AAS 80 - La Santa Sede
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268 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale ed agli Indi e alle genti più lontane dalle nostre terre, che, mediante la loro opera, fugate le tenebre dell'idolatria, condusse alla luce della verità ». 3. Attraverso le generazioni san Vincenzo parla non soltanto al suo secolo, ma anche all'intera epoca moderna, scrivendo nuovamente in essa, con tutta la « radicalità » del Vangelo, le parole del discorso della montagna : « Beati i misericordiosi, perché troveranno mise ricordia ». Egli sta all'inizio di una lunga schiera di persone che, seguendo le sue orme, hanno attuato nella vita le parole del Salmista : (( Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri ». 6 Quale spettacolo ha davanti a sé chi si spinge indietro con lo sguardo a contemplare l'immensa rete di attività apostoliche e sociali che egli ha cominciato a tessere nel corso della sua vita e che, dopo di lui, innumerevoli suoi seguaci hanno ripreso e sviluppato ! Il pen siero va innanzitutto ai missionari da lui fondati e che oggi lavorano in molte parti del mondo per l'evangelizzazione dei poveri e la forma zione dei sacerdoti. E come non fermarsi ammirati davanti alla mera vigliosa opera svolta dalle Figlie della Carità, la Congregazione reli giosa più numerosa della Chiesa? Forse non c'è persona che, in una circostanza o nell'altra della sua vita, non abbia avuto occasione di avvicinare qualcuna di queste Figlie di san Vincenzo per riceverne un sorriso, una buona parola, un aiuto premuroso e discreto. V'è poi la vasta famiglia delle Confraternite e delle Associazioni di Carità che costituiscono oggi nel mondo un magnifico corpo di volontari e volontarie al servizio della beneficenza .e della promozione sociale del (( popolo povero », come amava esprimersi san Vincenzo. Accanto a loro lavorano i membri delle Conferenze di San Vincenzo, fondate nel 1833 da Federico Ozanam alla luce degli insegnamenti del grande apostolo della carità. Devono inoltre essere ricordate le altre nume rose Comunità che onorano san Vincenzo come patrono, modello e maestro e possono quindi essere considerate come facenti parte della grande « Famiglia vincenziana ». Tutti questi figli e figlie spirituali di san Vincenzo de' Paoli hanno imparato da Cristo, col suo aiuto, a percorrere il (( sentiero » evangelico che passa attraverso il discorso della montagna : « Beati i misericordiosi ». 6 Sai 24 [25], 4.
Acta Ioannis Pauli Pp. II 269 4. Il brano evangelico dell'odierna domenica ci ricorda la para bola dei due figli che il padre vuole mandare a lavorare nella vigna. 7 Vincenzo de' Paoli assomiglia certamente al figlio che ha compiuto la volontà del padre ; egli ha risposto con tutta la sua vita alla chia mata : «Va... a lavorare nella vigna». 8 E non si è lasciato «prece dere » da nessuno. E tuttavia merita di essere sottolineato che anche lui — come ci narrano i biografi — ebbe, all'inizio, un comportamento in qualche modo simile a quello del figlio della parabola, che prima tergiversa e solo in un secondo momento obbedisce : senza aver oppo sto un (( no » preciso al Padre che lo inviava alla vigna, possiamo dire che, nei primi tempi, egli non sentì il Sacerdozio come una vocazione che lo impegnava alla santità, ma quasi piuttosto come l'occasione per raggiungere un certo prestigio sociale ed una dignitosa sistema zione economica, come scriveva a sua madre. Questo limite umano di Vincenzo ci fa comprendere che santi non si nasce. Santi si diventa, attraverso un più o meno lungo, faticoso e metodico cammino di conversione, di penitenza e di purificazione. Farsi santi è una dura conquista e suppone un impegno ed uno sforzo che in fondo durano tutta la vita. Vincenzo si accorse, ad un certo punto, di questa esigenza della santità, posta in noi dalla grazia del Battesimo, e con grande ardore e determinazione si dedicò a questo, che è il più bell'ideale che un uomo possa concepire nella propria vita. Fu così che Vincenzo, alla scuola di grandi Maestri come il Cardi nale de Bérulle e s. Francesco di Sales, riscoperse — o quasi si potrebbe dire — scoperse veramente quel sacerdozio che aveva voluto ricevere, appena ventenne, più per una sua scelta umana che per una cosciente risposta alla vocazione divina. E la chiara presa di coscienza di questo dono incommensurabile ricevuto da Dio fu il germe iniziale, la (( molla » propulsiva e la ragione ultima, soprannaturale, di tutte quelle meravigliose imprese della carità, che l'hanno meritatamente reso famoso in tutto il mondo e gli hanno assicurato una gloria im mortale. Vincenzo divenne così un ispiratore di grandi gesti di gene rosità anche in tante altre persone. Fu un educatore di (( élites » e, al tempo stesso, di masse. Due furono gli amori della sua vita : Dio e i poveri. Ma al riguardo dice bene il grande storico della spiritualità cristiana, Henri Brémond, 7 Cf. Mt 21, 28-32. 8 Mt 21, 28.
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la vasta famiglia delle Confraternite e delle Associazioni di Carità<br />
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apostolo della carità. Devono inoltre essere ricordate le altre nume<br />
rose Comunità che onorano san Vincenzo come patrono, modello e<br />
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