ANIMALI, MINERALI e ROCCE - Banca Popolare di Sondrio

Stazione ferroviaria di Novate: cataste di
masselli pronti per la spedizione a Milano
(1928).
Scalpellino intento alla lavorazione di “cordoni”.
sibili sulla parete chiara della cava del Pescarino. Per reazione con i fluidi
magmatici caldi si sono formati, intorno ad un nucleo inalterato, involucri sovrapposti,
come le tuniche di una cipolla, a differente composizione mineralogica.
Una corteccia di flogopite in lamine brune lucenti e quasi bronzee, avvolge uno
strato fibroso, grigio verde, di antofillite. A volte compare un livello più interno
di anfiboli scuri che contorna il nocciolo olivinico verde.
Il Sanfedelino si estende, per quasi 6.5 kmq, lungo il versante orientale della
Valchiavenna, tra Motta dei Corvi e Novate Mezzola, e si incunea in Val Codera,
inciso dalle forre terminali della Val Ladrogno e della Val Grande. Lenti di
granito emergono anche sul versante opposto della Val Chiavenna, a monte del
tempietto di San Fedelino.
L’origine della roccia è tuttora controversa. Si riteneva rappresentasse una fase
tardiva, probabilmente l'ultima, correlata al consolidamento magmatico del
plutone Masino-Bregaglia. Recenti studi suggeriscono invece una fusione parziale
con successiva ricristallizzazione di rocce in posto non molto profonde.
L’età del Sanfedelino è stata valutata, con metodi radiometrici, in circa 25 milioni
di anni. La sua genesi è in ogni caso, secondo il prof. A. Mottana, l’ultimo
significativo evento geologico verificatosi nelle Alpi Centrali.
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