ANIMALI, MINERALI e ROCCE - Banca Popolare di Sondrio
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«La sua origine è antichissima e<br />
vanta dei parenti che appartennero<br />
a Ere geologiche assai lontane.<br />
Ama la solitu<strong>di</strong>ne e non vuol essere<br />
<strong>di</strong>sturbato; insomma, è un animale<br />
<strong>di</strong> carattere».<br />
Angelo Lombar<strong>di</strong><br />
I rapporti con l’uomo<br />
Vive sino a do<strong>di</strong>ci anni, è presente<br />
nella specie Meles meles nel nostro<br />
continente e anche in Asia; la sua<br />
livrea, dalle caratteristiche bande<br />
bianche, è entrata a buon <strong>di</strong>ritto nella<br />
policromia dei cartoni animati dove il<br />
tasso interpreta la parte <strong>di</strong> un saggio un<br />
po’ petulante, vivace e simpatico. Nella<br />
realtà, il tasso vive appartato, esce<br />
dalla tana soltanto quando è affamato e<br />
allora va a cercare ogni possibile cibo<br />
raspando tra le foglie secche, sbuffando<br />
e brontolando in modo del tutto<br />
particolare. Non è propenso a fare<br />
amicizia con altri animali o con l’uomo<br />
che, purtroppo, ha sempre cacciato il<br />
tasso, se non altro per usarne i peli<br />
setoliformi della coda per realizzare<br />
costosi pennelli da barba o per pittori.<br />
Non è ben certo se il cognome Tasso<br />
derivi dal nome volgare del Meles<br />
meles oppure da quello del Taxus<br />
bacata ossia l’albero del tasso. Sta <strong>di</strong><br />
fatto che in alcuni scu<strong>di</strong> aral<strong>di</strong>ci l’effigie<br />
<strong>di</strong> questo animale sta a simboleggiare<br />
l’intelligenza e la perseveranza, la<br />
laboriosità e il coraggio. Da ricordare la<br />
straor<strong>di</strong>naria «manualità» del tasso che<br />
sa costruirsi una tana che è un vero<br />
esempio <strong>di</strong> razionalità architettonica,<br />
con varie stanze, un vano centrale ben<br />
imbottito dove dormire anche per mesi<br />
durante il letargo invernale, e<br />
numerose uscite <strong>di</strong> sicurezza.<br />
A destra: un grosso maschio nei pressi della<br />
tana; nella pagina a fianco, in basso: un<br />
piccolo al rientro al mattino. In alto: tracce.<br />
lI tasso, solitario brontolone<br />
(Meles meles)<br />
L’interesse per il tasso è nato in me quasi morboso il giorno in cui un conoscente<br />
mi riferì <strong>di</strong> avere visto nei boschi vicino a casa mia un gattone a strisce bianche<br />
e nere sul muso. Era senz’altro quel simpatico <strong>di</strong> un tasso che, notturno per<br />
eccellenza, si permette in via eccezionale <strong>di</strong> vagabondare in pieno sole.<br />
Per saperne <strong>di</strong> più sul «gattone» ho dovuto <strong>di</strong>ventare per molto tempo un animale<br />
notturno anch’io, perché incontrarlo <strong>di</strong> giorno è frutto <strong>di</strong> puro caso.<br />
R.P. Bille descrive nel suo bellissimo libro «Animali <strong>di</strong> montagna» come ha passato<br />
una notte su un albero per vederlo <strong>di</strong> sfuggita scappare sotto <strong>di</strong> lui. Ho<br />
cercato <strong>di</strong> emularlo: il risultato è stato però <strong>di</strong> fotografare una famiglia <strong>di</strong> volpi<br />
che rientrava alla spicciolata il mattino nella stessa tana del tasso, il quale,<br />
col fiuto sviluppatissimo che possiede, mi aveva gabbato e si era rintanato per<br />
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