ANIMALI, MINERALI e ROCCE - Banca Popolare di Sondrio
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Manganese<br />
«Il più notevole dei giacimenti della Lombar<strong>di</strong>a è quello delle falde meri<strong>di</strong>onali<br />
del Monte Muretto, in vicinanza dell’antica strada abbandonata che metteva<br />
nella Maloggia, ora occupata in parte dal ghiacciaio. Si fecero a più riprese<br />
tentativi <strong>di</strong> mettere in commercio questo minerale, ma per la sua posizione<br />
eccessivamente elevata e per la scarsezza <strong>di</strong> mezzi degli speculatori, non si<br />
riuscì fino ad ora a determinare la vera importanza <strong>di</strong> questo giacimento».<br />
I saggi chimici eseguiti su campioni raccolti da «un certo signor Paravicini»<br />
<strong>di</strong>mostrarono che si trattava <strong>di</strong> carbonato e silicato <strong>di</strong> manganese, e cioè <strong>di</strong><br />
rodocrosite e rodonite, commisti insieme.<br />
Analoghi giacimenti <strong>di</strong> manganese, sempre interposti a rocce se<strong>di</strong>mentarie<br />
metamorfosate a <strong>di</strong>mostrare una derivazione genetica da microorganismi fossili,<br />
sono <strong>di</strong>scretamente <strong>di</strong>ffusi in Valmalenco.<br />
I più consistenti sono ubicati in alta Val <strong>di</strong> Scerscen e sulle pen<strong>di</strong>ci del Pizzo<br />
Forno, dove il pen<strong>di</strong>o rompe verso la Val Bona. Qui un muretto a secco ed una<br />
esigua <strong>di</strong>scarica testimoniano antichi lavori <strong>di</strong> escavazione.<br />
Il materiale estratto, <strong>di</strong> scarso interesse metallurgico, si presta però bene per<br />
la lavorazione <strong>di</strong> oggetti ornamentali, in quanto presenta un bel colore rosa<br />
intenso, talora con screziature giallo arancio e nere.<br />
* * *<br />
Tutti i giacimenti metallici della Valmalenco coltivati in epoche passate devono<br />
pertanto aver rivestito un’importanza del tutto trascurabile per l’economia<br />
della valle.<br />
Si può però accennare ancora alla possibile esistenza <strong>di</strong> concentrazioni <strong>di</strong> platino,<br />
in quanto questo elemento è geneticamente legato con rocce basiche ed<br />
in particolare, per processi <strong>di</strong> segregazione ed autoidratazione magmatica, con<br />
le serpentine.<br />
A questo proposito un giacimento primario viene considerato coltivabile quando<br />
contenga un tenore minimo <strong>di</strong> 1 gr <strong>di</strong> platino per tonnellata <strong>di</strong> roccia. L’unica<br />
analisi <strong>di</strong> cui si ha notizia venne eseguita su <strong>di</strong> un campione raccolto nella<br />
zona dei Corni Bruciati e rivelò un contenuto <strong>di</strong> sperrylite, arseniuro <strong>di</strong> platino,<br />
considerevolmente più elevato.<br />
Che, dopo tanti insuccessi, sia questa l’occasione buona?<br />
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE<br />
E. BASSI, Escursioni alpine in Valtellina e D. DI COLBERTALDO, I minerali valtelline<strong>di</strong>ntorni<br />
- Mantova, Ditta E<strong>di</strong>trice G. Mon- si nella raccolta <strong>di</strong> P. Sigismund - Milano,<br />
dovì, 1884. E<strong>di</strong>zione privata, 1962.<br />
G. CURIONI, Descrizione ragionata delle B. LEONI, Alcune notizie sulle ricerche delsostanze<br />
estrattive utili metalliche e terree l’oro e dell’argento nella provincia <strong>di</strong> Sonraccolte<br />
nelle province lombarde - Milano, drio, Rass. Ec. Prov. <strong>di</strong> <strong>Sondrio</strong>, novembre<br />
Hoepli, 1877. 1955.<br />
A. GIANONCELLI, Le ricchezze minerarie G. JERVIS, I tesori sotterranei dell’Italia <br />
della Provincia <strong>di</strong> <strong>Sondrio</strong> – In Valtellina e Torino, Loescher, 1874.<br />
Val Chiavenna, aprile 1949.<br />
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