Ottobre - Fondazione Europea Dragan

stituiscono un duro colpo al processo ecumenico,
privandolo di due dei principali
protagonisti.
In ogni caso, i contatti di Dragan con il
Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli,
straordinariamente intensi e fecondi tra
il 1968 e il 1972, ossia proprio nell’ultimo
periodo di Athenagoras, con la scomparsa
di quest’ultimo non vengono meno, continuano
con Dimitrios e, dal 1991 con Bartolomeo
I – che, tra l’altro, celebrerà
nel 1995 le nozze religiose
a Istanbul di Iosif Constantin
Dragan con Veronica Gusa.
Nonostante questa continuità,
rimane, tuttavia, un rimpianto
per una straordinaria
stagione ecumenica, vissuta
in prima persona da Dragan e
dalla allora recente Fondazione
da lui creata, proprio nel periodo
di Athenagoras, dovuta alla
eccezionale personalità e sensibilità
dello stesso Athenagoras
ma anche a quel periodo storico
particolarmente propizio per il
risveglio ecumenico che ci deve
far sperare in nuove stagioni di
rilancio del processo avviato.
In quella fase, la Fondazione Europea
Dragan ai suoi primi passi organizza alla
fine degli anni Sessanta tavole rotonde e
convegni per la discussione dei temi ecumenici,
invitando teologi cattolici e ortodossi
e rappresentanti di altre confessioni
cristiane.
Nel 1968 Dragan prepara a Roma due
tavole rotonde sull’ecumenismo in Europa,
mentre l’anno successivo ad Atene32 la
32 “În Grecia, am organizat o primă manifestare
ecumenică care a constat în a prezenta, în
cadrul unei conferinţe, fotografii ale diverselor
întâlniri ale papei cu patriarhul Athenagoras.”
Iosif Constantin Dragan, Despre Succes, op. cit.
p. 202.
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Fondazione svolge due simposi ecumenici
di ampia risonanza.
Per i suoi meriti ecumenici, lo stesso
Dragan viene insignito del titolo di Grande
Arconte Referendario presso lo stesso
Patriarcato Ecumenico. Il suo anelito ecumenico
rimarrà un elemento costante e
fondamentale della sua azione. Anche per
questo, gli perverranno senza soluzione di
continuità richieste di aiuto e sostegno da
Fig. 12 – Iosif Constantin Dragan con il Patriarca Iustin a Bucarest.
sacerdoti e Chiese di confessioni diverse
di cui esiste copiosa documentazione negli
archivi della Fondazione.
Non a tutti è noto l’impegno di Iosif Costantin
Dragan per una ripresa dei contatti
tra lo Stato romeno e il Vaticano nel
periodo del regime di Nicolae Ceauşescu.
In effetti, di sua iniziativa, come del resto
era nel costume del personaggio, Dragan,
all’inizio degli anni Ottanta, avanza proposte
rivolte allo Stato romeno, e direttamente
anche all’allora presidente della
Repubblica Socialista di Romania, Nicolae
Ceauşescu, affinché la Romania riprendesse
i rapporti con il Vaticano.
In pratica Dragan si propone, sia presso
il Vaticano, sia presso lo Stato romeno,
come mediatore, in quanto elemento terzo,
esterno sia alla sfera del regime romeno sia