Ottobre - Fondazione Europea Dragan

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cepiti da Dragan come elementi insostituibili nel suo rapporto con l’Altro. Essi divengono i cardini dell’azione della Fondazione Europea Dragan che ne raccoglie il lascito e ne prosegue l’azione anche in questo campo. Ma il dialogo va esteso alla maggior parte possibile delle culture e delle fedi presenti non solo in Europa e non limitate alle confessioni cristiane, ma alle diverse religioni, da quelle monoteistiche alle altre 66 . Per esempio il rapporto tra Occidente e Islam veniva già posto nei programmi della Fondazione fin dai suoi inizi. Così nella sede di Salisburgo, il professor Alexander Von Randa, agli inizi degli anni Settanta, incoraggiato da Iosif Costantin Dragan e sviluppando le sue indicazioni, analizzava questo rapporto in un lavoro – che conserva ancora oggi la sua attualità – tracciando un quadro delle relazioni euro-islamiche, sia in tempo di guerra, sia in tempo di pace, ponendo l’accento sugli episodi della tolleranza islamica. Già allora Dragan e la Fondazione si preoccupavano di presentare la prospettiva di una futura e reciproca comprensione tra Occidente e Islam 67 . In questa direzione si muove tuttora la Fon- 66 Al proposito si veda anche Alfredo Canavero, Jean-Dominique Durand (a cura di), Il fattore religioso nell’integrazione europea, Milano, Unicopli, 1999. 67 Alexander von Randa, Europe and Islam with Regard to International History, Fondation Européenne Dragan, 1972. 26 Fig. 25 – Pubblicazione del Centro UNESCO Milano, presieduto da Iosif Constantin Dragan, sul Dialogo tra le religioni (2004). dazione che ha approntato attività mirate al riguardo. Senza cadere in una sterile enumerazione, ne esemplifichiamo alcune particolarmente significative. Nell’impegno della Fondazione nella promozione del dialogo tra le religioni, particolare rilievo hanno le tavole rotonde su Ebraismo, Cristianesimo, Islam: dialogo tra religioni e incontro delle civiltà, con la partecipazione di autorevoli rappresentanti delle tre religioni monoteistiche. Le relative pubblicazioni degli atti, con scritto del Pontefice, hanno ricevuto il plauso del Ministero degli Interni, impegnato nella creazione della Consulta islamica in Italia per favorire la convivenza pacifica con gli immigrati di fedi diverse ed impedire la strumentalizzazione delle religioni 68 . Altri incontri su questa tematica vengono svolti non solo presso la sede romana della Fondazione, ma anche presso la sede di Milano, dove da tempo Dragan aveva stabilito il suo headquarter. Ivi la Fondazione coinvolge in alcune sue iniziative culturali il Centro Ecumeni- 68 In particolare, si segnala Il dialogo interreligioso: fattore di coesione sociale in Europa e strumento di pace nell’area mediterranea con contributi di Giuseppe Pisanu, Athanasios Chatzopoulus, Dalil Boubakeur, Antonio Cañizares Llovera, Charlotte Knobloch, Christopher Herbert, inserito negli atti AA.VV., Ebraismo, Cristianesimo, Islam. Dialogo tra le religioni e incontro delle civiltà, Milano, Nagard, 2004.
co Europeo per la Pace di Milano. Fecondi sono anche i contatti con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, lo stesso Amos Luzzato, in veste di Presidente dell’Unione, ha avuto modo di avviare la sessione di incontri su “Alla ricerca di valori comuni per la costruzione dell’Europa” 69 svoltasi alla Fondazione. Nei dibattiti intervengono anche rappresentanti diplomatici e ambasciatori dello Stato di Israele 70 , ma anche di Paesi arabi. Ben avviata e foriera di ulteriori sviluppi è, altresì, la collaborazione con la Pontificia Università Gregoriana e l’Istituto Jacques Maritain – Unesco Chair “Peace, Cultural Development and Cultural Policies” – per la realizzazione di corsi per diplomatici dei Paesi dell’area del Mediterraneo e del Medio Oriente, ampiamente documentata nell’opera di Franco Imoda e Roberto Papini sulla Chiesa Cattolica e la politica internazionale della Santa Sede 71 . Tale collaborazione per corsi per diplomatici è stata estesa ai Paesi dell’Africa e dell’Asia, i cui Atti sono di prossima pubblicazione. Insigni studiosi di università italiane (“Sapienza” Università di Roma, “Università di Venezia “Ca’ Foscari”, Pontificia Università Gregoriana, Università di Roma Tre ecc.) e alti rappresentanti di enti quali il Pontificio Consiglio della Cultura, il Pontificio Comitato di Scienze Storiche, la Comunità di Sant’Egidio si sono ritrovati, nel corso del 2009, a sviluppare un ciclo di incontri di storia del Cristianesimo e del dialogo ecumenico che ha preso il titolo ge- 69 Si veda, nello specifico, la III sessione contenuta in AA.VV., L’Unione europea tra processo costituzionale e una nuova identità politica, Milano, Nagard, 2006. 70 Cfr. AA.VV., Tra Europa e Islam: Geopolitica del Mediterraneo, Milano, Nagard, 2008. 71 Franco Imoda, Roberto Papini (eds.), The Catholic Church ad the International Policy of the Holy See, Milano, Nagard, 2008. nerale di “I due polmoni dell’Europa”: Cristianesimo tra Oriente e Occidente. È un ritorno a temi importanti cari al presidente-fondatore che attualmente, seppur in contesti culturali e geopolitici in continuo mutamento, la Fondazione ripropone e sviluppa per continuare il suo impegno e la sua volontà. Questa azione culturale, unitamente al processo ecumenico, per Dragan sono tanto più necessari quanto più virulenti si presentano i fanatismi e i particolarismi nell’alzare le barriere tra gli uomini, di cui l’Europa è ancora oggi tutt’altro che immune: “O altă tematică de care se ocupă Fundaţia este ecumenismul. Există mult fanatism în lume, în special în Europa” 72 . 9. Conclusioni Nelle pagine precedenti si è cercato, pur sommariamente e per selezione di aspetti, di evidenziare l’impegno di Iosif Constantin Dragan nel campo ecumenico e come esso rappresenti un necessario completamento del suo europeismo. L’azione di Dragan, sviluppatosi per oltre mezzo secolo in questa direzione, ha lasciato tracce considerevoli. Erede di questa azione è la Fondazione Europea Dragan, il cui scopo, ha ribadito ancora recentemente il Nostro, “è quello di contribuire ad una migliore conoscenza degli europei e della loro cultura e civiltà, al fine di rafforzare la loro coscienza comune, e anche la loro vita spirituale, in uno spirito ecumenico di grande respiro” 73 . Per concludere, ritengo opportuno rifarmi nuovamente alle sue parole contenute proprio nel discorso di inaugurazione della Fondazione Europea Dragan. 72 Iosif Constantin Dragan, Despre Succes, op. cit., p. 202. 73 Iosif Constantin Dragan, Cǎlǎtorie în timp. Viaggio nel tempo. Journey through time, Milano, 2008, s.p. 27
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