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ANIMALI, MINERALI e ROCCE - Banca Popolare di Sondrio

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«Il saggio, vecchio gufo stava su<br />

una quercia; più esso sapeva, meno<br />

parlava, meno parlava, più<br />

ascoltava».<br />

Anon<br />

«Visto in una notte <strong>di</strong> luna,<br />

appollaiato sui rami<br />

<strong>di</strong> un grande albero, sembra un<br />

vecchio saggio che guarda il mondo<br />

e brontola e scuote le testa, assai<br />

deluso.»<br />

Gustave Marten<br />

I rapporti con l’uomo<br />

Feroce predatore notturno, così<br />

coraggioso da affrontare qualsiasi<br />

preda, incute timore nelle probabili o<br />

improbabili vittime sbarrando gli occhi,<br />

gonfiando le penne ed emettendo un<br />

suono lugubre e inconfon<strong>di</strong>bile.<br />

Tuttavia, se catturato in giovane età si<br />

adatta a vivere nelle voliere e<br />

raggiunge anche settanta-ottanta anni;<br />

ma è proprio una crudeltà privarlo del<br />

suo habitat, delle sue notti <strong>di</strong> caccia,<br />

del suo ruolo dominante tra gli uccelli<br />

selvatici. Il suo aspetto è così<br />

terrificante per le creature del bosco,<br />

che ad alcuni animali, dalle farfalle a<br />

qualche serpe e a pochi volatili, la<br />

Natura ha suggerito <strong>di</strong> arricchire la<br />

propria livrea con macchie che imitano<br />

alla perfezione gli occhi del gufo, la cui<br />

immagine è un sicuro deterrente contro<br />

eventuali attacchi <strong>di</strong> nemici<br />

particolarmente pericolosi. Tornando<br />

alle caratteristiche del gufo reale e al<br />

suo modo <strong>di</strong> comunicare, è singolare la<br />

sua abitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> soffiare per incutere<br />

timore e <strong>di</strong> sfregare le due parti del<br />

becco sino a ottenere un rumore<br />

stridulo e strano, che fa rabbrivi<strong>di</strong>re.<br />

Il gufo reale, saggio e coraggioso<br />

(Bubo bubo)<br />

Il maggiore dei rapaci notturni, grande quasi quanto un’aquila, fa sentire la sua<br />

presenza emettendo un profondo suono, nel tardo autunno, per marcare il<br />

proprio territorio, ma soprattutto all’inizio della primavera quando comincia<br />

la ricerca del partner e avvengono i corteggiamenti amorosi. Il canto è un<br />

susseguirsi <strong>di</strong> hu-hu, hu-ho gravi, misteriosamente primitivi, che lasciano all’ascolto<br />

un’impressione in<strong>di</strong>menticabile, complice l’ambiente selvaggio e solitario,<br />

l’imbrunire o la notte che accentua i suoni, la neve e il gelo che ci circondano.<br />

Il maschio canta posato su una roccia; la forma massiccia e squadrata<br />

è imponente, i gran<strong>di</strong> occhi gialli arancio sembrano brillare <strong>di</strong> luce propria,<br />

i due pennacchi che spuntano sulla testa lo rendono simile a un... <strong>di</strong>avolo.<br />

Quando arriva la femmina iniziano i voli nuziali sopra il luogo che ospiterà il<br />

nido (l’ideale è una fen<strong>di</strong>tura della roccia con un ripiano esterno) e il gufo offre<br />

alla compagna una preda prima dell’accoppiamento. Avviene successivamente<br />

la deposizione delle uova in numero <strong>di</strong> 2-3 e la cova da parte della sola<br />

femmina che dura poco più <strong>di</strong> un mese. Il maschio provvede a fornire il cibo<br />

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