06.04.2013 Views

Ottobre - Fondazione Europea Dragan

Ottobre - Fondazione Europea Dragan

Ottobre - Fondazione Europea Dragan

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Geremia il Valacco dimostra compiutamente<br />

quale venerazione e quale rispetto<br />

essi [i fedeli romeni] nutrissero in quegli<br />

anni, non solo per la sede romana, ma per<br />

l’intera Chiesa latina” 46 . Geremia il Valacco<br />

si trasferì in seguito da Roma a Napoli<br />

ove prese l’abito cappuccino 47 , dedicandosi<br />

interamente all’assistenza dei poveri e dei<br />

malati. Era solito assistere i malati più bisognosi<br />

e gravi, quelli senza speranza, con<br />

piaghe ripugnanti e infetti, o paralitici e<br />

pazzi. Egli visse gli ultimi 47 anni della<br />

sua vita, come documenta Francesco Saverio<br />

Toppi nella sua ricostruzione Il beato<br />

Geremia Stoica da Valacchia: un invito<br />

all’unità 48 “in mezzo ai malati e non si arrogò<br />

altro privilegio che quello di assistere<br />

gli ammalati più difficili e di riservarsi gli<br />

uffici più umili e faticosi”. Morì nel 1625<br />

dopo essere stato contagiato da un ammalato<br />

che assisteva.<br />

46 Cesare Alzati, Terra romena tra oriente e occidente.<br />

Chiese ed etnie nel tardo ’500, Milano,<br />

Jaca Book, 1981, p. 209.<br />

47 Si veda Emil Dumea, Un sfânt moldovean<br />

printre italieni: Ieremia Valahul, in Istoria<br />

Bisericii Catolice din Moldova, Iaşi, Editura<br />

Sapientia, 2006, pp. 83-86; Ch. Karalevkij,<br />

Relaţiunile dintre domnii români şi Sfântul<br />

Scaun, în a doua jumătate a secolului al XVIlea,<br />

după documente inedite din arhivele Vaticanului,<br />

in “Revista Catolică” 2 (1913), pp.<br />

175-207; 411-426; 570-581; 3 (1914), pp. 46-60;<br />

176-209; George Lăzărescu, Nicolae Stoicescu,<br />

Ţările Române şi Italia pînă la 1600, Bucurest,<br />

1972; Francesco Saverio Toppi, Dall’Oriente un<br />

testimone della carità: il venerabile Geremia da<br />

Valacchia, in Santi e santità nell’Ordine Cappuccino.<br />

I: Il Cinque e Seicento, Roma, Postulazione<br />

Generale dei Cappuccini, 1980, pp. 189-<br />

206; Francesco Saverio Toppi, Il beato Geremia<br />

Stoica da Valacchia: un invito all’unità, Napoli,<br />

Campania Serafica, 2 ed. 1983; Teodosio da Voltri,<br />

Ion Kostist (Ven. fra Geremia di Valacchia),<br />

laico cappuccino, Genova, Scuola Tipografica<br />

Opera SS. Vergine di Pompei, 1961.<br />

48 Francesco Saverio Toppi, Il beato Geremia<br />

Stoica da Valacchia: un invito all’unità, op. cit.<br />

Nella Napoli sotto il dominio spagnolo,<br />

fra Geremia diventa una sorta di patrono<br />

della gente più derelitta, servendo intanto<br />

la sua comunità nei compiti meno gradevoli.<br />

Le virtù che aveva praticato non passarono<br />

inosservate, colpirono i cittadini<br />

e i religiosi i quali, alla sua morte, fecero<br />

istituire una causa di beatificazione, approvata<br />

da Urbano VIII nel 1627 che, per<br />

varie vicende, non andò avanti. Col passare<br />

del tempo di Geremia di Valacchia non<br />

si parlò più e si sarebbero perdute le tracce<br />

senza l’opera di un suo contemporaneo, il<br />

frate Francesco Severini che scrisse una<br />

Vita di Fra Geremia Valacco dell’Ordine<br />

dei Frati Minori 49 , in seguito ripresa anche<br />

dal filosofo Francesco Orestano che la utilizzò<br />

per la sua opera Un eroe romeno in<br />

terra italiana. La cosa curiosa è che la causa<br />

di beatificazione “molto probabilmente<br />

sarebbe rimasta sepolta negli archivi se<br />

alcuni romeni” 50 , non solo ortodossi ma an-<br />

49 Il titolo completo è Vita di Fra Geremia Valacco<br />

dell’Ordine dei Frati Minori detti Cappuccini,<br />

scritta da Fra Francesco Severini napolitano<br />

del medesimo Ordine, e pubblicata in Napoli<br />

dalla Stamperia di Giacinto Passaro, l’anno<br />

1670.<br />

50 Egidio Picucci, L’umile frate romeno riscoperto<br />

dagli ortodossi, “L’Osservatore Romano”,<br />

7 giugno 2008. “Il desiderio di ricordarlo più<br />

ampiamente fu soffocato dalla seconda guerra<br />

mondiale, dopo la quale il libro finì nella biblioteca<br />

dell’Università di Cluj, di cui era direttore<br />

il professor Barbu, cattolico, che lo passò al sacerdote<br />

don Ilie Daianu, già vice-presidente del<br />

Senato, il quale scrisse un articolo per una rivista<br />

romena. Qualcuno dovette leggerlo, se vescovi<br />

e nunzi apostolici succedutisi a Bucarest<br />

inoltrarono la domanda per la riesumazione<br />

della causa, domanda dimenticata in qualche<br />

cassetto della Congregazione, anche perché si<br />

era sparsa la voce che non c’era più traccia della<br />

tomba di fra Geremia. Essa fu trovata il 16<br />

giugno 1947 sotto un ripostiglio della chiesa di<br />

San Eframo a Napoli dal prof. ortodosso Grigore<br />

Manoilescu, anche lui romeno. I resti furono<br />

prima portati nella chiesa di San Lorenzo da<br />

21

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!