Ottobre - Fondazione Europea Dragan
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confederale 18 – ma anche<br />
“unificazione spirituale” 19 .<br />
Il termine di unificazione<br />
spirituale non significa<br />
certamente livellamento o<br />
omologazione, né comporta<br />
la rimozione delle differenze<br />
e delle pluralità proprie del<br />
continente europeo, anzi esse<br />
sono da valorizzare in quanto<br />
espressione della ricchezza<br />
culturale dell’Europa, e del<br />
resto anche recentemente la<br />
stessa Unione europea parla<br />
di “diversità nell’unità”.<br />
Con l’espressione di unificazione<br />
spirituale il Nostro<br />
intende anzitutto un processo<br />
di coscienza con il quale gli europei si riconoscono<br />
partecipi di una cultura unitaria<br />
europea e, nello specifico, di una condivisa<br />
spiritualità la quale ha il suo fondamento<br />
nella Cristianità.<br />
In questa direzione anche i laici sono<br />
chiamati a dare il loro contributo, non<br />
solo i religiosi in senso stretto. Al proposito,<br />
precisa <strong>Dragan</strong>, i cittadini devono<br />
intervenire per fornire il loro contributo<br />
per una “attuazione effettiva dei princìpi<br />
dell’ecumenismo, enunciati dal tanto<br />
amato Papa Giovanni XXIII e decisi dal<br />
Concilio Vaticano II” 20 , e continua, “Tra le<br />
diverse affermazioni di verità, nelle diverse<br />
encicliche e realizzazioni di questo secolo,<br />
quella dell’ecumenismo credo sia una<br />
18 La scelta della soluzione federale o confederale<br />
conosce formulazioni diverse nel pensiero<br />
di <strong>Dragan</strong> su cui non ci addentriamo in questa<br />
sede.<br />
19 Op. cit., p. 24. Anche Luigi Castoldi, trattando<br />
dell’europeismo di <strong>Dragan</strong> scrive “Ogni<br />
autentica cultura non può che esser interiore.<br />
Un’Europa unita deve reggersi su valori spirituali”,<br />
Luigi Castoldi, Il romeno d’Italia. La<br />
lunga storia di Costantino <strong>Dragan</strong>, Gribaudo,<br />
2004, pp. 199-200.<br />
20 Op. cit., p. 25.<br />
Fig. 8 – Il Cardinale Eugène Tisserant alla cerimonia di inaugurazione<br />
della sede di Palma di Maiorca della <strong>Fondazione</strong> <strong>Europea</strong> <strong>Dragan</strong><br />
(18 giugno 1968).<br />
delle più grandi, delle più eccelse, delle più<br />
imperative” 21 .<br />
Nel pensiero di <strong>Dragan</strong> rimane costante<br />
l’idea che in Europa, e per l’Europa stessa,<br />
l’ecumenismo può e deve giocare un ruolo<br />
irrinunciabile per superare le incomprensioni,<br />
oltrepassare le divisioni, ridestare<br />
una coscienza spirituale comunitaria, ricomporre<br />
l’unità.<br />
L’ecumenismo per <strong>Dragan</strong> è pertanto<br />
un elemento decisivo del collante della spiritualità<br />
europea: “L’unione spirituale degli<br />
europei è oggi più necessaria che mai.<br />
Circa le modalità, la risposta della Chiesa<br />
è già stata data, l’enunciazione è già stata<br />
fatta: ecumenismo” 22 .<br />
Nel suo pensiero, l’ecumenismo non è<br />
solo un confronto tra i rappresentati delle<br />
diverse confessioni cristiane e non è una<br />
mera questione teologica, ma è un processo<br />
che riguarda la coscienza dei cittadini.<br />
In questo ambito, <strong>Dragan</strong> ritorna a più<br />
riprese nell’auspicare l’apporto che possono<br />
conferire i laici: non a caso, in apertura<br />
a questo lavoro ho riportato l’affermazione<br />
seguente di <strong>Dragan</strong>: “l’ecumenismo non<br />
21 Op. cit., pp. 25-26.<br />
22 Op. cit., p. 30 (corsivo nostro).<br />
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