ANIMALI, MINERALI e ROCCE - Banca Popolare di Sondrio

Attività estrattiva in provincia di Sondrio
In provincia di Sondrio affiorano numerose formazioni litologiche, che nel loro
insieme costituiscono una sorta di grande mosaico, testimonianza di una lunga
storia geologica.
Questa estrema complessità petrografica ha favorito la genesi di taluni giacimenti
minerari, tra l’altro di ferro, manganese e piombo, che consentirono lo
sviluppo di una non trascurabile attività metallurgica, soprattutto nel bormiese
e lungo la fascia orobica.
Chiuse le miniere all’inizio di questo secolo, per l’esaurimento di alcuni giacimenti
e per la difficile accessibilità di altri, l’attività estrattiva si è indirizzata
verso i minerali industriali (cioè usati come tali nell’industria) e verso le pietre
da costruzione e da rivestimento.
In queste note si vuole fornire qualche ragguaglio sui materiali oggetto di escavazione
e aggiungere alcune osservazioni sui minerali da collezione che li accompagnano.
La provincia di Sondrio infatti è ben conosciuta da studiosi e appassionati di
tutto il mondo per gli splendidi cristalli che vi furono rinvenuti e, sia pure sporadicamente,
vi si rinvengono tuttora.
Rocce granitiche
Rocce granitiche recenti, cioè messe in posto nel corso del ciclo magmatico
alpino, presentano una considerevole estensione areale soprattutto in Val
Masino e nella bassa Valchiavenna.
A causa della loro compattezza vennero intagliate dagli agenti di degradazione
meteorica in forme quanto mai aspre e dirupate.
Molto noto è il Granito di San Fedelino estratto all’imbocco della Val Codera,
presso il lago di Mezzola.
Il quarzo ed il feldspato, insolitamente accompagnati da due diverse miche,
l’una bianco-argentea, l’altra nera, conferiscono alla roccia una colorazione
chiara ed una struttura granulare.
La piuttosto facile suddivisibilità in lastre rende questo materiale adatto per
pavimentazione e cordonatura stradale.
Le montagne della Val Masino sono invece costituite da rocce granitiche più
scure, cioè piuttosto povere in silice, denominate localmente Serizzo e Ghiandone.
Il Serizzo, estremamente compatto e resistente agli sbalzi termici, si presta ad
essere segato in lastre sottili, impiegate come materiale da rivestimento con
elegante effetto decorativo.
Il Ghiandone si distingue per la presenza di grossi cristalli bianchi, a sezione
rettangolare, di feldspato potassico, immersi in una massa di fondo granulare,
molto simile al Serizzo.
Può essere interessante ricordare come, fino a non molti anni or sono grandi
blocchi di Serizzo e Ghiandone si rinvenivano (e venivano presto demoliti) in
tutta la Brianza, dove erano stati depositati durante il ritiro del ghiacciaio dell’Adda.
Tutte queste rocce sono spesso solcate da filoni bianchi di pegmatite e di aplite,
a volte coltivati per estrarne il feldspato, materiale di base per l’industria ceramica
e vetraria.
Le pegmatiti costituiscono inoltre una sorta di scrigno di minerali rari come il
berillo in cristalli azzurri, a volte trasparenti e suscettibili di taglio come pietre
preziose (acquamarina), la spessartite rosso ciliegia, la tormalina nera, l’allanite,
lo zircone.
In relazione genetica con rocce granitiche è infine la grande lente di quarzo
affiorante sopra Sondalo, oggetto di intenso sfruttamento per i molteplici impieghi
che trova la silice nell’industria moderna.
177