ANIMALI, MINERALI e ROCCE - Banca Popolare di Sondrio
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Foto grande: femmina e piccoli al nido a 1900<br />
m <strong>di</strong> altitu<strong>di</strong>ne (3-7-86). A sinistra: un nido<br />
con uova e, in basso, piccolo <strong>di</strong> sparviero ai<br />
primi tentativi <strong>di</strong> volo.<br />
tore e vittima (un pettirosso) li vi<strong>di</strong> a brevissima <strong>di</strong>stanza uno dall’altro tuffarsi<br />
nel mezzo del fiume Adda e subito riemergere volando in <strong>di</strong>rezioni opposte apparentemente<br />
<strong>di</strong>mentichi dell’avventura <strong>di</strong> pochi attimi prima.<br />
Sempre taciturno, lo sparviero lancia il suo caratteristico grido solo quando si<br />
trova nelle vicinanze del nido che è situato nei boschi più selvaggi e fitti. Ogni<br />
anno ne costruisce uno nuovo (a poca <strong>di</strong>stanza da quelli degli anni precedenti)<br />
su una conifera a quattro-otto metri dal suolo, vicino al tronco dell’albero.<br />
Le uova (da 3 a 6) vengono deposte a metà maggio e sono covate per poco più<br />
<strong>di</strong> un mese dalla femmina.<br />
I piccoli sono nutriti dalla madre stessa con le prede portate dal maschio. Volano<br />
dopo circa 30 giorni, rimanendo però per una decina <strong>di</strong> giorni nelle vicinanze<br />
del nido chiedendo insistentemente cibo ai genitori che pian piano li addestrano<br />
a nutrirsi da soli e ad affrontare la loro vita incerta, spericolata ed avventurosa.<br />
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