Ottobre - Fondazione Europea Dragan

co Europeo per la Pace di Milano. Fecondi
sono anche i contatti con l’Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane, lo stesso Amos
Luzzato, in veste di Presidente dell’Unione,
ha avuto modo di avviare la sessione di
incontri su “Alla ricerca di valori comuni
per la costruzione dell’Europa” 69 svoltasi
alla Fondazione.
Nei dibattiti intervengono anche rappresentanti
diplomatici e ambasciatori
dello Stato di Israele 70 , ma anche di Paesi
arabi.
Ben avviata e foriera di ulteriori sviluppi
è, altresì, la collaborazione con la Pontificia
Università Gregoriana e l’Istituto
Jacques Maritain – Unesco Chair “Peace,
Cultural Development and Cultural Policies”
– per la realizzazione di corsi per
diplomatici dei Paesi dell’area del Mediterraneo
e del Medio Oriente, ampiamente
documentata nell’opera di Franco Imoda e
Roberto Papini sulla Chiesa Cattolica e la
politica internazionale della Santa Sede 71 .
Tale collaborazione per corsi per diplomatici
è stata estesa ai Paesi dell’Africa e
dell’Asia, i cui Atti sono di prossima pubblicazione.
Insigni studiosi di università italiane
(“Sapienza” Università di Roma, “Università
di Venezia “Ca’ Foscari”, Pontificia
Università Gregoriana, Università di
Roma Tre ecc.) e alti rappresentanti di enti
quali il Pontificio Consiglio della Cultura,
il Pontificio Comitato di Scienze Storiche,
la Comunità di Sant’Egidio si sono ritrovati,
nel corso del 2009, a sviluppare un ciclo
di incontri di storia del Cristianesimo e del
dialogo ecumenico che ha preso il titolo ge-
69 Si veda, nello specifico, la III sessione contenuta
in AA.VV., L’Unione europea tra processo
costituzionale e una nuova identità politica, Milano,
Nagard, 2006.
70 Cfr. AA.VV., Tra Europa e Islam: Geopolitica
del Mediterraneo, Milano, Nagard, 2008.
71 Franco Imoda, Roberto Papini (eds.), The
Catholic Church ad the International Policy of
the Holy See, Milano, Nagard, 2008.
nerale di “I due polmoni dell’Europa”: Cristianesimo
tra Oriente e Occidente.
È un ritorno a temi importanti cari al
presidente-fondatore che attualmente,
seppur in contesti culturali e geopolitici
in continuo mutamento, la Fondazione ripropone
e sviluppa per continuare il suo
impegno e la sua volontà.
Questa azione culturale, unitamente
al processo ecumenico, per Dragan sono
tanto più necessari quanto più virulenti
si presentano i fanatismi e i particolarismi
nell’alzare le barriere tra gli uomini,
di cui l’Europa è ancora oggi tutt’altro che
immune: “O altă tematică de care se ocupă
Fundaţia este ecumenismul. Există mult
fanatism în lume, în special în Europa” 72 .
9. Conclusioni
Nelle pagine precedenti si è cercato, pur
sommariamente e per selezione di aspetti,
di evidenziare l’impegno di Iosif Constantin
Dragan nel campo ecumenico e come
esso rappresenti un necessario completamento
del suo europeismo.
L’azione di Dragan, sviluppatosi per
oltre mezzo secolo in questa direzione, ha
lasciato tracce considerevoli.
Erede di questa azione è la Fondazione
Europea Dragan, il cui scopo, ha ribadito
ancora recentemente il Nostro, “è quello
di contribuire ad una migliore conoscenza
degli europei e della loro cultura e civiltà,
al fine di rafforzare la loro coscienza comune,
e anche la loro vita spirituale, in uno
spirito ecumenico di grande respiro” 73 .
Per concludere, ritengo opportuno rifarmi
nuovamente alle sue parole contenute
proprio nel discorso di inaugurazione della
Fondazione Europea Dragan.
72 Iosif Constantin Dragan, Despre Succes, op.
cit., p. 202.
73 Iosif Constantin Dragan, Cǎlǎtorie în timp.
Viaggio nel tempo. Journey through time, Milano,
2008, s.p.
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