ANIMALI, MINERALI e ROCCE - Banca Popolare di Sondrio

specie di animale andare a fotografare in un giorno d’inverno,
restando comunque tabù o frutto del caso l’incontrare
l’ermellino, la martora, l’astore, e così via.
Oggi, 5 gennaio, può essere il giorno ideale per «controllare»
come se la cavano ad esempio gli stambecchi.
Parto e all’attrezzatura estiva aggiungo gli indispensabili sci
corredati dalle pelli sintetiche, cosiddette di foca, che consentono
di risalire agevolmente e senza scivolare all’indietro
le chine innevate. È molto freddo. Il sole spunta quando ho
già percorso una parte del fondovalle e illumina in trasparenza
un rametto di pino mugo ricoperto di cristalli di ghiaccio:
ecco il primo soggetto da fotografare. Gli stambecchi dall’alto
delle rocce mi hanno già visto ma non si allarmano più di
tanto. Lascio un profondo solco nella neve abbastanza morbida
e la volpe stanotte seguirà la mia traccia per spostarsi
meno faticosamente e per cercare qualche biscotto che le ho
lasciato o qualche avanzo del mio pasto.
Lungo il fianco della montagna la neve diminuisce di spessore
e dove il pendio si fa più ripido ci sono piccoli spiazzi di
terreno scoperto e, incredibile, scorgo ciuffi di stelle alpine,
appassite, insultate da gelo e vento ma miracolosamente
salvate alla loro naturale bellezza; di nessuna utilità comunque
per lepri bianche, camosci, stambecchi che non le hanno degnate della
minima attenzione in questi mesi di fame. Fringuelli alpini e sordoni saltellano
alla ricerca di chissà quali semi.
Salgo ancora e mi avvicino molto cautamente a un folto branco di stambecchi.
Sono in amore; i maschi seguono da vicino le femmine.
Aspetto per lungo tempo per registrare una battaglia a suon di cornate fra i più
vecchi, ma ciò non avviene. Il tempo è passato velocemente e, consapevole
della brevità delle giornate invernali, ritorno a valle per non essere sorpreso
dal freddo e dall’oscurità.
87