ANIMALI, MINERALI e ROCCE - Banca Popolare di Sondrio

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In alto, a sinistra: taglio di blocchi di “granito” in Val Masino; a destra: cava di San Fedelino in Val Codera. In basso, a sinistra: lavorazione della pietra ollare in Valmalenco; a destra: preparazione di piode in Valmalenco. 178
Cristalli di quarzo, ricoperti di magnesite, raccolti al «Dosso dei cristalli», Valmalenco. A destra: cristalli di demantoide, immersi nell’amianto compatto, rinvenuti allo «Sferlùn» in Valmalenco. Rocce verdi Rocce serpentinose costituiscono il nucleo centrale della Valmalenco e, su di un’area più limitata, il basamento dei monti che fiancheggiano ad oriente la piana di Chiavenna. Sono di colore verde piuttosto scuro, ma in superficie, per alterazione atmosferica dei minerali di ferro contenuti, si ricoprono di una pellicola rosso ocra. Spesso si presentano in masse compatte suscettibili di taglio in lastre che, lucidate, danno gradevoli effetti decorativi. Dove invece le azioni dinamo-metamorfiche siano state più intense, assumono una tessitura scistosa e presentano una facile suddivisibilità in sottili piode, impiegate, con ottimi risultati, come materiali per copertura dei tetti. Entro le fessure che attraversano la fascia periferica delle rocce serpentinose si rinviene l’amianto in fibre bianche, lunghe anche più di un metro. Le miniere sono inattive dal momento in cui il minerale è stato dichiarato cancerogeno. A contatto o intercalati entro la formazione delle rocce verdi affiorano anche banchi di talco e lenti di un cloritoscisto, localmente denominato pietra ollare. Mentre il talco è oggetto di intenso sfruttamento come minerale industriale, la pietra ollare lavorabile al tornio perché tenera quasi come il legno, viene impiegata per farne pentole, i caratteristici “laveggi”, vasi e sculture artigianali. Numerosi sono i minerali che si possono rinvenire impiantati sulle fessure delle rocce verdi, spesso annidati nell’amianto o nella calcite. Splendidi per il colore verde oliva e la trasparenza sono i granati demantoidi che, tagliati a gemma, rivelano una dispersione della luce anche superiore a quella del diamante. Molto ricercata dai collezionisti è poi la rara perovskite, che si presenta in cristalli cubici bruni o gialli. Rocce sedimentarie Affiorano soprattutto nel bormiese ed in alta Valchiavenna e vengono in qualche caso utilizzate per farne pietrisco o per la preparazione della calce. Rocce metamorfiche acide Sono di gran lunga le più diffuse in provincia di Sondrio e vengono talora estratte come materiale da rivestimento (beole e quarziti). Si può ricordare infine come, entro le formazioni metamorfiche della Valle di Scais, sia stata qualche anno addietro accertata la presenza di un cospicuo giacimento di uranio. 179
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La cascata che esce dal ghiacciaio
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A destra: cristalli prismatici, lun
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Cristallo lungo 15 mm rinvenuto tra
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Cristalli di demantoide, fino a 15
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Arsenico nativo Non lontano dall’
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Cristallini tabulari di brookite an
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