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. La scena di riconoscimento in Euripide: dall' amebeo alla monodia ...

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40 E. Cerbo<br />

dell'<strong>in</strong>sperato <strong>in</strong>contro (l.T. 827-849, Ion 1437-1467, He!. 625-659)<br />

subentra una velata tristezza provocata dal ricordo delle sofferenze passate<br />

e dagli avvenimenti piu recenti (l. T. 850-872, Ion 1468-1500, He!.<br />

660-690): questa parte centrale, che assume il valore <strong>di</strong> una ridotta<br />

Botenbericht realizzata spesso da una breve sticomitia, ha la funzione <strong>di</strong><br />

<strong>in</strong>formare il pubblico sugli eventi trascorsi per poi connetterli strettamente<br />

all' attualita della situazione scenica, che genera un nuovo accesso<br />

<strong>di</strong>pathos (l. T. 873-899, Ion 1501-1509, He!. 691-697).<br />

Il duetto lírico delle scene <strong>di</strong> <strong>riconoscimento</strong> appartiene al genere<br />

dell' <strong>amebeo</strong> epirrematico <strong>in</strong> giambo-docmi, <strong>di</strong> struttura astrofica,<br />

genere che puo essere considerato come una <strong>in</strong>novazione tipicamente<br />

euripidea; questo tipo <strong>di</strong> <strong>amebeo</strong>, <strong>in</strong> cui le sezioni <strong>in</strong> docmi, a volte associati<br />

ad altri versi lirici aff<strong>in</strong>i, sono <strong>in</strong>tercalate <strong>in</strong> modo irregolare dai 3ia<br />

recitad, viene spesso utilizzato da <strong>Euripide</strong> 3 <strong>in</strong> quanto il contrasto della<br />

resa metrica (lírica/non lirica) contribuisce a sottol<strong>in</strong>eare maggiormente<br />

il contrasto <strong>di</strong> emozionalita tra i due esecutori: il personaggio piu calmo<br />

e riflessivo (<strong>in</strong> genere il personaggio maschile, piu raramente il corifeo)<br />

esegue i 3ia, il protagonista (generalmente femm<strong>in</strong>ile), <strong>in</strong>vece, esprime<br />

con i docmi la sua agitazione ed eccitazione, concludendo spesso 1' <strong>amebeo</strong><br />

con una breve ma <strong>in</strong>tensa mono<strong>di</strong>a. Attraverso la particolare resa<br />

metrica, il contenuto, che si basa sulla comb<strong>in</strong>azione <strong>di</strong> due elementi<br />

fondamentali - <strong>in</strong>formazione e reazione patetica -, acquista una penetrante<br />

efficacia drammatica.<br />

I canti alternati dei riconoscimenti, che sono caratteristici del<br />

periodo <strong>di</strong> mezzo dell' opera euripidea, si <strong>di</strong>st<strong>in</strong>guono dagli altri duetti <strong>in</strong><br />

3ia e docmi sia per il contenuto, che conferisce <strong>alla</strong> <strong>scena</strong> una propria<br />

identita, sia perla maggiore varieta metrica, grazie all'<strong>in</strong>serimento <strong>di</strong> cola<br />

eterogenei prima non utilizzati, sia per l'impiego dei docmi, con schemi<br />

frequentemente soluti, <strong>in</strong> un contesto <strong>di</strong> gioia 4 .<br />

Helena, Gott<strong>in</strong>gen 1964, pp. 134-138 e 142-143 ; Matthiessen, che riprende e approfon<strong>di</strong>sce<br />

lo schema impostato da W . Schadewaldt (Monolog undSelbstgesprdch , Berlín 1926,<br />

p. 124 n. 1), considera la trasformazione della struttura degli amebei come elemento fondamentale<br />

per la cronología <strong>di</strong> queste trage<strong>di</strong>e.<br />

3 Oltre ad I. T. , Ion, He!. , Hyps., cfr. Hipp. 565-600, H ec. 681-722, Andr. 825-865,<br />

· Her. 1178-1213, Troad. 239-291, Phoen. 103-192 e Bacch. 1030-1042; sui <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong><br />

<strong>amebeo</strong> che ricorrono sia <strong>in</strong> <strong>Euripide</strong> sia negli altri tragici si veda H . Popp, 'Das Amoibaion',<br />

<strong>in</strong> W. Jens, Die Bau/ormen der griechischen Trago<strong>di</strong>e, München 1971, pp. 221-<br />

275. 4 <strong>La</strong> novita <strong>di</strong> adoperare il ritmo docmiaco, proprio dei commi dolorosi, per i duetti


