ANIMALI, MINERALI e ROCCE - Banca Popolare di Sondrio

vera 1983 e la frana di Spriana sono invece
impostati entro le coltri incoerenti, di
natura prevalentemente morenica, che
rivestono versanti montuosi molto acclivi.
In alta Val Sissone, il 15 settembre 1950,
per «sostegno manco» e cioè per il ritiro
del ghiacciaio del Disgrazia e forse anche
per lo scioglimento di una lingua glaciale
sepolta, oltre un milione di metri cubi di
detriti morenici sono stati trascinati a
valle dalle acque, formando un aspro vallone
lungo più di 600 metri.
Tra i fattori climatici appare rilevante soprattutto
l’azione del gelo e disgelo e delle
precipitazioni meteoriche.
L’alternanza del gelo e del disgelo innesca,
al di sopra del limite dei boschi, un
processo di «desertizzazione fredda», accentuatosi
particolarmente nel corso dell’ultimo
secolo.
Il ritardo delle nevicate rispetto ai primi
geli favorisce la disgregazione meccanica
dei terreni e, con la fusione primaverile
del ghiaccio, alimenta lo scivolamento
della cotica erbosa o detritica superficiale.
Si evidenziano così, nell’ambito dell’orizzonte
nivale, diffusi fenomeni di dissesto:
slittamenti per soliflusso, colate di
terriccio e di pietre, strisce parallele, suoli
poligonali, cuscinetti erbosi.
Le precipitazioni meteoriche, soprattutto
in periodi di piovosità particolarmente
intensa come purtroppo nella primavera
1983, accelerano la rottura delle condizioni
di equilibrio ed incrementano la capacità
erosiva dei corsi d’acqua.
Tutti i fenomeni che favoriscono frane e
dissesti si esauriscono solo con lo spianamento
del rilievo, come dimostrano le
catene montuose più antiche ormai ridotte
a pianure dolcemente ondulate.
La frana della Val Pola
La Val Pola incide il versante orientale del
Monte Zandila, con una pendenza media
di 32°, e confluisce nella Valle dell’Adda
10 km a sud di Bormio, di fronte alla Valle
delle Presure. Il Pizzo Coppetto, inspiegabilmente
indicato dai media come luogo
di distacco della frana, si trova ad una
distanza di 2.5 km in linea d’aria verso
nord-ovest, tra la Val Campaccio ed un
ramo di sinistra della Val Grosina. L’ossatura
geologica del territorio è delineata
da rocce intrusive, soprattutto dioriti e
gabbri, appartenenti al plutone di Sondalo
e contornate da rocce metamorfiche
antiche. Una profonda faglia ed altre linee
di dislocazione minori minano la compattezza
dell’edificio. Prima delle devastanti
modificazioni morfologiche del 28 luglio
1987, la testata della valle era sepolta sot­