Ottobre - Fondazione Europea Dragan
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Fig. 16 – L’editoriale del Bulletin européen dedicato<br />
all’incontro tra Paolo VI e Athenagoras I.<br />
dere dallo spirito di un’Europa anch’essa<br />
pacifica e unita.<br />
Papa Paolo VI e il Patriarca ecumenico<br />
ortodosso di Costantinopoli, Athenagoras<br />
I, hanno segnato con le loro iniziative ecumeniche<br />
un momento storico sul cammino<br />
della riunificazione delle Chiese cristiane.<br />
La grandezza spirituale di questi “pacificatori”<br />
si è rivelata anche nei gesti simbolici<br />
che hanno commosso tutto il mondo<br />
cristiano, qui documentati anche con un<br />
eccezionale repertorio fotografico.<br />
Il volume presenta una sintesi del passato<br />
delle relazioni fra ortodossi e cattolici,<br />
come pure la cronaca degli avvenimenti<br />
che si sono svolti dal 1958 al 1972, per segnalare<br />
la progressiva rinascita della “fraternità<br />
in Cristo”.<br />
L’opera contiene e irradia l’apertura<br />
ecumenica che ha reso i “pacificatori”,<br />
Giovanni XXIII e Paolo VI, Atenagoras e<br />
Dimitrios, protagonisti del rilancio ecumenico<br />
nella seconda metà del XX secolo.<br />
La premessa è che la vita della Chiesa<br />
di Cristo continua, si evolve: non deve rimanere<br />
inviluppata e immobilizzata nelle<br />
divisioni e nelle divergenze, né la teologia<br />
deve diventare un’arte di suscitare problemi:<br />
“nois avons fait de la théologie l’art<br />
de créer des problèmes” ammonisce Panotis<br />
37 .<br />
Lo stesso Panotis riconosce l’importanza<br />
dello sforzo e, per riprendere il titolo di<br />
questo lavoro, dell’amore senza frontiere<br />
di Iosif Costantino <strong>Dragan</strong> per la vita ecumenica<br />
dei popoli e, precisamente, “pour<br />
son travail historique de mobilisation<br />
œcuménique des croyants laïcs du monde<br />
entier” 38 .<br />
È per questo motivo che l’autore può dire<br />
che “notre génération et les générations<br />
qui suivront n’oublieront jamais l’apport<br />
de sa Fondation” 39 e, al contempo, che tale<br />
opera rappresenta “un acte d’amor pour<br />
la véritè!”, un atto d’amore per la verità e,<br />
come tale, per la pace.<br />
L’Osservatore Romano, nella sua edizione<br />
del 9-10 dicembre 1971, pubblica la recensione<br />
di Eleuterio Fortino, riconoscendo<br />
che la pubblicazione della <strong>Fondazione</strong><br />
<strong>Europea</strong> <strong>Dragan</strong> “offre oggi la più precisa<br />
e documentata cronaca dei recenti sviluppi<br />
dei rapporti fra Roma e Costantinopoli<br />
(1958-1971) di cui Paolo VI e Athenagoras I<br />
sono i maggiori protagonisti”.<br />
La precisione e l’ampiezza della documentazione<br />
– fa sapere il recensore – sono<br />
state possibili in quanto l’autore, che collabora<br />
con il Patriarcato di Costantinopoli,<br />
oltre ad aver partecipato personalmente<br />
alla gran parte degli eventi principali, ha<br />
potuto utilizzare anche gli archivi del Patriarcato<br />
stesso e ciò gli ha permesso di ri-<br />
37 Op. cit., p. 9.<br />
38 Op. cit., p. 11.<br />
39 Ibidem.<br />
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