42 E . Cerbo<br />

che, nel duetto dello Ione, subisce la struttura epirrematica dell'<strong>amebeo</strong>:<br />

la coppia <strong>di</strong> 3ia, recitati da Ione, si alterna al s<strong>in</strong>golo 3ia (vv. 1462, 1472,<br />

1477, 1485, 1488) che, quando e reso <strong>in</strong> antilabe, e imme<strong>di</strong>atamente preceduto<br />

e seguito da versi lirici (vv. 1453, 1481, 1497): si potrebbe supporre<br />

per questi 3ia una resa o <strong>in</strong> parakatologe o lírica. <strong>La</strong> resa lírica verrebbe<br />

giustificata dal fatto che, nella parte centrale del duetto, ricorrono<br />

alcune antilabai <strong>in</strong> versi lirici (v. 1471 prosod doc +do o 2ia+cr, v. 1478<br />

phalaec, v. 1500 2ia+ba o 3 ia"' ) che provocano la partecipazione al<br />

canto, sia pure parziale, dell'attore al quale e assegnato l'epirrema giambico<br />

(cfr. Ion 752-799). E <strong>in</strong>teressante notare come le sequenze liriche <strong>in</strong><br />

antilabe 7 siano caratterizzate da una ambivalenza rítmica, dovuta all'<strong>in</strong>izio<br />

giambico, generalmente reso <strong>dall'</strong>attore che recita i 3ia epirrematici,<br />

e <strong>alla</strong> f<strong>in</strong>e 'puramente' lírica o viceversa, cosida modulare la transizione<br />

tra i due tipi <strong>di</strong>fferenti <strong>di</strong> resa.<br />

11 co<strong>in</strong>volgimento sempre maggiore del secando attore nella performance<br />

lírica e il tratto <strong>di</strong>st<strong>in</strong>tivo del duetto <strong>in</strong> 3ia e docmi dell' Elena (vv.<br />

625-697) 8 ; esso comporta, dopo una serie <strong>di</strong> graduali mo<strong>di</strong>fiche, l'estrema<br />

liricizzazione dell' <strong>amebeo</strong> epirrematico, che segna contemporaneamente<br />

l'apice e il decl<strong>in</strong>o <strong>di</strong> questo tipo <strong>di</strong> canto semi-lírico alternato.<br />

<strong>La</strong> sezione epirrematica 'pura' sopravvive nella parte centrale dell' <strong>amebeo</strong><br />

(vv. 663-682) dove dom<strong>in</strong>a il serrato <strong>di</strong>alogo, spesso risolto da un'<strong>in</strong>calzante<br />

sticomitia, che, verso la conclusione del duetto, e strutturata <strong>in</strong><br />

antilabe lírica. In questo <strong>amebeo</strong> i docmi sono caratterizzati dalle frequenti<br />

soluzioni (<strong>in</strong> particolare vv. 628, 634, 650, 670, 684, 689 sgg.) ed<br />

il ricorrere <strong>di</strong> sequenze <strong>di</strong> <strong>in</strong>certa def<strong>in</strong>izione (v. 640 u u- u u- u u<br />

-u-,v. 644 u u-u u-u u-u u-u u u-,vv. 657,680,<br />

681 u u-u u-u---,v.692 u u-u u-u u-u uu)<br />

m ostra la liberta del poeta nel creare, basandosi su schemi preesistenti,<br />

nuove strutture ritmiche che possano garantirgli particolari effetti<br />

7 Spesso si tratta <strong>di</strong> strutture as<strong>in</strong>artetiche (p. es. v. 1478 falecio = hemiascll + reiz<br />

o giambelego = reiz + hem; cfr. Her. 1185-1186, 1189-1190, Ion 769-770, Hyps. frr. 64<br />

ii + 91 + 115, 1609-1610 Cockle = 64 ii, 88-89 Bond, Bacch. 1179 = 1195) che perla<br />

loro natura si prestano bene ad essere utilizzate nell'antilabe, dove il cambio <strong>di</strong> battuta<br />

avviene nel punto <strong>di</strong> sutura dei due cola.<br />

8 11 testo <strong>di</strong> questa sezione e, <strong>in</strong> alcuni punti, problematico; per 1' analisi delle questioni<br />

testuali si r<strong>in</strong>via a D.C.C. Young, 'The Text of the Recognition Duet <strong>in</strong> <strong>Euripide</strong>s'<br />

Helena', Gr. Rom. Byz. Stud. 15, 1974, pp. 39-56; piu <strong>in</strong> generale sull'<strong>amebeo</strong> dell'Elena<br />

si veda il commento <strong>di</strong> R. Kannicht, <strong>Euripide</strong>s. Helena 11, Heidelberg 1969, p. 175 sgg.


