ANIMALI, MINERALI e ROCCE - Banca Popolare di Sondrio

I rapporti con l’uomo
Ridotti al minimo i nostri contatti con il
francolino di monte (da non confondere
con i veri francolini, o Francolinus)
ormai raro, decimato da molte
infezioni e dall’insidia delle doppiette.
Non ultima situazione avversa per il
francolino di monte il graduale degrado
dei boschi con la scomparsa di specie
destinate a fornire alla fauna avicola
selvatica bacche e germogli.
La qualità dell’habitat, infatti, è
condizione essenziale per la
sopravvivenza di questo bellissimo
tetraonide, amante del silenzio e della
solitudine. Esso non ama la compagnia
di altri animali ed esprime la sua gioia
di vivere con un canto spiegato, che si
ode a oltre duecento metri di distanza.
Il maschio esprime i propri impulsi, di
allarme come di eccitazione sessuale,
ergendo sul capo un ciuffo e gonfiando
tutte le penne che appaiono come
percorse da un fremito. Non si può dire
molto di più del Tetrastes bonasia che
si fa vedere raramente; in autunno è
possibile scorgerlo nelle radure ormai
prive della consueta cornice boschiva,
ma dove sono presenti ancora i
cespugli da cui il francolino di monte
può raccogliere le ultime, succose
bacche.
Ma allora come ho fatto a scattare le immagini qui riprodotte? Un punto debole
lo deve avere anche il «nostro». Nel periodo delle parate nuziali: in primavera
è possibile attirarlo imitandone il canto che è un susseguirsi di note acute
(fischi) della durata di circa tre secondi. Così si può osservare e fotografare questo
selvaggio e solitario uccello che cerca di dissimularsi con una gamma straordinaria
di colori sfumati e con un comportamento cauto e guardingo.
Nella nostra Valle, da quando ne è stata proibita la caccia, la sua presenza è
andata aumentando e ha attualmente raggiunto una buona densità.
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