ANIMALI, MINERALI e ROCCE - Banca Popolare di Sondrio

Canon EOS I, un 300 mm 2,8 autofocus e uno zoom 35-70 mm; per oggi è sufficiente:
il tutto pesa anche troppo e dire che non ho il cavalletto sostituito dal
leggero e pratico monopiede.
Attraverso, improvvisamente assonnato, un prato con erba alta e fradicia: forse
i piedi si sono già bagnati... asciugheranno.
Ecco il primo bosco di larici e rododendri fioriti: uno scricciolo si fa incontro
minaccioso, sto passando per il territorio dove ha il nido ed è determinato a
difenderlo.
Lo inquadro nel mirino della macchina e mi diverto a scattare le prime foto; la
luce è poca, c’è il rischio dell’immagine mossa, ma continuo: sono troppo belle
le posizioni che assume il minuscolo uccello; dopo poco il primo rullino è
finito, gliela do vinta e proseguo.
Fiori profumati si lasciano calpestare dall’incauto mio passare. Mi fermo e
guardo giù nel bosco col binocolo; quello che vedevo a malapena muoversi ad
occhio nudo è uno scoiattolo: si diverte, gioca, fa il saltimbanco come se gli
occhi di milioni di spettatori fossero fissi su di lui e invece... nessuno lo vede.
Salgo pian piano attraverso infide pietraie ancora bagnate dove si muove agevolmente
un branco di femmine di camoscio con i piccoli dell’anno; li fotografo
in gruppo e la nebbia che è salita piano piano con me dal fondo valle rende
l’immagine più interessante. Un vecchio tronco soffoca in un gorgo di spire
legnose un fiore giallo: ecco un altro motivo fotografico da non perdere.
Raggiungo finalmente un limpido laghetto alpino contornato da massi di diverse
dimensioni; è lì che abita l’ermellino, l’ho visto altre volte e allora scruto
attentamente, aspetto pazientemente per diverse ore, provo a «chiamarlo»
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