44 E . Cerbo<br />

come una esplicita manifestazione <strong>di</strong> tale fenomeno, non meno significativa<br />

risulta essere la mono<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Giocasta nelle Fenicie (vv. 301-352),<br />

che, <strong>in</strong> questa nuova prospettiva, trova piena legittimazione ed adeguata<br />

<strong>in</strong>terpretazione. <strong>La</strong> mono<strong>di</strong>a che la protagonista, dopo essere stata chíamata<br />

<strong>in</strong> <strong>scena</strong> dal coro con un breve astrophon (vv. 295-300) 13 , canta <strong>in</strong><br />

occasione dell'<strong>in</strong>contro con il figlio Pol<strong>in</strong>ice, ricorda i <strong>di</strong>aloghi lirici delle<br />

scene <strong>di</strong> <strong>riconoscimento</strong> per la sua realizzazione scenica (<strong>in</strong>contro tra<br />

due parenti a lungo separati), per il contenuto (tre sezioni: gioia per l'avvenuto<br />

ricongiungimento, rievocazione del passato, aggancio <strong>alla</strong> situazione<br />

presente), per la costruzione metrica (<strong>in</strong> prevalenza giambi e<br />

docmi). Anche Giocasta, come Elena con Menelao, rivede il figlio dopo<br />

molto tempo (v. 305; cfr. Hel. 628-629 e Phoen. 166) ed esplicita la sua<br />

<strong>in</strong>contenibile gioia abbracciando con <strong>in</strong>tenso piacere Pol<strong>in</strong>ice (v. 306;<br />

cfr. I. T. 842, Ion 1447-1449, Hel. 634-635) ed eseguendo una danza<br />

breve, ma animata (vv. 312-317) come accompagnamento del suo<br />

canto 14 . Subito dopo Giocasta rievoca le sciagure che hanno colpito la<br />

casa <strong>di</strong> <strong>La</strong>io, con la male<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> E<strong>di</strong>po verso i figli ed i suoi <strong>di</strong>sperati<br />

tentativi <strong>di</strong> suici<strong>di</strong>o (vv. 327-336), e rimprovera a Pol<strong>in</strong>ice <strong>di</strong> aver sposato<br />

fuori Tebe una straniera, privandola <strong>di</strong> quei compiti che si convengono,<br />

<strong>in</strong> occasione delle nozze, ad una madre felice (vv. 337-349). <strong>La</strong><br />

solenne imprecazione f<strong>in</strong>al e contro il sideros, 1' eris, il daimon che katakomase<br />

(cfr. Aesch. Agam. 1186-1189) nella casa <strong>di</strong> E<strong>di</strong>po (vv. 350-354),<br />

riconduce il <strong>di</strong>scorso <strong>alla</strong> situazione attuale 15 • Stretto e illegame tra contenuto<br />

e metro: le sequenze docmiache e giambiche che alternano forme<br />

normali a forme con soluzioni e catalessi denotano i <strong>di</strong>versi stati d'animo<br />

manifestad da Giocasta, esaltando, <strong>in</strong>sieme con una accentuata gestua-<br />

13 Questa sezione, che comprende il saluto del coro a Pol<strong>in</strong>ice (vv. 291-294) e la<br />

chiamata <strong>in</strong> <strong>scena</strong> <strong>di</strong> Giocasta (vv. 295-300), e costituita da docmi, mescolati a giambi,<br />

reiziani e bacchei, secando lo stile lirico tipico dei canti gioiosi <strong>di</strong> <strong>riconoscimento</strong>; essa,<br />

anche per il ritmo, funge da prelu<strong>di</strong>o <strong>alla</strong> successiva mono<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Giocasta.<br />

14 C. Longo Rubbi, '<strong>La</strong> "danza magica" <strong>di</strong> Giocasta nelle Fenicie <strong>di</strong> <strong>Euripide</strong>', Dioniso<br />

41, 1967, p. 407 sgg., attribuisce un significato rituale apotropaico <strong>alla</strong> danza <strong>di</strong> Giocasta,<br />

connettendola, per via del ritmo cretico, alle danze legate al culto <strong>di</strong> Apollo. <strong>La</strong><br />

breve danza sembra essere motivata piuttosto d<strong>alla</strong> concreta situazione scenica come<br />

espressione <strong>in</strong>controllata <strong>di</strong> gioia, anche se questo attento realismo poteva provocare per<br />

la performance della vecchia e malferma protagonista (cfr. v. 301 sgg. e Troad. 333 sgg.)<br />

un effetto leggermente comico (cfr. Aristoph. V esp. 1474 sgg. e Pax 301 sgg.).<br />

15 <strong>La</strong> mono<strong>di</strong>a completa casi il quadro <strong>di</strong> <strong>in</strong>formazioni relative all'antefatto dell'azione<br />

tragica, che la stessa Giocasta aveva esposto nel prologo.

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