ANIMALI, MINERALI e ROCCE - Banca Popolare di Sondrio
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Nella pagina a fianco, in alto: Valmasino: una<br />
delle singolari baite costruite al <strong>di</strong> sotto <strong>di</strong><br />
massi erratici; in basso: il “granito”<br />
debolmente metamorfosato tende a fessurarsi<br />
in lastroni.<br />
Il granito offre all’alpinista le più belle<br />
arrampicate <strong>di</strong> stile, secondo i canoni della<br />
tecnica. La Val Masino è senz’altro una zona<br />
tra le più privilegiate per le salite su questo<br />
tipo <strong>di</strong> roccia.<br />
Ghiandone e Serizzo<br />
L’ammasso intrusivo che dalla Val Masino si estende verso le valli a<strong>di</strong>acenti è<br />
in prevalenza costituito da due formazioni rocciose, note nella letteratura petrografica<br />
con i nomi locali <strong>di</strong> Ghiandone e Serizzo. Si ritiene che tali formazioni<br />
si siano consolidate in profon<strong>di</strong>tà nel corso delle fasi tar<strong>di</strong>ve del ciclo orogenetico<br />
alpino e siano poi affiorate a seguito dello smantellamento delle coltri<br />
rocciose sovrastanti, operato dagli agenti <strong>di</strong> degradazione meteorica.<br />
Il Ghiandone è una grano<strong>di</strong>orite, termine <strong>di</strong> transizione tra i graniti e le <strong>di</strong>oriti,<br />
in facies porfirica, con gran<strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui bianchi o rosati <strong>di</strong> ortoclasio immersi<br />
in una massa <strong>di</strong> fondo piuttosto scura, costituita da quarzo, feldspati e silicati<br />
basici.<br />
I cristalli <strong>di</strong> ortoclasio, spesso con una ben evidente linea <strong>di</strong> geminazione me<strong>di</strong>ana,<br />
presentano sezione rettangolare e raggiungono considerevoli <strong>di</strong>mensioni<br />
(da 3-4 fino a 12 centimetri).<br />
Entro tale tenacissima roccia, <strong>di</strong> cui si rinvengono numerosi massi erratici<br />
anche a fondovalle (il più imponente è il Sasso Remenno), sono scolpiti i circhi<br />
glaciali e le aspre vette dell’alta Val Masino. Nella piana dei Bagni <strong>di</strong> Masino<br />
e lungo un’ampia fascia che avvolge il nucleo <strong>di</strong> Ghiandone affiora invece il<br />
Serizzo, roccia molto simile alle tonaliti dell’Adamello a testimoniare una stretta<br />
correlazione genetica. Si tratta <strong>di</strong> una <strong>di</strong>orite quarzifera, con presenza contemporanea<br />
<strong>di</strong> biotite ed orneblenda, del tutto priva <strong>di</strong> cristalli vistosi, che tende<br />
ad assumere una tessitura scistosa e quin<strong>di</strong> fa transizione verso tipi gneissici.<br />
Il passaggio tra il Ghiandone ed il Serizzo (risalendo la Val Masino si avverte all’altezza<br />
<strong>di</strong> Filorera) è spesso netto, segnato da una sottile fascia <strong>di</strong> biotite, più<br />
raramente graduale, con ripetute alternanze tra una facies e l’altra.<br />
Le rocce della Val Masino, molto resistenti alla degradazione meteorica e <strong>di</strong><br />
buon effetto decorativo, sono largamente impiegate per monumenti, rivestimenti,<br />
gra<strong>di</strong>ni, cordonature stradali. Si può ricordare come per decenni e fino<br />
a quasi totale esaurimento furono a questo scopo lavorati i massi erratici che<br />
i ghiacciai quaternari avevano trasportato dalla Val Masino fin sulle colline della<br />
Brianza e del Comasco.<br />
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