNIERO RICCARDO ROMA 100,00
PALAZZOLO GIUSEPPE DONNALUCATA 100,00
PILENGA ITALO URGNANO 100,00
FRIZZARIN GIOVANNI MILANO 100,00
ZAMPINI FRANCO SENIGALLIA 350,00